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RIPRODUZIONE
Le spugne si riproducono per via sessuale e asessuale, la maggior parte delle spugne è monoica.
- Riproduzione asessuale per mezzo di:
- Gemmazione e gemmule
- Riproduzione sessuale: molte specie che si riproducono sessualmente sono ermafrodite
(monoiche);
- gli individui producono sia gameti maschili che femminili, ma in tempi diversi;
- i coanociti si differenziano in spermatozoi, mentre gli archeociti in uova (oociti);
- gli spermatozoi sono rilasciati in acqua e raccolti dalle altre spugne, qui vengono fagocitati dai
coanociti, che si trasformano in cellule di trasporto e portano gli spermatozoi no agli oociti
per mezzo del mesoilo; lo zigote si sviluppa in una larva agellata che sarà poi portata via
dalla corrente in uscita.
- le uova sono invece trattenute all’interno della spugna;
- una volta trovato il luogo, la larva si ssa al substrato e si sviluppa una spugna adulta.
fi fl fi fi fl fi fl fi fl fi fi fi fi fl
Larva an blastua: cava ed emicigliata, è prodotta dalla maggior parte delle spugne calcaree.
Larva parenchimula: costituita da un aggregato di archeociti ricoperti di cellule agellate, è
prodotta dalla maggior parte delle desmosponge.
PORIFERA: TASSONOMIA
Phylum Porifera
Classe Calcarea (Calciospongiae): spicole con carbonato di calcio, piccola dimensione (< 10 cm);
asconoide, siconoide e leuconoide; esclusivamente marine
Classe Hexactinellidae (Hyalospongiae): spicole silicee; tessuto sinciziale (massa di protoplasma
contenente molti nuclei, ma non divisi in cellule); da 7-10 cm a oltre 1 m; siconoide e leuconoide;
esclusivamente marine (quasi tutte di grande profondità)
Classe Desmospongiae: raggruppa i 4/5 delle spugne viventi; spicole silicee e/o spongina;
leuconoide; possono essere di grandi dimensioni; marine e di acqua dolce
SOTTOREGNO PARAZOA, PHYLUM PLACOZOA
I Placozoi sono animali estremamente semplici di ambienti marini:
- Una specie conosciuta Trichoplax adhaerens, privo di organi, simmetria e sistema muscolare o
nervoso
- Piccola quantità di DNA all’interno del Regno animale
- Costituiti da alcune migliaia di cellule, differenziate in soli quattro tipi (i Poriferi ne hanno da 10
a 20 tipi; le mosche, Eumetazoa, Arthropoda, 90, i mammiferi, Eumetazoa, Chordata, oltre 200)
- Organizzazione cellulare-tissutale
- Fino a 3 millimetri di diametro
- Predatori di protozoi
SOTTOREGNO MESOZOA, PHYLUM MESOZOA
- Si tratta di animali vermiformi, lunghi no a 7 mm (ma di solito molto più piccoli)
- Circa 50 specie descritte
- Costituiti da un numero limitato (<50) di cellule costante da specie a specie (fenomeno di
eutelia).
- Parassiti endocellulari o endocavitari (endoparassiti) di invertebrati marini
ATTENZIONE: oggi sarebbero attribuibili ai Lofotrocozoi (animali triblastici). Notevole balzo in
avanti dal punto di vista logenetico!
SOTTOREGNO EUMETAZOA
COLONIE PARAZOI / MESOZOI EUMETAZOI
1. Organizzazione No Cellulare-tissutale Tessuti
cellulare
Piani di simmetria No No Si
Origine dei tessuti No No Foglietti embrionali
Numero di foglietti No monoblastici 2 / 3
embrionali
Presenza di cavità No No Pseudocellulari / celoma
corporee
Modelli di sviluppo No No Protost. / deuterost.
embrionale
fi fi fi fl
LA PRIMA FORMA DI SIMMETRIA
Sono due i phyla che hanno evoluto una prima forma di simmetria: si tratta di quella radiata.
