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FLOP»).
Fasi dell’apoptosi
1. Priming 3. Frammentazione (corpi apoptotici)
2. Alterazioni nucleari 4. Fagocitosi
Vie di segnalazione
1. Via estrinseca: Interazione di alcuni recettori con in loro ligandi (R-FAS con FasL, recettore
del TNF- α)
2. Via intrinseca: Attivata da diversi tipi di stress intracellulari (ER stress, danno al DNA).
Ruolo dei mitocondri
3. Mediata da perforina/granzima B: Interazione di linfociti T citotossici (o altre cellule
dell’immunità) con il bersaglio cellulare, rilascio del granzima b
La via estrinseca può convergere nella via intrinseca. Tutte e 3 portano ad una attivazione delle
caspasi
Caspasi (cistein-aspartasi)
Proteasi che hanno una cisteina (c-) nel sito attivo e tagliano proteine bersaglio a livello di residui di
acido aspartico (-asp-). Si attivano per taglio proteolitico
Caspasi Iniziatrici: coinvolte nelle prime fasi dell’apoptosi
(es: se l’attivazione è per via estrinseca le iniziatrici sono
casp8 e casp10; se l’attivazione è per via intrinseca la caspasi
iniziatrice è casp9). Attivate da stimoli extracellulari (casp-
→
8, casp-10). Rilascio del citocromo c (casp-9) Caspasi
Effettrici: clivano substrati proteici dando corso al processo
apoptotico (casp-3)
Via estrinseca
Sulla cellula vengono esposti i recettori di morte: FAS e
TNRF1. Il FASligando si lega a FAS che trimerizza portando
al reclutamento della proteina adattatrice FADD. Una volta
reclutata la FADD viene reclutata la pro-caspasi8. A questo
punto si forma il complesso DISC (complesso di segnale di
morte - death induced signaling complex), che permette
l’autoclivaggio di pro-casp-8 attivandola (casp-8)
Fas-FasL è coinvolto in diversi importanti fenomeni:
- eliminazione delle cellule infettate da virus
- eliminazione di linfociti autoreattivi
- eliminazione di linfociti nel controllo delle risposte immunitarie
Via intrinseca
Il “regista” di questa via è il mitocondrio, che riceve i
segnali. Regolata da proteine della famiglia Bcl,
questa famiglia contiene sia proteine anti- apoptotiche
che pro-apoptotiche:
- Anti-apoptotiche: Bcl-2, Bcl-x
- Pro-apoptotiche: Bax, Bak
All’interno di questa famiglia sono presenti anche
sensori del danno (Bim, Bid e Bad) che attivano Bax e
Bak.
Bax e Bak formano un poro (canale ad alta
permeabilità) sulla membrana mitocondriale esterna e
fuoriescono citocromo C ed altre proteine
Si forma l’apoptosoma e si attivano le caspasi
Proteine della famiglia Bcl-2
Le proteine che hanno 4 domini BH sono anti-apoptotiche. Le proteine che hanno 3 domini BH sono
pro-apoptotiche. Le BH3 only (che hanno 1 solo dominio BH) sono sensori del danno
Il link tra la via estrinseca e la via intrinseca è una proteina BH3 only: Bid
BCL-2 può essere inibito da Bid clivato
Bid clivato dalla caspasi 8 (della via estrinseca) si lega a Bcl-2 e libera Bax che oligomerizza e facilita
il rilascio del cit. c. Bid può essere clivato sia da Caspasi 8 che da Granzima (collegamento tra via
estrinseca e via intrinseca)
Formazione dell’apoptosoma
Quando il cit c si lega ad APAF-1, quest’ultimo cambia la sua struttura e vengono esposti dei domini
CARD, che si assemblano fra di loro e creano la struttura tridimensionale dell’apoptosoma.
→
L’assemblaggio di questa struttura determina la trasformazione della pro-casp 9 in casp-9 la casp-
La presenza della
9 taglia la pro-casp 3 in casp3. caspasi 3 clivata assicura che la cellula sta andando
incontro ad apoptosi.
