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Come si dimensiona l'estensione delle aree del PEEP?

Il PEEP è dimensionato per coprire dal 40% al 70% del fabbisogno abitativo previsto per il decennio successivo.

La procedura di formazione del PEEP

Il PEEP ha contenuto e valore di PPE, con stessa procedura di formazione, salvo:

  • 10 giorni di pubblicazione
  • 20 giorni per le opposizioni, 30 per le osservazioni.

La validità è di 18 anni. Lo deve approvare la Regione.

Gli elaborati del PEEP

  • Planimetria con le previsioni del PRG e l'individuazione delle aree PEEP
  • Planimetria su base catastale indicante rete stradale, spazi ed edifici pubblici, lotti, tipologie, volumetrie edifici
  • Elenchi catastali delle proprietà comprese nel PEEP
  • NTA
  • Relazione illustrativa
  • Relazione sulle previsioni di spesa

I primi piani di edilizia economica e popolare ("prima generazione", anni '60-'70) si impongono per la grande dimensione come nei quartieri zen a Palermo, Scampia a Napoli.

Corviale a Roma

L'esperienza dei primi peep viene riveduta criticamente negli anni '80 del Novecento, il modello di peep diventa maggiormente "a misura di abitante"; Da una conformazione macrostrutturale e monofunzionale si passa a un tessuto urbano compatto, di minori dimensioni e polifunzionale; cresce l'attenzione per il disegno dello spazio pubblico.

Sostanzialmente: il piano è destinato a realizzare edilizia residenziale pubblica; con questo piano l'accesso all'edilizia è agevolato per la classe media e meno abbiente che altrimenti non riuscirebbe a accedere alla lottizzazione convenzionata (molto costosa); poiché deve garantire soldi a classi non ricche, questi si iscrivono a un elenco è tutto operato dal comune tramite esproprio costi ridotti.

PIANI DI RECUPERO (PdR) (CONTENUTI e caratteri (L. 457/1978))

FINALITA': Il PdR serve a favorire e disciplinare gli interventi di recupero del patrimonio edilizio

esistente nelle zone di degrado. Il Consiglio comunale individua le suddette zone all'interno dello strumento urbanistico generale esistente, e all'interno di queste può delimitare i complessi e le aree soggette a PdR. Entro non più di tre anni dalla suddetta delimitazione il Consiglio comunale deve approvare il PdR. Il PdR indica gli interventi da effettuare tra quelli definiti dalla Legge (più precisamente: individuazione e edifici sui quali intervenire, e indica per essi classi e oggetti di intervento, definendo la relativa normativa degli interventi) e individua le unità minime di intervento. Procedimento ed effetti del PdR sono i medesimi del PPE ex L. 1150/1942. Art. 27. Individuazione delle zone di recupero del patrimonio edilizio esistente 1. I comuni individuano, nell'ambito degli strumenti urbanistici generali, le zone ove, per le condizioni di degrado, si rende opportuno il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente medianteinterventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione e alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso. Dette zone possono comprendere singoli immobili, complessi edilizi, isolati ed aree, nonché edifici da destinare ad attrezzature. 2. Le zone sono individuate in sede di formazione dello strumento urbanistico generale. ITER PROCEDURALE 1) I piani di recupero sono approvati con la deliberazione del consiglio comunale con la quale vengono decise le opposizioni presentate al piano, ed hanno efficacia dal momento in cui questa abbia riportato il visto di legittimità. 2) Ove la deliberazione del consiglio comunale non sia assunta entro tre anni dall'individuazione e non sia divenuta esecutiva entro il termine di un anno dalla predetta scadenza, l'individuazione decade. 3) Per quanto non stabilito dal presente titolo si applicano ai piani di recupero le disposizioni previste per i piani particolareggiati dalla vigente legislazione regionale e, in mancanza.daquella statale. Sono diversi i soggetti che possono attuare (e proporre) il Piano di recupero: A) dai proprietari singoli o riuniti in consorzio o dalle B) cooperative edilizie di cui siano soci C) dalle imprese di costruzione o D) dalle cooperative edilizie cui i proprietari o i soci abbiano conferito il mandato all'esecuzione delle opere, dai condomini o loro consorzi, E) dai consorzi fra i primi ed i secondi, F) dagli IACP o loro consorzi, G) da imprese di costruzione o loro associazioni temporanee o consorzi e da cooperative o loro consorzi; E) dai comuni, direttamente ovvero mediante apposite convenzioni. Quali sono gli interventi principali previsti dal PdR? 1) interventi diretti per il recupero del patrimonio edilizio esistente; 2) interventi di rilevante interesse pubblico, con interventi diretti; 3) adeguamento delle urbanizzazioni. Piano di Insediamento Produttivo (PIP) (L.865/1971) Il Piano per Insediamenti Produttivi non è solamente uno strumento di pianificazione.

L'urbanistica non è solo un senso tradizionale, ma è anche uno strumento di politica economica, in quanto ha la funzione di incentivare le imprese offrendo loro, a un prezzo politico, previa espropriazione e urbanizzazione, le aree necessarie per il loro impianto o la loro espansione.

Il Piano di Iniziativa Pubblica (PIP), previsto dall'articolo 27 della legge 865/1971, ha natura attuativa ed è dotato di efficacia decennale dalla data di approvazione, con valore di piano particolareggiato di esecuzione.

