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Creazione di senso nelle situazioni esistenziali
Situazione esistenziale = tutti noi le viviamo, e creiamo senso a partire da queste situazioni.
Come si crea un senso? Altan parla di postulati (verità assoluta che non può essere messa in dubbio).
Premessa -> situazione esistenziale problematica, percepita tale da un essere vivente che ne fa parte con capacità di elaborare cognitivamente dei messaggi (può produrre Ve) e con patrimonio di immagini (basi delle conoscenze), con esigenze di vita che intenziona le operazioni di esigenza, forma di un oggetto per un soggetto.
Situazione -> diviene problematica a causa del Ve = bisogna comunicare qualcosa.
Comunicanti = fanno parte della situazione.
Comunicante = in grado di formare un Ve.
Patrimonio di immagini = basi della conoscenza.
Esigenze di vita = Intenzioni dominanti.
Ho un’esigenza e per farlo devo usare un oggetto (problematico perché non lo so usare), prendo le istruzioni (Ve) e lo faccio perché conosco i libretti comuni che hanno le.
illustrazioni (basi della conoscenza) e alla fine uso lo strumento (effetto pragmatico)Essere soggetto/oggetto = dipende dalla situazione in cui ci troviamo, es. compratore/venditore -> sono tali solo nel negozio, una volta usciti da lì essi non sono più nè venditori nè compratori.
Quindi l’oggetto non è sempre oggetto, è oggetto solo per il soggetto e solo in quella situazione. Uguale il testo, esso è tale solo per chi lo percepisce come tale (il segno è sempre segno per qualcuno).
Quando definisco un oggetto come testo, definisco il contesto e quindi definisco la situazione comunicativa.
Questo accade sempre -> capiamo se qualcosa è commestibile guardandolo = cibo in quel momento è l’oggetto per un soggetto (noi).
Quindi -> fame (esigenza), vedo la pizza (oggetto) per me (soggetto). Pizza = testo che richiede delle conoscenze -> stesso processo di interpretazione
Altan sostiene che il soggetto si trovaIn una situazione con un oggetto problematico, a cui dà un senso facendogli assumere i caratteri di un oggetto per un soggetto. Altan distingue il senso CONCETTUALE e il senso SIMBOLICO. Concettuale -> tutto, qualsiasi forma della realtà (sapere cosa sono gli occhiali ecc...). È far rientrare un aspetto della realtà all'interno della DOMESTICITÀ UTILIZZABILE -> es. occhiali = so che sono i miei, hanno la mia gradazione... me li metto; quindi rientra nell'uso quotidiano, perché so e posso usarli (es. bottiglia = so svitarla, posso usarla). Altan -> descrive una situazione simile a quella di Petofi, differenza = qui c'è solo un soggetto che attua la sintesi conoscitiva. Schema di Petofi -> quando leggiamo i Promessi Sposi (quindi il prodotto di Manzoni), noi abbiamo un'idea su Manzoni = sulle sue ID, le sue B... che conteniamo nelle nostre Basi della conoscenza. Quindi Manzoni ci trasmette un Ve.
E noi cerchiamo di idealizzarlo nelle nostre Basi della conoscenza (attraverso delle ipotesi e l'immaginazione). Noi non sappiamo davvero le ID di Manzoni e nemmeno le sue B, ma le ipotizziamo.
Altan = si occupa di come funzionano i meccanismi della conoscenza -> diverso da Petofi, ma modelli SIMILI
Testo = textum -> "Tessuto" = 2 trame, una orizzontale e una verticale.
"Oggi sto male, non vado a scuola" -> non hanno nulla in comune dal punto di vista del Ve, ma per legarle bisogna conoscere il mondo e quindi collegare le due frasi attraverso una propria costruzione.
Sono due frasi distinte -> collegate con una connessione verticale, che dà coesione al testo.
Connessione verticale = data dall'interprete
Testo = tessuto, ovvero non si sta creando ma si è creato (participio). Questo deriva dall'oralità, ovvero la comunicazione orale avviene/si compie nel momento.
Testo = rielaborazione di qualcosa che è passato, quando
Il testo si riferisce a qualcosa che è già accaduto. PETOFI -> TESTO = OGGETTO FISICO-SEMIOTICO RELAZIONALE
Testo = consistenza fisica, che usa segni e relazionale (perché la testualità non è una caratteristica immanente, ma per esistere ha bisogno di qualcuno che la coglie). Testo è tale quando l'interprete gli assegna un'architettura formale e una semantica -> solo in questo momento il VE DIVENTA TESTO.
Testo = Ve -> <Ss : Sm>
Testo = unione Ve + Struttura semantica e struttura sintattica
INTERPRETAZIONE
Abbiamo già visto lo schema interpretazione esplicativa/interpretazione valutativa. Altro schema -> descrive i vari gradi dell'interpretazione
- Di primo grado (letterale)
- Di secondo grado (figurata)
- Parzialmente figurativa
Punto di partenza -> Ve (oggetto fisico-semiotico -> solo nel momento in cui l'interprete lo riconosce).
