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PROPEDEUTICA SPORTIVA DEL MOVIMENTO
La definizione di sport viene formulata nell'età moderna. Prima si utilizza sempre il termine: GIOCO. Da quanto tempo si parla di gioco? Cosa intendiamo effettivamente per gioco? La definizione di gioco è sempre stata la stessa o è variata nel corso della storia? Antichità Imperatore Huang-Ti (2000 a.C.) circa introdusse un gioco con la palla da colpire con i piedi. Manoscritti del 500 a.C. che descrivono un gioco con una palla composta di capelli femminili. Gli indiani del sud-America colpivano la palla con una sorta di racchetta fatta con corde vegetali. Il gioco esiste da praticamente sempre, e la sua importanza è cruciale per lo sviluppo del bambino. Periodo ellenico Nel VI e VIII libro dell'Odissea Omero cita ripetutamente dei giochi con una palla rossa. Galeno: "penso che le migliori forme di esercizio ginnico siano quelle che non solo sono in grado di esercitare il corpo, ma anche di dilettare lo."Spirito». Tanti manoscritti di giochi risalenti al III-II secolo a.C. Gioco dell’Episciro (molto in voga a Sparta): campo molto lungo diviso a metà dalla linea (Scyro) sulla quale era posizionata una palla, campo lunghissimo, 2 squadre una per lato, i giocatori dovevano prendere la palla e lanciarla oltre la linea di fondo degli avversari. Il lanciatore non poteva muoversi con la palla in mano. Luciano (opera Anacarsi): non stupirsi se allo stadio si vedranno i rivali gettarsi addosso alla palla uno sull’altro, percuotersi, tanto da uscire dalla mischia tutti pesti e sanguinanti. Praticato anche dalle fanciulle a Sparta. 776 a.C. la nascita dei giochi Olimpici. Nascita viene legata alla vicenda di Ifito. Condottiero greco incapace di concludere una lunghissima guerra con il re di Sparta (Licurgo). Ifito si reca dall’oracolo di Delfi per chiedere come vincere. L’oracolo indica come preferibile una tregua sacra per far misurare i giovani dei due eserciti.
incompetizioni sportive. L'idea piacque anche a Licurgo e nel IX secolo si assistette a questo primo confronto (circa 850 a.C.). Ogni 4 anni, dal 12 al 16 luglio (o agosto), le attività belliche venivano interrotte da tregue sacre, per essere sostituite dalle competizioni di Olimpia. Il gioco assumeva la funzione di incontro fra le comunità per mezzo degli atleti che venivano mantenuti dallo stato in ragione delle loro performance, ed elevati quasi al rango degli dèi per le loro imprese. Nascono i professionisti e i primi impianti per le gare. Stadion: misura di lunghezza (circa 600 piedi) che corrispondeva al lato lungo dell'impianto di gare. Il gioco nel tempo assume sempre più i contorni di un'attività istituzionalizzata. Platone intuisce il valore educativo e sacro del gioco: "l'uomo doveva vivere giocando, cantando e ballando per propiziarsi gli dèi" (Leggi, Libro IV). Però, in particolare, come forma di.apprendimento per i bambini, in quanto definiva i giochi degli adulti "indegni degli uomini liberi e civili". Periodo romano Anche nel periodo romano i giochi con la palla venivano praticati a tutte le età nelle terme e per le strade. Variante romana dell'Episciro era l'Harpastum pulverulentum (giocato dai gladiatori con palla più piccola). Soprattutto i giochi di lotta derivanti dalla decadente cultura olimpica greca, si affermavano progressivamente nelle arene, dando luogo ai ludi circensi. Corse delle bighe al Circo Massimo (200.000 persone), Colosseo (60.000 persone) organizzati gratuitamente. Presero sempre più piede i sistemi di controllo politico dei giochi in epoca Cesariana (Panem et circenses). L'affermazione del cristianesimo creò una atmosfera ostile ai giochi (molto violenti) che cessarono però solo quando vennero a mancare i contributi economici per sostenerli, ovvero alla caduta dell'Impero Romano (476 d.C.). PeriodoMedievale
La Chiesa accettò il gioco con la palla (Diritto Canonico 1147 viene inserito come lascito ai vari parroci 7 palloni di cuoio per far giocare i parrocchiani).
Petrarca "se il gioco si ricerca per esercizio, è spesso troppo agitato, scomposto e clamoroso, tanto che non si può fare nulla di bene [...] si tolleri dunque il gioco, ma si faccia composto e tranquillo, come ad un ingegno conviene" (XXV dialogo De Pilae ludo).
Compaiono molti tipi di gioco, spesso brutali, e spesso proibiti dai vari governi (o dalla Chiesa).
Periodo umanistico
Alla fine del 1400 in Italia si praticava la pallacorda (la palla veniva lanciata al di sopra di una corda tesa in mezzo al campo, bisognava lanciare la palla nel campo dell'avversario senza che questo potesse ribatterla).
Altri precursori di cricket, golf, calcio e biliardo cominciano a comparire in questa epoca.
