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TIPOLOGIE DI ACCORDI
Tipologia di partner: accordi verticali (fornitori e clienti), orizzontali (concorrenti), trasversali (imprese insettori differenti, università, centri di ricerca).
Configurazione proprietaria: accordi equity (controllo di quote dell'altra impresa – es. Intel Capital), equity joint venture (costituzione di una nuova impresa – es. Sony Ericsson).
Rilevanza strategica: possibilità di trasformare l'accordo in un'alleanza strategica – accordo per aumentare la competitività ed i profitti nel lungo periodo delle imprese partner.
MOTIVAZIONI ALLEANZE STRATEGICHE
- Perseguimento di maggiore efficienza
- Integrazione di risorse complementari (Big Pharma e biotecnologiche)
- Possibilità di accedere a nuovi mercati (Toyota con NUMMI)
- Rafforzamento della reputazione aziendale (accordi di piccole imprese con imprese leader)
- Creazione di barriere per i concorrenti
LA FINE DELLE ALLEANZE STRATEGICHE
volte le alleanze vengono fatte solo per acquisire i segreti dei competitors per esempioLE RETI COLLABORATIVE
- Si sta affermando una maggiore propensione a perseguire in modo deliberato forme di collaborazione con più imprese (es. Open Innovation).
- Grandi imprese e PMI promuovono reti formali di imprese (es. consorzi, contratti di rete).
- Elementi comuni sono la ricerca di: i) complementarità delle risorse; ii) convergenza di obiettivi strategici; iii) forme efficaci di governance e coordinamento.
- Le reti riproducono vantaggi simili a quelli del distretto, ma non necessariamente su scala locale.
- Le reti collaborative possono essere temporanee, come nel caso dei progetti internazionali in ambito tecnologico (es. progetti europei), oppure coinvolgere più reti simultaneamente (es. campagne crowdfunding).
- Spesso le reti formali si intrecciano con quelle informali, le quali sono in grado di condizionare l'evoluzione e
l'esito.
- La gestione di progetti così complessi implica lo sviluppo di capacità relazionali, che si possono concretizzare in posizioni organizzative e procedure organizzative ad hoc, sistemi di IT, coinvolgimento di partner esterni con ruoli di supporto.
4) I PROCESSI DI SPIN OFF
Le imprese spin-off nascono su iniziativa di personale precedentemente inserito in un'altra azienda/organizzazione. L'impresa spin-off diviene una modalità di implementazione delle strategie se è il frutto di un'iniziativa pro-attiva e deliberata dell'impresa madre, che può sostenerla tramite trasferimento di know-how, attività di networking e aiuto finanziario.
Le imprese spin-off possono essere realizzate secondo una logica di:
- "innovazione e sviluppo" (es. avvio di attività in un settore emergente, che l'impresa madre preferisce venga portato avanti da imprese spin-off)
- oppure di "ristrutturazione".
progetti non legati ai core product dell'azienda (Xerox), in altri l'opzione spin-off è ritenuta la soluzione organizzativa più idonea (Fujitsu/Fanuc) • Ristrutturazione: strategia difensiva in cui l'impresa spin-off è una componente del processo di ristrutturazione; in alcuni casi nel quadro di processi di outsourcing (TeSS/Telecom Italia), in altri con lo scopo di creare sbocchi occupazionali (Alcatel Italia)
IL FINANZIAMENTO DELLO SVILUPPO
Spesso c'è una domanda su questo argomento "La copertura delle esigenze connesse all'innovazione: il ruolo del venture capital e del private equity"
La funzione finanza ha il compito di procurare le risorse finanziarie per la copertura degli investimenti dell'impresa e per sostenerne le normali attività di gestione. Per questo è una funzione strategica.
La funzione finanziaria deve inoltre provvedere ad assicurare le liquidità necessarie
Gestire armonicamente i flussi delle entrate e delle uscite collegate al ciclo finanziario (giorni che vanno dal sorgere dei debiti e dei crediti di regolamento) e monetario (giorni che vanno tra le uscite e le entrate monetarie connesse ai costi e i ricavi indotti dal ciclo economico).
La funzione finanziaria ha il compito di trovare le soluzioni di struttura finanziaria ottimale (capitale proprio, debiti, altri strumenti) ai fini della copertura del fabbisogno finanziario specifico dell'impresa, rispetto alle differenze di tipo gestionale (utilities vs. farmaceutico) e nelle diverse fasi dello sviluppo aziendale (start up, primo sviluppo, sviluppo, maturità, declino, ristrutturazione, eventuale crisi ecc.)
