LE ISTITUZIONI
Istituzioni, o "regole del gioco" = regole scritte e non scritte che regolano le interazioni tra gli individui di una collettività determinando obblighi, divieti e incentivi e regolando la ripartizione dei relativi risultati -> le regole del gioco influenzano il modo in cui il gioco viene giocato: quando cambiano le regole, cambia l'esito del gioco (per es., ripetizione del gioco). Le istituzioni determinano anche il potere degli individui coinvolti nell'interazione.
Potere: capacità di un individuo di ottenere ciò che desidera quando questo contrasta con le intenzioni degli altri. Il potere in economia si esercita principalmente in due modi:
- fissando i termini dello scambio con offerte del tipo prendere-o-lasciare;
- imponendo o minacciando costi elevati alla controparte se questa non compie azioni che vanno a beneficio di colui che detiene il potere.
Supponiamo che il proponente ha tutto il potere negoziale e il...
rispondente abbia solo la possibilità di prendere atto e accettare quanto gli viene offerto (esempi: tratta degli schiavi, in passato, e traffico di esseri umani oggi). In una società democratica che adotta un sistema economico capitalista, le istituzioni servono anche a proteggere le persone dalla violenza e dalla coercizione, assicurando che la maggior parte delle interazioni economiche siano volontarie.
Efficienza paritaria: qualunque sia il gioco, abbiamo bisogno di strumenti di analisi che siano in grado sia di descrivere ciò che accade, sia di valutare il risultato dell'interazione, è migliore o peggiore delle possibili alternative? L'esito di una interazione economica è detto allocazione = ripartizione delle risorse di un sistema economico (non solo i beni materiali, anche il tempo, l'impegno, ecc.) tra i diversi usi e i diversi individui. Bisogna capire se l'allocazione che otteniamo è efficiente dal punto di vista.
Economico e se è giusto. Una allocazione si dice Pareto efficiente se nessuno può migliorare la propria condizione senza provocare un peggioramento della condizione di qualcun altro -> Criterio paretiano: un'allocazione è desiderabile se è efficiente in senso paretiano (o Pareto efficiente). Non può esserci più di un esito pareto efficiente. -> es. Bala e Anil su slide.
Un'allocazione Pareto-efficiente è generalmente percepita come desiderabile e il concetto di efficienza paretiana è ampiamente diffuso in economia. Va tuttavia utilizzato con attenzione, tenendo conto delle seguenti considerazioni: spesso più di una allocazione risulta essere Pareto-efficiente, il criterio di Pareto non permette di stabilire quale, tra le allocazioni Pareto-efficienti, sia maggiormente desiderabile. Le allocazioni (I, I), (I, T) e (T, I), ad esempio, non sono Pareto ordinabili. Il fatto che un'allocazione sia Pareto-efficiente non
Implica che vi sia consenso tra gli agenti sulla sua realizzazione. L'efficienza paretiana non ha nulla a che vedere con la giustizia. L'allocazione (T, I) è Pareto-efficiente, mentre (T, T) non lo è -> il criterio di Pareto, tuttavia, non fornisce informazioni su quale tra esse sia la migliore.
EQUITA'
In economia vi sono due tipi di equità: sostanziale e procedurale. La giustizia è un altro criterio per valutare le allocazioni -> Equità sostanziale = criterio di valutazione della bontà di un esito sulla base delle sue caratteristiche, a prescindere da come è stato raggiunto. I giudizi di equità sostanziale si basano sull'analisi del livello di diseguaglianza che riguarda alcuni aspetti particolarmente rilevanti della vita. La discutiamo in base al:
- Reddito: il corrispettivo in denaro (o in qualche forma equivalente) che ciascun individuo può ottenere in base ai beni e ai servizi di mercato che ha
a sua disposizione.
- Felicità: gli economisti hanno sviluppato diversi indicatori per misurare il benessere individuale.
- Libertà: la misura in cui si può scegliere di agire (o essere) senza limiti imposti dagli altri.
L'equità procedurale può essere valutata in base a diversi criteri: la proprietà dei beni è stata acquisita attraverso scambi volontari e con mezzi legittimi? Le azioni che hanno determinato l'allocazione sono dovute a libere scelte degli individui coinvolti? Sono garantite uguali opportunità di accesso? Le persone hanno avuto uguali opportunità? O sono stati vittima di una qualche forma di discriminazione, o altro svantaggio, a causa della loro razza, sesso, gusti, genere, o stato familiare? Quanto il risultato è stato meritato? Le regole del gioco che determinano l'allocazione tengono conto dell'impegno dell'individuo e del suo rispetto delle norme sociali?
Gli economistipossono quindi decretare dei criteri sull'equità.
L'approccio di John Rawls: concetto di imparzialità, ovvero l'equità dovrebbe applicarsi a tutti nello stesso modo. Per essere imparziali si può immaginare un velo di ignoranza. Dovremmo scegliere quale società vogliamo immaginandoci dietro un velo di ignoranza, cioè senza conoscere la posizione che occuperemmo. Potremmo essere maschi o femmine, in salute o malati, ricchi o poveri (o con genitori ricchi o poveri), in un gruppo etnico dominante o di minoranza e così via.
