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I RECETTORI DI CLASSE PRIMA
Sono dei recettori formati da due subunità (talvolta 3), una specifica per la trasduzione del
segnale e una specifica per legare la citochina. Sono le subunità beta-gamma e se si
aggiunge la terza subunità di solito è alfa. La subunità alfa serve solo per aumentare l’affinità
al recettore e non è necessaria per la trasduzione del segnale. Spesso esistono varie
subunità alfa che servono per rendere un recettore specifico per un determinato ligando,
perché magari due ligandi possono interagire con le stesse beta-gamma.
Sono dei recettori che funzionano con un meccanismo JACK-STAT nel quale il recettore
riconosce il ligando e dimerizza. Quando dimerizza viene fosforilato da delle chinasi (JACK)
che sono associate al recettore. Il recettore fosforilato in alcuni siti particolari viene
riconosciuto dalle proteine STAT che si attivano fosforilandosi. Queste fosforilate
dimerizzano e poi entrano nel nucleo fungendo da fattori di trascrizione. Il risultato finale di
questa stimolazione dipende da quali JACK e STAT vengono attivate.
LE CHEMOCHINE
Le chemochine sono divise in 4 famiglie in base alle posizioni dei residui di cisteina: CCL
(ligando il suo recettore è CCR), CXCL (ligando il suo recettore è CXCR) e CX3CL (ligando
il suo recettore è CX3CR).
I recettori delle chemochine sono dei recettori transmembrana (recettori associati alle G-
proteine).
Un esempio di chemochina è l’interleuchina 8 che serve per reclutare i neutrofili. Il suo nome
corretto è CXCL8.
Le chemochine possono essere o costitutive, che quindi regolano il nomale traffico cellulare
oppure inducibili, che regolano il reclutamento straordinario delle cellule.
Le cellule si muovono verso un gradiente di chemochine, infatti distribuiscono i recettori
delle chemochine verso la direzione da dove proviene il segnale e poi le cellule si muovono
in questa direzione.
Alcuni esempio di migrazioni costitutive sono per esempio cellule T mature che arrivano
nella regione corticale e poi scendono verso la regione midollare e questo movimento è
regolato da gradienti di chemochine.
Invece la migrazione nel linfonodo di cellule del sistema immunitario è sempre regolata da
chemochine ma da quelle inducibili, quindi in alcuni casi viene indotta la produzione di
chemochine che porta alla migrazione di cellule del sistema immunitario.
2 recettori delle chemochine vengono usati anche dal virus dell’HIV. Questo virus si divide
in due tipologie, virus M tropico che è quello pericoloso e il virus T-tropico che non è
pericoloso (non da malattia grave). Il virus M-tropico presenta una proteina gp120 che
interagisce con la molecola CD4 (espressa da linfociti T CD4) e va anche a legare CCR5
(recettore per le chemochine) e in questo modo penetra nella cellula. Nel virus T-tropico il
processo è simile però cambia il recettore per le chemochine che usa (diventa il recettore
CXCR4), invece esiste sempre l’interazione con CD4. Alcuni individui con una mutazione di
CCR5 non possono essere infettati dal virus M-tropico perché la mutazione di questa
proteina non permette al virus di interagire con le cellule a infettare.
L’IMMUNITÀ INNATA
Il padre dell’immunità innata è Alie Metchnikoff.
L’immunità innata è alla base della differenziazione da parte del sistema immunitario del self
e del non self. Per fare ciò Burnet ipotizzò la teoria della discriminazione clonale, ma si
scoprì falsa.
Si scoprì che le cellule B non sono in grado di autoattivarsi, ma vengono attivate dalle cellule
T, e a questo punto si è cercato di capire come fanno le cellule T a discriminare ciò che è
self e ciò che non è self ma anche questa teoria si scoprì errata. Infatti negli anni 90 si
scopre che non so o direttamente le cellule T a capire cosa è self e cosa non è self, ma
anche loro necessitano di cellule accessorie che presentano gli antigeni (per esempio cellule
dendritiche o macrofagi). Infatti ne i macrofagi ne le cellule dendritiche sono antigene
specifiche, infatti non possiedono recettori specifici per un antigene particolare. Queste sono
in grado però di attivare cellule specifiche.
Charles Janeway cercò di spiegare come delle cellule non antigene specifiche potessero
riconoscere il non self e discriminarlo dal self e poi attivare le cellule antigene specifiche.
Furono scoperti dei recettori chiamati PRR che sono in grado di riconoscere delle strutture
molecolari associate ai microorganismi, non in modo antigene specifico, ma sono strutture
presenti in quasi tutti i microorganismi. Quando avviene il riconoscimento da parte di questi
recettori parte un segnale di stimolazione che porta all’attivazione degli MHC e anche di
molecole co-stimolatorie, che quindi vanno ad attivare le cellule T. le sequenze che vengono
riconosciute sono sequenze molto conservate nei microorganismi perché sono essenziali
per la loro sopravvivenza e sono dette sequenze PAMPs.
Polly Matzinger ipotizzò che non fosse il sistema immunitario a riconoscere cosa fosse self
o non self, ma che fossero le cellule infettate a mandare il segnale di pericolo, che poi viene
riconosciuto dalle cellule del sistema immunitario e dalle altre cellule. Si ipotizzò che questi
segnali potessero essere mandati da tutte le cellule endogene.
