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SOVRASCORRIMENTI:

I sovrascorrimen sono delle faglie, compressive, normalmente poco inclinate rispe o alle faglie distensive, molto

inclinate. La cara eris ca dei sovrascorrimen è di avere una parte della faglia parallela alla stra cazione. Quando è

possibile avere delle faglie parallele alle super ci di strato? Quando esistono degli star par colarmente deboli (es:

livello argilloso). È la successione che si scolla che si deforma e a sovra-scorrere se stessa. Un sovrascorrimento è

composto quindi da: due o più super ci di faglia parallele alla stra cazione e una rampa tra le due, super cie di

stato secante alla stra cazione. Il fa o che esistano queste rampe crea una deformazione nelle unità che vanno a

sovra-scorrere. Questa stru ura prende il nome di stru ura a scaglie te oniche, ci possono essere mol sovra-

scorrimen , normalmente equispazia e normalmente interessa una sola formazione che si scolla rispe o a quelle

che stanno so o. 10

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Un sovrascorrimento diventa cieco dove la dislocazione per

faglia si trasforma in deformazione per piega. Spesso i

sovrascorrimen ciechi generano piche an clinali rovesce,

note come pieghe per propagazione di faglia.

Tu gli star rovesci sulle carte dipendono da questo

meccanismo.

Le vediamo associate ad una linea di faglia di solito.

STRUTTURE ESTENSIONALI COMPOSITE: Le faglie distensive danno spesso origine a fosse te oniche, separate

da pilastri te onici. Stru ure composite fa e da faglie distensive. Ci

sono due faglie distensive che si immergono l’una verso l’altra (si

immerge verso il lembo ribassato), in mezzo c’è un comune lembo

ribassato, che forma una fossa, fossa te onica. In tedesco graben. È

una stru ura molto simmetrica nella foto.

Il nega vo del graben è l’horst, o pilastro te onico, ci sono due faglie distensive che si immergono l’una all’opposto

dell’altra, tra le due nasce una comune zona sollevata.

Il graben sopra è simmetrico, ma la norma nell’Appennino sono dei

semi-graben, asimmetrici. Dove abbiamo una faglia principale, con

dislocazione molto grande e qualche volta faglie an te che con

dislocazioni minori (o nessuna). Questa simmetria è legata al fa o che

anche la faglie distensive in profondità possono raccordarsi a delle

super ci di scollamento, come in questo caso. La geometria della

faglia diventa concava verso l’alto, e su questa super cie gli stra

tendono a ruotare, la porzione della successione si piega su e e o della rotazione. La piega convessa verso l’alto ha

la geometria di un’an clinale (an clinale di roll over). Stru ura più comune che possiamo trovare nell’Appennino.

Appennino in carta: in rosso i sovrascorrimen , molto lunghi e regolarmente spazia , si sviluppano principalmente

nell’unità marrone, marnoso-arenacea. La formazione si scolla completamente dai carbona , in viola, accavallandosi

su se stessa. In blu ci sono delle faglie distensive: esse spostano i sovrascorrimen , lo tagliano e lo spostano,

ovunque. Le faglie si sono quindi formate dopo i sovrascorrimen . Conseguenza: dai sovrascorrimen possiamo

tenere dei sismi, in pianura padana; mentre dalle faglie distensive possiamo temere terremo molto grossi nella

dorsale appenninica (Aquila, Marche—>faglie distensive; terremoto bassa padana—>faglia compressiva). Entrambi

pi di terremo molto pericolosi. Sono tu e faglie a ve, in alcune fosse te oniche ci sono accumuli di sedimen

alluvionali anche a uali, se si formano pianure alluvionali è perché le fosse hanno un fondo che con nua ad

abbassarsi e i sedimen porta dai umi arrivano e si accumulano, sono zone subsiden (come anche la pianura

padana, ma per ragioni di eren ).

Non posso dimostrare che si sta abbassando la zona a sud della faglia al centro, perché non ho sedimen alluvionali.

La faglia divide una zona che si solleva di più e una zona che si solleva di meno. Anche questa faglia ci interessa per i

grandi terremo . (Romagna più sismica dell’Emilia).

ACTIVE CONSTRUCTION APENNINES FRONT

Stru ura a scaglie te oniche presente

nell’Appennino e che con nua so o la pianura

padana. A scollarsi è l’intera successioni dei

carbona di prima nell’Appennino umbro-

marchigiano.

Ci sono due an clinali (Ferrara e Mones rolo), al di

sopra dei sovrascorrimen che hanno generato i

terremo della bassa padana, profondità inferiore a

5km, anche se l’energia non è molta fanno mol

danni. 11

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In catena si vede che mentre nel pleistocene inferiore non c’era nessun accenno alla distensione, dopo si sono

formate faglie distensive che in cer casi arrivano vicino al margine appenninico, la catena collassa completamente.

Introduzione coltri di ricoprimento:

Sovrascorrimento, si vede una successione che si accavalla su se

stessa, la dislocazione può essere lunga 10km. Si vede un pro lo

topogra co con colline e valli, risultato dell’erosione delle unità

una volta che sono emerse. Il sovrascorrimento ha causato la

sovrapposizione dell’unità A, più an ca, sull’unità B, più recente, si

capisce quindi che c’è una faglia, si contraddice il primo principio

della stra gra a, il conta o non è stra gra co ma te onico.

