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I PROTOZOI

-sono eucarioti unicellulari

Sono organismi unicellulari a vita libera o

parassitica, di conseguenza:

-Si muovono (o aderiscono fermamente ad un

substrato)→ma non hanno ne’

scheletro ne’ muscoli.

-Si cibano (o si nutrono attraverso la

fotosintesi)→ma non hanno intestino.

-Si riproducono.

La cellula è racchiusa nella membrana cellulare,

e dal citoscheletro, posto subito al di sotto di questa.

Il citoscheletro non è assolutamente statico, ma una

parte di esso prende parte ai movimenti della cellula.

Lo scheletro dei ‘protozoa’ può anche essere uno

esoscheletro. Uno scheletro che forma un’armatura

completa, posta sia all’interno che all’esterno

dell’organismo, viene definita tunica, teca o anche

guscio.

I ‘protozoi’ si possono muovere utilizzando organelli

locomotori conosciuti come flagelli, ciglia, o

estensioni del citolasma, gli pseudopodi.

Nei ‘protozoi’ troviamo tutti i tipi di nutrizione. Molti sono in grado di digerire particelle

alimentari, o prede, intracellularmente, in vacuoli alimentari. Il cibo entra nei vacuoli per

fagocitosi.

In alcuni casi, come nei ciliati, la fagocitosi avviene in aree definite citostoma e citofaringe.

EXCAVATA - euglenidae

Circa 1.000 specie marine, dulcacquicole e a vita parassita. Circa 2/3

sono eterotrofe mentre 1/3 sono fotoautotrofe;

-Due flagelli: uno lungo (funzione locomotoria) ed uno molto corto (ma

dipende dalla specie);

-Corpo allungato, con un vestibolo (= Excavata!) nella parte anteriore;

Alla base di entrambi i flagelli hanno cinetosoma.

-Si muovono attraverso tipici movimenti peristaltici, conosciuti come

movimenti euglenoidi

-Il cibo delle forme eterotrofe: detrito organico, batteri, altri ‘protozoi’.

Hanno organelli atti alla predazione ed un citostoma (Peranema sp.)

-La riproduzione sessuale non è mai stata osservata.

EXCAVATA - Kinetoplastea (Trypanosoma e Leishmania )

Trypanosoma brucei gambiense e Trypanosoma brucei rhodesiense sono

responsabili della tripanosomiasi africana o malattia del sonno, il cui vettore

è la mosca tse-tse (Glossina spp.). Mentre il Trypanosoma cruzi è la causa

del morbo di Chagas, o tripanosomiasi americana, trasmessa da cimici

ematofaghe della sottofamiglia Triatominae . -

CICLO DI TRYPANOSOMA BRUCEI

Serbatoi naturali: antilopi ed altri mammiferi.

Vittime: uomo e animali domestici.

Aree colpite: liquido cerebrospinale e cervello

CICLO DI TRYPANOSOMA CRUZI

Serbatoi naturali: 150 specie di mammiferi centro- e sudamericani.

Vittime: uomo.

Tessuti colpiti: fegato, milza e muscolo cardiaco

Chromalveolata - Dinoflagellata

Circa 4.000 specie marine e dulcacquicole, circa la metà fotoautotrofe e importantissimi

produttori primari;

-i loro cloroplasti sono circondati da 3 membrane e sono di diversi tipi (endosimbionti

appartenenti a 3 taxa di cellule fotosintetiche);

-il tipico dinoflagellato ha 2 flagelli: per movimenti di tipo diverso;

possono essere ricoperti di piastre o valve di cellulosa

Le specie eterotrofe (ma anche alcune di quelle fotoautotrofe!) catturano le prede con gli

pseudopodi. Noctiluca, un genere bioluminescente, ha un vero

tentacolo.

-Il loro contributo alla produzione primaria degli oceani è

fondamentale. Alcune specie del genere Symbiodinium sono

zooxantelle mutualistiche nel corpo dei coralli.

-Gymnodinium e altri generi sono responsabili delle maree rosse

(che non sono sempre rosse...).

