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GAGNE’
Gagné propone un modello che integra e ristruttura, secondo un ordine
gerarchico, le diverse tipologie di apprendimento proposte dalle teorie
più rilevanti della psicologia americana. Si tratta di una sistematizzazione
non dell’apprendimento ma degli apprendimenti che, poggiando, in
ordine di complessità, uno sull’altro rendono possibile il passaggio da
parte del soggetto dall’acquisizione di unità minime di significato (i
segnali) all’apprendimento euristico di sistemi di regole, attraverso una
serie intermedia di tappe che coinvolgono le connessioni stimolo-
risposta, le catene motorie e verbali, le discriminazioni e i concetti.
La sua opera assume quindi i connotati di una chiarificazione
metodologica della ricerca nel campo dell’educazione e di una proposta
di tassonomia degli apprendimenti che conserva un valore pratico e
progettuale. Secondo Gagné l’apprendimento ha luogo quando una
situazione di stimolo “colpisce il soggetto in modo tale che c’è un
cambiamento nella sua performance da prima che la situazione si
verifichi a dopo. Questo cambiamento della performance fa concludere
che l’apprendimento è avvenuto” (Gagné, 1965). Ma l’apprendimento
qualitativo, non fa riferimento solamente alla dimensione istruttiva, deve
collegarsi al progetto educativo, prendendo in considerazione i diversi
tipi di capacità di apprendere e i diversi contesti di vita. L’attenzione
della teoria è posta sulla conservazione e la levigatura delle capacità
intellettuali ed è stata applicata alla progettazione di istruzione in tutti i
campi. Di seguito gli otto tipi di apprendimento:
1. apprendimento di segnali che determinano risposte a carattere
involontario;
2. apprendimento stimolo-risposta tramite movimenti precisi in
risposta a specifici stimoli o combinazioni di stimoli. Si acquisisce
un atto muscolare preciso e circoscritto;
3. concatenazione, la connessione di una sequenza di due connessioni
apprese in precedenza;
4. associazione verbale, apprendimento di catene verbali che implicita
la conoscenza di codici e connessioni;
5. apprendimento di discriminazioni e superamento del fenomeno
dell’interferenza;
6. apprendimento di concetti, e richiamo dell’idea della
rappresentazione e dell’uso della verbalità;
7. apprendimento di regole;
8. problem solving, e conseguente uso delle regole nei rapporti con
l’ambiente. La risoluzione di nuovi problemi genera nuove regole e
capacità.
Ognuna delle 8 varietà di apprendimento individuate poggia su una
particolare disposizione interna del soggetto e porta dei risultati definibili
in termini di obiettivo Le variabili esterne influenzano l’attuazione della
situazione di apprendimento, ne mutano e ne modificano la qualità e la
quantità.
Gagné individua, inoltre, la caratteristiche comuni di una sequenza di
apprendimento, a partire da una situazione di stimolo:
1. la fase di registrazione (attenzione, percezione, codificazione);
2. la fase di acquisizione;
3. la fase di immagazzinamento (ritenzione, magazzino della
memoria);
4. la fase di recupero (riconoscimento, richiamo di informazione
verbale, ripristino e transfer di abilità intellettuali);
5. il ricordo come risultato dell’apprendimento.
La possibilità di progettare sequenze di istruzione risulta essere un
esercizio articolato ma fortemente sostenuto da questo impianto, che
arriva a definire i momenti dell’istruzione, cioè del controllo degli
avvenimenti nella situazione di apprendimento. Le funzioni possono
essere così descritte:
attirare e controllare l’attenzione, a partire da uno stimolo esterno;
informare il soggetto dei risultati attesi, in forma verbale;
stimolare il ricordo delle capacità prerequisite pertinenti, abilità
intellettive e conoscenza verbale;
presentare gli stimoli inerenti al compito di apprendimento, gli
stimoli particolari che faranno riferimento alla performance attesa;
fare da guida all’apprendimento, suggerimenti e allusioni in forma
verbale;
fornire il feedback, le informazioni sulla correttezza della
performance;
valutare la performance, verifica e autoverifica nelle diverse
situazioni;
provvedere al transfer, tramite uso di esempi supplementari;
assicurare la ritenzione, esercizio e uso della nuova capacità.
JOHNSON E JOHNSON
I fratelli David e Roger Johnson hanno sviluppato, intorno al 1975, una
modalità di conduzione della classe definita Learning Together
(apprendere insieme), che possiamo collocare all’interno della cornice
concettuale del Cooperative Learning. Con questo ultimo termine si
intende una serie di tecniche di gestione del gruppo classe attraverso le
quali gli studenti imparano a lavorare insieme, prevalentemente nel
formato del piccolo gruppo, ricevendo dall’insegnante una valutazione in
base ai progressi del gruppo. L’obiettivo è chiaramente il miglioramento
dell’apprendimento e del rendimento scolastico, potenziando le abilità
relazionali e il clima emotivo della classe. Il gruppo diventa in sostanza
occasione di crescita e strumento per imparare, proprio perché diventa
un contenitore ricco di tutte le risorse che il singolo studente mette in
campo e porta con sé una volta varcata la soglia della scuola.
