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T
con costante k (figura 5.3).
p 53
Figura 5.3: Feedback e proporzionale
Modifichiamo il diagramma a blocchi per rendere la retroazione unitaria : si dividono
tutti gli ingressi al nodo sommatore per K , mentre le uscite vengono invece moltiplicate per
T
K . Aggreghiamo insieme quindi tutti i blocchi che consentono il controllo :
T Si occupa della misurazione della velocità angolare effettiva di uscita (è un
• K T
trasduttore di velocità)
Si occupa di correggere la tensione di regolazione proporzionalmente alla differenza
• k p
tra velocità attuale e quella obiettivo (è un controllore proporzionale)
Si occupa di amplificare la tensione di regolazione generando una corrispondente
• K A
tensione di alimentazione (è un raddrizzatore controllato).
Otteniemo cosı̀ il diagramma di figura 5.4 :
Figura 5.4: Feedback unitario e proporzionale
È possibile ora notare che l’ingresso controllato non è più in tensione v (s), ma in velocità
r
∗
angolare, possiamo quindi ragionare direttamente in termini di ω (s) richiesta. Effettuiamo
ora lo studio delle risposte separatamente, per poi effettuare la sovrapposizione degli effetti :
• C (s) = 0
r ′
k ′
k k K K
ω(s) p T A
2
τ τ s +τ s+1 ′
′ = dove k =
=
G = m a m
0 k ′ 2
∗ ′
ω (s) τ τ s + τ s + 1 + k kΦ
1 + m a m
2
τ τ s +τ s+1
m a m 54
A regime per il teorema del valore finale si ha : ∗ ′
′ ω k
k ∗ ∗
ω < ω
=
ω(∞) = lim sω(s) = lim s 2 ′ ′
τ τ s + τ s + 1 + k s 1 + k
s→0 s→0 m a m
Dunque anche in assenza del disturbo C (s), si ha che l’errore di posizione a regime è
r ∗
non nullo (il motore non ha sufficiente tensione per raggiungere ω ) e questo perchè
′
G non è una funzione di tipo 1 (non ha polo nell’origine). Per annullare l’errore
la 0
occorre inserire un blocco insieme al segnale d’ingresso, che contenga la funzione di
trasferimento : ′ ′
k 1 + k
∗ ∗
(F T · ω ) = ω → F T =
ω(∞) = ′ ′
1 + k k
Tale operazione permette di agire d’astuzia, fornendo un boost di tensione che per-
Figura 5.5: Feedback unitario e blocco supplementare
mette di assegnare un valore di riferimento più elevato, in maniera tale da raggiungere
comunque la velocità angolare obiettivo anche in presenza dell’errore dovuto al control-
2
lore proporzionale che riduce notevolmente la tensione di alimentazione (figura 5.6) .
Effettuando nuovamente il limite si osserva che in questo caso:
′
′ k
1 + k ∗ ∗
ω = ω
ω(∞) = lim sω(s) = ′ ′
k 1 + k
s→0
In questo modo il controllo in retroazione non introduce alcun errore a regime (in realtà
′
la non perfetta conoscenza di k ne introduce uno trascurabile a regime).
∗
• ω (s) = 0 1+τ s
R a
a R 1 + τ s
ω(s) a a
2 2 2
k Φ τ τ s +τ s+1
′′ =
=
G = m a m
0 2 2 2 2 2
R 1+τ s k Φ k ′ ′
−C (s) k Φ τ τ s + τ s + 1 + k
1+ a a
r m a m
2 2 2
k Φ τ τ s +τ s+1 R 1+τ s
m a m a a
3 A regime si ricava che : 1 + τ s C 1
R
R a r a
a = −
ω(∞) = lim sω(s) = lim −s 2 2 2 2 2
′ ′
k Φ τ τ s + τ s + 1 + k s k Φ 1 + k
s→0 s→0 m a m ′
Come si può notare l’errore a regime può essere ridotto grazie al fattore k . Questo
non vuol dire però che l’errore può essere completamente annullato, perchè non si può
′
aumentare k (e in particolare k ) oltre certi limiti.
p
2 Ovviamente la G cambia e dovrà essere ricalcolata
0
3 ′′
Per ricavare G è stato effettuato lo spostamento del nodo sommatore e applicata la regola della
0
retroazione positiva nello schema di figura 5.5 55
Pertanto ora applicando il P SE otteniamo la risposta del modello completo rappresentato in
′
figura 5.6, ricordandosi di ricavare la nuova G con il blocco supplementare:
0 R 1 + τ s
a
a
′ ′′ ′ ∗
ω(s) = ω (s) + ω (s) = G ω (s) − C (s)
r
0 2 2 2 ′
k Φ τ τ s + τ s + 1 + k
m a m
Figura 5.6: Andamento della risposta con compensazione in avanti
5.3 Feedback e controllore proporzionale integrale P I
Un ulteriore tipo di controllo che permette di rimettere un polo nell’origine (che è per
definizione la prova che il motore sarà perfetto a regime) è il controllo P I che ha la seguente
funzione di trasferimento : k 1
s + s +
i
k k
i τ
p
= k = k
G = k + i
p p
c p s s s
1 + τ s k
i p
G = k con τ =
c p i
τ s k
i i
dove τ è la costante di tempo integrale. Il diagramma a blocco è quello in figura 5.7.
i
Rendiamo adesso la retroazione unitaria ottenendo il modello di figura 5.21.