-Un altro genere di dinoflagellati, Gambierdiscus, è responsabile

dell’intossicazione alimentare detta ciguatera (pesci predatori ai

tropici)

Chromalveolata - ciliata (ciliophora)

Circa 8.000 specie marine e dulcacquicole, tutte eterotrofe (alcune ecto- o endocommensali di

parassiti). Sono conosciuti come ‘animali in miniatura’. Hanno organelli sofisticati e

comportamenti complessi. Possono essere enormi, vanno da 10 µm to 4.5 mm (!).

Le ciglia hanno tutte un cinetosoma e sono organizzate in file longitudinali, dette cinezie. Alcune

forme hanno estrusomi, tra questi ci sono Ie tricocisti di Paramecium, che espellono in modo

esplosivo materiale filamentoso paracristallino.

Molti ciliati hanno un citostoma e un citofaringe. Alcuni hanno un solco orale che conduce al

citostoma.

-I sospensivori hanno membranelle

orali che portano il cibo direttamente

nella citofaringe. -Hanno un

micronucleo (attivo durante le

divisioni cellulari) e un macronucleo

(per il DNA necessario alla vita

quotidiana). La riproduzione

sessuale è nota come coniugazione.

La riproduzione sessuale e’ nota

come coniugazione, mentre quella

asessuale come fissione

longitudinale.

Chromalveolata . Apicomplexa

Plasmodium falciparum (terzana

maligna), Plasmodium vivax (terzana

benigna) e Plasmodium malariae

(febbre quartana) sono, in ordine di

pericolosità, gli agenti eziologici delle

febbri malariche, i cui vettori sono le

zanzare femmine del genere Anopheles.

Sono Apicomplexa, un clado di endoparassiti, caratterizzato dal complesso apicale, deputato ad

entrare nelle cellule ospiti

Ciclo d’incubazione (eso-eritrocitario) da 6 (P. falciparum) a 15 giorni (gli altri Plasmodium).

Fasi: merozoiti = entrano negli eritrociti, dove diventano trofozoiti ameboidi che si nutrono di

emoglobina. Il trofozoite nel globulo rosso va incontro a schizogonia, producendo 6-36 merozoiti

che fanno esplodere il globulo rosso e infettano altri eritrociti. E’ in questa fase che si hanno brividi

e febbre. La periodicità di queste fasi è diversa per le varie specie di Plasmodium.

Durante questo ciclo vengono prodotti macrogametociti e microgametociti. Quando questi

vengono ingeriti dalla zanzara, maturano in gameti ed avviene la fecondazione. Lo zigote è un

oocinete mobile che passa nel sangue della zanzara e per sporogonia produce migliaia di

sporozoiti. Questi migrano nelle ghiandole salivari e vengono iniettati nell’uomo.

Amoebozoa - amoebe

Specie marine e dulcacquicole, forme nude o incapsulate in una tunica (fino a 5 mm di lunghezza)

-Caratterizzati da un ectoplasma esterno colloidale e trasparente e un endoplasma semifluido e

granulare

-Gli pseudopodi sono di due tipi: i lobopodi (corti e tozzi) e i filopodi (sottili e spesso ramificati)

Rhizaria - radiolaria

Tutti marini, relativamente grandi (fino a qualche

millimetro di diametro); ▪ Cellula divisa in una capsula

centrale (contenuta in un guscio o scheletro perforato di

silicio) e una massa spumosa di citoplasma, formata da

una rete di fillopodi (anche questa contenuta in una teca

silicea).

-Nelle forme planctoniche numerosi assopodi vischiosi

sono estesi all’esterno della teca per catturare le prede;

-Non tutti sono predatori, alcuni hanno dinoflagellati

fotoautotrofi nell’ectoplasma;

-I loro fossili sono di enorme importanza per studiare

l'età delle rocce e i paleoclimi

Rhizaria - foraminifera

Tutti marini ed eterotrofi. Circa 38.000 specie conosciute, ma solo

10.000 viventi. Dimensioni: da 100 µm a 2 cm. La maggioranza è

bentonica, ma circa 60 taxa sono planctonici, vivono a tutte le latitudini

e profondità .

