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IL RESTAURO:

1.bisogna fare l’impossibile per conservare il vecchio aspetto artistico e pittoresco del monumento (in linea con Ruskin)

2.se i compimenti (aggiunte) sono indispensabili, devono essere opere moderne (Viollet Le Duc)

Nei monumenti prevale l’importanza archeologica, l’apparenza pittoresca e la bellezza architettonica, da queste qualità da

valorizzare discendono tre categorie di restauro: RESTAURO ARCHEOLOGICO: monumenti dell’Antichità

RESTAURO PITTORICO: monumenti del Medio Evo (carattere pittoresco)

RESTAURO ARCHITETTONICO: monumenti del Rinascimento

1.COMPLETAMENTO DELLA FACCIATA DI SANTA MARIA DEL FIORE A FIRENZE

1862 Firenze diventa capitale d’Italia per questo Boito fa parte della commissione giudicatrice:

La tesi tricuspidata: Arnolfo di Cambio, architetto della fabbrica trecentesca, seguiva gli esempi di Siena e Orvieto.

La tesi monocuspidata: Boito mette in luce le differenze tra la frabbrica è il progetto descritto dalle fonti tradizionali.

1862: 1 CONCORSO: vincono tre proposte che soddisfano tutte le opzioni.

1863: 2 CONCORSO: De Fabris vince con una facciata tricuspidata.

2.IL CASO DEL VTTORIANO E L’ECCEZIONE ROMANA costruito per Vittorio Emanuele II

distrutta un pezzo della Roma medievale

Giudizio positivo di Boito: il suo consiglio di usare il romanico lombardo non si poteva adattare a Roma, bisogna ispirarsi al classico

rinascimentale.

3.RESTAURO DI PALAZZO FRANCHETTI A VENEZIA

Boito afferma che meglio riparare che restaurare, perché con il primo si riconoscono le aggiunte e le modi che, mentre il secondo

tende a confondere il tutto: un restauro che cerca la mimesi perfetta crea un falso (Ruskin)

4.IL RESTAURO DI PORTA TICINESE A MILANO (1861-1865) trasformata più volte e inglobata nel tessuto cittadino

la libera dalle aggiunte successive (anche se sono pezzi di storia)

BOITO: Intervento = dalla sua storia

al la

futuro

restituisce sua

ricostruzione

di ticinese

porta

completa le parti mancanti, inventandosele per dare la compiutezza alla porta

Nel Documento Finale del “Congresso Nazionale degli Architetti e Ingegneri Italiani” del 1883 stila dei principi guida per il restauro:

raccomanda

evitare le aggiunte

in caso di integrazioni, assicurare la differenza tra nuovo e vecchio

rispettare le differenze di materiale

assicurare la conser vazione dei vecchi pezzi rimossi, accanto al monumento

incidere la data del restauro o un segno di riconoscimento su ciascun pezzo restaurato

documentare i lavori

10 Il restauro in Italia nel XIX

LUCA BELTRAMI (1854-1933) allievo di Boito al Politecnico di Milano, senatore del Regno d’Italia, interesse per il restauro e la

salvaguardia.

1.CASTELLO SFORZESCO

per proseguire corso Sempione no al Duomo, bisognava demolire ciò che rimaneva del castello, ma Beltrami si oppose

all’arrivo degli spagnoli diventa una piazza d’armi e subì mille manomissioni

Milano capitale del Regno d’Italia: sede del viceré

si trasforma da manierò medievale a caserma militare, per poi passare da rovina a museo con i restauri di Beltrami

Vuole riportarlo alla sua origine medievale:

progetta la Torre del Filarete: si ispira ad altri castelli sforzeschi e la progetta lui

progetta le parti alte delle muratura

decorazioni, nestrate e aperture aggiunte da lui

2.CAMPANILE DI S.MARCO A VENEZIA crolla il campanile per un cedimento il 14 luglio del 1902

AMMINISTRAZIONE CIVICA: era contro alla ricostruzione, mentre la CITTADINANZA: rivoleva il campanile.

Il progetto viene af dato a Luca Beltrami, per il quale “il campanile andrà ricostruito com’era e dov’era”

1912: inaugurazione del nuovo campanile, ricostruito si dov’era ma non come era, progetto eseguito da Gaetano Moretti:

Materia: i mattoni usati nuovi

Forma: il campanile viene rastremato per renderlo più snello

Struttura: la cella campanaria è realizzata in cemento armato

11 Il restauro in Italia nel XIX

ALFREDO D’ANDRADE (1839-1915) opera a Genova e Torino, si forma all’accademia di Belle arti, diventa pittore e sviluppa la passione

per l’architettura medievale, che lo porta alla tutela dei monumenti.

1.IL CASTELLO DI PAVONE a TORINO da fortezza a casa di una famiglia nobile

Lo rileva, per lui il restauro ha lo stesso valore di Viollet Le Duc, quindi ciò che stato aggiunto dopo viene eliminato, e ciò che manca

viene aggiunto con lo stesso stile, in questo caso medievale (merli, decorazioni, quadrature nestre)

2.PORTA SOPRANA a GENOVA completamente inglobata nella città medievale di Genova al suo arrivo

Viene demolita la parte di Mura verso la Baca d’Italia, dove viene spostato qui il chiostro del convento di San Domenico, originario di

Piazza De Ferrari. D’Andrade rileva, studia e progetta il restauro:

demolisce le case addossate alla porta

aggiunge le pietre mancanti

m

aggiunge archetti, merli

aggiunge una scala all’interno per poter raggiungere la terrazza

3.SAN DONATO a GENOVA chiesa di fondazione romanico-medievale 1200 Nico

davanti

a

Fu trasformata in chiesa barocca, rivestendola con intonaci e stucchi.

