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SISTEMATICA
TURBELLARIA – sono animali a vita libera, e comprendono:
POLYCLADIDA: presentano un intestino molto ramificato, strettamente correlato ad un aumento delle dimensioni
corporee. Comprendono infatti molte forme marine di medie e grandi dimensioni. Producono uova endolecitiche.
TRICLADIDA: comprendono le planarie, hanno un intestino triramificato. Le loro uova sono ectolecitiche.
NEODERMATA – comprendono i platelminti parassiti. I vantaggi che derivano dalla condizione di parassitismo
sono legati a nutrizione e protezione: gli unici danni che possono subire derivano dal sistema immunitario
dell’ospite. Gli svantaggi riguardano la riproduzione e il completamento del ciclo vitale, che sono più complessi.
Le specializzazioni acquisite per il parassitismo includono la perdita del capo, organi sensoriali ridotti e la perdita
dell’intestino nelle tenie. Comprendono Trematoda (Digenea), Monogenea e Cestoda.
DIGENEA
: presentano due ospiti. Il primo, intermedio, è rappresentato da un mollusco e quello finale definitivo è
un vertebrato e in esso si compie la riproduzione sessuale.
Le uova embrionate fuoriescono dall’ospite definitivo attraverso gli escreti e devono raggiungere l’acqua per
svilupparsi ulteriormente. Qui si forma una larva ciliata liberamente natante, chiamata miracidio. Il miracidio
penetra nei tessuti di un gasteropode, si moltiplica asessualmente e compie varie trasformazioni fino a diventare
una cercaria. Le cercarie escono poi dal gasteropode per penetrare in un altro ospite e diventano metacercarie.
L’adulto si sviluppa dalla metacercaria quando questa viene ingerita da un ospite definitivo. Un noto esempio di
digeneo è la Fasciola hepatica, che parassita i condotti biliari del fegato di ovini, bovini e altri ruminanti.
I digenei hanno una ventosa orale e una ventosa ventrale. Il sistema digerente consiste di un faringe, un esofago
muscolare e di due lunghi ciechi intestinali. Ci sono protonefridi rivestiti di cellule a fiamma. Il sistema nervoso
consiste di gangli connessi a cordoni longitudinali. Sono ermafroditi. 22
La schistosomiasi, un’infestazione causata dai trematodi del sangue del genere Schistosoma, è una delle parassitosi
più gravi al mondo. L’infestazione si diffonde quando i miracidi incapsulati, presenti nelle feci o nelle urine
dell’uomo, sono rilasciati in depositi d’acqua in cui sono presenti anche i gasteropodi. Le cercarie che arrivano in
contatto con l’uomo penetrano nella cute per entrare nel circolo sanguigno, mediante il quale raggiungeranno il
sito di sviluppo definitivo. Molte delle uova rilasciate dalle femmine non trovano una via d’uscita e si incistano nel
fegato e in altri organi, dove possono essere causa di infiammazioni croniche.
MONOGENEA
: sono per lo più ectoparassiti che si attaccano alle branchie e alla superficie esterna di pesci
mediante un organo di presa, chiamato opisthaptor. Il loro ciclo vitale prevede un singolo ospite: dalle uova si
schiude una larva ciliata, che dopo aver nuotato si attacca a un nuovo ospite.
CESTODA (tenie) : presentano corpi molto allungati e appiattiti, composti da uno scolice, un organo di attacco che
può presentare ventose e uncini, seguito da una serie lineare di unità riproduttive, o proglottidi. Le singole
proglottidi contengono i due tipi di gameti. Mancano totalmente di apparato digerente. L’intera superficie
tegumentaria è ricoperta e ampliata da minute proiezioni (microtrichi), poiché l’epidermide ha il compito di
assorbire tutto il nutrimento. Sono quasi tutti monoici.
Il corpo di una tenia è singolare per l’assenza di molti punti di riferimento (ad esempio, manca un capo).
