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Lo sviluppo dell'attaccamento
1) 0-3 mesi
Il bambino si orienta verso qualunque persona e produce i segnali di cui è dotato quali il pianto, il sorriso, le vocalizzazioni allo scopo di indurre l'avvicinamento, la prossimità e il contatto di qualunque essere umano, senza distinzione.
Si tratta di comportamenti che hanno la funzione biologica di assicurare benessere, sicurezza e protezione poiché rappresentano dei richiami che soddisfano il bisogno di cure e di vicinanza.
Successivamente, il bambino comincia a riconoscere non solo sulla base di indizi olfattivi, ma anche visivamente, le persone che si occupano di lui.
2) 3-8 mesi
Persiste un atteggiamento amichevole verso tutte le persone.
Il bambino comincia a distinguere coloro che si prendono cura di lui da tutti gli altri (capacità di discriminazione):
- appare sempre più in grado di discriminare tra figure familiari e persone sconosciute;
esserelasciato solo e segnalano la capacità del bambino di riconoscere e di preferire la propria figura diattaccamento.› I comportamenti si organizzano intorno ad una figura specifica e si struttura il legame di attaccamento veroe proprio, orientato e preferenziale.› Il set goal in questa fase è: mantenersi “abbastanza vicino” alla madre, usarla come base sicura per leesplorazioni quando la minaccia ambientale è al minimo ed esibire proteste per la separazione o segnali dipericolo quando è necessario.
2 anni in poi› Si stabilisce un rapporto reciproco, non più unidirezionale, fra il bambino e la madre.› Il bambino ora può cominciare a pensare ai genitori come persone separate, con propri scopi e progetti, edescogitare modi di influenzarli.› Dopo i 3 anni la maggior parte dei bambini diventa sempre più capace di sentirsi sicuro in ambiente estraneoe con figure di attaccamento
secondarie.› Questa capacità stabilisce le basi sulla quali la diade madre-bambino può costituire un rapporto reciproco piùcomplesso.
Attaccamento = richiesta di cura- Sussiste uno stretto legame tra attaccamento ed emozioni: l’espressione di emozioni (paura, collera, tristezza,gioia ecc.) è il modo principale di modulare le richieste di vicinanza. (Liotti, 1996, p. 65)- L’attaccamento, pur avendo base innata, non è totalmente determinato da variabili innate.› Grande importanza rivestono infatti i fattori ambientali (imprinting) e l’interazione con il caregiver:contatto con una figura specifica (madre).
La relazione madre-bambino diventa il prototipo delle relazioni di attaccamento che il soggetto potràinstaurare nel corso del ciclo di vita.› MODELLI OPERATIVI INTERNI (MOI): Insieme di memorie e aspettative riguardanti tanto il sé delbambino quanto gli atteggiamenti dei genitori nei suoi
confronti.à schemi cognitivi interpersonali riguardanti la conoscenza di sé-con-l’altro; interiorizzazione dellerelazioni di attaccamento; costrutti interpersonali (Liotti, 1996).
ERIK ERIKSON
GLI STADI DELLO SVILUPPO PSICOSOCIALE
- Gli stadi dello sviluppo psicosociale sono 8 stadi, ognuno caratterizzato da una sfida, o crisi, peculiare.
- La soluzione alla crisi influisce sul modo in cui l’individuo affronta lo stadio successivo.
- Se la crisi dello stadio precedente non è stata superata in modo adeguato la persona è ostacolata nellarisoluzione positiva delle crisi successive.
STADIO | CRISI PSICO-SOCIALE | RELAZIONI SOCIALI SIGNIFICATIVE | MODALITÀ PSICO-SOCIALE |
---|---|---|---|
I | Fiducia / Sfiducia | Figura materna | Dare / Avere |
II | Autonomia / Vergogna o dubbio | Genitori | Trattenere / Lasciar andare |
III | Iniziativa / Senso di colpa | Famiglia | Fare, tentare e giocare / Non fare |
IV | Industriosità / Inferiorità | Scuola e vicinato | Agire |
maturità: Integrità vs Disperazione- L'anziano riconsidera tutta la propria vita e cerca di darle un senso riflettendo sulle mete raggiunte; oppure dubita e si dispera per le mete mai raggiunte e per i desideri rimasti inappagati.
VIRTU' POTENZIALE: saggezza
LA TRANSIZIONE ADOLESCENZIALE- L'adolescenza è quel periodo di transizione tra l'infanzia e l'età adulta e corrisponde ad un arco di tempo piuttosto ampio:
- nelle femmine inizia tra i 10 e i 12 anni;
- nei maschi comincia tra gli 11 e i 13 anni;
- in entrambi i sessi finisce verso i 18 anni.
Caratteristiche della fase adolescenziale
Caratteristiche socioculturali dell'adolescenza- I limiti temporali dell'adolescenza sono relativi, determinati dalla cultura e dall'appartenenza sociale.
Studi sull'adolescenza- Il padre fondatore della ricerca scientifica sull'adolescenza è Hall. Secondo lui si tratta di una fase
turbolenta e problematica, poiché connessa ai cambiamenti biologici.- Al suo pensiero si contrappone quello dell'antropologa Margaret Mead, la quale ha mostrato come i cambiamenti adolescenziali siano un "prodotto" culturale molto importante. Margaret Mead studiò, infatti, i giovani delle isole Samoa (Oceano Pacifico), dove la cultura è molto diversa da quella occidentale, e riportò le sue scoperte nel saggio "L'adolescenza in una società primitiva". I samoani ricevono sin da piccoli un'educazione alla sessualità e alle relazioni sociali e di gruppo, che gli consente un passaggio alla vita adulta non contrassegnato da conflitti e disagi.
Compiti di sviluppo (Havinghurst, 1952)- L'adolescenza deve affrontare alcune sfide, identificate da Havinghurst nel 1952 e denominate compiti di sviluppo:
- instaurare relazioni nuove e più mature con coetanei di entrambi i sessi:
- acquisire un
- accettare il proprio corpo e usarlo in maniera efficace;
- conseguire indipendenza emotiva dai genitori e da altri adulti;
- raggiungere la sicurezza di indipendenza economica;
- orientarsi verso e prepararsi per un'occupazione o una professione;
- prepararsi al matrimonio e alla vita familiare;
- sviluppare competenze intellettuali e conoscenze necessarie per la competenza civile;
- desiderare e acquisire un comportamento sociale responsabile;
- acquisire un sistema di valori e una coscienza etica come guida al proprio comportamento.
- Nella fase prepuberale (1 o 2 anni prima della pubertà) iniziano a manifestarsi alcune lievi modificazioni corporee caratterizzate da un arrotondamento delle