Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
R-NH
R-NH +
Un fenomeno particolare che influenza la distribuzione è 3
3
ionico,
l’intrappolamento che fa sì che i farmaci basici
si accumulino in ambiente acidi e viceversa. I farmaci basici si accumulano in ambienti acidi
Ciò è dovuto al fatto che nel sangue (neutro) predomina la forma deprotonata delle basi
(I farmaci acidi si accumulano in ambienti basici)
(-NH -> -NH ), ossia quella apolare, che quindi può oltrepassare le membrane cellulari
+
3 2
arrivando nello stomaco (acido), dove predomina la forma protonata delle basi (-NH ->
2
-NH ), cioè quella polare, che non riesce a passare attraverso la membrana e così la
3+
molecola rimane intrappolata.
Altri liquidi corporei che possono “intrappolare” i farmaci attraverso il fenomeno della
ripartizione pH-mediata sono: urina, latte materno, contenuti del digiuno e ileo, contenuti
gastrici, secrezioni prostatiche e secrezioni vaginali. 28
Appunti di Elena Sodini
Volume apparente di distribuzione
Nell’organismo i fluidi sono:
- plasma= 3 l;
- fluidi extra-cellulari= 10-13 l;
- fluidi intra-cellulari= 25-28 l.
Tuttavia, per studiare la capacità di un farmaco di lasciare il distretto vascolare, la
volume
farmacocinetica prende in considerazione un importante parametro, detto
apparente di distribuzione (Vd), che corrisponde al volume che avrebbe la dose del
di distribuzione,
farmaco, somministrata per endovena, raggiunto l’equilibrio cioè
quando tanto è il farmaco che va dal sangue ai tessuti quanto è quello che dai tessuti va
nel sangue. Dunque, esso è una misura della tendenza del farmaco ad allontanarsi dal
compartimento sanguigno.
Alcuni farmaci raggiungono tale equilibrio velocemente, mentre altri lo raggiungono
lentamente e ciò può dipendere anche dal tipo di tessuto.
Il volume apparente di distribuzione corrisponde a: Esempio:
Vd= D / Cp D= 50 mg
con D che indica la dose somministrata del farmaco, C= 2,5 mg/l
mentre Cp indica la concentrazione plasmatica V= D/Cp= 50 mg/ 2,5 mg/l= 20 l
all’equilibrio di distribuzione.
Il Walfarin, ad esempio, è un farmaco che sa attraversare le membrane e il suo volume di
distribuzione apparente è 7 litri: se il Vd è piccolo allora significa che la Cp è alta, ma ciò
significa che c’è qualcosa che trattiene il farmaco (visto che sa attraversare le membrane),
molto probabilmente le proteine plasmatiche.
Alcuni farmaci hanno Vd di migliaia di litri e ciò significa che la Cp è bassa, perciò essi
sono passati nei tessuti. depositi extra-plasmatici:
Nei tessuti alcuni farmaci formano dei per esempio, le
Tetracicline si accumulano nelle ossa, i Barbiturici formano dei depositi nel tessuto
adiposo, mentre la Clorochina si deposita nel fegato.
redistribuzione
Si parla di quando un farmaco, depositato in un tessuto, viene rilasciato
nel circolo sanguigno e da qui passa in altri tessuti.
Modello mono-compartimentale
compartimento
In particolare, con si intende l’insieme di tessuti in cui il farmaco,
distribuendosi con la stessa velocità, raggiunge contemporaneamente l’equilibrio di
distribuzione. modello
Dal punto di vista distributivo, molti farmaci possono essere descritti con un
mono-compartimentale. Infatti, l’organismo può essere visto come un unico
Somministrazione i.v. in bolo
compartimento. 4
Nel grafico adiacente è mostrato ciò che succede a un Eliminazione con cinetica del primo ordine
in bolo:
farmaco somministrato esso va incontro ad una 3
(mg/L)
distribuzione rapida, raggiunge l’equilibrio di distribuzione 2
Conc
e, infine, si verifica l’eliminazione, data dalla bio- 1
trasformazione e dall’escrezione. Curva esponenziale
curva
La che rappresenta tale processo è di tipo 0 0 2 4 6 8 10
Time (h)
esponenziale (retta in un grafico semi-logaritmico).
Inoltre, poiché la distribuzione non influenza il decadimento, ma solo l’eliminazione, la
cinetica di I ordine
è (più frequente), cioè dipendente dalla concentrazione del farmaco
nell’organismo, che non è tale da saturare né enzimi né trasportatori.
Infine, all’equilibrio di distribuzione la concentrazione del farmaco è uguale a C , cioè
0
all’intersezione con l’asse delle Y in un grafico semi-logaritmico. 29
Appunti di Elena Sodini
coefficiente di partizione
Un parametro importante è il (Kp) del farmaco in un tessuto,
che corrisponde a: Kp= Ct / Ca
Ct Ca
in cui indica la concentrazione del farmaco nel tessuto, mentre è la concentrazione
del farmaco nel letto vascolare che irrora quel tessuto, entrambi presi all’equilibrio di
Farmaci diversi
distribuzione.
Tale valore cambia in base al tipo di tessuto considerato, sia per lo stesso farmaco sia per
farmaci diversi. Stesso farmaco Farmaci diversi
Stesso farmaco Concentrazione plasmatica dopo
una singola iniezione I.V.