Le aree individuate per la localizzazione di PIP sono soggette a esproprio, con dichiarazione di pubblica utilità. Successivamente, le aree vengono restituite agli operatori o in diritto di proprietà o in diritto di superficie.

I PIP possono ospitare attività monotematiche (artigianali, industriali, commerciali e turistiche) o un insieme di attività.

Sono strumenti che possono essere realizzati solo su aree individuate, secondo la normativa urbanistica.

Come "aree industriali". Le aree su cui sorgeranno i fabbricati sono espropriate dal Comune e qualunque intervento edilizio indette aree è regolato da un atto notarile (convenzione) con cui sono disciplinati i rapporti e gli obblighi dei singoli operatori nei confronti del Comune.

Trascorsi i dieci anni, l'Amministrazione non può disporre alcuna proroga dello stesso, potendo invece unicamente valutare l'opportunità di predisporre un nuovo strumento con conseguente innovazione della scelta pianificatoria attuativa rimasta inattuata.

I compiti assegnati al Comune, oltre a quelli strettamente tecnici, riguardano:

  • verifica che i futuri operatori possiedano i requisiti soggettivi previsti dalle vigenti disposizioni legislative in materia e dalle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico, per poter essere assegnatari di un lotto;
  • esercizio del diritto di prelazione sulla cessione dei fabbricati;
  • formazione ed aggiornamento annuale di
Graduatoria Programmi Complessi

Graduatoria Programmi Complessi

  1. Partecipazione
  2. Flessibilità sulla pianificazione esistenti
  3. Collaborazione pubblico-privato

L'Urbanistica Concertata e i Programmi Complessi. Programmi Integrati e Contratti di Quartiere

I programmi complessi sono strumenti dell'Urbanistica Concertata: essa riguarda l'interazione tra pubblico e privato per trovare risorse economiche per realizzare un progetto, senza aumentare il debito pubblico (come invece facevano i piani attuativi durante l'economia del benessere, attingendo esclusivamente dal fondo pubblico). Infatti, con i piani attuativi l'urbanistica era dirigista ossia era il comune a stilare il piano e il cittadino poteva solo avanzare osservazioni o opinioni (iter a cascata); con i programmi complessi l'iter non è più a cascata ma è un iter diretto, cioè il pubblico e il privato decidono insieme, come nel

caso della costruzione dello stadio di Roma, finanziato da un privato sullabase di un piano complesso. Mentre le due grandi innovazioni rispetto ai piani attuativi convenzionali sono:
  • Il Partenariato Pubblico-Privato (siamo in una situazione di crisi per cui servono risorse per lacostruzione di opere pubbliche. Tempo fa molte opere sono state costruite attingendo a dei fondipubblici inesistenti che hanno aumentato il debito pubblico; quindi, lo stato incentiva i privati arealizzare opere garantendogli di vantaggi)
  • La Partecipazione dei Cittadini
Nella pratica professionale si utilizzano sia piani attuativi che quelli complessi. Sono cinque tipologie(programmi integrati, di riqualificazione urbana, di recupero urbano, contratti di quartiere), ma noistudiamo solo i programmi integrati e i contratti di quartiere, cui gli altri tre si possono ricondurre. Quindi:
  • Programmi Integrati, basati sul dialogo pubblico-privato.
  • Contratti di Quartiere, basati sulla

partecipazione dei cittadini.

RECAP:

  • piani attuativi iter a cascata (Stato paga e decide)
  • piani complessi iter diretto (privato e Stato collaborano in decisioni e pagamento)

Programmi Integrati

Sono di iniziativa pubblica (Comuni, Municipi) o privata (Consorzi, imprenditoria).

Cercano di individuare ottimali condizioni di incentivo per l'intervento dell'operatore privato, in modo tale che questi sia disponibile a corrispondere al Comune, oltre agli Oneri ordinari, anche Contributi straordinari per le trasformazioni, utili per interventi speciali di interesse pubblico.

Si basano su una concertazione diretta tra Decisore pubblico e Operatore privato; può essere attivata la Conferenza dei Servizi, una procedura in cui tutti gli enti coinvolti in una procedura urbanistica si riuniscono e valutano la possibilità di operare una variante. Possono determinare anche "varianti contestuali" alla Pianificazione vigente. Se anche uno solo di questi

esponentidovesse esporsi contro una proposta di variazione, questa viene respinta e annullata (come è accaduto nella costruzione dello stadio di Roma che si voleva fare vicino alla Tevere e che non si è fatto per un pericolo di allagamento dovuto alle piene del Tevere).

Se l'accordo unanime viene trovato si passa all'accordo di programma. L'accordo contiene le variazioni fatte sul piano regolatore vigente e contiene il progetto accettato già dal Comune. Il progetto deve seguire le linee guida del Comune, il quale può anche decidere le opere d'interesse pubblico che il proponente deve finanziare affinché gli venga concesso il privilegio.

Nelle condizioni che vengono stabilite in queste varianti si individuano, generalmente, gli incentivi per l'intervento privato e per la corresponsione al Comune di Contributi straordinari.

Oss: per fare una cosa del genere serve grande flessibilità del piano. Per la prima volta c'è

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Publisher
A.A. 2022-2023
49 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviavittori di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cappuccitti Antonio.