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SA+B
Se i = 5% l'operatore A assume un atteggiamento di indifferenza nella
scelta tra M e Ob, mentre l'operatore B acquista titoli;
S
Se 5% > i > 3% l'operatore A detiene moneta, mentre l'operatore B
acquista ancora titoli;
Se i = 3% l'operatore A detiene moneta, mentre l'operatore B assume
un atteggiamento di indifferenza nella scelta tra M e Ob;
S
Se i < 3% entrambi gli operatori detengono moneta (RF = 150 M
A+B SA+B
e Ob = 0).
A+B
ESEMPIO: DOMANDA DI MONETA A SCOPO SPECULATIVO DI n OPERATORI
Se questo esempio viene estero a n speculatori, con aspettative diverse circa il
futuro andamento del prezzo di Ob, si ottiene un diagramma a scaletta a
scendere, che ordina gli operatori in base alle loro aspettative dal più
pessimista al più ottimista. 31
Se n -> ∞, la relazione tra moneta e tasso di interesse può essere approssimata
da una curva decrescente: la quantità di moneta domandata a scopo
speculativo (ossia tenuta nei portafogli come ricchezza finanziaria) è correlata
negativamente con il livello del tasso di interesse.
Quando il mercato si trova in una determinata configurazione in corrispondenza
di un dato tasso di interesse, qualsiasi variazione di quest'ultimo comporta un
cambiamento nella composizione della domanda di titoli e della detenzione di
moneta a scopo speculativo: se il tasso di interesse aumenta (spostandoci
verso sinistra lungo la curva), la maggior parte degli operatori preferisce
investire in titoli, riducendo così la detenzione di moneta. Al contrario, se il
tasso di interesse scende (spostandoci verso destra), sempre più operatori
scelgono di detenere moneta, mentre solo pochi continuano a investire in titoli.
Quando il tasso di interesse diventa estremamente basso, persino gli investitori
più ottimisti smettono di considerare conveniente l'acquisto di titoli: in questa
situazione, l'abbondanza di liquidità in circolo all'interno del sistema economico
rende inefficace l'azione delle autorità di politica monetaria, che non riescono
più a incentivare gli operatori a investire.
IMPLICAZIONI DI POLITICA MONETARIA
Keynes dimostra che, date certe aspettative, può essere conveniente tenere
moneta in portafoglio anziché comprare attività finanziarie remunerative, ma
rischiose: le implicazioni di questo nuovo quadro interpretativo sono molto
importanti dal punto di vista della politica monetaria, rispetto alla quale la
variabile chiave diventa il tasso di interesse come meccanismo di trasmissione
e, quindi, come strumento o obiettivo intermedio per le decisioni delle autorità
monetarie.
Secondo Keynes, il tasso di interesse non va interpretato come ricompensa del
risparmio, ossia della rinuncia al consumo presente a favore del consumo
futuro, ma rappresenta:
la ricompensa alla rinuncia della liquidità quando si preferiscono i titoli:
investendo in titoli si ottiene un certo rendimento garantito, che può
essere aumentato nel caso in cui l'acquisto e la successiva vendita del
titolo producano una plusvalenza in termini di rivalutazione del prezzo del
titolo;
il costo opportunità per la rinuncia alla redditività quando si preferisce la
moneta: detenendo liquidità si rinuncia alla possibilità di ottenere un
rendimento.
La scelta tra M e Ob dipende dalle aspettative individuali sul futuro andamento
del tasso di interesse: la differenza di opinioni circa il futuro attiva gli scambi di
mercato tra coloro che vendono titoli, perché preferiscono la liquidità, e coloro
32
che li acquistano, perché ritengono conveniente rinunciare alla liquidità. Proprio
su questa diversità di opinioni la politica monetaria trova spazio di manovra
nella misura in ci riesce a influenzare il tasso di interesse.
A mano a mano che si riduce i per effetto della politica monetaria espansiva,
Ob
aumenta la quota di coloro che preferiscono la moneta ai titoli, o che sono
indifferenti tra le 2 scelte. Il contrario avviene se aumenta il tasso di interesse
per effetto della politica monetaria restrittiva.
Se anche il gruppo dei più ottimisti preferisce detenere moneta anziché titoli, la
Banca Centrale non ha più leve di azione e si finisce nella cosiddetta trappola
della liquidità.
IL MODELLO IS-LM
Il modello IS-LM vale nelle seguenti ipotesi:
la Banca Centrale desidera e può controllare l'offerta di moneta;
il riferimento temporale è di breve periodo, quando è verosimile ritenere
che il livello dei prezzi sia stabile;
il rischio percepito dagli operatori è basso, come avviene nei periodi di
stabilità economica;
ci sono spazi di capacità produttiva inutilizzata, come avviene all'uscita di
una crisi recessiva.
La curva IS rappresenta le combinazioni di tasso di interesse e reddito che
garantiscono l'equilibrio nel mercato dei beni i fattori causali che lo
determinano sono: S(Y) = I(i).
Il risparmio aggregato S dipende positivamente dal reddito Y, mentre gli
investimenti aggregati I sono inversamente correlati al tasso di interesse i.
L’inclinazione negativa della curva IS è dovuta alla direzione opposta con cui si
33
muovono le 2 variabili per mantenere l'equilibrio: se i↓ I↑ > S DA↑ Y↑
S↑.