L'economia non è in grado di stabilire cosa sia giusto, ma può chiarire:
1) In che modo le istituzioni possono influenzare l'eguaglianza.
2) I trade-off fra i vari profili di equità. Ad esempio, dobbiamo scendere a compromessi sull'uguaglianza del reddito se vogliamo anche uguaglianza delle opportunità?
3) Le politiche pubbliche per affrontare le problematiche.collegate all'uguaglianza. Come si misura la disuguaglianza? Si utilizza la curva di Lorenz: mostra l'estensione delle disuguaglianze e consente di effettuare confronti tra diverse distribuzioni del reddito -> la popolazione è allineata sull'asse orizzontale; l'altezza della curva in ciascun punto (e quindi il valore assunto sull'asse verticale) indica la frazione del reddito totale posseduta dalla corrispondente frazione di popolazione sull'asse orizzontale. Si utilizza anche il coefficiente di Gini: misura la disuguaglianza, approssimata come deviazione dalla curva di Lorenz che esprime uguaglianza perfetta ed è il rapporto tra l'area A, compresa tra la curva di Lorenz e la linea di perfetta uguaglianza, e l'area (A+B), ovvero il triangolo sotto la bisettrice del primo quadrante: varia tra 0 (uguaglianza perfetta) e 1 (massima disuguaglianza). Il livello di disuguaglianza di un paese non dipende dal livello di.
reddito. Affrontare la disuguaglianza: politiche redistributive possono portare a una distribuzione più equa del reddito disponibile. Differenze tra paesi nelle disuguaglianze nella distribuzione del reddito disponibile dipendono dall'attuazione e dall'efficacia di tali politiche. In termini di disuguaglianza di reddito disponibile (la sommità dei rettangoli più in basso) le differenze tra paesi sono maggiori che in termini di disuguaglianza di reddito di mercato (la sommità dei rettangoli più in alto). -> esempio slide: Operation Barga.
CAPITOLO SETTE
martedì 18 ottobre 2022
11:17
(no capitolo 6)
L'IMPRESA
Le imprese interagiscono con i consumatori, come le imprese fissano i prezzi? Interazione tra consumatori e imprese massimizzanti del profitto che producono beni e servizi differenziati. Il successo e la capacità di crescere di un'impresa dipendono in parte dalla fissazione dei prezzi e dalle decisioni di
tecnologici: aumentando la scala di produzione spesso è possibile utilizzare una minore quantità di fattori produttivi per unità di prodotto.
Vantaggi di costo: nelle imprese di maggiori dimensioni, i costi fissi (es.: costi per ricerca e sviluppo, spese pubblicitarie o per l'acquisizione di licenze e brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale) incidono in misura minore sul costo unitario. Guardate l'esempio su dimensione e costo di una conduttura sul manuale.
Inoltre, le imprese più grandi hanno un maggiore potere contrattuale e riescono ad acquistare i fattori produttivi e/o i beni intermedi a condizioni più favorevoli.
Vantaggidal lato della domanda, o economie di rete: i consumatori possono avere un incentivo ad acquistare un bene che è già ampiamente diffuso; quanto più è diffuso l'uso di un software, tanto più è utile per i consumatori acquistarlo.
Economie di scala: quando, aumentando in una certa proporzione la quantità dei fattori di produzione, il prodotto aumenta più che proporzionalmente. Le economie di scala riducono il costo medio di produzione.
Le grandi imprese soffrono anche di diseconomie di scala (quando un'impresa diventa troppo grande ci sono degli svantaggi), per esempio maggiore burocrazia dovuta all'alto numero di dipendenti.
Per prendere le decisioni sui prezzi e la produzione, i manager devono conoscere il costo di produzione, per questo si usa la funzione di costo. Le funzioni di costo mostrano come il costo totale di produzione varia con la quantità prodotta.
Dalla curva del costo totale si puòAC è minore di MC.sogno bisogno di analizzare i costi e le relazioni tra di essi. In particolare, due concetti chiave sono il costo marginale (MC) e il costo medio (AC).
Il costo marginale rappresenta l'incremento del costo totale quando si produce un'unità aggiuntiva di prodotto. In altre parole, è il costo aggiuntivo che si sostiene per produrre un'unità in più. Il costo marginale è importante perché consente ai manager di valutare se è conveniente produrre un'ulteriore unità di prodotto. Se il costo marginale è inferiore al prezzo di vendita, allora è conveniente produrre di più.
Il costo medio, invece, rappresenta il costo medio per unità di prodotto. È calcolato dividendo il costo totale per il numero di unità prodotte. Il costo medio è importante perché consente ai manager di valutare l'efficienza della produzione. Se il costo medio è in diminuzione, significa che si sta producendo in modo più efficiente.
Un altro aspetto importante da considerare è che la curva del costo marginale interseca sempre la curva del costo medio nel suo punto più basso. Questo significa che quando il costo marginale è inferiore al costo medio, il costo medio sta diminuendo. Quando il costo marginale è superiore al costo medio, il costo medio sta aumentando.
Prendere decisioni sui prezzi e la produzione richiede quindi di analizzare attentamente i costi e le relazioni tra di essi. I manager devono considerare sia il costo marginale che il costo medio per determinare il livello di produzione ottimale e il prezzo di vendita più appropriato.