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Meccanica dei Solidi
Meccanica delle travi
Def: Struttura = complesso degli elementi costitutivi di una costruzione che hanno la funzione di sostegno (trasferire i carichi al punto di scarico)
- 3D solitamente hanno una o due dimensioni prevalenti sulle altre
Diversi tipi:
- tridimensionale (due dimensioni paragonate rispetto alle travi, della spessore)
- lastre: forze contenute sullo stesso piano descritto dalle due dimensioni prevalenti
- piastre: resistenza ai carichi non assesta
- gusci: superficie curva
- monodimensionale (una dimensione dominante rispetto alle altre)
- trave: solido dimensionale generato da unire piano che si muove nello spazio mantenendosi perpendicolare alla traiettoria del proprio baricentro.
Se la lunghezza delle travi è Di il diametro ossea (S) massima dimensione della sezione) cura travi deve avere:
- Z ≥ 10
La forma e la dimensione delle sezioni possono essere variabili; purché con continuità:
- se la linea d'asse è contenuta in un piano si parla di trave piana
- se la linea d'asse è un segmento, viene detta rettilinea
- siccome Z ≥ 10 la trave può essere assimilata ad un elemento ad un elemento monodimensionale e pertanto la leto sizeable costituisce questa schematizzazione geometria aluna trave nella lella retta
Cinematica delle travi nel piano
Gradi di libertà di *(gdl) = 3
- traslazione (S1, S2)
- rotazione (Φ)
Siccome interessa la statica delle travi fleudisa; cinematica viene intesa per spostamenti impivati
- alle nq moto sistema di tutti e vetitori veiondde ae i
- I movimenti traslatori possono essere considerati rotatori dove Ω è infinitamente lontano secondo la direzione perpendicolare all'atto di moto (Teorema di Chasles)
NB: due molteplici:
- 2n - 3
- 2(n - 1)
- 2n - 1
Vincoli
- Strumenti che bloccano i gradi di libertà. Si trattano i vincoli lisci (con attrito) e filiformi
Esempi:
- S1, S2
- φ
- S1, φ
NB: multipli hanno più casi
NB: se un corpo presenta due CR diversi della stessa direzione, tali punti sulla congiungente che con essi sono punti del CIR per il corpo
- Nel caso del pattino-manicotto si chiama volta impropria e viene identificata da tutte le direzioni del piano e dall'infinito.
Vincoli relativi
- I vincoli possono essere anche relativi, ossia bloccano il moto relativo tra sistemi rigidi di corpi; i gradi di libertà sono 3n.
Strutture semplici
Definizioni:
- Isostatica: gdl = gld
- Iperstatica: gld < gdl
- Ipostatica: gld > gdl
NB: le condizioni di iso e iperstaticità sono necessarie particolarmente per la struttura ma si trovano comunque alternative. Esse sono infatti possedute ai gradi di libertà esterni [paritetà]
Il problema è più immediato risolvendo col calcolo matriciale, riducendolo alla forma
A X = B => X = A B
- una struttura isostatica è stabile con n gradi di libertà è rappresentata da una matrice m x n di rg(A) = rg(A B) => determinato, (una sola soluzione)
- una struttura iperstatica non è stabile con m gradi di vincolo e n gradi di libertà (m>n) è rappresentata da una matrice m x n di rg(A) = rg(A B) = n indeterminato, ∞n soluzioni
- una struttura labile con n gradi di libertà ed m di vincolo analogo per le strutture ipostatiche (labil2) è rappresentato da una matrice m x n di rg(A B) = rg(A) +1 => impossibile
NB: è anche il caso di struttura ipostabile con n>gdv e mgdv (m>n) (la matrice sarà m x n)
equazioni di equilibrio labili e parziali
Nel caso di vincoli relativi, nella struttura labile le reazioni si annullano, sono più quindi vincoli relativi e si annullano in una struttura con un metodo più veloce simulando alcune o tutte le reazioni di vincoli relativi, aggiungendo equazioni di equilibrio parziali su una che basta (equilibrio sull'altra è indeterminato) e creato qd qd di tipo rotazione di un'asta rispetto alle contigua
manifesto/partito => equilibrio alte riduzione di una trista
2) Campo 2
Scelgo la parte di sinistra
- ΣFN = N - F = 0 → N = F
- ΣFT = T + F/2 = 0 → T = -F/2
- ΣMc = M + T s + F (b - s) = 0 → M(s) = F b + F s/2
- M(0) = 1/2 F b
- M(b) = 0
3) Campo 3
Scelgo la parte di destra
- ΣFN = N - F = 0 → N = F
- ΣFT = T + 3/2 F - F/2 - s/b F s - 3/2 F = 0 → T(s) = 3/2 F s/b
- T(0) = - 3/2 F
- T(2b) = 1/2 F
- ΣMc = M - 3/2 F s + F s/2 - b/2 → M(s) = 3/2 Fs + F s/2
- M(0) = 0
- M(b) = Fb
- M(2b) = Fb
Verifiche ai nodi
- Nodo A
- ΣFx = -F + F = 0
- ΣFy = F + 2 - 2/2
- ΣMA = F/2 - 1/2F = 0
- Nodo B
- ΣFx = -F + F = 0
- ΣFy = -F/2 = 0
- ΣMB = 1/2Fb - 1/2 Fb = 0
es. Il campo 3 è equivalente se concentrato da se
- ΣFN = N - F = 0 → N = F
- ΣFT = T + 1/2 - F/2 + F s/b = 0
- → T = 1/4Fb + Fs s'/b
- T(0) = 1/2 F
- T(2b) = -3F/2
- ΣMc = M o = a/2 F(2b + s) - F(b + s) + Fs s/2 - F b/2 = 0
- → M(s) = 1/2Fs 1/4Fs + Fb s/2
- M(0) = Fb
- M(b) = Fb
- M(2b) = 0
- dove s' = 2b - s
σα(x1, x2) = σ1(x)n1 + σ2(x)n2 + σ3(x)n3
Si raccolgono quindi i vettori σ1, σ2 e σ3 in una matrice
σαA = [σ11 σ12 σ31
σ12 σ22 σ32
σ13 σ23 σ33]
della tensore di sforzi
La relazione precedente si può perciò scrivere come:
σα(xi, nk) = σα(x)nk
relazione di Cauchy
Questa relazione coincide con la definizione de sforzo in un punto
Si voglia quindi imporre l’equilibrio alle rotazioni. Si faccia un’analisi:
• σ3 non contribuiscono alle rotazione per l’asse x3 (anche in figura)
• σ11, σ22 non danno contributo alle rotazione perché possiedono la stessa data doppia
• F sono paralleli a x3: non danno rotazione su x3
Il unico contributo alta rotazione è di σ12 e σ21 (su x3)
σ12dx3dx3dx1 − σ12dx1dx2 = 0
[σ12 = σ21]
ne σP è simmetrice
Dato una superficie Dn, definisco:
n componente normale dello sforzo
t componente tangenziale dello sforzo
σn = σα·nα
Tlt = tlttα = σα − σn − σα·nα
σα: componenti sulla diagonale di Σ
tlt: componenti extradiagonali di Σ