Di questo periodo è anche il primo trattato tecnico-sportivo, composto nel 1550 circa da...
Antonio Scaino per Alfonso d'Este (duca di Ferrara, Mo-Re) in cui venivano teorizzati 6 giochi con la palla che era attrezzo di "vilissimo prezzo" e quindi accessibile a tutti. La palla era "soda" (pelle di capra riempita con lana) "vento" (pelle di capra riempita con una rudimentale pompa ad aria), detta anche "pallone". Di questo periodo è anche il gioco, tuttora tramandatosi, del Calcio Fiorentino, un gioco con il pallone effettuato in Piazza Santa Croce a Firenze. Lo scopo del gioco è quello di portare la palla dentro la rete, presente sul lato corto del campo, con l'obiettivo di riuscire a fare gol. La squadra è composta da 27 giocatori: 4 portieri, 3 estremi, 5 centro-campisti e 15 avanti. Non sono concesse sostituzioni, perciò se uno si fa male sta lì. Quando una squadra fa gol si cambia campo e c'è un solo tempo da 50 minuti. Inoltre c'è il mezzo punto che viene dato.quando il giocatore tira la palla oltre la rete. I giocatori non sono dei professionisti, è vietato calciare in testa e non si può placcare un giocatore in 2.
Nelle isole britanniche si sviluppa il gioco dell'Hurling:
- In presenza di un campo: spingere la palla oltre il confine del campo avversario
- In assenza di un campo: recuperare la palla dal villaggio adiacente e portarla nel proprio villaggio / scuola / parrocchia...
Era particolarmente violento, permessi colpi con mani e piedi, ed avvenivano spesso incidenti mortali.
In questo periodo il gioco comincia ad essere oggetto di studi sempre più sistematici da parte di filosofi, pedagogisti, ma anche di religiosi.
Periodo rinascimentale
Il Rinascimento produsse una svolta culturale che dette forte impulso allo sviluppo delle arti, delle attività ludiche, che furono funzionali ad una vita serena.
Nelle corti e nelle signorie di tutta Europa i giochi acquisiscono un intrinseco ruolo sociale, che è parte
di un progetto educativo generale.Erasmo da Rotterdam (1466-1536): «un soggetto godrà di buona salute se eserciterà nella sua natura la sua persona, con attività piacevoli e che lo divertono, e nel contempo, ne attivino le energie fisiche e ne ritemprino quelle spirituali».
Giacomo I re d’Inghilterra (-1625): «ciò che vi raccomando è correre, saltare, lottare, danzare, tirar d’armi, tirare con l’arco, giocare alla pallacorda ed andare a cavallo».
Nascono i collegi dei Gesuiti, dove l’educazione scolastica veniva associata durante la giornata alle attività ginniche.
Periodo illuminista
JJ Rousseau (1712-1778): nell’opera Emile egli attribuisce ai giochi del bambino un’importanza nuova per quell’epoca nell’intimo legame con Madre Natura. Anticipa la relazione funzionale fra percezione del contesto, valutazione delle opportunità di intervento ed attuazione dell’azione.
Il gioco diventa un'attività educativa in relazione alla valutazione del contesto di azione (ambiente).
Periodo romantico
Federico Fröebel (1782-1852): il gioco è estrinsecazione di stati d'animo, sentimenti, bisogni [...] ed è il momento creativo più importante della persona, nonché l'attività che favorisce al meglio lo sviluppo della personalità. Nei suoi kindergarten (scuola materna) inserisce la pedagogia del dono (regala ai suoi discepoli 6 giocattoli: palla, sfera, cubo, cilindro, cubi e parallelepipedi composti).
San Don Giovanni Bosco (1815-1888): il gioco è palestra di vita "giocate, correte, ricreatevi".
Periodo moderno
Nel 1900 quasi tutti gli autori sono concordi nell'affermare che il gioco assume un ruolo importante nell'educazione.
Robert Stephenson Smyth Baden-Powell (1857-1941) criticando le scuole, perché incapaci di formare i futuri uomini in quanto si limitavano ad istruire.
Organizzò un metodo per il quale l'uomo doveva tendere attivamente alla felicità in ossequio a Dio ed alle sue creature. Nasce così lo Scoutismo dove i giochi hanno un ruolo rilevante per l'educazione dei bambini, dei fanciulli, dei ragazzi e degli adulti "quando i giochi sono usati con precisi scopi, equivalgono a ore passate sui banchi di scuola". Inoltre "la vita è il più grande di tutti i giochi, ma c'è il pericolo di trattarla come un gioco da nulla".
Il metodo scout si caratterizza per:
- Autoeducazione
- Interdipendenza fra pensiero ed azione
- Vita di gruppo e dimensione comunitaria
- Coeducazione
- Servizio
Il gioco viene messo in relazione con gli aspetti psicologici e comportamentali. Grandi attori di questi studi sono:
- Sigmund Freud: gioco come funzione compensatrice delle esperienze quotidiane; ignora il principio della realtà e risponde solo alle regole del piacere