Nella tenia bovina, Taenia saginata, le uova mature sono ingerite dal bestiame. La larva si schiude, migra nel flusso
sanguigno o linfatico, per poi incistarsi nei muscoli. Ciascuna di queste forme giovanili sviluppa uno scolice
invaginato e rimane quiescente fin tanto che carne mal cotta non viene mangiata dall’uomo.
Taenia solium utilizza l’uomo come ospite definitivo e il maiale come ospite intermedio. Può incistarsi nel sistema
nervoso centrale.
Ecchinococcus granulosus, un cestode del cane, causa nell’uomo l’idatidosi. L’uomo può servire come ospite dello
stadio giovanile, detto cisti idatidea o idatide. Questo cresce lentamente, ma a lungo, fino a 20 anni, raggiungendo
le dimensioni di una palla da basket in un sito non ristretto come il fegato.
In generale, i vermi piatti a simmetria bilaterale sono derivati da un antenato a simmetria radiale, forse da una
forma molto simile alla larva planula degli cnidari.
PHYLUM GASTROTRICHA
Sono piccoli animali acelomati della meiofauna (cioè vivono tra i sedimenti) di acqua
dolce, salata e salmastra. Analisi molecolari indicano che sono i parenti più stretti dei
platelminti. I gastrotrichi sono di solito allungati, con una superficie dorsale ricca di setole,
spine o scaglie e una superficie ventrale ciliata e appiattita.
Respirazione e circolazione avvengono per diffusione. Il sistema digerente è completo. I protonefridi sono provvisti
di solenociti (che hanno un solo flagello) anziché di cellule a fiamma.
Il sistema nervoso comprende un cerebro e un paio di tronchi nervosi laterali. Hanno setole sensoriali, spesso
concentrate sul capo. Sono ermafroditi: producono uova a sviluppo rapido con guscio sottile e uova quiescenti con
guscio spesso, che possono resistere a condizioni ambientali severe. 23
CLADO GNATHIFERA
: comprende vari phyla di lofotrocozoi, i cui antenati possedevano mascelle cuticolari
complesse con microstruttura omologa. I phyla sono Gnathostomulida, Micrognathozoa, Rotifera e Acantocephala.
PHYLUM GNATHOSTOMULIDA
Vivono nei sedimenti e possono sopportare condizioni di ipossia. Hanno un’epidermide ciliata.
Si nutrono raschiando batteri e funghi dal substrato con un paio di mascelle della faringe; hanno un intestino a
fondo cieco. Circolazione, escrezione e scambi di gas avvengono per diffusione. Sono soprattutto ermafroditi.
PHYLUM MICROGNATHOZOA
Sono minuscoli animali interstiziali. Hanno un corpo diviso in capo, torace e addome. L’epidermide cellulare
presenta dorsalmente delle piastre; si muovono usando ciglia ventrali e sostanze adesive. Sono dotati di tre paia
di mascelle complesse. Sono noti solo individui femminili.
PHYLUM ROTIFERA
I rotiferi devono il loro nome a una corona di ciglia che, quando è in movimento, dà
l’impressione di una ruota che gira. Sono per la maggior parte dulciacquoli e bentonici.
Possono sopportare lunghi periodi di essiccamento, durante i quali prendono l’aspetto
di grani di sabbia. È una caratteristica che hanno evoluto per resistere ad ambienti
mutevoli come gli stagni o il muschio (criptobiosi = interruzione del metabolismo in risposta a condizioni ambientali
avverse, quali essiccazione, congelamento e mancanza di ossigeno).
Il corpo comprende un capo, che porta la bocca e la corona ciliata, un tronco e una coda posteriore, il piede.
Le ciglia della corona possono portare setole o papille sensoriali; funzionano sia per l’alimentazione, sia per la
locomozione, battendo in successione.
