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La distorsione intenzionale è deliberata e ha uno scopo specifico. Può essere utilizzata per sostenere una particolare agenda o
punto di vista. Può esprimere una cospirazione volta a manipolare l'opinione pubblica, ma non è sempre negativa. Ad
esempio, il giornalismo di denuncia o la controinformazione possono distorcere i fatti per portare alla luce ingiustizie o
questioni trascurate.
La distorsione involontaria, invece, non è voluta e si verifica a causa di fattori legati alla struttura della produzione delle
notizie. Esempi possono essere problemi come i vincoli di tempo, incidenti durante il processo di produzione, e problemi
organizzativi possono portare a errori o interpretazioni errate. Anche i vincoli di mercato, come la necessità di attirare un
pubblico o soddisfare gli inserzionisti, possono influenzare il modo in cui le notizie sono presentate.
È bene sottolineare che le fake news sono un fenomeno distinto dalle distorsioni delle notizie. Non rappresentano
semplicemente una distorsione, ma sono informazioni completamente false e fabbricate. Le fake news possono confondere il
pubblico e minare la fiducia nelle fonti di informazione. Tuttavia, se il comunicatore non è un giornalista, le distorsioni e le
fake news possono diventare sinonimi, dato che entrambe manipolano le informazioni per scopi specifici.
Quali sono i valori notizia? (news values)
I valori notizia (news values) sono criteri utilizzati dai giornalisti e dalle organizzazioni mediatiche per determinare quali eventi
e informazioni meritano di essere riportati come notizie. Questi valori derivano da una combinazione di assunzioni implicite e
considerazioni pratiche legate al contenuto delle notizie, alla disponibilità del materiale, al pubblico e alla necessità di
competere con altre organizzazioni mediatiche.
Innanzitutto, abbiamo i caratteri sostantivi delle notizie, il cui contenuto viene valutato in base al livello di importanza dei
soggetti coinvolti, all'impatto sull'interesse nazionale e, in particolare, su quello locale, seguendo una logica di prossimità: un
evento è più interessante se accade vicino al luogo dove viene diffuso il medium. Inoltre, si considera la rilevanza dell'evento
rispetto ai possibili sviluppi futuri.
In secondo luogo, è importante la disponibilità del materiale e i criteri relativi al prodotto informativo; si prende in
considerazione la natura del medium e dei suoi prodotti. È preferibile che l'evento possa essere trattato in modo efficace
secondo le routine giornalistiche, sia facilmente accessibile dal punto di vista temporale e spaziale, e valorizzi le
caratteristiche specifiche del medium. Ad esempio, un telegiornale è più incline a coprire l'eruzione di un vulcano rispetto a
un giornale, grazie all'impatto visivo delle immagini. È anche importante mantenere un equilibrio nella composizione del
prodotto informativo, mescolando diversi temi e argomenti per evitare che un tipo di notizia sovrasti le altre.
Inoltre, l'orientamento verso il pubblico è sempre più evidente nelle aziende editoriali, dove le redazioni e i reparti marketing
lavorano insieme per capire meglio gli interessi e le preferenze del pubblico, e per fidelizzare i lettori a una specifica testata.
Infine, la concorrenza gioca un ruolo cruciale nella selezione delle notizie. Si può decidere di riportare un evento perché si
prevede che anche i principali concorrenti lo faranno, oppure perché si nota che è stato ampiamente trattato in altre edizioni.
Per contrastare questa tendenza verso l'omologazione, le testate cercano di ottenere esclusive, introdurre nuove rubriche o
realizzare scoop su aspetti particolari.
Questi fattori insieme aiutano a filtrare e selezionare le notizie che verranno riportate, influenzando così la percezione della
realtà da parte del pubblico.
Il ruolo delle fonti e delle agenzie
Nel contesto della produzione giornalistica, le fonti e le agenzie di stampa svolgono un ruolo cruciale, specialmente
considerando i ristretti tempi entro cui i giornalisti devono operare. I criteri di notiziabilità devono essere applicabili in modo
rapido e flessibile per adattarsi alla vasta gamma di eventi disponibili. Questi criteri devono essere facilmente adattabili e
confrontabili, poiché il valore di una notizia è relativo rispetto ad altre opzioni presenti. Questo approccio consente di evitare
un determinismo rigido nella produzione delle notizie, che a volte ha limitato gli studi sul giornalismo.
La natura dinamica dei valori-notizia è essenziale da considerare. Questi valori non sono statici, ma cambiano con il tempo in
risposta alle trasformazioni del contesto sociale, alle evoluzioni del sistema dei media e alle modifiche nelle caratteristiche
politiche, economiche e culturali delle società in cui viene realizzata la produzione giornalistica. In altre parole, i criteri di
notiziabilità devono evolversi insieme ai cambiamenti della società e dei media, riflettendo le nuove realtà e le priorità
emergenti nel panorama informativo. 53
Le sfide del giornalismo digitale
Con l'avvento dei media digitali e delle piattaforme sociali, il giornalismo ha subito trasformazioni significative, portando alla
nascita di quello che viene definito giornalismo ibrido. Questo fenomeno riflette l'interazione tra le tradizionali pratiche
giornalistiche e le nuove dinamiche dell'ecosistema digitale.
