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Chiesa di San Sebastiano
È il primo cantiere di Alberti a Mantova. La costruzione è stata interrotta, quindi il risultato che possiamo vedere oggi non è come Alberti l'ha progettata. Molte tracce ci conducono nel vivo di uno scambio culturale, il tempio era dedicato a San Sebastiano il protettore della peste della città, inoltre legato a una volontà di Gonzaga di costruire un mausoleo della famiglia. La pianta è a croce greca sovrapposta da un vano quadrato. Alberti ha messo a punto diverse proposte di progetto:
- L'ingresso non è situato come oggi ma era laterale;
- Cripta sovra alzata;
- Volume della chiesa scandito da paraste;
- Rinuncia al rapporto usuale tra colonna e muro, a favore di muratura continua segnata da emergenze del telaio in muratura;
- Porzione centrale interrotta da arco.
Basilica di Sant'Andrea
Chiesa di un complesso benedettino. Alberti si trova ancora una volta la presenza di vincoli.
soprattutto per il campanile. La chiesa era nota perché doveva conservare la reliquia del sangue di Cristo, custodito a Mantova dal medioevo, oggetto di cerimonie e liturgie con particolare valore per i Gonzaga. Il programma che Alberti è chiamato a realizzare è la costruzione di un edificio sacro che prevedeva ospitare i fedeli. Alberti propone una chiesa a navata unica, e si appoggia a una tipologia di tempio descritto da Vitruvio, il tempio etrusco. Viene abbattuta la chiesa precedente, e viene posata la nuova pietra a partire dalla facciata. La struttura sommitale viene chiamata "ombrellone". La facciata è concepita sullo schema di un arco trionfale incorniciato da paraste corinzie che si estendono per tutta l'altezza della facciata. L'arco presenta una volta a botte cassettonata. Questa soluzione che sarà denominata "ordine gigante". Grande enfasi è poi data da un secondo arco superiore, oltre il timpano, e arretrato rispetto all'avancorpo.Della facciata. Tale elemento architettonico definito "ombrellone", è in realtà un tratto di volta a botte e venne ritenuto, nel XIX secolo, estraneo al progetto di Alberti rischiando la demolizione. L'"ombrellone" segna l'altezza della navata.
Filarete: realizza il primo ospedale moderno, l'Ospedale Maggiore, e la città ideale di Sforzinda (a pianta stellare e simmetrica, con una casa della virtù e del vizio).
Rinascimento maturo: 1500
Tra la fine del 400 e inizio del 500 assistiamo alla costruzione di una nuova architettura che vuole superare gli antichi sia a livello di magnificenza sia a livello strutturale. Vasari è l'artefice di una costruzione storiografica sulla base della quale ci siamo basati, si appoggia su un disegno organico costruito per tappe nell'avanzamento delle arti (maniere moderne). Il rapporto con l'antico è mutato, la rinascita è accompagnata da figure come Bramante e Raffaello.
Un'idea di modernità viene rappresentata da Raffaello nelle Stanze Vaticane, come nelle scuole di Atene, nella rappresentazione della Roma di Giulio II, Leone X e in proiezioni di Clemente VII, rappresenta una Roma che diventa un laboratorio delle arti che implode nel 1527 con il sacco di Roma. Questo laboratorio aveva, prima del sacco di Roma, già trovato contrasti che diedero luogo alla formazione di partiti che cercavano di spostare l'attenzione dallo Stato Pontificio verso l'impero di Carlo V. Si spezza così il sogno di molti artisti che avevano trovato a Roma un buon rapporto con il committente; questo determina una fuga di artisti. Il pontefice Giulio II offre la possibilità agli artisti di lavorare in un contesto favorevole offrendogli non solo ampie risorse finanziarie ma anche scambi a livello culturale. Altro soggetto che rende possibile questa esperienza è la presenza di soggetti forti che non corrispondono a un committente ma a
Un gruppo di committenti, ovvero le fabbricerie, quindi è un soggetto plurale, dove si ricercano equilibri tra i vari componenti (San Pietro è un esempio).
Nel 1514 Raffaello viene nominato prefetto delle antichità, figura che deve controllare a Roma tutte le attività di scavo e di riuso dei materiali scultorei e di costruzione (quindi come possono essere riutilizzati). Nella lettera a Leone X, Raffaello riferendosi alle opere antiche le paragona alle parti dell'organismo umano, come bisezione anatomiche; quindi, c'è un modo di guardare l'architettura/l'antico con un approccio scientifico.
Bramante (1445-1514): fu avviato alla pittura da Piero della Francesca e da Mantegna e poi chiamato a Milano da Ludovico Sforza. La sua prima opera architettonica e la chiesa di S. Maria presso San Satiro a Milano. Il trasferimento di Bramante a Roma esercitò una profonda influenza sul suo stile dovuto non solo alla committenza, ma anche al contesto.