Cnidaria e Ctnenophora, venivano un tempo riuniti nel gruppo dei Celenterati. [koilos = cavità;
enteron = stomaco]
RAGGIATI: PHYLA CNIDARIA E CTENOPHORA
- Organismi pluricellulari vagili o sessili, acquatici, predatori o ltratori
- Simmetria raggiata
- Veri tessuti che derivano da due foglietti embrionali (ectoderma ed endoderma)
- Tessuti quasi mai organizzati in organi; elevata capacità di rigenerazione
- Dimor smo strutturale: polipo e medusa
- Molte specie posseggono tentacoli per la cattura delle prede o per l’equilibrio
- Tubo digerente con una sola apertura, cavità gastrovascolare (Cnidari), con aperture separate
(Ctenofori)
- Digestione in parte extracellulare, ma soprattutto intracellulare
- Sistema nervoso semplice in forma di rete nervosa (cellule nervose: protoneuroni)
- Organi si senso dell’equilibrio (statocisti) e ocelli
- Locomozione (forme vagili plantoniche): non in grado di contrastare il moto ondoso
- Cnidari: contrazioni muscolari (epitelio muscolare)
- Ctenofori: bande cigliate (pettini)
- Cellule specializzate
- Cnidari: cnidociti contenenti organelli urticanti, le nematocisti
- Ctenofori: colloblasti, organelli adesivi
- Assenza di un sistema escretore e respiratorio: l’eliminazione di cataboliti e gli scambi gassosi
avvengono per diffusione e trasporto cellulare
- Riproduzione
- asessuale: scissione, gemmazione e frammentazione
- sessuale: gonocorismo (sp. dioiche) ed ermafroditismo (sp. monoiche)
PHYLUM CNIDARIA
Il nome viene dal greco knide = ortica e deriva dai cnidociti, le cellule che contengono organelli
urticanti, le nematocisti, caratteristiche del phylum.
9.795 specie, prevalentemente marine, con alcuni gruppi di acqua dolce.
I primi Cnidari noti risalgono a 700 milioni di anni fa. Rispetto ad altri Metazoi, gli Cnidari hanno
un’organizzazione strutturale e funzionale molto semplice (NON poco evoluta!), ma estremamente
ef ciente.
Sebbene la maggior parte delle specie sia sessile e le specie veloci si muovono lentamente, sono
predatori molto ef cienti, anche di specie molto più complesse (morfologicamente e
funzionalmente) e molto più rapide.
Il phylum include gli organismi noti come: Idroidi • Anemoni • Meduse • Coralli • Madrepore
CNIDARIA: CARATTERISTICHE ANATOMICHE
Il disco pedale e la colonna del polipo possono secernere un sottile esoscheletro chitinoso, il
periderma, che fornisce protezione e consente l’adesione al substrato; in altre può essere un
massiccio esoscheletro di natura calcarea. Nella mesoglea possono essere presenti strutture
scheletriche, quali spicole calcaree o bre di gorgonina, una proteina (endoscheletro).
fi fi fi fi fi
Gli Cnidari hanno una cavità interna del corpo, la cavità gastrovascolare (coelenteron), a fondo
cieco, una sorta di tubo digerente, ma a senso unico: il cibo entra ed i ri uti escono attraverso la
stessa apertura, la cavità orale, grazie ai ussi d’acqua in ingresso e in uscita.
L’acqua all’interno del coelenteron agisce anche da scheletro idrostatico, soprattutto per le specie
sessili che non dispongono di altre strutture di sostegno (quali teche o spicole).
Gastrodermide (endoderma).
Tappezza la cavità gastrovascolare ed è formato da cellule:
- nutritive-muscolari, ampie cellule colonnari, cigliate o agellate (regolano il usso dell’acqua),
con vacuoli alimentari;
- cnidociti (interni), ad eccezione della Classe Hydrozoa;
- ghiandolari: secernono enzimi digestivi;
- interstiziali: indifferenziate pluripotenti;
- nervose: in contatto con le cellule nutritive-muscolari e sensoriali.
Negli Cnidari di acqua dolce possono essere presenti alghe verdi unicellulari (zooclorelle), mentre
in quelli marini, dino agellati (zooxantelle): simbiosi mutualistica, gli ospitati forniscono composti
organici sintetizzati in cambio dei prodotti di ri uto dei loro ospiti.
