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Invece se c’è luce c’è tanta TRANSDUCINA, tanta FOSFODIESTERASI e poco cGMP che viene, appunto,

distrutto dalla FOSFODIESTERASI.

Il cGMP ciclico al buio, quando ce ne è tanto, tiene i canali per il sodio aperti nella retina . Quindi quando c’è tanto

CGMP i canali per il sodio sono aperti , più buio c’è più ci sono canali per il sodio aperti , al buio i coni e i

bastoncelli sono depolarizzati .

Alla luce c’è poco cGMP e i canali per il sodio sono chiusi, il sodio non entra e i fotorecettori sono iperpolarizzati

ed inibiti . Per eccitare e depolarizzazione i coni e bastoncelli abbiamo bisogno, quindi, del buio .

Quando c’è buio i fotorecettori devono sfruttare al massimo la poca luce che c’è , in particolare questa cosa la

fanno i BASTONCELLI , che hanno più vitamina A rispetto ai coni e quindi assorbono piu luce . Infatti, per

assorbire la luce I CONI hanno bisogno di tanta luce, al buio no.

Alle volte i coni continuano a lavorare anche nel buio, per questo alle volte vediamo strie luminose o stelline dopo

essere stati tanto tempo alla luce ed essere entrati nel buio.

Buio: canali sodio aperti e depolarizzazione , bastoncelli lavorano

Luce: canali sodio chiusi e iperpolarizzazione , coni lavorano

-BUIO: Coni e bastoncelli sono depolarizzati, fanno sinapsi con le cellule bipolari che stanno piu

superficialmente , piu vicino la pupilla, quindi la luce dopo essere arrivata alla retina è come se tornasse indietro .

La sinapsi tra coni e bastoncelli è una sinapsi inibitoria, quindi quando coni e i bastoncelli si depolarizzano

inibiscono le cellule bipolari ed al buio (quando sono attivi) quindi si inibiscono le cellule bipolari. Per questo

non si vede niente, perché è una sinapsi inibitoria. Al buio le cellule bipolari funzionano meno e le cellule

GANGLIALI a loro volta funzionano meno .

-LUCE: Alla luce I coni e i bastoncelli sono inibiti quindi funzionano meno e anche la sinapsi inibitoria funziona

meno , le cellule bipolari ricevono a loro volta meno inibizione e funzionano di più . Le cellule bipolari fanno

sinapsi con le cellule GANGLIALI che funzionano di più, quindi si depolarizzano.

-Le uniche cellule in grado di generare potenziale di azione sono le cellule GANGLIALI della retina , sono neuroni

a tuti gli effetti perché hanno -55mv sopra cui scatta potenziale di azione, più potenziale di azione c’è più c’è la

visione.

-La retina è formata da delle colonne di cellule adiacenti , una colonna si arriva e la colonna accanto fa il contrario

, è come se nelle nostre retine ci fosse una “striscia” che porta all’ attivazione delle cellule GANGLIALI e una

striscia che invece no . Se tutte segnalassero la luce noi saremmo abbagliati , ed è grazie a questo che si vedono

il contrasto e le forme.

Questo avviene perché nella retina ci sono in mezzo le cellule ORIZZONTALI e le cellule AMACRINE , cellule

inibitorie che inibiscono la colonna accanto a quella attivata.

La porzione di spazio da cui la retina riceve la luce è circolare e si chiama CAMPO RECETTIVO, zona di spazio

in cui la luce fa cambiare livello di eccitazione di quella cellula, capace di modificare lo stato elettrico di una cellula

retinica.( Il campo recettivo di una cellula visiva è quell'area di retina in cui, la stimolazione luminosa

dei fotorecettori, determina un aumento o una diminuzione di scarica della cellula stessa.) I campi recettivi hanno

un antagonismo al centro, la luce eccita le cellule GANGLIALI quando è alla periferia o al centro del campo.

cellule GANGLIALI centro on, hanno potenziai di azione quando la luce colpisce il centro del campo

Se la luce è presente alla periferia del campo RECETTIVO la cellula gangliare cessa di scaricare potenziali di

azione.

La visione dipende dal fatto che c’è l’antagonismo tra cellule che scaricano e cellule che non scaricano potenziali

di azione.Noi siamo in grado di sommare i segnali elettrici e riusciamo anche a sommare le porzioni di spazio che

innescano quei segnali elettrici .

In sintesi, nella retina comincia il processo di percezione visiva ed è un processo percettivo on off, questo perché

le catene di cellule nella retina funzionano in modo che una catena si eccita e quella adiacente si inibisce grazie

all’azione delle cellule orizzontali , che hanno un azione inibitoria sulla catena adiacente: la percezione della luce

avviene con un contrasto centro- periferia . Nella retina i neuroni veri e propri sono le cellule GANGLIARI che

sono le uniche capaci di generare potenziali di azione , gli assoni delle cellule GANGLIALI formano, messi

insieme, il nervo ottico . Gli assoni scaricano potenziali di azione ad intermittenza in base a dove viene attivato il

campo RECETTIVO della cellula gangliare singola, al centro o alla periferia .

I COLORI

-Sappiamo che la luce è caratterizzata da diverse lunghezze d’onda e che fa parte delle radiazioni

elettromagnetiche. La distanza tra i picchi di onda si chiama LUNGHEZZA D’ONDA.

La luce che è visibile per gli occhi ha una lunghezza d’onda che va da 400 nanometri, ed è la luce che noi

percepiamo come blu violetto, fino alla lunghezza d’onda massima di 700 nanometri che è la luce che

percepiamo come luce rossa. In mezzo ci sono le varie gradiazioni possibili. Oltre questo range, l’occhio dei

primati non percepisce nulla. Funziona così perché i coni ed i bastoncelli sono strutturati in modo da poter

assorbire la luce che è questa lunghezza d’ onda, lunghezze d onde minori di 400 o maggiori di 700 non sono

percepite .

