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ASPETTI DEMOGRAFICI DELL'INVECCHIAMENTO: EPIDEMIOLOGIA
Epidemiologia si occupa di raccogliere i dati retrospettivamente, in modo trasversale e in prospettiva. Permette di conoscere i fattori che influenzano la patologia, individua i fattori contingenti della popolazione, studia i fattori che modificano il sistema popolazione e aiuta a conoscere il presente e a prevedere il futuro, anche come esigenze sociali.
FATTORI POSITIVI:
- igiene ambientale, personale, alimentare
- qualità e quantità alimenti
- eliminazione lavori usuranti
- controllo malattie infettive
- prevenzione vaccinica
- controllo delle nascite
- terapia malattie cardiovascolari
- terapia malattie neoplastiche
- prevenzione malattie (inf., neopl., cardiov., ...)
3 fattori principali: FECONDITÀ, MORTALITÀ e MIGRAZIONE (emigrazione per diverse cause, per l'Italia rientro emigrati, immigrazione da Nord Africa, Sud America e Asia).
La vecchiaia di una...
La popolazione viene misurata con:
- la percentuale di soggetti > 65 anni
- età media
- indice di vecchiaia
- indice di dipendenza sociale
In Italia il numero degli anziani è molto alto, a Genova soprattutto la percentuale dei grandi vecchi (sopra agli 85 anni) è intorno al 20% ma molto spesso lo stato con cui gli anziani arrivano a queste età è molto basso. Lo scopo dell'OMS è infatti quello di allungare la speranza di vita, ma soprattutto di permettere una maggiore e duratura qualità di vita.
È fondamentale agire a scopo preventivo, quindi intorno ai 70-75 anni, quando il paziente si affaccia alla vecchiaia e di conseguenza alla vulnerabilità clinica; agire quando il paziente presenta già molte comorbilità e una condizione clinica fragile non è molto funzionale e non permette dei grandi miglioramenti futuri (anche per una breve speranza di vita successiva al ricovero o al trattamento).
Attività
fisica e dieta sono alla base della prevenzione. Si devono valutare il numero di cadute nell'ultimo anno, se queste sono molteplici sono indice di un avvicinamento da parte del paziente alla vulnerabilità e a un successivo quadro di fragilità. Le cause principali di caduta sono: fattori estrinseci e fattori intrinseci della persona (i farmaci in età geriatrica sono spesso la prima causa di caduta in quanto non sempre bene modulati). La paura FOF, cioè la reazione psicologica alla caduta, comporta il crearsi di un circolo vizioso che conduce all'ipomobilità del paziente e a un conseguente calo delle prestazioni motorie. La paziente da indipendente diviene dipendente con sindrome ipocinetica o di ipoattività. I più potenti modulatori epigenetici dell'invecchiamento sono il perseguirsi dell'allenamento e dell'attività e la dieta. I centenari sono molteplici in Italia e nella maggior parte delle volte.presentazione di nuove patologie o complicazioni. Pertanto, è necessario sviluppare competenze geriatriche multidisciplinari per garantire una corretta gestione dell'invecchiamento e delle patologie associate. Inoltre, è fondamentale incrementare la forza lavoro geriatrica, in modo da poter garantire una adeguata assistenza e cura agli anziani. Questo include non solo medici e infermieri specializzati, ma anche operatori sociali e familiari che possano supportare l'integrazione sociale e famigliare degli anziani. Il coinvolgimento sociale è un altro aspetto cruciale per garantire una buona qualità di vita agli anziani. Promuovere l'engagement sociale significa favorire la partecipazione attiva degli anziani nella comunità, attraverso attività ricreative, culturali e di volontariato. Inoltre, è importante sviluppare modelli di cura innovativi per affrontare le malattie avanzate e la fine della vita. Le cure palliative sono fondamentali per garantire un adeguato supporto fisico, emotivo e spirituale agli anziani in fase terminale. In conclusione, l'invecchiamento della popolazione richiede un approccio multidisciplinare e innovativo. È necessario investire nelle competenze geriatriche, incrementare la forza lavoro dedicata agli anziani, promuovere l'engagement sociale e sviluppare nuovi modelli di cura. Solo così potremo garantire una buona qualità di vita agli anziani e affrontare le sfide che l'invecchiamento della popolazione ci pone.morte necessaria un’azione individualizzata atta a proteggere i singoli pazienti
Demografia dell’invecchiamento
Sistema socio-sanitario e sostenibilità
Modelli di cura
Cronicità
Multi morbilità
Fragilità
Complessità clinica
A tutti gli operatori sanitari che si occupano degli anziani sono richieste alcune competenze necessarie in quanto indubbiamente trattare un vecchio è differente rispetto al giovane; è necessaria un’equipe multidisciplinare che condivida un outcome comune e che individualizzi ogni trattamento e ogni cura. È necessario basarsi sulla “medicina dell’utilità”, attribuendo al paziente anche un trattamento farmacologico dosato su ogni sua comorbidità. Fondamentale tenere conto del social engagement, cioè il contesto sociale, tenendo conto delle persone con le quali il paziente viene a contatto e dove viene a contatto.
