Estratto del documento

CORPO DI HOFFA:

• Corpo adiposo sotto la rotula → serve da ulteriore ammortizzatore insieme ai menischi.

• Maggiore distribuzione dei liquidi nella capsula (aiuta lo scivolamento del liquido sinoviale).

• Più presente nel sesso femminile.

• Miglioramento scivolamento del tendine rotuleo.

• Struttura innervata e quindi molto sensibile.

• Maggiore stress in estensione, dolore riferito superficialmente e davanti.

• Dolore come femoropatellare, comportamento come femorotibiale: essendo una problematica superficiale potrebbe

farmi pensare ad un problema femoropatellare o della rotula, ma nella componente del comportamento è mista.

OSGOOD SCHLATTER DISEASE:

• Frammentazione conseguente ad un accrescimento preponderante: il soggetto cresce rapidamente e può presentarsi

questa conformazione.

• Osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriore.

• Apofisite da trazione del tubercolo tibiale.

• Tessuto non maturo.

• Solitamente tra i 12 e i 15 anni: prima nelle donne.

• Può essere bilaterale (1/3) ma si presenta di più unilateralmente.

• Incidenza uguale tra maschi e femmine.

• Spesso si risolve spontaneamente.

• Se si presenta dando sintomatologia abbiamo il problema quando il bambino è molto sportivo e spesso i genitori non

vogliono fargli cessare l’attività, causando un’infiammazione recidiva → si può consigliare di cessare l’attività nella

pausa estiva.

• Spesso si presenta in sport dove ci sono molte sollecitazioni causate da salti (pallavolo e basket).

• Spesso accompagna una crescita veloce nel periodo di comparsa e/o un’attività fisica sportiva intensa.

• Sparisce dopo la crescita o con il cessare dell’attività, talvolta consigliata, per un periodo di 6-8 mesi.

• Possibili recidive se non si interrompe l’attività.

Sintomi a livello tibiale:

• •

Gonfiore. Calore.

• •

Rossore. Tensione muscolare.

• Contrazione contro resistenza del quadricipite femorale dolente: è importante equilibrare perché in una contrazione

dolente io devo fare un rinforzo muscolare in base al pattern dolorifico che mi dice il paziente.

I muscoli possono essere un importante fattore sia per la Osgood Schlatter disease ma anche per le altre problematiche di

ginocchio:

• Gastrocnemio: se troppo corto il paziente non avrà un’estensione completa di ginocchio.

• Retto femorale: se corto/rigido aumenta la tensione a livello retropatellare.

• Tratto ileo tibiale: se corto porterà la tibia in rotazione esterna.

• Adduttori.

• Vasto mediale obliquo.

• Gluteo. 23

È fondamentale il rapporto locale con il rapporto a distanza.

ANGOLO Q: È un asse tra il tendine rotuleo al centro della rotula e tuberosità

tibiale e la SIAS fino al centro della rotula; questo angolo deve essere uguale a

destra e a sinistra, sia in statica che in dinamica → se questo angolo cambia

più in dinamica che in statica, verosimilmente non c’è una problematica

strutturale ma più che altro funzionale: una problematica funzionale è

peggiore di una strutturale (quella strutturale il soggetto la ha dalla nascita o

da così tanto tempo che magari si è andato a risolvere il quadro o ha cercato

dei compensi, se è funzionale è una problematica dell’ultimo periodo →

nell’esame soggettivo devo chiedere se è cambiato qualcosa nell’ultimo

periodo). L’angolo Q fisiologico è circa di 10°-15°, nelle donne è maggiore per

via del bacino ma comunque <20°. Un angolo Q statico di 20° può essere considerato tale se l’angolazione rimane uguale

durante il movimento. Non va bene se l’angolo Q è dinamico, si modifica durante il movimento come squat, gradino e

accovacciamento → devo intersecare con la problematica del paziente: se ha una problematica all’anca gli farò fare di più uno

squat, se è troppo debilitato gli posso far fare un gradino o un’alzata da una seduta (in base al quadro di infiammazione

alzo/abbasso la seduta); una disfunzione dell’angolo Q può indicare un problema femoro-patellare. Aumenta con:

anteroversione del femore, posizione in rotazione esterna della tibia, tuberosità tibiale anatomicamente > laterale.

VASTO MEDIALE OBLIQUO (VMO): Rispetto alla rotula una differenza tra il vasto mediale e il vasto laterale è l’orientamento

delle fibre. Il vasto mediale è più lungo rispetto al laterale, arriva con le fibre quasi perpendicolarmente alla rotula e la

medializza.

• Vasto laterale: fibre parallele rispetto alla rotula.

• Vasto mediale: fibre perpendicolari rispetto alla rotula.

Il vasto mediale e il vasto mediale obliquo lavorano sempre nella parte di estensione. Il VMO può facilmente essere inibito in

seguito a un microtrauma o trauma e perdere la sua attivazione.

TENSORE FASCIA LATA:

• È formato da una porzione muscolare piccola che si sviluppa nella componente prossimale e da una componente

legamentosa importante → la tensione che dà un legamento è maggiore rispetto alla tensione che dà un muscolo: la

viscosità del tessuto è più alta nel legamento.

• Rotatore interno femore e rotatore esterno di tibia.

• Una rotazione evidente della tibia durante la fase di oscillazione può indicare un tratto ileo tibiale rigido.