Caratteristiche: una tunica strutturata e pseudopodi granulari.

->Come nei radiolari, gli pseudopodi protrudono attraverso delle

aperture nella tunica

->Alcune funzioni degli pseudopodi: 1) sensoria, 2) locomotoria, 3)

predatoria, 4) formazione della tunica.

METAZOI (animali)

I ‘veri’ animali: organismi multicellulari caratterizzati da collagene, oogenesi, spermatogenesi, una

struttura degli spermi peculiare, riduzione del genoma mitocondriale.

Multicellulari: il loro corpo è formato da cellule (per lo più) specializzate, cioè con funzioni

differenti, ma aggregate per funzione a formare i tessuti.

Gli unici due sempre presenti nei metazoi sono un epitelio e un tessuto connettivo. L’epitelio è una

barriera, un “muro”. E’ formato da cellule che aderiscono strettamente tra loro per ricoprire il

corpo o foderare una cavità interna. Spesso è ricoperto da una matrice extracellulare (MEC), la

cuticola, e poggia su una MEC più fine e fibrosa, la lamina basale, entrambe secrete dalle stesse

cellule epiteliali. Il tessuto connettivo è formato da cellule distanziate tra loro, lasse, ed è

compreso in una matrice extracellulare. La MEC è composta da glicoproteine, e proteoglicani, ai

quali è quasi sempre associato il collagene, o altre proteine fibrose. La MEC è fondamentale nello

strutturare i vari tessuti dei metazoi.

La taglia e le sue conseguenze : Intervalli dimensionali degli organismi viventi:

▪ Organismi procariotici < 1 µm a 2 µm

▪ Protozoi > 2 µm a 0.5 mm

▪ Animali multicellulari > 0.5 mm a svariati metri

Taglia e rapporto superficie/volume:

Lo scambio di sostanze (gas, nutrienti, deiezioni) tra l’organismo ed il suo ambiente avviene

1. attraverso la superficie del corpo;

Ma la domanda metabolica di un organismo dipende dal suo volume. Soluzione:

2. trasformarsi in un verme piatto.

CONSEGUENZE -> le molecole, in un fluido, entrano ed escono dalle cellule per diffusione. E’ un

trasporto passivo (non richiede energia) dove il movimento netto delle molecole è associato alla

differenza di concentrazione tra zone. la taglia e la forma di certi metazoi sono fattori limitanti per

la diffusione. E’ la causa ultima dell’evoluzione di un sistema circolatorio, che in origine non era

altro che una cavità gastrovascolare.

SVILUPPO INDIRETTO

La stragrande maggioranza degli invertebrati è caratterizzata da una fase larvale, tra sviluppo

embrionale e vita adulta.

Una larva è uno stadio di sviluppo indipendente e mobile che ha tipicamente un aspetto diverso da

quello dell’adulto (questo tipo di cicli vitali è detto a sviluppo indiretto).

ORIGINE: TEORIA COLONIALE

I Metazoi derivano da protozoi flagellati coloniali (i Choanoflagellata).

La teoria evolutiva più accettata, supportata da dati morfologici e molecolari. Infatti,

coanoflagellati e metazoi sono sister taxa.

Questa teoria sostiene che il metazoo ancestrale derivò da una colonia sferica cava con cellule non

riproduttive (somatiche) flagellate all’esterno e cellule riproduttive non differenziate all’interno (C,

premetazoo), nel passo successivo (D, protometazoo) si sono avute le prime differenziazioni

cellulari.

1- CTENOPHORA (458)

Sono simili a meduse (che però fanno parte del phylum Cnidaria)

"I genomi recentemente sequenziati di due ctenofori e le

conseguenti analisi del guadagno e della perdita genica

supportano il posizionamento dei ctenofori, piuttosto che

delle spugne, come gruppo gemello di tutti gl

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Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher glofinizzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cannicci Stefano.
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