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L’EQUILIBRIO L’UTILITÀ
DEL CONSUMATORE E MARGINALE
L’analisi dell’equilibrio del consumatore che, nei limiti del suo vincolo di bilancio cerca
di raggiungere una curva d’indifferenza che si trovi quanto più in alto possibile, ci
permette di affermare che l’obiettivo del consumatore è quello di massimizzare il
valore della propria funzione di utilità, dato il proprio vincolo di bilancio.
Utilità marginale, marginal utility, MU: variazione di utilità totale conseguente al
un’unità
consumo di aggiuntiva di un bene.
L’equazione dice che MRS coincide con il rapporto tra le utilità marginali in – 15
MICROECONOMIA pag.
d’indifferenza. Sappiamo già che MRS=Px/Py e
qualsiasi punto della curva
allora scopriamo che nel punto di equilibrio.
MUx/MUy=Px/Py
Ne consegue che possiamo esprimere la condizione di equilibrio del consumatore
facendo riferimento
• sia al MRS tra i due beni (MRS=Px/Py)
• sia al rapporto tra le loro utilità marginali (MUx/MUy=Px/Py).
Consideriamo ulteriormente questa equazione dividendo entrambi i membri per Px e
poi moltiplicandoli per MUy si trova nel punto di equilibrio: MUx/Px = MUy/Py
Dividendo l’utilità marginale per il suo prezzo si ottiene l’utilità marginale di ogni euro
speso per l’acquisto di quel bene. Quindi l’equazione indica che un paniere di beni
l’utilità marginale dell’ultimo
assicura al consumatore la massima utilità totale solo se
euro speso per l’acquisto di ciascun bene è la stessa. – 16
MICROECONOMIA pag.
CAPITOLO 3: LE CURVE DI DOMANDA
Le scelte del consumatore variano quando cambiano le condizioni economiche del
soggetto stesso (il reddito) o del mercato (i prezzi relativi ai beni). La teoria delle
scelte del consumatore, ci dà una strategia a 3 fasi per affrontare il problema:
1. stabilire il paniere di equilibrio prima del cambiamento considerato
2. stabilire il paniere di equilibrio dopo il cambiamento
3. mettere a confronto i due panieri
Questo metodo consiste nel confrontare due situazioni di equilibrio mediante la
statica comparata.
L’analisi è utile perché́ consente di fare previsioni verificabili, su come gli individui
si comporteranno al variare di alcune condizioni.
Il consumo di un bene da parte di un individuo risente delle:
• variazioni di prezzo di quel bene
• variazioni di prezzo dei beni collegati
• variazioni del reddito del consumatore
LE VARIAZIONI DEL PREZZO DI UN BENE
Ci sono 2 casi:
• il primo caso: in cui una diminuzione del prezzo di un bene x fa sì che il
vincolo si sposti verso destra e quindi aumentano i consumi sia del bene x e
sia del bene Y
• il secondo caso: in cui una diminuzione del prezzo del bene x non influisce
dell’altro bene
sulla quantità̀ che ne viene domandata, ma cresce il consumo
CASO 1 – 17
MICROECONOMIA pag.
CASO 2
Curva di domanda individuale: mostra la quantità̀ massima di un bene che il
è
consumatore disposto ad acquistare per ogni livello di prezzo, a parità̀ di altre
condizioni. Indica come cambia il comportamento di un consumatore (che non fa il
prezzo) al variare del prezzo di un bene, a parità̀ di altre condizioni, curva di
domanda sempre inclinata negativamente, tranne in un caso
Curva prezzo consumo: insieme dei panieri di equilibrio (ottimi) individuati facendo
variare il prezzo di un bene,
La curva prezzo consumo e di domanda individuale sono collegate!
Variazioni dei prezzi di altri beni ---> Spostamento della curva di domanda
l’effetto che la variazione di prezzo di un bene ha sulla
Effetto incrociato di prezzo:
quantità̀ domandata di un altro bene Ci sono due casi di effetti incrociati:
• Beni sostituti nel consumo: i beni sostituti sono quei beni che soddisfano
del prezzo di un bene, ceteris, provoca un
bisogni simili. All’aumentare
incremento della quantità̀ domandata di un suo sostituto caffè tè
• Beni complementari nel consumo: i beni complementari sono quei beni che
tendono ad essere consumati insieme. l’aumento di prezzo di uno dei beni,
ceteris, provoca una diminuzione della quantità̀ domandata del bene
complementare. spostamento dell’intera curva di
Per variazione della scheda di domanda:
domanda – 18
MICROECONOMIA pag.
Per variazione della quantità̀ domandata: spostamento lungo una determinata
curva di domanda. LA VARIAZIONE DEL REDDITO
Come conseguenza dell’aumento del reddito aumentano i consumi sia del bene x,
sia del bene y.
• bene il cui consumo cresce con l’aumentare del reddito
Bene normale:
(all’aumentare del reddito la curva di domanda si sposta verso destra)
• bene il cui consumo cala all’aumentare del reddito, ceteris
Bene inferiore:
paribus (all’aumentare del reddito la curva di domanda si sposta verso
sinistra)
LA CURVA REDDITO CONSUMO E LA CURVA DI ENGEL
l’insieme dei panieri di equilibrio individuati facendo
Curva reddito consumo:
variare il reddito del consumatore, ceteris
Curva di Engel: rappresentazione grafica della relazione tra il reddito e la quantità̀
consumata di un bene.