Chiesa di S. Maria presso San Satiro: la facciata è suddivisa in tre partiture verticali scandite da lesene di ordine gigante, con porte e finestre sormontati da timpani e oculi inscritti in semicirconferenze. La trabeazione è costituita da fasce e un fregio. L'interno è caratterizzato dal finto coro prospettico, questa scelta deriva dall'impossibilità di costruire un impianto centrale che riequilibrasse il capo croce, quindi pittura e stucchi danno profondità. Anche la volta a botte è finta (dipinta). Palazzo Riario o della Cancelleria: Roma, per il cardinale Riario. La facciata esterna è riconducibile a Palazzo Rucellai. Il travertino color rosso fu preso dalle vicine rovine del Teatro di Pompeo. La stessa provenienza hanno le grandi colonne porpora di origine egizia, usate nel cortile interno per la realizzazione del porticato che è considerato dalla storia dell'arte uno dei più eleganti mai costruiti. Il cortilePresenta: due ordini, un portico loggiato e un terzo piano caratterizzato da muratura isodoma piena in laterizio su cui spiccano le paraste.
Chiostro di Santa Maria della Pace: l'intervento di Bramante è limitato al cortile. La pianta quadrata è ottenuta attraverso la ripetizione di un modulo. Lo spazio centrale è circondato da 16 pilastri (16 è un numero perfetto secondo Vitruvio) che formano un portico continuo di volte a crociera. In alzato è costituito da due ordini, proporzionati secondo la regola vitruviana, che vuole il secondo ordine diminuito in altezza di 1/4 rispetto al primo. Il primo livello al piano terreno presenta un ordine di paraste ionico che sostiene una trabeazione con fregio continuo, propria dell'ordine, con una concatenazione di archi a tutto sesto. Al secondo livello invece vi è un ordine di paraste pseudo-corinzio con l'inserimento di colonne libere.
Tempietto di San Pietro in Montorio (1502): un altro cantiere
Che rappresenta la capacità di Bramante di dare un'interpretazione dell'antico è rappresentato dal Tempietto di San Pietro in Montorio. Il tempietto è costruito all'interno del chiostro nel luogo in cui si ritiene fosse stato crocifisso San Pietro. Oltre al sito e al progetto, questo cantiere è molto rilevante in quanto i committenti sono i re di Spagna che finanziano l'opera e delegano nel 1502 il cardinale a rappresentarli, egli era uno dei possibili successori del pontefice. La scelta di realizzare un tempietto centrale era da considerare che il numero 8 rappresentava la resurrezione. Il riferimento all'antico è esplicato da un tempietto periptero circondato da un peristilio con una cella circolare, sovrastata da un tamburo e da una cupola, che rimanda ai Martyria paleocristiani, eretti per indicare luoghi con particolari riferimenti sacri. Il tempietto ha dimensioni molto ridotte (l'altezza è il doppio della base,
Questo rapporto è riconosciuto da Vitruvio come ottimale per il tempio periptero) e proporzioni miniaturizzate perché la sua collocazione all'interno di uno spazio già costruito richiedeva un accurato lavoro di proporzioni e imponeva all'architetto di trovare un punto di vista ottimale per una visione complessiva. La scelta di Bramante è quella di ripercorrere i progetti antichi e di riattualizzarli, l'attualizzazione è proprio un'interpretazione dei modelli degli antichi. Bramante in questo progetto utilizza l'ordine dorico (Vitruvio: carattere virile che si addice al primo apostolo), ma con delle modifiche quindi non si limita a copiarlo, ma inventa delle figure nel fregio che illudono a San Pietro. La muratura della cella si articola con una sequenza di paraste collocate su un punto tali da sostenere una trabeazione. Al di sopra di questo ordine sono inserite nel tamburo delle aperture e una copertura a calotta emisferica.
Muratura aveva dei precedenti risalenti a Brunelleschi (Santa Maria degli Angeli) perché è scavata da nicchie. L'edificio è tripartito (cripta, corpo principale con la peristasi di colonne e la parte sopraelevata con la cupola).
Tempio periptero (avente una fila di colonne intorno alla cella) con peristilio (portico con colonne).
Il cortile del Belvedere viene realizzato per accogliere la collezione di statue del pontefice e tutte le bellezze all'interno del Vaticano, come una sorta di museo.
Il pontefice voleva costruire un corpo di fabbrica che collegasse le Stanze di Raffaello con un villino fatto costruire da Innocenzo VIII circa trent'anni prima. Questo villino si trovava su un'altura, quindi è una residenza ottimale. Un altro dei temi di questo programma era quello di ordine funzionale, il pontefice era malato di gotta e non riusciva a muoversi con facilità; quindi, bisognava garantire condizioni di sicurezza per il trasporto del pontefice.
Lo spazio costruito da Bramante è composto da un'architettura a due giardini costruiti in sequenza, con questo artificio riesce a collegare il villino con la residenza papale, e a costruire tre cortili tra loro correlati tramite un percorso coperto che costituisce delle passeggiate architettoniche (spazi controllati in proporzione e prospettiva). Bramante non fece in tempo a realizzare l'intero corpo di fabbrica. Nel cortile inferiore troviamo tre ordini di loggiati: dorico, ionico e corinzio, che si interrompono nella prima scalinata con pendii leggermente inclinati. Gli ordini sovrapposti ripropongono il motivo già visibile nel Colosseo e nel Teatro di Marcello, modelli già utilizzati da Bramante. Il secondo cortile, si raggiungeva dal livello inferiore con una grande gradinata estesa all'intera larghezza che doveva avere anche funzione teatrale. Presentava facciate con due ordini sovrapposti. Il cortile superiore, al quale si accedeva per mezzo di unadoppiascalinata presentava una scansione delle pareti con paraste binate a form