Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 1 Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche  Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Vengono dunque individuati dei criteri ambientali, sociali ed economici in base ai quali stabilire se

una determinata area sia potenzialmente idonea.

1. Criteri ambientali: dipendono dalla zona considerata

2. Criteri sociali: considerano che utilizzeremo ancora gas nel medio periodo

3. Criteri economici: metodologia di analisi costi/benefici

Il piano si compone in quattro capitoli:

• I° capitolo: riporta la principale normativa italiana di riferimento, gli schemi internazionali

ed europei di riferimento per la nuova politica energetica nazionale sostenibile, gli obiettivi

e gli orizzonti temporali del PiTESAI, le linee strategiche del piano e la definizione di aree

idonee.

• II° capitolo: esamina le attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi, la

chiusura di pozzi, la dimissione ed il ripristino dei luoghi ed il possibile riutilizzo delle

infrastrutture minerarie.

• III° capitolo: riporta l’ambito territoriale del PiTESAI individuato sulla base di criteri

geologici, minerari e, per il mare, geo-amministrativi.

• IV° capitolo: si concentra sulla chiusura dei pozzi, dimissione delle piattaforme in mare,

rimozione delle infrastrutture e ripristino territoriale.

Ci sono criteri geologici come aree prettamente vulcaniche che non permettono l’estrazione di

idrocarburi. Si cerca una particolare struttura geologica detta trappola, la quale contiene idrocarburi

o gas in rocce porose che li trattengono, tipiche degli ambienti sedimentari. La ricerca geofisica è

fondamentale perché ci consente di identificare eventuali trappole. Se i criteri geologici non sono

soddisfatti, allora l’area è definita non idonea.

Un altro criterio è quello geominerario amministrativo, il quale garantisce conformità legale

(istanze e permessi) e sostenibilità ambientale. Per quest’ultima le attività di prospezione, ricerca e

coltivazione di idrocarburi non possono essere svolte entro le 12 miglia marine dalle coste italiane e

dalle aree marine protette.

Riassunto PiTESAI

1. Informazioni Generali sul PiTESAI

Il PiTESAI è stato istituito dalla Legge 11 febbraio 2019, n. 12, con l'obiettivo di fornire una guida

per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in Italia, bilanciando le necessità

energetiche del paese con la sostenibilità ambientale. La legge ha temporaneamente sospeso tutte le

nuove attività di esplorazione fino all'adozione del Piano, consentendo una pianificazione basata su

criteri rigorosi.

Il piano mira a identificare le "aree idonee" dove queste attività possono essere svolte senza

compromettere la tutela ambientale e sociale, in conformità con gli obiettivi della transizione

energetica nazionale ed europea verso la decarbonizzazione entro il 2050. Il PiTESAI è stato

elaborato attraverso una collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero

8

dell'Ambiente e le Regioni, assicurando che le diverse esigenze e normative regionali siano

integrate nel piano complessivo.

Il contesto normativo include:

Zonazione delle Aree Marine: Regolamenta le attività di ricerca e coltivazione in base a

• criteri ambientali.

Pianificazione dello Spazio Marittimo (MSP): Assicura che le attività siano compatibili

• con l’uso sostenibile delle risorse marine.

I criteri ambientali, sociali ed economici sono stati sviluppati per garantire che le attività di

idrocarburi si svolgano in modo sostenibile e siano allineate con le politiche energetiche

internazionali ed europee. Gli obiettivi specifici del PiTESAI includono la riduzione delle emissioni

di gas serra, la protezione degli ecosistemi e la promozione dell’efficienza energetica.

2. Elementi Conoscitivi a Supporto delle Scelte

Questo capitolo descrive le diverse fasi e attività legate alla prospezione, ricerca e coltivazione di

idrocarburi, incluse le modalità operative e le caratteristiche delle infrastrutture minerarie:

Prospezione e Ricerca: Attività preliminari per identificare potenziali riserve di idrocarburi.

• Perforazione di Pozzi Esplorativi e di Sviluppo: Fasi operative successive che

• comprendono la perforazione e la valutazione delle riserve.

Gestione delle Infrastrutture: Include centrali di raccolta, oleodotti, e altre strutture di

• supporto.

La raccolta e l'analisi dei dati ambientali e geologici sono fondamentali per supportare le scelte del

PiTESAI. Un Sistema Informativo Geografico (Web GIS), sviluppato da ISPRA, è utilizzato per la

gestione dei dati e per facilitare le valutazioni ambientali necessarie per la definizione delle aree

idonee. Questo sistema permette di visualizzare, interrogare e analizzare dati geospaziali, rendendo

il processo decisionale più trasparente e basato su evidenze.

3. Determinazione delle Aree Idonee e dei Titoli Vigenti Compatibili

Il terzo capitolo si concentra sulla metodologia utilizzata per determinare le aree idonee e valutare i

titoli vigenti compatibili con le nuove regolamentazioni. Il processo di identificazione delle aree

idonee si basa su:

Valutazione delle Risorse Geominerarie: Analisi delle risorse basata su esplorazioni

• precedenti e potenziali riserve.

Mappatura delle Strutture Geologiche: Identificazione delle strutture che possono

• contenere riserve di idrocarburi.