Fabbisogno finanziario
Il fabbisogno finanziario delle imprese si può definire, in senso dinamico, come la differenza che in un certo periodo di tempo viene a crearsi tra entrate e uscite monetarie. In senso statico, esso si qualifica come la valorizzazione finanziaria.
degli investimenti in essere dell'impresa in normale funzionamento. Secondo una lettura dinamica il fabbisogno di fondi di un'impresa è determinato: 1. dall'asincronia tra entrate ed uscite (dovuta al fatto che il sostenimento dei costi e delle conseguenti uscite precede temporalmente il conseguimento dei ricavi e delle collegate entrate); 2. dall'esistenza dei crediti di regolamento sia nelle operazioni di acquisto sia in quelle di vendita (anche quando non ci fosse anteriorità dei costi rispetto ai ricavi, la situazione di illiquidità potrebbe determinarsi per effetto della diversa durata dei crediti e dei debiti di regolamento). 3. In alcuni casi le differenze dei crediti di regolamento possono portare a una eccedenza nel ciclo monetario perché si incassa prima per la vendita dei prodotti rispetto alle uscite sostenute per realizzarli/acquistarli (es supermercati che incassano immediatamente e pagano mediamente a 120 giorni in Italia.Spagna e Portogallo, Case d'Asta ecc.) Secondo una visione statica il fabbisogno finanziario può essere distinto in due componenti: 1. Fabbisogno costante Il fabbisogno costante è ottenuto dalla sommatoria di due componenti: 1. investimenti duraturi, la cui reintegrazione nel tempo si realizza con gradualità in periodi lunghi e contiene al suo interno investimenti tecnici, cui si aggiungono talvolta quelli commerciali, amministrativi o aventi funzione strategica; 2. investimenti in scorte o in crediti, i quali singolarmente considerati si rinnovano frequentemente ed a brevi intervalli di tempo, ma se presi nel loro insieme, assumono natura di investimento duraturo, rappresentando impieghi fisiologici di risorse per un'impresa in funzionamento. 2. Fabbisogno variabile Il fabbisogno variabile è associato all'esistenza di investimenti di breve durata, determinati da politiche congiunturali o speculative del soggetto economico o da fluttuazioni.dell'attività aziendale che assorbono risorse solo per un limitato periodo di tempo. Questi investimenti di breve durata (ad es. acquisto di beni a uso speculativo) derivano da eventi eccezionali e pur avendo la caratteristica di essere recuperati in un arco temporale limitato, a differenza degli investimenti ordinari a rapidi rigiro, derivano da eventi straordinari e non a manifestazione continuativa.
L'individuazione del fabbisogno costante e variabile costituisce un'operazione necessaria affinché l'impresa possa dotarsi di una conveniente struttura finanziaria.
STRUTTURA FINANZIARIA = Mix delle fonti di finanziamento (mezzi propri e debiti) utilizzabili dall'impresa per sostenere le proprie strategie.
L'andamento qualitativo e quantitativo del fabbisogno finanziario dipende anche dalla fase del ciclo di vita attraversata dall'impresa e dall'evolversi di tre variabili critiche:
- il ritmo di crescita dell'impresa;
- il tasso di
- autofinanziamento;
- il vincolo finanziario indotto dal tasso di intensità del capitale, ovvero l'entità di risorse di capitale necessarie per realizzare una unità di vendite.
I fabbisogni finanziari durevoli dovrebbero essere "coperti" mediante fonti stabili (capitale proprio e finanziamenti a lungo termine). I fabbisogni temporanei andrebbero soddisfatti attraverso finanziamenti (fonti) di breve termine, maggiormente idonei, per loro natura, al sopperimento di particolari necessità finanziarie.
Le principali fonti di finanziamento cui le imprese possono fare ricorso per coprire il proprio fabbisogno finanziario temporaneo e duraturo sono di due tipi:
- Esterne: sono fonti cui l'impresa attinge per coprire esigenze finanziarie non finanziabili da fondi interni, di norma debiti e nuovo capitale di rischio a pagamento, ovvero fonti ibride come fonti mezzanine, in possesso di caratteri in parte tipici del debito, in parte dei mezzi propri.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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