Primo grado (esplicativa)
Ve <- : <Ss, Sm>i (sopra ->
Ti attribuisco una struttura sintattica e struttura semantica che hanno un pedice i = non tutti attribuiscono al Ve le stesse strutture = dipendono dall'interpretazione. Quando attribuiamo Ss e Sm al Ve -> otteniamo un Ti (testo i). Esempio -> dobbiamo preparare una festa a sorpresa per Marco, ma lui ha capito tutto, quindi dico al mio amico "Marco ha mangiato la foglia" per fagli capire che Marco ha capito. PRIMO GRADO Struttura sintattica -> analisi della frase ("Marco mangia una foglia" -> Marco = soggetto, mangia = predicato, una foglia = c.oggetto...). Struttura semantica -> attribuzione di senso (Mangiare = azione attraverso cui si ingerisce un cibo, foglia = vegetale, in qualità di cibo...). Così si genera il testo = idea di Marco che mangia la mela. MA -> dobbiamo lavorare con il significato figurativo "Marco ha mangiato la foglia" -> Marco è il soggetto che rimane invariato, MA hamangiato = corrisponde ad “ha capito”, e foglia = corrisponde a “la festa a sorpresa”.-> sostituzione delle parole (PARZIALMENTE FIGURATIVA). Ma se dico ad esempio “Il pollo ha mangiato la foglia” -> cambia anche il soggetto e la frase reale sarebbe “Marco ha capito che stiamo organizzando la festa” (SECONDO GRADO). Processo da “Marco ha mangiato una foglia” a “Marco ha capito della festa” -> noi inizialmente abbiamo solo la prima frase. Ve = Marco ha mangiato la foglia -> attribuzione Ss (analisi logica e poi grammaticale) e Sm (azione di mangiare) = senza prendere in considerazione il contesto. Ma sappiamo che con la nostra conoscenza del mondo questo non è possibile -> sappiamo che stiamo organizzando una festa. QUINDI Prendiamo il Ti e attribuiamo una Ss e un Sm, con pedice j Marco = X Ha mangiato = funzione (Y) Foglia = Z Quindi -> X funzione (y) Z Quindi ho astratto tutta la frase sostituendola con
Ti <- : <Ss, Sm>jLa base del testo (tutte le parti sostituite, rimangono solo le funzioni) -> Ti (rimane dall'inizio e funge da base del testo IPERONIMO).Al Ti attribuisco Ss e Sm -> sostituzione di tutti gli elementi mantenendo solo le funzioniPetofi -> quando parliamo, noi parliamo in modo parzialmente figurativoMarco = X, quindi rimaneHa mangiato = funzione (y) = ha capitoFoglia = Z = che stiamo organizzando una festa a sorpresaMarco (X) -> non viene sostituito-> PARZIALMENTE FIGURATIVAT2 ha come base HTij (testo iperonimo con pedice j = X funzione di y Z)HTij <- : <Ss, Sm>kInterpretazione -> significato letterale, poi capire metafore e significati figurati, sostituzione con interpretazione correttaPetofi in questo modo spiega come funziona una metafora, ma non tutto deve essere cambiato -> "Marco è un fulmine nel sistemare la stanza" = va sostituito solo "un fulmine" = "è moltoveloce". Per farlo, partire dal Ti (Ve = Marco è un fulmine... -> attribuire Ss e Sm), poi HTij (cambiamento e sostituzione delle parole -> mantenendo le relazioni e le funzioni tra gli enti = tra Marco e fulmine ci deve essere sempre "è" = che descrive una caratteristica di Marco -> astrazione) -> ritorno al testo T2ijk (dopo l'astrazione = "Marco" resta, "è" resta e "Un fulmine" = viene sostituito). Volendo si può interpretare tutto in senso simbolico -> in un contesto magari il "sistemare la stanza" non ha il significato comune = magari può rappresentare il pulire, o mandar via l'agente... QUINDI In basso -> Ti (letterale -> primo grado) In alto -> HTij (simbolico -> secondo grado = tutti elementi interpretati in senso astratto/simbolico) In mezzo -> T2ijk (parzialmente figurativo = più utilizzata) Il CONTESTO è fondamentale per capire a chegrado di interpretazione ci troviamo.
Contesto = organizzazione di una festa, “Marco ha mangiato la foglia” = parzialmente figurativa
Contesto = Marco sta mangiando l’insalata, “Marco ha mangiato la foglia = letterale
Riconoscere un Ve = vuole dire esprimere un GIUDIZIO, e di conseguenza determino anche il contesto, distinguendolo dal Ve.
Senso = incontro tempo e struttura (Giovanni Piana).
Struttura = vincoli
Tempo = personale (teoria)
Senso -> distinzione tra oggetto e contesto (situazione esistenziale) = porta alla modifica del tempo (teoria) e magari anche della struttura.
Se mi devo igenizzare la mani -> gel = oggetto e tutto il resto è contesto.
Barattolo del gel = struttura con vincoli (bisogna tirare su il coperchio e spingere), ho cambiato la mia teoria, perchè normalmente svito il tappo e non lo tiro su.
Il TESTO si crea quando io individuo un oggetto con architettonica formale (sintattica) e architettonica semantica in una situazione
comunicativa (mittente e ricevente). Giustorapporto tra Testo e contesto = SENSO.Senso = creato dall’interpretazione letterale, figurativa o parzialmente figurativa.Quindi -> prima letterale, poi astrazione di ogni elemento e infine mantengo solo ciò che vainterpretato letteralmente in quel contesto e il resto lo sostituisco.Altan -> dice qualcosa di simile per tutto ciò che incontriamo
Conoscenza CONCETTUALE (dà valore all’oggetto conosciuto in quanto in grado disoddisfare esigenze di vita che intenzionano l’agire del soggetto = se lo scopo delsoggetto è mangiare, la pizza assume valore perchè permette di soddisfareun’esigenza, quindi diviene OGGETTO per quel soggetto. Oggetto -> assume valoreperchè noi lo possiamo usare)
Conoscenza SIMBOLICA (non dà valore all’oggetto, ma dà valore al soggetto = il