A seconda della lunghezza d onda la luce viene percepita anche di diverso colore , di per se la luce nello spazio

fisico non ha colore, i colori sono percepiti perché la luce che viene fuori da un oggetto colorato viene assorbita

dai coni in modo particolare in modo da farci vedere quel determinato colore. I colori quindi sono quelli che

l’individuo percepisce a seconda di come sono strutturati i coni nella retina .

Il glutammato è il neurotrasmettitore che, nella retina, può essere eccitatorio o inibitorio a seconda del recettore a

cui si attacca , in un caso può depolarizzare e in un altro può iperpolarizzare.

La visione del colore, e quindi l’assorbimento della luce con diversa lunghezza d’onda, dipende dal fatto che

esistono diversi tipi di coni (i fotorecettori deputati ad assorbire la luce quando ce n’é tanta) deputati ad assorbire

la luce di diversa lunghezza d onda . Ci sono tre tipi di coni:

I coni che assorbono la luce di breve lunghezza d’onda: coni blu

I coni sensibili a lunghezza d’onda più lunga : coni rossi

In mezzo ci sono i coni verdi che assorbono la luce intermedia

Noi siamo in grado di processare però, anche i colori intermedi, e non solo rosso verde e blu .

Secondo una delle teorie più accreditate, noi riusciamo a processare anche i colori intermedi, perché:

- i coni rossi assorbono luce di lunghezza d’onda più lunga ma assorbono anche, in parte, luce di lunghezza

d’onda diversa, per cui alla fine il campo RECETTIVO di un cono rosso sarà Un campo RECETTIVO che è un po’

bianco-nero, rosso-verde e giallo-blu.

-I coni verdi assorbono prevalentemente la luce verde ma il loro campo RECETTIVO sarà rosso verde, giallo blu e

un po’ chiaro scuro

-I coni blu assorbono o prevalentemente giallo blu, rosso verde

Una cellula gangliare scarica potenziale d’azione quando nel suo campo percettivo c’è o la luce verde o la luce

rossa, mai quando le luci rosse e verdi sono insieme, è impossibile vedere contemporaneamente rosso e verde,

giallo e blu, essi sono colori opposti. Per questo motivo si creano le immagini postume negative , quando si

saturano cellule GANGLIALI specifiche per il colore complementare.

Gli occhi stanno alla base del lobo frontale. In ciascuno occhio c’è una parte verde e una rossa che identificano le

due parti di retina, nasale e temporale.

Dalla porzione dell’occhio escono gli assoni delle cellule gangliari che….

Una luce nel campo visivo di sinistra impressiona la retina temporale dell’occhio destro e nasale dell’occhio

sinistro .

In tutti mammiferi gli assoni delle cellule GANGLIARI che si trovano nella parte nasale delle retine si incrociano e

formano una struttura a incrocio che si chiama CHIASMA OTTICO: quella parte di nervo ottico dove gli assoni

delle cellule GANGLIALI che vengono dalla zone nasali delle retine si incrociano . Gli assoni della retina

temporale però non si incrociano. Tutte le cose che si trovano nel campo visivo di sinistra viaggiano e vengono

elaborati nell’emisfero destro e viceversa .

Dopo il CHIASMA questi assoni continuano e quello che era il nervo ottico cambia nome e si chiama TRATTO

OTTICO di sx e dx, il tratto ottico di destra contiene solo cellule GANGLIALI della retina temporale dell’occhio sx e

nasale dell’occhio dx e viceversa.

Gli assoni del nervo ottico fanno sinapsi con i neuroni di una parte del talamo, in particolare gli assoni del tratto

ottico si fermano nel CORPO GENICOLATO LATERALE (una parte del talamo). Dal corpo GENICOLATO laterale

partono degli assoni che formano una radiazione ottica e gli assoni della radiazione ottica terminano il viaggio

facendo sinapsi nella corteccia occipitale. Nella corteccia occipitale visiva primaria di sinistra vengono elaborare

le informazioni del campo visivo di destra e viceversa.

-La corteccia occipitale viene anche chiamata corteccia striata , è organizzata con 6 strati di cellule, è organizzata

in colonne corticali . Gli stimoli visivi possono avere diversi orientamenti ed esistono colonne di neuroni nella

corteccia occipitale specifiche a stimoli visivi che hanno un determinato orientamento. Per le singole colonne la

scarica dei neuroni della colonna è specifica per un determinato orientamento con una differenza di 1 grado tra

una e l’altra. Chi ha una lesione alle colonne di orientamento non vede un oggetto con un determinato

orientamento.

-Oltre alle colonne di orientamento nella corteccia occipitale esistono anche delle colonne che si chiamano

COLONNE DI DOMINANZA OCULARE. Ci sono infatti gruppi di cellule che rispondono selettivamente a stimoli

sinistro.

dell’occhio destro e che si alternano a quelle che rispondo a stimoli dell’occhio

Se si tiene chiuso l’occhio per un tempo prolungato le colonne di neuroni corticali che dovrebbero riceverne gli

stimoli visivi sono silenti, ma siccome il cervello è plastico succede che le colonne adiacenti che ricevono stimoli

cominciano ad invadere le colonne silenti facendo sinapsi e ramificare le loro connessioni. Le colonne che

ricevono stimoli dall’occhio aperto prendono il sopravvento sulle altre, quindi anche quando si riaprirà l occhio

chiuso non si ci vedrà perch&eac

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A.A. 2024-2025
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiabarchetta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Olivieri Massimiliano.