Meccanismi di apoptosi
Fase finale
Taglio DNA da parte di endonucleasi Ca++/Mg++ dipendenti (multipli di ~ 200bp). Elettroforesi: se
cellula sta andando incontro a necrosi c’è uno smear perchè il DNA viene frammentato in punti non
specifici; se sta andando incontro ad apoptosi saranno frammenti di 200 bp
Esposizione di fosfatidilserina (segnale «eat-me» per fagociti), evidenziabile con annessina V
(questo fenomeno si chiama “flip-flop” delle membrane). I fagociti professionisti (macrofagi e
neutrofili) riconoscono la fosfatidilserina fagocitano i corpi apoptotici e rilasciano citochine anti-
infiammatorie. Questo fenomeno si può utilizzare in laboratorio per vedere per esempio una
→
determinata sostanza causa l’apoptosi coltivo le cellule, utilizzo la sostanza e poi utilizzo
→
l’annessina V legata a un fluoroforo se vedo fluorescenza l’annessina si è legata ai residui si
fosfatidilserina (è avvenuta apoptosi)
Punti chiave apoptosi
Patologie legate al malfunzionamento dell’apoptosi
Apoptosi inibita:
- Tumori (benigni e maligni)
- Malattie autoimmuni (mancato controllo dei linfociti autoreattivi)
- Infezioni virali (aumentata sopravvivenza delle cellule infette)
Apoptosi aumentata:
- AIDS (Linfociti TCD4)
- Disordini neurodegenerativi (M di Alzheimer, M di Parkinson)
- Sindromi mielodisplastiche (anemia plastica)
- Danno da ischemia (danno da riperfusione)
- Epatopatie da sostanze tossiche (es. alcool)
Necrosi - aspetti morfologici
Rigonfiamento della cellula, la cromatina si condensa, cariolisi e carioressi del nucleo, la membrana
→
perde di permeabilità e il contenuto intracellulare viene riversato all’esterno segnale di pericolo
→ attivazione dell’infiammazione
L’aspetto morfologico di necrosi si ha sia se è accidentale sia se è regolata. Nella stragrande
maggioranza dei casi la necrosi è regolata.
Aspetti morfologici:
- intensa eosinofilia della cellula morta, dovuta alla perdita di RNA e alla denaturazione delle
proteine
- i nuclei soggiacciono a picnosi, carioressi e cariolisi e scompaiono
- a causa della lesione di membrana, le proteine intracellulari (es. enzimi) possono essere
liberate dalle cellule morte ed essere rivelate nei fluidi extracellulari
- attivazione del processo infiammatorio da parte delle componenti cellulari rilasciate (DAMP:
Damage/Danger Associated Molecular Patterns) che vengono riconosciute da cellule di difesa
(cellule dendritiche, macrofagi,.....).
Sono osservazioni tardive non evidenziabili nelle prime fasi del processo necrotico (dove il fenomeno
è evidente solo a livello biochimico/molecolare)
Necrosi - due significati
1. Processi che portano a morte cellulare (es. “morte per necrosi”)
2. Le modificazioni che subisce il tessuto dopo la morte delle cellule se l’organismo resta vitale
→ diversi tipi di necrosi che dipendono dal destino delle proteine:
- Necrosi coagulativa (denaturazione massiva)
L’architettura del tessuto morto è mantenuta per qualche gg
→
Il danno denatura le proteine (anche le proteasi!) blocco della proteolisi
Le cellule necrotiche collassano per azione degli enzimi lisosomiali dell’infiltrato leucocitario
→
L’ischemia può causare necrosi coagulativa (tranne nel cervello) infarto
- Necrosi colliquativa →
Digestione delle cellule morte trasformazione del tessuto in liquido viscoso La struttura del tessuto
viene persa, infezioni microbiche, ischemia cerebrale
- Necrosi gangrenosa
È un termine usato nella pratica clinica, di solito riferito ad un arto che non riceve apporto di sangue
→
e va incontro a necrosi coagulativa. (in presenza di batteri si ha anche n. colliquativa gangrena
umida)
- Necrosi caseosa
Caratteristica di un focus infiammatorio detto granuloma. Es. nell’infezione tubercolare. Aspetto
bianco- friabile dell’area necrotica. L’area necrotica appare come un insieme di cellule lisate e residui
racchiusi entro un preciso limite infiammatorio
- Necrosi grassa
Aree focali di grasso lesionato dovuto al rilascio della lipasi pancreatica attivata all’interno del
→
pancreas o nella cavità peritoneale (pancreatite acuta) lisi delle cellule adipose del peritoneo
- Necrosi fibrinoide
Danno vascolare nelle reazioni immunitarie che coinvolgono i vasi sanguigni. Danno da
immunocomplessi (ipersensibilità di terzo tipo). Aspetto fibrinoide.