Possiamo fare riferimento a tre modi di strutturare il lavoro di gruppo. Il
primo è il Learning Together cooperativo, in cui l’attività prevede la
costituzione di gruppi (3-5 studenti) che lavorano in modo cooperativo
per tutto il tempo, composti preferibilmente da profili eterogenei. Il
secondo, definito Learning Together individualistico, implica alcuni
momenti nei quali è previsto un lavoro individuale, pur rimanendo in un
contesto di cooperazione. Il terzo, infine, chiamato Learning
Together competitivo, in cui i gruppi competono secondo direzioni
precise, necessitando il rispetto della variabile dell’eterogeneità dei suoi
componenti così che in ogni gruppo vi siano studenti che competono con
compagni di uguali capacità, provenienti da altri gruppi.
Gli autori individuano, inoltre, tre modi di strutturare il lavoro di gruppo
che può prevedere una struttura informale, formale e gruppi cooperativi
di base. La prima tipologia prevede che il lavoro in piccoli gruppi avvenga
per brevi periodi di tempo (da pochi minuti a un’intera lezione), anche in
una lezione tradizionale che vede nella spiegazione dell’insegnante il
punto focale.
La seconda tipologia richiede invece una strutturazione più rigida e
sistematica del lavoro e della classe, anche in termini di setting,
pianificando l’attività per tempi lunghi, fino ad includere diverse
settimane nel corso dell’anno scolastico. Infine, la terza tipologia prevede
i cosiddetti gruppi cooperativi di base, ovvero gruppi stabili della durata
di almeno un anno.
In tutti i casi si richiede all’insegnante un ventaglio di azioni (e
competenze) di diversa natura: riflettere sulla scelta dei contenuti,
scegliere i criteri alla base della costituzione dei gruppi, costruire un
setting d’aula adeguato e definire la modalità di valutazione,
ricomponendo tutti i momenti salienti della lezione (prima, durante e
dopo). Al contempo, è importante che il docente sappia comunicare il
compito e chiarire le modalità di valutazione, oltre che osservare
l’andamento del lavoro, per far sì che il gruppo possa adeguarsi con
consapevolezza a quanto atteso.
Secondo i fratelli Johnson, dunque, le esperienze di apprendimento
cooperativo, nella specifica direzione del Learning Together, consentono
di promuovere nello studente un’attitudine positiva verso
l’apprendimento e il compito di dover imparare, oltre che rispetto alla
capacità di ricordare le informazioni e al rendimento, in misura maggiore
rispetto a situazioni didattiche di tipo individualistico.
JONASSEN
Jonassen è un esponente della teoria del Costruttivismo, secondo cui la
conoscenza si raggiunge per esperienza personale attraverso un
processo di costruzione. L’insegnante non è più trasmettitore di
conoscenza ma diviene un facilitatore, che indirizza gli studenti verso la
giusta direzione e permette loro di acquisire conoscenza in modo
autonomo coniugando le esperienze presenti e passate.
Jonassen cerca di individuare le modalità per promuovere negli studenti
un apprendimento significativo, ossia una forma d’apprendimento che
abbia un senso per il soggetto che apprende, e che non sia semplice
memorizzazione di contenuti. Perché questo abbia luogo, il soggetto
deve essere impegnato e coinvolto in prima persona, con tutte le sue
conoscenze, esperienze e credenze, collaborando alla costruzione di
significati con i propri pari, grazie alla mediazione di esperti. Inoltre,
l’apprendimento è significativo se contestualizzato, se può trovare
applicazione nella realtà quotidiana. Infine, dovrebbe comportare uno
stimolo a riflettere e organizzare in modo sistematico i propri
apprendimenti, i processi e le decisioni.
A partire da questi assunti, le tematiche di maggior interesse affrontate
dall’autore riguardano la progettazione d’ambienti d’apprendimento
costruttivisti (Constructivist Learning Enviroment), l’apprendimento
attraverso le tecnologie, le tecnologie come strumenti cognitivi.
Centrale nella filosofia educativa di Jonassen è il concetto di mindtool:
“Mindtools are knowledge construction tools that learners learn with, not
from” (Jonassen, 2000). Sono strumenti di costruzione di conoscenza con
i quali gli studenti apprendono. Strumenti quali spreadsheets, databases,
hypermedia ed altri programmi permettono allo studente di costruire la
propria conoscenza, effettuando operazioni quali analizzare, valutare,
sintetizzare, risolvere problemi, riflettere sul sapere per costruire nuova
conoscenza.
Nell’evidenziare le implicazioni del Costruttivismo per l’instructional
Design, Jonassen ha elaborato una serie di principi per la progettazione
di ambienti di apprendimento che facilitino la costruzione di conoscenza:
1. Offrire molteplici rappresentazioni della realtà e molteplici
prospettive da cui guardare l’oggetto
2. Rappresentare la naturale complessità del mondo reale
3. Focalizzarsi sulla costruzione di conoscenza più che sulla
riproduzione
4. Presentare compiti autentici più che formule astratte
5. Offrire un ambiente di apprendimento situato e realistico più che
sequenze istruttive predeterminate
6. Incoraggiare pratiche riflessive
7. Rendere possibile