Le aree sono classificate come "idonee" o "non idonee" in base a criteri ambientali, sociali ed

economici. Le informazioni raccolte sono integrate in un GeoDataBase, accessibile tramite la

piattaforma Web GIS, che permette un'analisi dettagliata e la gestione delle concessioni. Questo

strumento facilita anche la valutazione della compatibilità delle attività esistenti con le nuove

normative, garantendo che le attività minerarie siano svolte in conformità con gli standard di

sostenibilità ambientale.

4. Dismissione e Rimessa in Pristino dei Luoghi

9

Il capitolo finale del PiTESAI tratta delle procedure per la dismissione delle infrastrutture minerarie

e il ripristino ambientale delle aree interessate. Alla conclusione della vita operativa delle

infrastrutture, è obbligatorio predisporre un piano di bonifica che deve essere valutato e approvato

dall'autorità competente e dall’amministrazione regionale. Questo processo comprende:

Rimozione delle Infrastrutture: Smantellamento e rimozione delle strutture utilizzate per

• l'estrazione.

Gestione dei Rifiuti: Trattamento e smaltimento dei rifiuti prodotti durante le operazioni di

• dismissione.

Ripristino Ambientale: Ristabilimento delle condizioni ambientali originarie, prevenendo

• impatti negativi sull'ecosistema.

Le normative di settore includono disposizioni specifiche per la sospensione temporanea delle

attività di coltivazione, assicurando che vengano mantenute le condizioni di sicurezza e minimizzati

gli impatti ambientali.

Approfondimento quarto capitolo

Il quarto capitolo del PiTESAI è dedicato alle procedure di dismissione delle infrastrutture

minerarie e al ripristino ambientale dei luoghi una volta conclusa la vita operativa delle installazioni

di estrazione di idrocarburi. Questo processo è cruciale per minimizzare gli impatti ambientali delle

attività estrattive e garantire che le aree coinvolte possano essere restituite a condizioni ambientali

sicure e compatibili con gli usi futuri del territorio.

Normativa di Settore

Le normative di settore impongono che alla fine della vita operativa delle infrastrutture minerarie

sia predisposto un piano di bonifica. Questo piano deve essere:

Valutato e approvato dall'autorità competente: Le autorità competenti, insieme alle

• amministrazioni regionali, valutano il piano di dismissione e bonifica per garantire che siano

adottate tutte le misure necessarie per proteggere l'ambiente.

Conforme agli standard di sicurezza e ambientali: Il piano deve rispettare le normative

• ambientali vigenti e prevedere misure per prevenire qualsiasi potenziale danno ambientale

durante e dopo il processo di dismissione.

Processo di Dismissione

Il processo di dismissione include diverse fasi, ognuna delle quali è progettata per gestire specifici

aspetti della chiusura delle operazioni e del ripristino dei luoghi:

1. Rimozione delle Infrastrutture

Smantellamento: Le infrastrutture utilizzate per l'estrazione, come pozzi, oleodotti,

o e centrali di raccolta, devono essere smantellate e rimosse in modo sicuro.

Decommissioning: La chiusura dei pozzi e la messa in sicurezza delle strutture

o sotterranee sono operazioni fondamentali per prevenire fuoriuscite di idrocarburi e

contaminazione del suolo e delle falde acquifere.

2. Gestione dei Rifiuti

Trattamento dei rifiuti: I rifiuti prodotti durante le operazioni di smantellamento

o devono essere trattati e smaltiti in conformità con le normative ambientali.

Riciclo e riutilizzo: Quando possibile, i materiali risultanti dalle operazioni di

o dismissione devono essere riciclati o riutilizzati, riducendo così l'impatto ambientale

complessivo.

3. Ripristino Ambientale

Ripristino del suolo: Dopo la rimozione delle infrastrutture, il suolo deve essere

o ripristinato alle condizioni originali o ad uno stato compatibile con l'uso futuro

previsto per l'area. 10

Monitoraggio ambientale: Viene implementato un programma di monitoraggio per

o garantire che il ripristino ambientale sia efficace e che non ci siano impatti residui

sull'ecosistema.

Piantumazione e rinaturalizzazione: In alcune aree, può essere necessario

o implementare misure di rinaturalizzazione, come la piantumazione di vegetazione

nativa, per ristabilire l'ecosistema locale.

Casi di Sospensione Temporanea

Le normative prevedono anche la possibilità di sospendere temporaneamente le attività di

coltivazione. In questi casi, le società operanti devono:

Mantenere condizioni di sicurezza: Anche durante la sospensione, le condizioni di

• sicurezza devono essere garantite per prevenire incidenti e impatti ambientali negativi.

Monitoraggio e manutenzione: Deve essere previsto un programma di monitoraggio e

• manutenzione per assicurare che le strutture restino sicure e che eventuali problemi siano

prontamente affrontati.

Pianificazione e Coordinamento

Il processo di dismissione richiede una pianificazione accurata e un coordinamento efficace tra le

varie parti interessate, inclusi:

Operatori del settore: Le società che gestiscono le operazioni di estrazione devono

• sviluppare e attuare piani di dismissione dettagliati.

Autorità competenti e amministrazioni regionali: Questi enti devono supervisionare e

• approvare i piani di dismissione, assicurando che rispettino tutte le normative e gli standard

di sicurezza ambientale.

Comunità locali: Il coinvol

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
29 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/30 Idrocarburi e fluidi del sottosuolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dade9816 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ingegneria e sicurezza delle materie prime energetiche m e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mesini Ezio.