Key points →
- Danno cellulare irreversibile necrosi
- Sempre associata alla distruzione delle membrane cellulari
→
- Fuoriuscita di enzimi e altre componenti (DAMPS) INFIAMMAZIONE
Caratteristica delle cellule:
- Eosinofilia - Frammentazione e dissoluzione
- Rottura membrane plasmatiche e - Fuoriuscita e digestione enzimatica dei
organelli contenuti intracellulari
- Restringimento del nucleo
Necrosi regolata (necroptosi)
Può partire da un segnale esterno:
- danno al DNA da agenti alchilanti
- eccitotossine →
- legame con il recettore della morte TNF può
innescare una necrosi regolata oltre all’apoptosi per
via estrinseca →
Viene bloccata la via dell’apoptosi proteine RIPK vengono
→ →
fosforilate fosforilazione delle proteine MLKL creano
dei pori sulla membrana plasmatica
- Innescata da specifici recettori di morte (FAS, TNFR1,
TLR3,TLR4)
- Si manifesta morfologicamente con un aspetto
necrotico
- Coinvolta in processi patologici (infezioni virali, es. citomegalovirus, pancreatiti, ischemia)
ma anche fisiologici (omeostasi dei cellule T, placca di accrescimento ossa lunghe)
→ →
- Dipende dall’attivazione di RIPK3 fosforilazione di MLKL rottura della membrana
- Caspasi-indipendente
- Stimola la risposta infiammatoria come la necrosi
Morte cellulare regolata: mille e uno modi di morire...
- 1972: scoperta apoptosi - 2007: entosi
- 1994: anoikis - 2012: ferroptosi
- 2001: piropoptosi - 2013: autosi
- 2005: necropoptosi - Ecc
Anoikis: “senza casa”
Indotta dal distacco di cellule dalla matrice extracellulare (ECM), caratterizzata da:
- Mancanza di trasduzione della β-1 integrina
- Down-regolazione di EGFR (epidermal growth factor receptor)
- Inibizione del signaling di ERK1 (extracellular-regulated kinase 1)
- Overespressione di BIM (pro-apototico che favorisce l’attivazione di BAK-BAX), membro
della famiglia BCL-2
Nella maggior parte dei casi la morte sopraggiunge attraverso i meccanismi molecolari dell’ apoptosi
intrinseca.
Non tutte le cellule sono soggette a morte per anoikis, per esempio un leucocita che è una cellula
circolante non muore per anoikis.
La resistenza all’anoikis è particolarmente rilevante nelle cellule tumorali, per l’implicazione nei
processi metastatici (una cellula epiteliale non dovrebbe potersi staccare dal suo tessuto e
sopravvivere)
Morte per autofagia
È mediata dall'attivazione dei meccanismi molecolari dell'autofagia. È inibita dall'inibizione del
pathway autofagico:
- Agenti chimici (contro VPS34)
- Manipolazione genetica ( k.o./ mutazioni o RNAi contro modulato