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Estratto del documento

I fattori produttivi di un’azienda sono il capitale e il lavoro. L’imprenditore

combina ed organizza i fattori produttivi. Il capitale e il lavoro si legano all’impresa e

si combinano con un obbiettivo. Il capitale si può legare all’impresa con due possibili

vincoli legati alla dimensione del rischio che si assume alla base del legame.

L’investitore in base al rischio che si vuole assumere sceglie l’investimento.

Un’attività d’impresa può essere portata avanti da un imprenditore individuale.

Nella società di persone tutti i soci partecipano alla gestione e sono tutti

responsabili della gestione. Le società in accomandita semplice ci sono alcuni

soci che si occupano della gestione (accomandatati) e poi ci sono alcuni soci che si

occupano solo del capitale. Quindi alcuni hanno la responsabilità piena e alcuni

solo quella dei capitali. Le società di capitale sono di due tipi. Hanno la

caratteristica che è quella di avere una responsabilità limitata rispetto ai creditori

e alle banche. Ogni socio risponde della sua quota. Le s.r.l. è divisa in quote e

l’attestazione della proprietà è scritto. Per quanto riguarda le società per azioni

(s.p.a) le quote sono divise in titoli. Ogni azione ha un valore e rappresenta un

pezzo del capitale sociale della società. Quando due soci vogliono costituire una

società vanno dal notaio e decidono una serie di regole. Definiscono il contratto

e lo statuto societario. Solitamente si parte dai soci promotori che poi allargano

l’azienda. Questo atto pubblico è registrato. Viene nominato l’amministratore

dai soci. Egli gestisce il processo produttivo. Vi possono essere anche altri

amministratori oppure un consiglio di amministrazione. Vengono definiti i

sistemi di controllo che possono essere due: il collegio sindacale che ha il

compito di alta sorveglianza ovvero devono verificare e rispondere ai soci sulle

azioni dell’amministratore. Possono anche nominare una società di revisione

dei conti che ha il compito di revisionare il bilancio per attestare se il bilancio è

corretto e giusto per le aspettative dei soci. Il bilancio è l’importante momento in

cui gli amministratori presentano ai soci i risultati dopo diverso tempo. Il bilancio

formale si fa una volta all’anno. Il bilancio va sempre approvato. La società di

revisione fa un lavoro di controllo contabile e crea una relazione affiancata al

bilancio. Il collegio sindacale riguarda quindi le scelte mentre le società di

revisione riguarda la contabilità e i principi contabili. I principi contabili sono sia

nazionali che internazionali. Il bilancio rappresenta l’unico strumento per

l’azionista (soprattutto di minoranza) per capire la bontà dell’investimento. Una

volta all’anno viene convocata l’assemblea dei soci e sottopongono all’assemblea

il bilancio per l’approvazione o la disapprovazione. I soci fanno le loro

valutazioni. Sulla base del bilancio i soci, se il bilancio ha un utile, decidono se

distribuire il dividendo o no remunerando il loro investimento. Nelle s.p.a ogni

tre anni i soci nominano il consiglio o l’amministratore delegato. Questa figura è

il collegamento tra i soci e la struttura produttiva. Avviene anche l’attribuzione

dei poteri che decide quali sono i poteri dell’amministratore/consiglio e quali

quelli dell’assemblea. La forma giuridica dipende dalla scelta dei soci, dal

numero dei soci, dalla grandezza della società e dalla sua complessità. Tante

società nel tempo si evolvono. Il capitale si può legare all’impresa con vincolo di

pieno rischio. Gli oneri sono quelli di avere un vincolo di pieno rischio ovvero il

rischio di perdere la remunerazione o perdere denaro. A medio/lungo termine se

una società è in perdita fallisce. A quel punto scattano le procedure di crisi

dell’impresa. Se non ci sono possibilità di salvare un’impresa essa fallisce e viene

nominato dal tribunale un curatore che deve liquidare l’azienda e rimborsare i

debiti se riesce. La remunerazione dei soci varia a seconda dei rischi

dell’investimento e in base al vincolo.

16/10/2023

Il vincolo di capitale può essere di pieno rischio o di limitato rischio. Infatti si

basa sul tipo di aziende e se i soci hanno azioni o meno. Le azioni ormai sono

telematiche e vi è un archivio. L’accesso diretto al mercato avviene attraverso la

borsa valori. Solo le grandi aziende hanno la possibilità di accedervi e quindi

emettere obbligazioni e titoli. Se non si ha l’accesso diretto ai mercati ci si affida

alla banca. Le banche prestano soldi con vincolo limitato e con tassi d’interesse.