cure palliative: ultimi due anni di vita
diverse dalle cure terminale che si affidano negli ultimi 2 giorni divita
VALUTAZIONE FUNZIONALE MULTIDEMENSIONALE
La malattia nel paziente anziano si può presentare esclusivamente come compromissione di:
- Funzioni cellulari (recettori adrenergici)
- Organo (gittata cardiaca)
- Funzioni mentali o psichiche (depressione)
- Quadro sociale (solitudine, povertà)
L'assistenza coinvolge tutti questi aspetti, queste dimensioni che, nel caso di una perdita acuta, possono e devono essere recuperati. La valutazione deve tenere conto di tutto ciò
Approccio tradizionale:
- Ricerca eziologica della malattia
- Eliminazione della causa
- Guarigione
Approccio geriatrico:
È identico al tradizionale ma con in più una valutazione multidimensionale su:
- Salute fisica
- Attività della vita quotidiana
- Stato funzionale
- Salute mentale e stato dell'umore
- Risorse sociali
- Risorse economiche
- Situazione ambientale
- Grado di carico
La VMD fornisce informazioni su:
- SALUTE FISICA
- STATO COGNITIVO
- STATO PSICO-EMOZIONALE
- STATO FUNZIONALE
- CONDIZIONE SOCIO-ECONOMICA
- AMBIENTE DI VITA
- GRADO DI CARICO ASSISTENZIALE
- Performance fisica / equilibrio andatura
- Cadute
- Qualità della vita
- Obiettivi da parte del paziente e speranze dal paziente riferite
Moduli, scale, tests ecc. non sono essenziali per la VMD, ma la fotografia ed il giudizio sono più completi e facili a comunicare.
Permette la trasmissione delle informazioni: Che cosa intendo quando dico che il paziente è migliorato, peggiorato, stazionario?
Permette la condivisione e l'acquisizione dei risultati: dove il sistema non ha funzionato. Come posso apprendere dai miei insuccessi o dai miei progressi? Conoscendo, trasmettendo e condividendo i risultati.
Per condividere e trasmettere i risultati possiamo utilizzare diversi strumenti come:
- Paragrafi: per organizzare il testo in blocchi di informazioni coerenti.
- Elenchi puntati: per elencare in modo chiaro e conciso i punti principali.
- Grassetto: per evidenziare parole o frasi importanti.
- Corsivo: per enfatizzare parole o frasi.
- Link ipertestuali: per collegare a risorse esterne o pagine correlate.
- Tabelle: per organizzare dati in modo strutturato.
- Citazioni: per riportare testi o frasi di altri autori.
Devo possedere un linguaggio comune. Permette di essere sistematici: assicura che tutti gli operatori guardino le stesse cose, osservino le stesse cose e non si perdano di vista elementi importanti.
Livelli, obiettivi e setting della VMD:
- SCREENING: identificare gli anziani a rischio di perdita di autosufficienza e/o con problemi non noti (setting: Domicilio, Ambulatorio ecc.)
- "PROACTIVE ASSESSMENT" individuare i problemi ad uno stadio precoce ed evitare la progressione verso una disabilità irreversibile (setting: Ospedale, ADI ecc.)
- "ASSESSMENT OF COMPLEX NEEDS" revisione dei bisogni e piano di trattamento multifattoriale in anziani malati e disabili e con problemi sociali (setting: Ospedale, RSA).
AUTOSUFFICIENZA: sono necessari degli strumenti per quantificare i deficit funzionali, fondamentale distinguere la non autosufficienza dalla parziale autosufficienza. Importanti in questo caso anche i dati epidemiologici.
UNITÀ DI VALUTAZIONE E DI INTERVENTO
GERRIATRICA (UVIG)1930: Nel Regno Unito i pazienti vecchi e disabili erano ricoverati in istituti senza valutazione medica accurata, inquadramento psico-sociale, tentativo di riabilitazione. In questi pazienti molti problemi erano risolvibili o migliorabili con trattamento riabilitativo. Per tale ragione venne istituita un'unità di valutazione che filtrava tutte le nuove richieste di ammissione in istituti di lungodegenza. Molti paesi hanno attuato questa scelta con un team multidisciplinare per "trattare" il paziente anziano ed utilizzare correttamente le strutture ed i servizi disponibili. Dal 1970 ca. negli S.U. vi è stata una crescita accelerata di questo tipo di valutazione e di servizi associati. Lo scopo è quello di attuare una valutazione multidimensionale del paziente e quindi avere un quadro completo, pianificare al meglio la terapia, organizzare il trattamento riabilitativo, definire il più adeguato collocamento del paziente, ottimizzare.
uo UVIG è il geriatra, che coordina il lavoro di tutto il personale e si occupa di garantire l'efficienza dell'unità.