In basso ci sono dei termini u li: chiamo autoctono ciò che sta

so o il sovrascorrimento e non si è mai mosso; e chiamo alloctono

ciò che sta sopra il sovrascorrimento e si è mosso in quarto caso di

10km.

In pianta: in corrispondenza della valle, l’erosione ha creato un

buco nell’alloctono e ha fa o a orare l’autoctono so ostante,

dove c’è stata più erosione l’alloctono è stato portato via quasi del

tu o, ne è rimasto solo un pezzo in cima ad una collina a destra. Per de nizione chiamiamo nestra te onica una

zona dove a ora l’autoctono circondato dall’alloctono, e chiamiamo klippe, una zona dove a ora l’alloctono,

circondato dall’autoctono. (Non rederemo questo sulle nostre carte, perché consideriamo la super cie topogra ca

quasi pia a)

COLTRI DI RICOPRIMENTO

Una coltre di ricoprimento è un insieme complesso di unità stra gra che intensamente deformate (alloctone), che

sono sovrascorse per cen naia di chilometri su una successione meno deformata (autoctono). Come in qualunque

sovrascorrimento, le unità alloctone sono più an che delle unità autoctone con cui sono a conta o. Le unità

alloctone inoltre si di erenziano per origine dalle unità autoctone, poiché le prime provengono da domini

paleogeogra ci dis n e distan da quelli delle seconde.

La coltre ligure e l’orogenesi appenninica: Le unità alloctone che a orano nell’Appennino se entrionale

dell’Emilia, della Romagna sud-orientale e delle Marche nord-

occidentali derivano da un an co dominio paleogeogra co noto

come Oceano ligure-piemontese. Quest’oceano si è aperto nel

Giurassico superiore, ha cessato di espandersi nel Cretaceo

superiore e si è chiuso nell’Eocene medio, a causa della collisione

con nentale tra il blocco adria co (placca africana) e il blocco

sardo-corso (placca europea). Dal Cretaceo superiore all’Eocene

medio, mentre la litosfera oceanica stava andando in subduzione,

le sue coperture sedimentarie e alcune scaglie del suo basamento

cristallino (rocce ignee basiche e ultrabasiche de e o oli ) sono

state raschiate e impilate in un enorme “prisma d’accrezione”

accostato al margine occidentale del blocco adria co. Durante la

collisione dell’Eocene medio, il prisma d’accrezione è stato compresso tra i due blocchi con nentali e ha cominciato

ad accavallarsi prima sul blocco sardo-corso, poi su quello adria co. Così è nata la coltre ligure. Dopo la collisione

dell’Eocene medio, il persistere della convergenza tra Africa ed Europa ha innescato un processo di subduzione

con nentale, che ha avuto come esito l’orogenesi del Sudalpino e dell’Appennino.

Per quel che riguarda l’Appennino se entrionale, l’orogenesi si è ar colata in qua ro fasi deforma ve consecu ve,

che hanno interessato il blocco adria co in graduale progressione da SW a NE. La prima fase è stata lo sviluppo di un

bacino subsidente allungato (“avanfossa”), dove si sono sedimentate le arenarie turbidi che e le marne della

successione autoctona. La seconda fase è stata l’avanzata da SW della coltre ligure, concomitante con una progressiva

migrazione verso NE della sedimentazione autoctona. La terza fase, che con nua ancora nel so osuolo della Pianura

padana e del Mare Adria co, è stata lo sviluppo di pieghe e sovrascorrimen , che hanno ispessito la crosta

con nentale no a far emergere la catena appenninica. La quarta fase, che con nua ancora nel dorso della catena, è

12

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un sollevamento isosta co accompagnato dallo sviluppo di faglie distensive, in parte a ni a quelle che hanno

generato il Mar Tirreno.

Criteri per riconoscere la coltre ligure nella Carta Geologica d’Italia in scala 1/100000:

La coltre ligure dell’Appennino se entrionale è nata da una pila te onica di unità stra gra che oceaniche, che

durante la collisione tra Africa ed Europa ha cominciato a sovrascorrere il blocco con nentale adria co, diventando

alloctona. Dopo la collisione, mentre le unità oceaniche con nuavano ad avanzare sulle unità autoctone del blocco

adria co, su di esse si sono sedimentate le unità semi-alloctone. In ne, dopo che le unità alloctone e semi-alloctone

si sono fermate nella loro posizione a uale, su di esse si sono sedimentate le unità neo-autoctone. Riconoscere la

coltre ligure nelle carte geologiche appenniniche è essenziale per evitare errori nell’interpretazione delle pieghe e

delle faglie. Il riconoscimento si basa sui criteri elenca di seguito, che perme ono di iden care le unità autoctone,

alloctone, semi-alloctone e neo-autoctone nelle legende e/o negli schemi te ono-stra gra ci e/o nelle sezioni

geologiche che corredano le carte.

1. Presenza di o oli : le rocce ignee ultrabasiche e basiche che provengono rispe vamente dal mantello superiore

e dalla crosta dell’Oceano ligure-piemontese sono sicuramente alloctone. Sono oceaniche.

2. Sov

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
17 pagine
SSD Scienze della terra GEO/05 Geologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher loulaki1808 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geologia t e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Landuzzi Alberto.