Per semplicità possiamo porre:
K K 1 + τ s
1 R
T A a
a
G (s) = G (s) =
1 2
2 2 2 2
kΦ τ τ s + τ s + 1 k Φ τ τ s + τ s + 1
m a m m a m
Analizziamo ora le risposte del modello ai singoli ingressi.
• C (s) = 0
r G G
c 1
′
G =
0 1 + G G
c 1
56
Figura 5.7: Feedback e proporzionale integrale
Figura 5.8: Feedback unitario e proporzionale integrale
Figura 5.9: Schema semplificato ∗
G G ω
c 1
′ ′ ∗
ω (∞) = lim sω (s) = lim s = ω
1 + G G s
s→0 s→0 c 1
Pertanto in tal caso a regime risulta che non si ha un errore di posizione. Il regolatore
P I ha introdotto cosı̀ un polo nell’origine della funzione di trasferimento ad anello
aperto. 57
∗
• ω (s) = 0 G 2
′′
G =
0 1 + G G
c 1 C
G r
2
′′ ′′ =0
ω (∞) = lim sω (s) = lim −s 1 + G G s
s→0 s→0 c 1
Quindi risulta che la risposta al gradino di coppia resistente è nulla. Introducendo un
regolatore P I a monte del disturbo C (s) si ha che l’errore a regime è nullo.
r
Sarebbe bastato un integratore per introdurre un polo nell’origine ed annullare l’errore a
regime, ma usando un P I si può anche modificare la dinamica del sistema. Ciò è essenziale,
poichè, come si vedrà in seguito nel paragrafo 5.4, il sistema agisce come sovrasmorzato,
P I permette a tal proposito di
e pertanto presenta una risposta molto lenta. Il controllo
ottenere, attraverso la sua taratura, una dinamica molto più pronta come sarà spiegato più
avanti. La risposta del modello è quella riportata in figura 5.10:
Figura 5.10: Risposta del modello con P I
5.4 Analisi dinamica del motore
Consideriamo, come al solito, il diagramma di figura 4.11, ed analizziamo in dettaglio la
dinamica di questo modello.
1 1
1 1 kΦ ∗
ω(s) = v (s) = K ω (s)
a A
2 2
kΦ τ τ s + τ s + 1 kΦ τ τ s + τ s + 1 K
m a m m a m A
1
1 τ τ
= = a m 1
1
2 2
τ τ s + τ s + 1 s +
s +
m a m τ τ τ
a a m
Pertanto la funzione di trasferimento in forma canonica è: r
2 τ
ω(s) ω 1 1
m
n 2
= con δ = = ω =
n
2 2
∗
ω (s) s + 2δω s + ω 2ω τ 4τ τ τ
n n a a a m
n
dove δ è il coefficiente di smorzamento dei poli, e ω è la pulsazione naturale dei poli. Le
n
radici del polinomio possono essere: 58
• 0 < δ < 1 → p = −δω ± jω
n d
1/2 √ 2
Poli complessi coniugati con parte reale negativa e ω = ω 1 − δ la pulsazione
d n
smorzata dei poli
• δ = 1 → p = −ω
n
1/2
Poli reali coincidenti e negativi
√ 2
• δ > 1 → p = −δω ± ω δ − 1
n n
1/2
Poli reali distinti e negativi
Figura 5.11: Piano di Gauss dei poli
Osservando la figura 5.11 è possibile definire due grandezze caratteristiche:
ω
p d
−1
2 2
(−δω ) + (ω ) , ϕ = arctan
ω =| p |= n d
n 1/2 δω n
Dato che il coefficiente di smorzamento dei poli è δ e che risulta τ ≫ τ , allora la risposta
m a
del modello del motore risulta sovrasmorzata δ > 1 (figura 5.12).
La risposta sovrasmorzata è una risposta lenta, allora, per mezzo del sistema di controllo
in retroazione e della presenza del PI, opportunamente progettato, cambieremo la dinamica
per ottenere una risposta sottosmorzata (0 < δ < 1) con un δ non troppo basso al fine di
contenere la sovraelongazione percentuale. Sostanzialmente ricercheremo un valore di δ che
ci permetta di avere una risposta del motore pronta, a fronte di un modesto: si
overshoot
osserverà che il miglior valore risulterà essere pari a δ = 0.707 (risposta sottosmorzata).
I parametri più importanti che descrivono la risposta indiciale di un sistema elementare
del secondo ordine con poli complessi e coniugati a parte reale negativa (ovvero per 0 < δ < 1)
sono (vedi anche figura 5.13):
Tempo di assestamento Si definisce tempo di assestamento t al 5% (2%) il tempo ne-
s
cessario affinchè la risposta indiciale abbia uno scostamento massimo del 5% (2%) del
valore finale. 59
Figura 5.12: Risposta indiciale del modello
Si definisce tempo di ritardo t , il tempo necessario affinché la risposta
Tempo di ritardo d
indiciale raggiunga il 50% del valore finale.
Tempo di salita Si definisce tempo di salita t il tempo necessario affinchè la risposta
r
raggiunga per la prima volta il valore finale.
Tempo di picco Si definisce tempo di picco t il tempo necessario per raggiungere il picco
P
massimo nella risposta indiciale.
Massima sovraelongazione percentuale Si definisce massima sovraelongazione percen-
tuale M , la differenza tra il valore massimo dell’uscita e il valore finale, espresso in
p
termini percentuali di quest’ultimo.
Figura 5.13: Caratteristiche di una risposta nel tempo
60
Dato che abbiamo ass