è è è è
Se un bene normale inclinata positivamente mentre se un bene inferiore
inclinata negativamente.
L’AGGREGAZIONE DEI CONSUMATORI
Curva di domanda di mercato: mette in relazione il prezzo di un bene e la quantità̀
totale domandata da tutti i partecipanti al mercato. Indica la quantità̀ domandata da
tutti gli acquirenti presenti nel mercato in corrispondenza di ogni prezzo.
Per determinare la quantità̀ domandata in base a qualsiasi prezzo, si applica la
somma orizzontale: si sommano le distanze orizzontali tra ogni curva di domanda
individuale e l’asse verticale a un dato prezzo (per ciascun prezzo, determiniamo la
quantità̀ domandata da ciascuna consumatrice a quel prezzo e poi sommiamo le
singole quantità̀ ).
Le curve di domanda si basano sulla teoria delle decisioni razionali, teoria che non
descrive correttamente il comportamento di tutte le persone: – 19
MICROECONOMIA pag.
c’è
Non dubbio che le abitudini di spesa di alcuni individui siano bizzarre; perciò, con
tale teoria non possiamo pretendere di spiegare il comportamento di ogni singola
persona in qualsiasi occasione
Una delle funzioni della teoria delle scelte consiste nel ricavare la curva della
domanda di mercato. Le curve di domanda di mercato sono solitamente decrescenti.
Tuttavia, alcune curve di domanda individuali hanno una forma insolita in poche
eccezioni.
Un’altra è
finalità̀ della teoria delle scelte aiutare a fare previsioni su come i
consumatori, o determinati gruppi di consumatori, reagiranno a certi avvenimenti.
è
Non detto che, se alcune persone si comportano diversamente dalla maggioranza,
non si possono effettuare previsioni valide sul comportamento del gruppo.
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PREZZO
L’elasticità̀ è un modo per identificare la sensibilità̀ della domanda al prezzo.
Misurare la sensibilità̀ della quantità̀ domandata alle variazioni di prezzo di un bene,
significa descrivere l’andamento della curva di domanda di mercato.
L’elasticità̀ della domanda al prezzo: valore assoluto del rapporto tra la variazione
percentuale della quantità̀ domandata e la variazione percentuale del prezzo
ε %ΔX / %ΔXP
= -
(non dipende dalle unità in cui sono espressi quantità̀ e prezzo)
Dato che le curve di domanda sono decrescenti, la variazione % del prezzo e la
variazione % della quantità̀ hanno segno opposto e il loro rapporto avrà̀ segno
negativo. Indicare l’elasticità̀ è
con valori negativi poco pratico quindi il segno meno
(o il valore assoluto) che precede il rapporto ha la funzione di evitare i problemi
ε è
Un valore più̀ elevato di indica che la domanda più̀ sensibile alle variazioni di
prezzo
IL CALCOLO DELL’ELASTICITÀ
semplice per dimostrare che l’elasticità̀
Il modo più̀ non dipende dalle unità di misura
– 20
MICROECONOMIA pag.
è fare alcuni esempi pratici. L’elasticità̀
impiegate può̀ essere calcolata in diversi
ε ΔX ΔP/P
modi: =- / X:
Nel caso di piccole variazioni, l’equazione può̀ assumere una forma che risulta più̀
comoda: ε ΔX /ΔP * P/X
=-
L’ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PREZZO E LA SPESA TOTALE
Conoscendo l’elasticità̀ della domanda al prezzo, possiamo prevedere di quanto
la somma spesa per l’acquisto di un certo bene, al variare del suo prezzo
varierà̀
La spesa totale (ST): somma complessiva di denaro che i consumatori spendono
per l’acquisto di un certo bene ST= P*X ε <1,
Curva di domanda anelastica o rigida al prezzo: se il prezzo aumenta di una
certa percentuale, la quantità̀ domandata diminuisce di una percentuale minore. È
poco sensibile a variazioni di prezzo. ε >1, è
Curva di domanda elastica al prezzo: il calo % della quantità̀ domandata
maggiore dell’aumento % del prezzo. La spesa totale diminuirà, ed è molto sensibile
a variazioni di prezzo ε =1, l’aumento
Curva di domanda a elasticità̀ unitaria al prezzo: % di una
variabile compensa esattamente il calo % dell’altra. Quando il prezzo di un bene
aumenta e l’elasticità̀ è per l’acquisto di quel
della domanda unitaria, la Spesa Totale
bene rimane invariata.
LE DETERMINANTI DELL’ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PREZZO
L’elasticità̀ rispetto al prezzo di una curva di domanda di mercato dipende da vari
fattori:
• Se il bene considerato ha validi sostituti, la sua domanda tenderà̀ a
essere più̀ elastica:
i consumatori potranno soddisfare i loro bisogni ricercando nel mercato beni
della concorrenza più economici e ritenuti validi sostituti.
L’elasticità̀
o della domanda dipende da quanto il bene incide sul
reddito del consumatore: – 21
MICROECONOMIA pag.
è
In genere, minore la quota del reddito individuale destinata a un certo bene,
meno elastica sarà̀ la sua domanda, ceteris
• L’elasticità dipende dall’intervallo di tempo considerato:
A volte passa parecchio tempo prima che i consumatori si adeguino
completamente a una variazione di prezz