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SUPERVISIONATO E NON SUPERVISIONATO.

SUPERVISIONATO ALGORITMO la rete impara a fornire output

appropriati(risposte) per ogni input(stimolo d’ingresso). Definisce

l’output che ci si aspetta dato un certo input. Si addestra sulla

coppia input/output)

NON SUPER non cerca un mapping tra input/output, ma analizza

che tipo di struttura ha percepito essere comune all’input. Classifica

autonomamente pattern ricorrenti.

Supervisionato viene addestrata attraverso un insieme di

esempi(training set) dove viene controllata la corrispondenza e poi

testata dove la rete deve replicare il mapping input/output.

Utilizzata specialmente per task di classificazione, essendo

supervisionata deve essere accurata.

Non super non ci sono dati di training, si valuta solo

l’organizzazione, il compito di clustering, dell’emergenza di

caratteristiche per raggruppare i dati.

Nella super si insegna alla rete a fornire una certa risposta dato un

certo input, la non super ha un tipo di auto organizzazione di

emergenza di eventuali pattern che possono essere ricorrenti

nell’input.

PROPAGAZIONE DEL SEGNALE propagazione feedforward a uno

strato: solo input lay con propagazione in avanti sui nodi di output.

Abbiamo reti a più strati, con hidden layer che hanno mapping tra

input e output. La propagazione può essere anche backward, ovvero

segnale all’indietro affinchè una certa risposta si adatti al contesto.

Può essere ricorrente, senza meccanismo avanti/indietro;

propagazione del segnale diversa dalle altre, propagazione ciclica.

Ogni nodo è connesso con tutti gli input, incluso sé stesso, in ciò sta

la ricorrenza.

Non esiste il modello migliore in assoluto, non ha senso ragionare

così, esiste solo modello più adatto per quello che è lo scopo. Il

principio dell’autorganizzazione è quello che più risponde

all’obiettivo di descrivere le connessioni del nostro cervello, poiché

all’inizio è molto casuale.

AUTO ORGANIZZAZIONE nel nostro cervello la risposta coinvolge

non soltanto un singolo neurone ma un cluster di neuroni vicini. Se

si danneggiasse un neurone, il suo spike in questo modo può essere

organizzato da un altro neurone vicino. Le auto organizzate mimano

il comportamento di cluster di neuroni. Queste reti sono utilizzate

per riconoscere caratteristiche comuni nell’input e la dinamica è

quella quanto più simile a quello che sappiamo al comportamento

del neurone corticale. Il meccanismo di competizione c’è lo stesso, il

nodo vincente è quello che miglior risponde all’input.

Plasticità neurale postulato di Hebb, sincronia attivazione spike

del neurone successivo. Dato lo spike di A, già si preattiva la

connessione con il neurone B. questo meccanismo reiterato nel

tempo porta alla specializzazione di una data connessione. Il

potenziamento di AB rispetto a una saltuaria come AC, porta al

decadimento di AC.

MAPPE TEMPORALI AUTO-ORGANIZZANTI [guardare meglio le

slides]

Come avviene apprendimento? Apprendimento discriminativo

[guardare slides]

Alla fine dell’apprendimento, dato A quanto fortemente è atteso X.

Con il valore che si dà, si stabilisce la forza di quella connessione.

Parole che giocano ruolo fondamentale in auto otganizzaizone

COMPETIZIONE nodi sono attivati, ma solo uno è quello vincente

ORGANIZZAZIONE SPAZIALEnodi vicini si attivano per input simili

CORRELAZIONE TEMPORALE I nodi si attivano in successione e

data la sequenza precisa si rafforzeranno sempre di più

SPECIALIZZAZIONE quanto è forte quella connessione tanto sarà

da indice per la specializzazione

LA CODIFICA

Le parole possono essere definite come sequenze di simboli

concatenati fra loro.

Ortogonale ogni simbolo è nettamente diverso da tutti gli altri,

questo fa sì che ci sia una diversa codifica per vocali e consonanti.

One hot vector: tutti i bit sono a zero e uno solo è acceso, però non

possibile in rappresentazioni fonologiche dove possiamo avere più

bit accesi.

Possiamo immaginare che una rete auto organizzata mette in

evidenza i pattern più frequenti e possiamo quantificare il

radicamento delle risposte in catene di risposte a lungo termine.

