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Fidgety assente- Movimentazione assente, bambino con assenza di iniziativa motoria
Ovviamente non si può diagnosticare PCI solo attraverso l'osservazione di questi movimenti, ma possiamo asserire la presenza di sindrome neurocomportamentale predisponendo quindi un follow up più attento o magari una terapia.
Accudimento abilitativo
Il nostro scopo, come terapiste ma anche come parte di un'equipe, è quello di individuare, ove presenti, i nuclei patogenici, quelli che noi TNPEE chiamiamo indicatori precoci ed interveniamo su questi, e correggendo le piccole atipie che fungono da allarme, tante volte possiamo proprio evitare l'insorgere della malattia. Nel momento in cui è presto fare una diagnosi ma è importante un intervento tempestivo "ritardo psicomotorio" si utilizza la diagnosi d'attesa (che poi non è del tutto giusto come nome poiché è un disordine non un ritardo). In Italia 1 bambino su 10 ha diagnosi.
di ritardo psicomotorio, poi parte di questi evolve bene, fa terapia o comunque viene seguito e sollecitato e crescendo non ha sequele, altri hanno magari Disturbo un DSA, ma altri ancora hanno una paralisi o un autismo. L'ICD definisce evolutivo specifico misto Ritardo psicomotorio o quei quadri in cui sono presenti più disturbi evolutivi specifici senza che alcuno di essi prevalga tanto da rappresentare la diagnosi principale; questa diagnosi va posta entro i primi 3 anni di vita. Gli indicatori precoci di deficit neuropsicologici a distanza in bambini nati pretermine a basso rischio sono:
- Asimmetria posturale
- Mal regolazione del tono muscolare
- Ipotonia settoriale o ridotto ipertono flessorio fisiologico
- Ipereccitabilità
- Disattenzione visiva
- Disattenzione uditiva
- Difficoltà a regolare i ritmi biologici
I disturbi neuropsicologici più frequenti a cui vanno incontro questi bimbetti a basso rischio con questi indicatori sono:
- Incoordinazione grosso-motoria
Le facilitazioni posturali sono quelle posture dove il bambino è il capo allineato, la stabilizzazione assiale comodo e a suo agio ma comunque tiene rinforzo dello schema fisiologico in flessione (queste ultime due servono al), e che sia faciliti l'organizzazione e l'integrazione dei cingoli e degli emilati una postura che nell'esplorazione, e la simmetria degli arti rispetto al tronco. La posizione migliore a supina contenuta. Questo scopo è la Questi accorgimenti favoriscono nel bambino:
- Lo svolgere di un movimento intenzionale
- La medializzazione degli AASS
- Il processo di aggregazione dei segmenti corporei
- L'autoconsolazione
- L'interazione
Anche a casa è necessario che il bambino venga cambiato di posizione come in TIN. Nella posizione prona è importante che aiutiamo e sollecitiamo il disimpegno degli AASS ed il conseguente raddrizzamento dei cingoli.
Il CC è facilitato in prona rispetto che in supina perché gli estensori del collo sono più forti che i flessori, e sarà stimolato a sollevare il capo, ovviamente un'altra caratteristica che la prona sollecita è la DA, dato che il passaggio alla DA viene tendenzialmente effettuato dopo la quadrupedica, che viene dalla prona. Un'altra posizione è la decubito laterale che favorisce l'integrazione dei due emilati, perché per forza di gravità gli arti saranno medializzati (non volontariamente), conseguentemente la medializzazione, la prensione, la coordinazione oculo manuale e la manipolazione. Oltre le facilitazioni posturali ci sono quelle motorie, ad esempio mettendo il bambino di fronte a problemi motori che gli permettono di acquisire e apprendere gli schemi motori che lo aiutano nella risoluzione dei problemi. Sollecitare la motricità fine mano-vra di rotolamento stimolandolo a prendere cose piccole. La passiva.anche prima dei 5-6 mesi, favorendo il senso di accorpamento dei segmenti corporei, le stimolazioni esterocettive, propriocettive e cinestetiche, l'allineamento e l'integrazione manipolazione facilitante l'allineamento dei dell'emilato. Un altro esempio è lacingoli dove si disallinea in maniera pronunciata il cingolo scapolare rispetto al pelvico, ad esempio, mettendolo in prona sul lettino con il cingolo pelvico sull'estremità, disallineiamo il pelvico (piegando una gambetta e una no) e sollecitando l'allineamento e l'accorpamento. A livello di facilitazioni sensoriali invece sarà necessario dosare e calibrare gli input, regolandone frequenza, intensità e qualità in base alle risposte del bambino. A questo riguardo si incentiva al genitore il contatto pelle a pelle, il tocco dolce, l'holding, l'handling, il massaggio infantile e l'acquaticità. Per le facilitazioni dei ritmi biologici i genitoridevono cercare di migliorare la qualità del sonno, stabilizzare il ritmo sonno-veglia e gestire il pianto dando input (buio nella stanza, minore stimolazione uditiva, ciuccio, grattini e carezze sulla schiena o sul volto). Per i ritmi alimentari si consiglia di rispettare le pause tra i pasti così che possa provare e sperimentare il senso di fame (che in TIN non sperimentano), saper gestire il momento del pasto e dello svezzamento, se il bambino è stato nutrito con il sondino continuare i primi giorni con le stimolazioni manuali orali e periorali. Le facilitazioni delle competenze comunicative in un primo momento si basano su interazioni viso a viso, promuovendo successivamente l'attenzione condivisa, il l'aggancio, la fissazione, l'inseguimento, per facilitare l'orientamento uditivo, sollecitare l'imitazione ed enfatizzare la mimica e la comunicazione non verbale. Si pone l'attenzione del genitore, inoltre, sul rischio di morte in culla (SIDS),Si consiglia di evitare la posizione prona se non accudita, non far dormire il bambino nel letto con i genitori, lettini senza paracolpi, cuscini o peluche grandi, tenere la culla in camera del genitore, non coprire eccessivamente il bambino (meglio un pigiama più pesante che una coperta in più), anche il surriscaldamento del bambino aumenta le probabilità di morte in culla. Tutto ciò fa parte dell'accudimento abilitativo a casa dove sono centrali i genitori, è fondamentale il follow up multidisciplinare e non mantenere programmi standardizzati ma elaborati sul bambino e sulle nostre valutazioni.
DOMANDE PER ESAME
- Cosa intendi per neonato a rischio neuro evolutivo? Chi è il neonato a rischio?
- Quando?
- Quali sono gli indicatori precoci di un bambino a rischio, un bambino che può sviluppare un disturbo?
È un neonato che ha subito un evento patologico, traumatico.
Durante il parto (quindi nel momento perinatale), prima del parto o subito dopo.