Il tronco contiene gli organi viscerali. All’interno dell’epidermide è presente uno strato fibroso, che forma una lorica
a forma di astuccio.
Il piede è più stretto e di solito porta delle dita, e può essere retrattile. È un organo di ancoraggio e contiene
ghiandole pedali, che secernono materiale adesivo; è ridotto nelle forme pelagiche natanti.
L’epidermide dei rotiferi è sinciziale e produce una cuticola; al di sotto presenta fasci di muscoli subepidermici.
Sono acelomati; possiedono uno pseudocele ampio che occupa lo spazio tra la parete del corpo e i visceri. È
riempito di fluido, da alcune fasce di muscoli e da una rete di cellule ameboidi mesenchimatiche.
Il sistema digerente è completo. Alcuni rotiferi si nutrono trascinando verso la bocca, mediante il battito delle ciglia
coronali, minute particelle organiche o alghe. Le ciglia sono capaci di eliminare e allontanare le particelle troppo
grandi non utilizzabili. La faringe (mastax) è adattata, grazie a una porzione muscolare fornita di mascelle rigide
(trofi), per risucchiare e masticare il cibo. I rotiferi filtratori hanno un’area imbutiforme intorno alla bocca, entro
cui le piccole prede nuotano; i predatori hanno trofi che possono essere estroflessi e usati come pinze per
trattenere la preda. Ghiandole salivari e gastriche secernono enzimi per la digestione extracellulare.
Il sistema escretore consiste di protonefridi con cellule a fiammaun paio di tubuli protonefridiali, ciascuno con
parecchie cellule a fiamma, che si svuotano in una vescica che a sua volta porta ad una cloaca.
Il sistema nervoso è formato da un cerebro bilobato, posto dorsalmente al mastax, che invia nervi agli organi di
senso (macchie oculari, setole sensoriali, antenne e papille) e al resto del corpo.
I rotiferi sono dioici.
Nella classe Bdelloidea, i maschi sono del tutto sconosciuti; le femmine sono partenogenetiche e producono uova
diploidi che si schiudono in femmine diploidi. Nei Monogononta, durante la maggior parte dell’anno le femmine
producono uova diploidi che si sviluppano partenogeneticamente in femmine diploidi. Numerosi fattori ambientali
(affollamento, dieta o fotoperiodo) possono portare alla produzione di uova aploidi che, se non sono fecondate, si
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sviluppano in maschi aploidi. Se lo sono, formano un guscio spesso e rimangono quiescenti (“uova invernali”). Esse
sopravvivono all’inverno o a condizioni ambientali sfavorevoli, allora si schiudono in femmine diploidi.
Il sistema riproduttore femminile in questi due gruppi consiste di ovari combinati con ghiandole, secernenti tuorlo
(germovitellari) e ovidotti che si aprono nella cloaca.
Il sistema riproduttore maschile comprende un testicolo e un dotto spermatico ciliato, la cui estremità è
specializzata come organo copulatore. L’accoppiamento avviene di solito con fecondazione ipodermica (lo sperma
viene iniettato in qualsiasi punto del corpo nello pseudocele).
PHYLUM ACANTHOCEPHALA
Hanno una proboscide cilindrica che ha sostituito le mascelle e che porta file di spine ricurve, mediante le quali
l’animale si attacca all’intestino dell’ospite. Sono infatti per lo più endoparassiti di pesci, uccelli e mammiferi.
La parete del corpo è sinciziale. Il tegumento contiene un sistema lacunare di canali ramificati e pieni di fluido, che
favoriscono lo scambio di gas, nutrienti e prodotti di rifiuto. I muscoli della parete del corpo sono tubuliformi e
ripieni di fluido, e sono in continuità con il sistema lacunare, perciò la circolazione coinvolge anche loro.
Nella parete del corpo sono presenti muscoli sia longitudinali sia circolari. La proboscide è attaccata alla regione
del collo e può essere introflessa ed estroflessa.
Non c’