Mesoglea (mesenchima). Situata tra epidermide ed gastrodermide. Strato gelatinoso o broso
(proteico) oppure mesenchimatico (con cellule ameboidi o epitelio-muscolari). Particolarmente
abbonante nelle meduse, nelle quali favorisce il galleggiamento.
Epidermide (ectoderma). Lo strato epidermico contiene cellule:
- epiteliomuscolari: formano gran parte dell’epidermide e servono sia per la copertura sia per la
contrazione muscolare (muscolatura longitudinale che determina l’accorciamento del corpo o dei
tentacoli);
- interstiziali: indifferenziate pluripotenti
- ghiandolari: secernono muco e materiale adesivo;
- cnidociti: funzionali all’attacco e alla difesa
- nervose: formano un sistema nervoso diffuso (a rete e bidirezionale), in connessione anche con
quelle del gastrodermide; possiedono terminazioni in corrispondenza di cellule sensoriali e
nematocisti;
- sensoriali: sono diversi cate in base alla funzione svolta:
- cellule bastoncellari: stimoli chimici e tattili;
- ocelli fotosensibili (meduse);
- statocisti: gravità.
CNIDARIA: ALIMENTAZIONE E DIGESTIONE
Le prede vengono introdotte nella cavità gastrovascolare, dove avviene il rilascio di enzimi digestivi
da parte di cellule ghiandolari.
La digestione inizia nella cavità gastrovascolare (digestione extracellulare); successivamente le
cellule nutritive-muscolari fagocitano molte particelle alimentari per una digestione intracellulare.
In ne, le cellule ameboidi riportano nella cavità gastrovascolare le particelle non digerite per essere
espulse con il resto del materiale non digerito.
CNIDARIA: SCAMBI GASSOSI ED ESCREZIONE
La circolazione dell’acqua sulla super cie del corpo, garantita dall’azione delle ciglia epidermiche,
agevola gli scambi gassosi, che tra cellula e ambiente acquatico esterno avvengono per diffusione.
Il prodotto di escrezione degli Cnidari è l’ammoniaca, che si discioglie rapidamente in acqua,
diffonde attraverso la parete del corpo ed è dispersa dalle correnti.
fi fl fi fi fl fi fl fi fl fi
CNIDARIA: RETE NERVOSA
Non sono mai presenti nuclei di cellule nervose concentrate (assenza di sistema nervoso centrale),
ma una rete nervosa diffusa. Nelle meduse sono tuttavia presenti soltanto anelli nervosi e organi si
senso marginali (ropalii).
Ropalio: rigon amenti al bordo dell’ombrello delle meduse, dotati di statoticisti, chemorecettori e
fotorecettori (ocelli).
CNIDARIA: GLI CNIDOCITI
Cnidocita (o cnidoblasto) è una cellula specializzata, al cui interno si trova la nematocisti, un
organello spesso contenete neurotossine o sostanze urticanti, a scopo predatorio o difensivo.
L’espulsione avviene per brusco aumento della pressione osmotica all’interno della cellula (la
pressione osmotica può raggiunger le 140 atm).
L’impulso di scatto può provenire dalla sollecitazione meccanica (stimolo tattile) di un cnidociglio
(ciglio modi cato).
Una volta scaricato, il cnidocita viene riassorbito e se ne forma uno nuovo. Particolarmente ricchi in
cnidociti sono i tentacoli.
CNIDARIA: GLI ZOOIDI DELLE COLONIE
I polipi possono costituire colonie.
Quando le gemme restano attaccate al corpo che le ha generate si formano le colonie.
Nelle colonie il cibo ingerito da un polipo può essere condiviso attraverso la cavità gastrovascolare
comune.
Tale condivisione permette la specializzazione funzionale dei diversi polipi (chiamati zooidi) che
compongono la colonia polimorfa:
- gastrozooidi (idranti): nutrizione;
- dattilizooidi: difesa;
- gonozooidi (gonangi): rip