Progetta l’intervento seguendo i canoni delle chiese romaniche:

aggiunge un protiro, ispirandosi alla cattedrale di San Lorenzo

ma

3 proposte di completamento del campanile: ne sceglie una tra quelle

ma

demolisce le volte a crociera per costruire una copertura a capriate.

ma

4.BATTISTERO di ALBENGA prima diocesi della Liguria

Demolisce la cupola perché non coerente con il carattere dell’architettura paleocristiana, ma si accorgono subito che era una cupola

tardo-antica autentica, venne sostituita con una copertura a travi lignee.

12 Austria e Germania

ALOIS RIEGL (1858-1905) storico dell’arte e funzionario dello stato austriaco, poi diventa responsabile della

conservazione dei monumenti dello stato austro-ungarico.

E il primo che si interessa all’industria artistica tardo antico: oggetti belli di uso pratico

KUNSTWOLLEN (volontà d’arte)

Il bello ideale cambia in base all’epoca.

L’artista: uomo dotato di superiori: SUPERUOMO: intercetta il bello dell’epoca (artista: fare cose utili)

dall'antichità

IL MONUMENTO: è la tomba: poi diventa monumento equestre

Monumento storico e monumento artistico, le de nizioni di entrambi partono dalla discriminazione di

valutazione del valore dei monumenti con la categoria di bello e dello storico, che sono relativi.

I segni del degrado fanno apprezzare un monumento perché segni del passaggio di una civiltà.

STIMMUNG: idea dell’ordine e della legalità al di sopra del caos, dell’armonia al di sopra delle dissonanze, della

quiete al di sopra dei monti. Stimmung è la categoria che permette l’aggancio tra il valore dell’antico e il

kunst wollen contemporaneo.

I valori non appartengono agli oggetti ma ai soggetti: tutti i monumenti hanno un valore storico, così come le

opere d’arte, ma non tutti i monumenti storici hanno un valore artistico.

Si chiama storico tutto ciò che è stato e che oggi non esiste più.

DER MODERNE DENKMALKULTUS 1903 (Il moderno culto dei monumenti) opera dove elenca i tanti tipi di valori

Per Riegl l’uomo del suo tempo ha una sorta di venerazione per i monumenti antichi. L’uomo capisce che con

l’espandere delle città potrebbe perdersi la memoria del passato e da questo nasce il culto moderno dei

monumenti antichi; Valori in quanto memoria:

• VALORE DELL’ANTICO: sta nell’imperfezione, nella mancanza e nel degrado che rappresenta l’opera antica. Il

monumento non deve subire aggiunti ne modi cazioni: la conser vazione è l’unica via per non deturparlo.

• VALORE STORICO: una cosa ha un valore storico perché racconta un momento della storia, il documento come

unico dato certo deve essere conservato il più intatto possibile perché le generazioni future possano

controllare i nostri tentativi di ricostruzione ed eventualmente sostituirli con altri migliori e più fondati.

Gli interessi del valore dell’antico e del valore storico sembrano antitetici e con ittuali. Come risolvere

questo con itto ? Con una copia, che si presenti come apparato ausiliario per la ricerca scienti ca e non come

completo sostituto dell’originario.

• VALORE ARTISTICO: a) valore di novità

b) valore artistico relativo (kunst wollen): si basa la possibilità di apprezzare le opere

delle generazioni precedenti non solo come testimonianza del superamento della

natura per mezzo della creatività umana, ma anche in relazione alla loro particolare

concezione, forme colore.

• VALORE D’USO: un monumento nasce non per essere contemplato ma per essere usato. (per esempio un edi cio

antico che ancora oggi viene utilizzato deve essere conser vato in una condizione tale che possano alloggiare

gli uomini senza metterne in pericolo la salute). Distinzione tra monumenti morti (antichi che non vengono

utilizzati) e monumenti vivi (ancora oggi utilizzati).

LA LEGGE DELLA TUTELA DEI MONUMENTI IN AUSTRIA: si riferisce solo ai monumenti non intenzionali e ai

monumenti intenzionali nati con uno scopo pratico e poi diventati monumento con il trascorrere del tempo che

hanno bisogno di tutela.

Il restauratore condurrà le più rigorose analisi volte ad accertare se si debba ricorrere ad un restauro radicale

da violarne inopportunamente o cancellare del tutto le tracce dell’antico; solo nel caso si impossibile salvare, si

procederà con il rifacimento.

13

GUSTAVO GIOVANNONI (1874-1947): laureato in Ingegneria civile 1895: allievo di Adolfo Venturi

1916: membro del Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione

1921 fonda la rivista: “Architettura e Arti decorative” con Piacentini

Ifja 1931 fonda la prima Facoltà di Architettura italiana

PROTAGONISTI 1931 è ispiratore della Carta del Restauro di Atene e ispira le prime leggi italiane sulla tutela

1937 fonda la rivista “Palladio”

CONTRARIO A RUSKIN: l’architettura e prima di tutto costruzione, opera della cooperazione di molti tecnici. Per lui storia

dell’architettura e la storia dei modi di costruire.

RESTAURO dei MONUMENTI 1945

de nizione di monumento:

“qualunque costruzione del passato, anche modesta, che abbia valore d’arte o di storica testimonianza

Per GIOVANONNI tutto ciò che ha una valenza storica é monumento, anche se non nato tale.

Allora propone una distinzione tra: Monumenti morti: resti archeologici, opere forti cate medievali = non possono essere

utilizzate e che occorre lasciare a rudere.

Monumenti vivi: quelli che possono servire alla moderne necessità, sia per lo stesso uso

per il quale furono costruiti, che per altri e eventuali che siano accettabili

Considera inaccettabile:

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Publisher
A.A. 2022-2023
34 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher syria03030101 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di restauro dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Musso Stefano Francesco.