• Possibile problema in rotazione del ginocchio.

• Valutare lunghezza dei flessori.

• In un paziente con TFL rigido confrontare l’attivazione della muscolatura glutea: come nel discorso del recurvatum

(che si appoggia sulla componente legamentosa e quindi mi aspetto che il complesso ischiocrurali-quadricipite mi

porta ad un’attivazione più ridotta, perché in postura quella gravità viene combattuta con l’appoggio sui legamenti)

stesso discorso vale per il TFL → se ho un tratto ileotibiale più rigido allora quello che dovrebbe essere il mio

stabilizzatore muscolare (medio gluteo) viene meno.

Comportamenti importanti per andare a differenziare una problematica di ginocchio da una dell’anca possono essere:

• •

Saltelli. Camminare accovacciati.

• •

Camminare all’indietro: se cammino Passi lunghi all’indietro.

normalmente testo il ginocchio, se allungo la • Squat.

falcata testerò più l’anca del ginocchio. • Salire su uno step.

• Camminare sui talloni.

È importante verificare sempre la qualità e quantità movimenti attivi, stendere il ginocchio in estensione (se vediamo che un

soggetto ci sembra in iperestensione chiedo comunque di stendere il ginocchio → potrebbe essere lasso e ad andare ancora in

estensione) e controllare intrarotazione femorale ed extrarotazione tibiale.

24

Ispezione:

• •

Alluce valgo. Tendine rotuleo.

• •

Arco plantare. Rotula.

• •

Flessione con le ginocchia. Estensione bilaterale.

• •

Flex dorsale caviglia. Tensione tratto ileotibiale.

• •

Eventuale recurvatum. Bacino/Orientamento SIAS.

• •

Flessione singola. Distribuzione del carico sugli arti.

• •

Estensione singola. Trofismo e attivazione Gluteo.

• •

Valutare edema gonfiore. Colonna vertebrale.

• Movimenti attivi (Camminare).

VM/VMO.

• Quadricipite.

Strutture correlate ad una problematica di ginocchio sono:

• •

Piede. Articolazione dell’anca.

• •

Neurale. Muscolare.

• •

Femoro-patellare, femoro-tibiale. Distretto lombare.

• Borse.

Articolazione sacro-iliaca.

• Distretto dorsale toracico. PIEDE

Il PIEDE è una struttura fortemente sensibile e fortemente resistente

(estremamente resistente ed estremamente mobile: se ci carico sopra può

tenere molto peso ma allo stesso tempo sentiamo anche i piccoli sassolini

nella scarpa). Se devo fare della terapia manuale in un paziente prono la

caricabilità è importante.

• Il piede piatto avrà maggiore mobilità e una maggiore tendenza

verso la pronazione.

• Il piede cavo sarà più rigido e una tendenza alla supinazione.

Può essere suddiviso in:

• Retropiede: delimitato dalla linea di Chopart.

• Mediopiede: delimitato dalla linea di Chopart e l’interlinea (tra

scafoide e cuneiforme) → l’interlinea è presente solo a livello mediale, siccome a livello laterale non ci sono i cuneiformi

ma il cuboide.

• Avampiede: delimitato dall’interlinea e dalla linea di Lisfranc.

Gli assi anatomici sono:

• Sulla tibiotarsica (Asse x).

• Asse longitudinale lungo la gamba (Asse y).

• Asse lungo il piede (n).

MOVIMENTI: Piede Eversione Inversione

Retropiede Flessione dorsale Flessione plantare

Abduzione Adduzione

Extrarotazione Intrarotazione

Mediopiede Flessione dorsale Flessione plantare

Avampiede Abduzione Adduzione

Pronazione Supinazione

Non è vero che posso fare eversione e inversione solo con questi movimenti, ma con la combinazione di questi avrò un range

di movimento maggiore. 25

Ogni osso forma un’articolazione: in termini di controllo motorio posso valutare fino ad un certo punto, poi devo valutare il

pattern con il ginocchio e l’anca.

Retropiede Mesopiede Avampiede

Sottoastragalica Astragalo-navicolare Cuneiformi-metatarsi

Calcagno-cuboide

Tibiotarsica Navicolare-cuboide Cuboide- IV e V metatarso

Tibioperoneale inferiore Navicolare-cuboide-cuneiformi Cuboide-cuneiformi

È importante individuare il segmento corretto poiché solitamente i problemi al piede sono problemi articolari.

Importante a livello del piede sono l’arco longitudinale e trasversale; quello che dobbiamo vedere a livello del piede è il sistema

passivo con quello attivo. È importante capire quale sia la normalità del paziente e quindi vado a confrontare l’arto con il

controlaterale; è importante anche capire se c’è un matching tra un atteggiamento del piede con una componente muscolare

deputata a quell’arco, perché sappiamo che:

• ARCO LONGITUDINALE: parte laterale è a carico dei peronieri perché il peroneo lungo passa sotto il solco del cuboide

e va alla base del I metatarso.

• ARCO TRASVERSALE: tenuto principalmente dal tibiale posteriore. C’è un’origine che va sul navicolare e sulla base

del I e poi abbiamo un’aponeurosi che si estende e va nella parte talare e nella parte del cuboide e sui cuneiformi:

avendo un’inserzione così a

Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 1 Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gremattioli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche neuropsichiatriche riabilitative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Plano Fabio.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community