Modello bi-compartimentale
Altri farmaci, invece, non vanno all’equilibrio Distribuzione e Eliminatione
10000
plasmatica
di distribuzione contemporaneamente in Eliminazione solo
tutti i tessuti, perciò essi vengono descritti C
1000 0
modello bi-compartimentale:
con un 100
il compartimento 1 comprende i tessuti che Conc.
raggiungono tutti insieme l’equilibrio di 10
distribuzione, mentre il compartimento 2 Log Equilibrio Distribuzione
1
raggruppa i tessuti che arrivano all’equilibrio 0 1 2 3 4 5 6
di distribuzione successivamente. Tempo
Dunque, è possibile distinguere 2 fasi:
- 1° fase= distribuzione
sia la sia l’eliminazione influenzano la concentrazione, perché il
farmaco che dal sangue va nei tessuti è di più rispetto a quello che dai tessuti va nel
sangue per essere eliminato;
- 2° fase= la concentrazione è influenzata solo dall’eliminazione, perciò il decadimento
del farmaco è rappresentato da una retta. C
Prolungando tale retta è possibile individuare un’ipotetica , ossia quella che si sarebbe
0
avuta se il farmaco fosse andato subito all’equilibrio di distribuzione, che corrisponde
all’intersezione con l’asse delle Y. Questo valore viene usato per calcolare il Vd:
- Vd piccolo,
se il è allora il farmaco si è legato a proteine plasmatiche;
- Vd grande, depositi
se il è allora si sono formati dei nei tessuti.
Inoltre, il Vd viene usato per predire l’andamento della Cp del farmaco nel tempo.
Noi vedremo il caso del farmaco somministrato endovena con una cinetica di I ordine. 30
Appunti di Elena Sodini
Metabolismo o bio-trasformazione
Nell’organismo, il farmaco può essere modificato chimicamente.
sedi di bio-trasformazione
Le maggiori e attività metabolizzante relativa, che
potenzialmente può avvenire in tutte le cellule, sono:
Fegato 100%
Polmone 30%
Rene 8%
Intestino 6%
Placenta a termine 5%
Surrene 2%
Cute 1%
E’ molto importante sapere cosa succede alla chimica di un farmaco, perché essa
influenza la farmacodinamica: infatti, la bio-trasformazione può impedire l’interazione
del farmaco con il target e quindi impedirne l’attività.
metaboliti,
Tuttavia, ciò non è sempre vero, poiché a volte i cioè i prodotti della bio-
trasformazione, possiedono un effetto farmacologico simile a quello della molecola
originaria.
Inoltre, può anche succedere che si formi un metabolita attivo, a partire da un composto
pro-farmaci.
non attivo: in tal caso si parla di Essi vengono usati per:
- mascherare gusto o odore sgradevole;
- ridurre dolore o irritazione nelle sedi dell’interazione;
- migliorare la solubilità;
- migliorare la stabilità chimica;
- migliorare l’assorbimento;
- prevenire il metabolismo pre-sistemico, allo scopo di aumentare la quantità del farmaco
che arriva in circolo;
- prolungare la durata di azione;
- ridurre la tossicità.
conseguenze
Dunque, le della bio-trasformazione possono essere:
- perdita di attività terapeutica;
- aumento dell’attività;
- trasformazione a metabolita tossico;
- detossificazione;
- acquisto di un’attività differente;
- migliore escrezione= dal punto di vista farmacocinetico, in generale si può dire che la
rende la molecola più idrofila,
bio-trasformazione cioè più propensa ad essere
escreta. 31
Appunti di Elena Sodini
Modifiche chimiche
modifiche chimiche
Le che possono avvenire su un farmaco sono distinte in 2 tipologie:
- reazioni di fase I= operate da enzimi, che introducono o smascherano gruppi che
idrosolubilità
danno una maggiore al farmaco;
- reazioni di fase II= usando i gruppi resi disponibili dalla fase I, uniscono il farmaco a
molecole endogene.
Le reazioni di fase I non avvengono sempre, perciò si può passare direttamente alle
reazioni di fase II. Inoltre, a volte una reazioni di fase II può precedere quelle di fase I.
Un farmaco può anche andare incontro a più tipi di metabolizzazione, anche non legate
tra di loro. reazioni di funzionalizzazione
Le reazioni di fase I sono anche dette (o non di sintesi):
ossidazioni,
si tratta prevalentemente di che avvengono soprattutto a livello del
citocromo P-450, posto a livello della membrana del RE e dei mitocondri (frazione
microsomiale= si ottiene mediante lisi cellulare per ultra-centrifugazione, dove ci sono le
membrane); tali reazioni vengono svolte anche libere nel citosol a opera di enzimi, quali
alcoldeidrogenasi, aldeidodeidrogenasi, xantinaossidasi e aromatasi.
In particolare, per funzionare il citocromo P-450 (CYP) deve usare NADPH, in modo tale
da dare origine alla forma ossidata del farmaco, con rilascio di acqua. super-famiglia di
Questo citocromo è un sistema enzimatico, in realtà costituito da una
enzimi. due numeri e una lettera
Infatti, le varie tipologie sono identificate da in mezzo,
di cui il 1° numero rappresenta la famiglia di appartenenza, la lettera indica la sotto-
CYP-3A4
famiglia, mentre il 2° numero indica lo specifico enzima: ad esempio, dal deriva
più del 60% del metabolismo dei farmaci usati in clinica.
La variazione del gene che codifica per determinate isoforme di tale enzimi determina
diversi tipi di metabolismo. Dunque, sapere quale citocromo metabolizza un determinato
farmaco è importante per prevedere gli effetti delle alterazioni genetiche.
riduzione idrolisi,
Le reazioni di fase I includono anche le reazioni di e che avvengono
libere nel citosol