Il risultato è un nuovo equilibrio con un minor tasso di interesse e un maggior
livello del reddito.
La curva LM rappresenta le combinazioni di tasso di interesse e reddito che
garantiscono l'equilibrio tra domanda e offerta di moneta.
La componente della domanda di moneta a scopo transattivo dipende
positivamente dal reddito, mentre la componente della domanda di moneta a
scopo speculativo dipende negativamente dal tasso di interesse.
L'inclinazione positiva della curva LM si spiega con il fatto che, per una data
quantità di moneta disponibile M , le 2 componenti della domanda di moneta
S
assumono un ruolo complementare. Ad esempio, se aumenta il reddito,
assistiamo ad un aumento della domanda a scopo transattivo e si genera uno
squilibrio sul mercato monetario (M > M ); se lo squilibrio non viene
d s
compensato con un aumento dell'offerta di moneta da parte della Banca
Centrale, l'unica soluzione è ridurre la domanda a scopo speculativo: in questo
caso, gli agenti economici devono riallocare la loro RF per recuperare la
liquidità da mettere in circolazione a scopo di consumo e investimento, dunque
si assiste ad un aumento dell'offerta di obbligazioni, che a sua volta causa una
diminuzione del loro prezzo e un aumento del tasso di interesse (altrimenti le
obbligazioni di nuova emissione non vengono più comprate). In conclusione,
l'aumento del tasso di interesse fa ridurre la domanda a scopo speculativo in
modo tale da compensare l'aumento della domanda a scopo transattivo.
Il tratto orizzontale della curva LM indica un tasso di interesse minimo, al di
sotto del quale l'equilibrio tra domanda e offerta di moneta non subisce più
modifiche, indipendentemente dal livello di reddito: in questa situazione, le
variazioni nella domanda di moneta non influenzano più le decisioni degli
agenti economici riguardo all'allocazione del proprio portafoglio.
Nel punto 0 di incrocio tra IS e LM entrambi i mercati sono in equilibrio con Y
0 0
= Y e i = i . Consideriamo una politica monetaria espansiva effettuata con
0 0
operazioni di mercato aperto: la Banca Centrale compra titoli sul mercato
secondario, generando un eccesso di domanda di titoli, che a sua volta causa
un aumento dei prezzi delle obbligazioni e una diminuzione del tasso di
interesse da i a i . L'aumento dell'offerta di moneta, conseguente all'acquisto
0 1
di obbligazioni, comporta lo spostamento della curva LM da LM a LM . La
0 1
riduzione del tasso di interesse ha un effetto anche sul mercato dei beni,
causando un aumento della domanda aggregata e quindi del reddito da Y a Y :
0 1
si raggiunge così il nuovo duplice equilibrio nel punto 1.
Se il reddito aggregato dell’economia aumenta, cresce anche la domanda di
prestiti da parte di famiglie e imprese. Le banche, trovandosi di fronte a questa
maggiore richiesta, possono trovarsi a corto di liquidità e rivolgersi alla Banca
Centrale per ottenere finanziamenti: la Banca Centrale può concedere 34
direttamente finanziamenti alle banche oppure, se sta attuando una politica
monetaria espansiva, può acquistare titoli sul mercato. L’acquisto di titoli crea
un eccesso di domanda, determinando un aumento del loro prezzo e una
conseguente riduzione dei rendimenti: il minore tasso di rendimento che si
registra sul mercato dei titoli si associa ad una riduzione dei tassi di interesse
sul mercato dei prestiti bancari.
LA TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA'
Se, per uno shock improvviso, la curva IS si sposta da IS a IS , il nuovo punto
0 1
di equilibrio reale e monetario si registra nel punto 2, in corrispondenza di i e
2
Y : in questo punto, la politica monetaria raggiunge la sua efficacia minima
2
perché ulteriori variazioni del tasso di interesse non influenzano le scelte di
portafoglio degli agenti economici.
La trappola della liquidità descrive una situazione in cui i tassi sono talmente
bassi da lasciare indifferenti gli operatori tra tenere moneta M o obbligazioni
Ob.
Questa situazione viene descritta con il modello IS-LM: man mano che ci si
sposta lungo la LM, M diminuisce per la riduzione di Y, mentre M aumenta
Td Sd
per la riduzione di i, finché anche per i più ottimisti diventa indifferente tenere
M o Ob perché il tasso di mercato arriva a eguagliare il loro tasso di interesse
critico. A quel punto, la Banca Centrale non riesce più ad agire sul tasso di
interesse di mercato attraverso variazioni dell’offerta di moneta: l'aumento
dell'offerta di moneta diventa inutile perché la Banca Centrale non ha più
bisogno di aumentare i prezzi delle obbligazioni e ridurre i tassi per convincere
gli operatori a cedere le obbligazioni e preferire la liquidità, che sono diventati
perfetti sostituti (tratto orizzontale della curva LM).
Per contrastare questa situazione ci sono 2 soluzioni:
politica fiscale espansiva: la politica fiscale e la politica monetaria sono 2
strumenti della politica economica indipendenti l'una dall'altra. Tuttavia,
se la politica monetaria risulta poco efficace, la leva d'azione diventa la
politica fiscale, che viene attuata tramite un aumento della spesa
pubblica, finanziata aumentando l'emissione di obbligazioni: ciò
contribuisce al