Questo tipo di giornalismo non è limitato a una singola piattaforma o a un singolo formato, ma utilizza una combinazione di
diversi canali e tecniche per raccontare storie e diffondere informazioni.
Il giornalismo ibrido è caratterizzato da:
interattività: i lettori possono interagire con i contenuti, commentare, condividere e partecipare alla discussione;
• multimedialità: i contenuti possono essere presentati in vari formati, come testo, immagini, video e audio;
• ubiquità: le notizie possono essere accessibili ovunque e in qualsiasi momento, grazie alla diffusione di dispositivi
• mobili e alla connettività Internet.
La networked agenda
Nel contesto della rivoluzione digitale e dell'evoluzione dei media, il concetto di networked agenda emerge come una
riflessione cruciale sul cambiamento dei meccanismi di agenda-setting.
La networked agenda si riferisce all'insieme delle relazioni tra l'agenda dei media e quella del pubblico, in un contesto dove le
notizie non sono più organizzate esclusivamente in base a una gerarchia tradizionale, ma piuttosto in base alle connessioni
tra temi e attributi. Questo approccio riconosce che le notizie oggi sono influenzate non solo dalla loro presentazione nei
media, ma anche dalle relazioni e dalle associazioni che il pubblico stabilisce tra diversi argomenti. Ad esempio, la
connessione tra terrorismo, religione islamica e immigrazione ha portato a percezioni distorte, come quella che associa
direttamente il terrorismo all'Islam e considera l'immigrazione come un canale per il terrorismo.
Nella società delle piattaforme, il ruolo degli agenda builders è diventato sempre più centrale. Questi includono non solo i
tradizionali giornalisti ma anche attori politici e influencer sui social media. La disintermediazione, ovvero la riduzione del
ruolo dei mediatori tradizionali, consente a questi attori di influenzare direttamente l'agenda pubblica. Per esempio, i politici
spesso utilizzano i social media per bypassare i canali giornalistici e comunicare direttamente con il pubblico, modellando
l'agenda senza l'intermediazione dei media tradizionali.
Il passaggio dal giornalismo professionale al giornalismo partecipativo e ibrido ha sollevato interrogativi sulla credibilità delle
fonti di informazione. In un'era in cui chi costruisce l'agenda può non essere un professionista dell'informazione, ma piuttosto
un attore del web o un utente comune, la questione dell'obiettività e della competenza diventa complessa. La credibilità di
chi produce contenuti si basa sempre più sulla percezione del pubblico riguardo alla distanza e all'imparzialità di queste fonti.
Inoltre, la costruzione della credibilità ora coinvolge non solo la competenza, ma anche la condivisione di valori e idee, o il
grado di simpatia personale. I quotidiani-attivisti o altre forme di media alternativi spesso costruiscono la loro credibilità non
solo attraverso la competenza, ma anche tramite l'allineamento con determinati valori e ideologie.
Il concetto di fiducia gioca un ruolo cruciale nella costruzione e nella percezione della credibilità nel contesto del networked
journalism. La fiducia non è basata solo sulla qualità intrinseca dell'informazione, ma anche sul processo attraverso il quale un
attore viene percepito come credibile. Questo processo può essere cognitivo, valutativo-emotivo o affettivo-emotivo, e
determina in gran parte come il pubblico accoglie e valuta le notizie.
In sintesi, la networked agenda rappresenta un'evoluzione significativa del concetto di agenda-setting, riflettendo le
complessità di un ecosistema mediatico sempre più interconnesso e ibrido. Le dinamiche della società delle piattaforme
hanno trasformato il ruolo degli agenda builders e hanno amplificato l'importanza della fiducia e della credibilità nel
determinare quali notizie emergono e come vengono percepite.
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La spirale del silenzio
Il concetto di spirale del silenzio, elaborato da Elisabeth Noelle-Neumann, è un'importante teoria dell'opinione pubblica che
esplora come le opinioni vengono formate e diffuse nella società. Secondo la teoria di Noelle Neumann, i media danno forma
in gran parte all'impressione che l'individuo si fa del clima d'opinione, oltre ad assumere una funzione di articolazione,
mettendo in primo piano determinate opinioni e aspetti piuttosto che altri.
L’ipotesi di base è che alcuni meccanismi tipici di media di massa come i giornali o, soprattutto, la televisione contribuiscano a
enfatizzare opinioni e posizioni prevalenti mentre riducono al silenzio, appunto, idee e issue minoritarie.
McQuail descrive questa teoria come un'interazione complessa tra diversi elementi:
mezzi di comunicazione di massa;
comunicazione interpersonale e rapporti sociali;
manifestazioni individuali di opinione;
percezioni che gli individui hanno dei climi di opinione nel proprio ambiente sociale.
In questa teoria, i mezzi di comunicazione di massa svolgono un ruolo cruciale nel plasmare l'opinione pubblica. Attraverso la
loro capacità di diffondere notizie e idee a un vasto pubblico, i media influenzano quali temi diventano rilevanti e come
vengono percepiti dalla società. Le informazioni e le narrazioni presentate dai media contribuiscono a stabilire un clima di
opinione che può determinare quali opinioni sono considerate accettabili o prevalenti.
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