Un esempio che possiamo studiare è in Drosofila. Nelle drosofile il recettore Toll è
essenziale per lo sviluppo del tubo neurale e ha una porzione intracellulare molto simile a
quella del recettore dell’interleuchina 1. In un esperimento si fece un Knockout del gene Toll
in drosofila e si infetta poi con un fungo queste drosofile. Si nota che le drosofile non
riescono a combattere contro le infezioni e quindi se ne deduce che il gene Tall contribuisce
nel sistema immunitario. Infatti se questo gene viene cross linkato attiva alcune molecole
co-stimolatorie.
I recettori dell’immunità innata si dividono in 4 famiglie:
• Toll (TLR)
• CLP
• RLR
• NLR
I RECETTORI TLR
Di questi recettori ne sono stati identificati 13,sono presenti in membrana e riconoscono la
superficie della membrana dei batteri. Sono anche presenti negli endosomi e riconoscono
acidi nucleici batterici e virali.
Questi hanno un dominio TIR a cui sono legate molecole adattatrici per trasdurre il segnale
come MYD88, MAL,TRIF e TRAM.
Tutti i recettori TLR tranne TLR3 trasducono il segnale in modo MYD88 dipendente. TLR3
si trova negli endosomi e trasduce il segnale in maniera MYD88 indipendente.
TLR9 è un recettore che si trova negli endosomi , infatti quelli che si trovano sulla membrana
cellulare esterna non sono funzionali perché per iniziare il riconoscimento di acidi nucleici
devono venire tagliati in punti specifici e questi tagli avvengono nell’endosoma. Questo
recettore non riconosce il DNA self perché il recettore esterno non è funzionale e quello
dentro endosoma non avrà accesso a DNA self perché il DNA self non entra mai negli
endosomi. Alcune malattie autoimmuni fanno riconoscere a TLR9 immunocomplessi formati
da anticorpi anti-nucleo legati a DNA self.
TLR4 è un recettore che si trova sulla membrana plasmatica e segue un meccanismo di
trasduzione del segnale MYD88 dipendente. Quando però entra nell’endosoma segue un
meccanismo di trasduzione del segnale che diventa MYD88 indipendente.
I recettori dell’immunità innata possono stimolare la produzione di citochine che sono
necessario per il differenziamento di altre cellule e come segnali di attivazione.
La co-stimolazione (la stimolazione avviene grazie a più ligandi)non è costitutiva ma è un
processo inducibile e avviene tramite attivazione die recettori TLR.
I recettori TLR3 sono in grado di riconoscere RNA a doppia elica sia lungo che corto e
spesso di origine virale (quindi attivano la risposta immunitaria contro i virus).
Il recettore TLR 7 riconosce RNA a singolo filamento di origine virale.
Sia TLR7 che TLR 3 portano all’attivazione del fattore di trascrizione NF-kB.
Tutti i segnali che portano alla produzione di interferoni non arrivano mai dalla membrana
acellulare ma sempre da citosol.
RECETTORI CLP
Sono dei recettori di membrana che riconoscono zuccheri che si trovano sulle superfici di
funghi e di qualche batterio.
RECETTORI RLR
Sono dei recettori che riconoscono acidi nucleici virali e sono citosolici. Questi attivano la
produzione di interferone di tipo 1, attivano le cellule T e B. Questi sono i recettori che
vengono sfruttati dai vaccini a mRNA.
I recettori RLR portano all’attivazione di IRFs a seguito di un’infezione virale che poi porta
alla produzione di interferone 1.
Tutte le cellule che vengono infettate da virus produrranno sempre interferone di tipo 1 che
con un meccanismo autocrino porta alla sintesi di geni stimolati da interferoni . inoltre
l’interferone di tipo 1 ha una azione paracrina stimolando anche le cellule vicine a dare
risposte per proteggersi dall’infezione virale. Gli interferoni di tipo 1 vengono riconosciuti da
recettori specifici e attivano la risposta immunitaria antivirale.
Un esempio di questa famiglia di recettori è il recettore per RLG-1.
questi recettori in generale hanno un dominio centrale che serve a legare RNA virale , poi
possiedono un dominio repressorio che serve per bloccare il recettore, un dominio CARD
che attiva la trasmissione del segnale. In questi recettori quando viene legato l’acido
nucleico si stacca il dominio repressore lasciando libero il dominio CARD e facendo partire
la segnalazione che passa per la proteina MAVS (legata ai mitocondri). Questo processo
porta all’attivazione della risposta immunitaria di tipo 1 che serve per combattere l’infezione
die virus.
RECETTORI NLR
I capostipiti di questa famiglia di recettori sono NOD1 e NOD2 e NALP. Questi sono recettori
citosolici che riconoscono i frammenti di peptidoglicani che fanno parte della parete dei
batteri gram +. Tra questi i recettori NOD in particolare possiedono una porzione a ferro di
cavallo che è formata da regioni con ripetizioni di leucine LRR (struttura presente anche nei
recettori Toll). È questa struttura a ferro di cavallo che interagisce con il ligando.
NOD1 e NOD2 sono in grado di riconoscere frammenti di peptidoglicano (quindi strutture
batteriche parzialmente digerite). Il riconoscimento del peptidoglicano può essere o diretta
(quando ci sono batteri che si replicano nel citosol) oppure indiretta (quando riconoscono
batteri extracellulari). Il riconoscimento indiretto è mediato da delle proteine come CD14
che fanno da trasportatori di parti di peptidoglicano nel citosol. Alterazioni di NOD1 e NOD2
possono portare all’insorgenza di varie malattie come, per esempio, la m