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Sistemi Trifase
Figura 23
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O• Vale a dire che la È evidente inoltre che il punto coincide con il baricentro geometrico del triangolo i cui lati rappresentano le tensioni di linea.
O O• ‰O OLa differenza di potenziale esistente tra il baricentro del sistema ed un qualunque centro stella è rappresentata nel diagramma polare della figura 23 dal vettore che unisce con . L’espressione simbolica si deduce dalle relazioni:
+ =Jw J w+ =Jw J w+ =Jw J w
Infatti, sommandole membro a membro e ricordando che la terna baricentrica è pura, si ottiene:
+ += w w w3Jw ŠJw wŠ
Vale a dire, la tensione fra il baricentro del sistema ed un centro stella generico è espressa, in termini simbolici, w .
Questa tensione può, evidentemente, essere espressa anche
In funzione delle tensioni baricentriche e delle ammettenze del carico, infatti scrivendo l'equazione al nodo (figura 23):<0 + 0 +0 =0w w w>
Essendo:
<*0 = •w w *0 = •w w *0 = •w w>
Si ha:
<* * *• + • + • =0w w w* * *F + G• +F + G• +F + G• =0Jw J Jw J Jw J•*•* 9•* •** * ;+ = 0++ +•• + J JwJ J *** •+• + •=− JJJ •*•*•* ++Jw * * *• + • + •= J J J•* •* •*+ +wJ>
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La formula:
<+ += w w w3Jw O O>
Consente di stabilire delle semplici relazioni tramite le quali si possono esprimere le tensioni stellate baricentriche in‰ ‰
Supponiamo, essendo il centro stella arbitrario, di far coincidere con il vertice 1
funzione delle tensioni di linea.
del triangolo di figura 23. Le tensioni stellate rispetto a tale centro stella saranno:
<=09 ;w =−9 ;w =9 ;w>
sostituendo otteniamo:
<+ + − +9 ; 9 ; 9 ;= =9 ; w w w3 3Jw9 ; JJwe>
Poiché non è altro che l'opposto della tensione stellata baricentrica, si ha: − += =−9 ; 3 JJwed infine −= 3J O‰Banalmente, con analogo procedimento, è cioè facendo coincidere con i vertici 2 e 3 del triangolo delle tensioni dilinea, otteniamo: −= 3J −= 3J
Sistemi Trifase Pagina 27 di 843.3 Potenza nei sistemi dissimmetrici e squilibrati K , K , KDato un sistema trifase dissimmetrico e squilibrato, a tre o quattro fili, l'andamento degli scambi energetici, può rilevarsi dall'esame della variazione nel tempo delle potenze istantanee, , erogate dai tre generatori (o assorbite dalle tre fasi del carico). La potenza trifase istantanea che il sistema trasmette alla linea (o che il carico assorbe dalla linea), è data dalla somma delle tre potenze istantanee.Date quindi le correnti e le tensioni relative alle singole fasi: ;8 =0 sin9 +~= sin9 +~ +: ;= sin9 +~ +: ; ;8 =0 sin9 +~= sin9 +~ +: ; ;8 =0
sin9 +~Abbiamo: K = K +K +K = 8 + 8 + 8 = ;= 0 cos : − 0 cos92 + 2~ + ‘ +;+ 0 cos : − 0 cos92 + 2~ + ‘ +;+ 0 cos : − 0 cos92 + 2~ + ‘La potenza istantanea è quindi, come ben noto, costituita da due addendi, il primo costante (Potenza Costante):K = 0 cos : + 0 cos : + 0 cos :’ed il secondo variabile (Potenza Fluttuante):; ; ;MK = −L 0 cos92 + 2~ + ‘ + 0 cos92 + 2~ + ‘ + 0 cos92 + 2~ + ‘ =WZ " += 0 sin 2 + 2~ + ‘ − 2+ 0 sin 2 + 2~ + ‘ − " +2 "+ 0 sin 2 + 2~ + ‘ − 2La potenza fluttuante è quindi costituita dalla somma delle potenze fluttuanti messe in gioco da ciascuna fase.Diversamente da quanto avviene nei sistemi trifase simmetrici ed equilibrati, dove abbiamo visto che la potenza fluttuantetrifase è nulla, in questi sistemi la stessa è presente e costituisce un peculiare carattere distintivo del regime dissimmetricoe
squilibrato. Generalizzando ora le definizioni già note, diremo che un sistema è potenza attiva trifase P, potenza reattiva trifase Q dissimmetrico e squilibrato la somma delle potenze attive e delle potenze reattive delle tre fasi: X = X1 + X2 + X3 = 0 cosθ1 + 0 cosθ2 + 0 cosθ3 Y = Y1 + Y2 + Y3 = 0 sinθ1 + 0 sinθ2 + 0 sinθ3 La potenza attiva trifase, come noto, è sempre il valor medio della potenza istantanea, mentre in questi sistemi la potenza "reattiva trifase" non ha alcun significato fisico. Definiamo poi, come per gli altri sistemi, S e Q, rispettivamente: Potenza Apparente Trifase S = |X + jY| = √(X^2 + Y^2) Potenza Complessa Trifase Q = X + jY Nei sistemi trifase dissimmetrici e squilibrati non è più possibile definire il fattore di potenza in funzione degli angoli caratteristici del carico. Utilizzando quindi la definizione generale, abbiamo: cosφ = P/SVogliamo comunque utilizzare, per comodità, un coseno, possiamo affermare che il fattore di potenza coincide con il coseno dell'angolo di cui va ruotata la stella delle correnti rispetto a quella delle tensioni o viceversa affinché l'espressione della potenza attiva risulti massima.