GUARDARE DI NUOVO SLIDES E LEZIONE REGISTRATA.

03/10

EMERGENZA STRUTTURA MORFOLOGICA

Grafici di regressione non lineare, con esperimento russo con richiesta ai soggetti di

produrre singolare presente partendo da infinito mostrato su pc, poi misurata

attivazione neurale. Alla fine del lavoro si conclude che la maggior attivazione di più

aree coinvolte nella produzione di una forma irregolare, MAGGIOR COSTO COGNITIVO

NEL PRODURRE FORMA RICHIESTA. I modi di elaborare forme regolari e irregolari sono

diverse. C’è una differenza quindi tra sforzo in forme regolari e irregolari.

Possiamo calcolarci la PREDIZIONE, l’attesa.

La frequenza di una parola modula un vero e proprio gradiente.

La token frequency è il cosiddetto effetto maggiore. Nel grafico mostrato nelle slide, le

parole che all’inizio vengono più memorizzate sono quelle più frequenti. Man mano

sono memorizzate quelle meno frequenti. Le frequenze sono corpus-based, basate su

un corpus.

Confronto tra 2 addestramenti: UNIFORME E CORPUS BASED.

UNIFORME: stessa tipologia di rete, le forme flesse italiano mostrate in

 condizione di frequenza di forme

CORPUS-BASED: basate su un corpus

 DAL GRAFICO SLIDES

Distinzione importante tra paradigmi regolari e irregolari. Sbilanciamenti di frequenza

per paradigmi regolari sono compensati da quella che è una struttura regolare, il

compito di memorizzazione è facilitato. Nei paradigmi irregolari l’andamento è diverso.

Quindi la token frequency è un supporto per forme irregolari, l’alta frequenza tiene in

vita l’irregolarità.

Nel complesso queste simulazioni indicano una dinamica con più fattori, determinata

da realtà paradigmatica e che modulano il processo di organizzazione morfologica,

assimilando che la capacità della rete di predire sia una misura indiretta.

La percezione modula le strategie di memorizzazione ed elaborazione, non è altro che

la faccia dell’evidenza strutturale di un dato, quanto più è saliente la struttura di 2

forme più è percepibile.

BILINGUISMO ottimo campo di studio, perché esposizione a più di un lessico offre un

contesto in cui alcuni effetti possono essere indagati più facilmente.

L’evidenza sperimentale neurolinguistica va nella strada che il nostro cervello è

adattivo, dove l’input interferisce sulla percezione e le capacità cognitive non

specificamente linguistiche entrano in gioco nel processo di elaborazione e

memorizzazione.

Elaborazione e memorizzazione sono 2 facce della stessa medaglia. L’elaborazione

beneficia della memoria massimizzando l’opportunità di riadattare strategie efficaci,

come sono rappresentate 2 o più lingue nel cervello?

Grazie allo sviluppo di fMRi sempre più sofisticate si è cercato di dare una risposta

sperimentale a questa domanda. Diverse aree corticali si co attivano a seconda del

compito lessicale. Le aree che si attivano in un compito di lettura a voce alta sono

diverse da quelle a voce bassa nonostante l’obiettivo sia lo stesso.

Gli studi hanno evidenziato che le aree che maggiormente si attivano nei bilingui in

una L2 sono leggermente diverse e separate nel caso in cui il soggetto sia un

apprendente tardivo, nel caso di apprendenti precoci le attivazioni sono più

sovrapponibili. Non vi è separazione nel livello dell’area di Wernicke. La nostra

rappresentazione non cambia se la parola gatto in ogni lingua indica lo stesso

referente, perciò in Wernicke non abbiamo separazione. In quella che mi consente di

produrre, Broca, le aree di attivazione sono diverse, perché vi è una diversa

composizione della parola.

L’età di apprendimento è un fattore significativo nel determinare l’organizzazione delle

parole nel cervello, nell’area di Broca. I bambini hanno rappresentazioni già dei primi

mesi, tramite aspetto fonetico; perciò, riconosce i fonemi e inizia a creare

rappresentazioni già nel primo anno nell’area di Broca.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chrismane99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica computazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Casalini Claudia.