3.4 Teorema di Aron
Consideriamo un sistema a dissimmetrico e squilibrato e costruiamo un qualsiasi centro stella O (figura 24); tre fili s
Figura 24 - Teorema di Aron
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Si rileva che l'espressione (potenza attiva, rispetto ad O): s;X9Š = 0 cos θ + 0 cos θ + 0 cos θ = ∙ 0 + ∙ 0 + ∙ 0w w Z w w Z w w Z w w Z w Z w Z è invariante rispetto al centro stella, non varia cioè di valore qualsiasi sia il centro stella scelto.
Supponiamo di costruire ora un altro centro stella qualsiasi O ed indichiamo con la tensione tra i due centri stella, s'avremo: s;X9Š = ∙ 0 + ∙ 0 + ∙ 0 = F + G ∙ 0 + F + G ∙ 0 + F
+ G ∙ 0w‹ w‹ Z w‹ Z w‹ Z ww‹ w Z ww‹ w Z ww‹ w Z= ∙ F0 + 0 + 0 G + ∙ 0 + ∙ 0 + ∙ 0ww‹ Z Z Z w Z w Z w Z
Ed essendo la terna delle correnti una terna pura, cioè la somma delle correnti è zero, si ha:
X9Š = ∙ 0 + ∙ 0 + ∙ 0 = X9Šw‹ w Z w Z w Z w‚ ‚• –L’invarianza vale anche, ovviamente, per i centri stella od dei generatori o del carico (se connessi a stella);perciò indicando con P la potenza attiva trifase del sistema, si ha:
∙ 0 = X∙ 0 +X9Š ∙ 0 += ZZ wZ ww‹ w
Quindi possiamo terminare affermando che la potenza attiva trifase di un sistema trifase a tre fili qualsiasi è uguale allasomma dei prodotti scalari delle correnti di linea per le corrispondenti tensioni stellate relative ad un qualunque centro(Teorema di Aron).stella scelto ad arbitrioIl teorema, dimostrato nel caso di generatori o carichi supposti a stella,
è valido anche nel caso in cui siano connessi a triangolo. La potenza trifase, infatti, erogata dal generatore (o assorbita dal carico) a triangolo è uguale a quella erogata dal generatore (o assorbita dal carico) a stella ad esso equivalente. Consideriamo un generatore (o un carico) connesso a triangolo ed immaginiamo di sostituire ad esso il suo equivalente a stella, sapendo che:
−0=00−= ⋌⋋⋋△ −= −0=00⋋⋋△ ⋌ −0=00−= ⋌⋋⋋△
avremo: =G ∙ 0−+ FG ∙ 0−+ FG ∙ 0−=F∙0+∙0+∙0X = ⋋⋋⋋ ⋋⋋ ⋋△△△△ ∙ 0 = X+∙0 + ∙0G =G + ∙ F0 − 0− 0− 0 G + ∙ F0∙ F0= ⋌ ⋌⋋⋌ ⋋ ⋌⋋⋋⋋⋋
Analogamente può dimostrarsi per la potenza reattiva trifase quando, al posto dei prodotti scalari, si sostituiscono i prodotti vettoriali. Pertanto qualunque sia il centro stella al quale è riferita la terna delle tensioni stellate, si ha:
Y= ⋀0 + ⋀0 + ⋀0w Z w Z
Il teorema di Aron indica, quindi, come possono esprimersi le potenze di un sistema trifase dissimmetrico e squilibrato a tre fili, in funzione delle sole grandezze di linea, indipendentemente dal generatore e dal carico.
Riprendendo, infatti, l'espressione generale della potenza attiva trifase:
X = √3 * Vab * Iab + √3 * Vbc * Ibc + √3 * Vca * Ica
scrivendo l'equazione al nodo (centro stella) per il sistema a tre fili:
Vab + Vbc + Vca = 0
Vca = -Vab - Vbc
e ricavando da quest'ultima, per esempio, e sostituendola, si ha:
X = √3 * Vab * Iab + √3 * Vbc * Ibc + √3 * (-Vab - Vbc) * Ica
X = √3 * Vab * (Iab - Ica) + √3 * Vbc * (Ibc - Ica)
ed analogamente per la potenza reattiva trifase.
In conclusione: X = √3 * Vab * (Iab - Ica) + √3 * Vbc * (Ibc - Ica)
Y = √3 * Vab * (Iab + Ica) + √3 * Vbc * (Ibc + Ica)
3.5 Misura della potenza nel sistema dissimmetrico e squilibrato
Lo schema di principio per la misura delle potenze in un sistema trifase qualsiasi discende immediatamente
dalle precedenti considerazioni. Inseriamo, infatti, in un sistema a tre fili, tre wattmetri come in figura 25 e creiamo con le tre bobine voltmetriche il centro stella O. In virtù del teorema di Aron, la somma delle indicazioni dei wattmetri è uguale alla potenza attiva trifase del sistema:
X = X1 + X2 + X3 = ∑ W1 + ∑ W2 + ∑ W3
È chiaro che questo metodo è valido anche per la misura nei sistemi a quattro fili quando si faccia coincidere O con il filo neutro.
In pratica, nei sistemi a tre fili la misura si esegue mediante l’uso di soli due wattmetri; facendo infatti coincidere il centro stella O con uno dei due fili, ad esempio il filo 2, si ha (figura 26):
Figura 26 – Sistema Aron