A seconda della struttura finanziaria dell’azienda le spese si possono finanziare

con i soldi dei soci oppure con il debito. I debiti vengono remunerati prima mentre

i soci solo alla fine. È necessario che avanzi qualcosa. Il capitale a pieno rischio

non ha un obbligo di remunerazione (a volte i soci non ricevono i dividendi). Il

bilancio è diviso in attività (beni di proprietà) e le fonti di finanziamento

(provenienza dei soldi). Lo stesso ragionamento vale per il fattore produttivo

lavoro. Più è alto il rischio del rapporto più la remunerazione è alta. Il lavoro

dipendente è meno rischioso quindi meno remunerato a causa di garanzie e

vincoli che ha il datore di lavoro. Diverso è il rischio più alto che lega il lavoratore

autonomo all’impresa. Non ci sono infatti garanzie di continuità. L’impresa per

sopravvivere deve remunerare i fattori produttivi. Se l’impresa ha un grosso

debito il suo problema è quello di ripagare i debiti e gli interessi. Più è alto il

debito più il rischio è elevato. Se lavoro con i soldi miei o quelli dei soci il rischio

è più basso in quanto non possono chiedere il fallimento dell’impresa essendo loro

stessi i proprietari. In tal caso l’azienda chiude ma non fallisce. Ogni impresa è

differente dal punto di vista rischio.

Altri input del sistema sono: le norme di legge, i vincoli sindacali, culturali,

ecologici, tecnologici e del sistema organizzativo pubblico, le

telecomunicazioni, i trasporti e la burocrazia. La concorrenza sempre di più non

è tra le aziende stesse ma tra gli ambiti territoriali e cosa offrono. Spesso molte

aziende vogliono crescere ma non possono a causa del territorio e delle

infrastrutture.

Attorno all’azienda c’è l’ambiente che influenza le scelte dell’imprenditore.

L’ambiente è fisico-naturale, politico-legislativo, economico, culturale e

sociale. L’imprenditore deve mediare tutti questi aspetti per mettere in piedi un

sistema produttivo efficiente e resiliente.

20/10/2023

Il sotto-ambiente culturale influenza i modelli di management con riferimento a

strutture organizzative, stili di leadership, modalità di esecuzione nel lavoro. I

condizionamenti di natura geografica e demografica sono importanti per

l’approvvigionamento delle materie prime. Anche le infrastrutture e i trasporti

sono determinanti. Questi aspetti influenzano la scelta dell’imprenditore, cosi

come la demografia che porta a prendere determinate decisioni. Ad esempio si

tiene in conto dei distretti industriali. Per quanto riguarda l’ambiente politico

legislativo esso influenza dal momento che le aziende sono tenute a rispettare le

normative (codice civile) ma anche norme specifiche in base al settore. Gli

elementi economici si riflettono direttamente sulle imprese. Nessuna impresa è

in grado di influenzare i tassi, l’inflazione, le decisioni bancarie.

Il management si divide in organizzazione, gestione e poi rilevazione e

controllo. L’imprenditore quindi deve definire la struttura organizzativa, gli

uffici, le funzioni singole in modo da renderla efficiente. Dall’altra l’imprenditore

deve disegnare il processo produttivo in modo che sia efficiente. Inoltre vi è la

necessità di rilevare i dati e acquisire informazioni per controllare l’efficienza e

l’efficacia. Il processo deve fare ciò che deve con maggior efficacia possibile.

23/10/2023

La scelta del processo produttivo ha influenza sull’organizzazione e sulla struttura.

L’idoneità e la corretta dimensione della struttura sono fondamentali. Nel ciclo

della gestione si parte dall’acquisizione del capitale, che sia di rischio o di

debito e lo si investe in attività quindi impianti, magazzini e crediti. Viene anche

acquisito il capitale lavoro. Se l’azienda riesce a pagare le scadenze in modo

puntuale il processo è equilibrato cioè avviene la remunerazione di tutti i fattori

produttivi.

La catena del valore rappresenta i processi che l’azienda deve attuare. È un

insieme di anelli che legati tra loro porta alla fabbricazione di un prodotto.

L’imprenditore deve esaminare le parti del processo per capire se siano adatte per

il processo e per l’obbiettivo finale. Bisogna quindi analizzare il processo

produttivo per capire per cosa il cliente è disposto a pagare e quindi se i alcuni

costi sono giusti. Il bilancio preventivo è basato su ipotesi al contrario del

bilancio consultivo. Si fanno delle proiezioni negli anni dell’azienda. La ricerca e

sviluppo si occupa di ricerca di base ed avanzata e studia nuovi prodotti o

evoluzioni ma anche del miglioramento dei processi produttivi. Da un lato quindi si

occupa di migliorare il processo, dall’altro del rinnovamento e della creazione di

nuovi prodotti. In base all’azienda si avrà una ricerca e sviluppo più o meno

sviluppata. la produzione mette in pratica i processi studiati nella ricerca e

sviluppo. Il marketing invece si occupa della relazione col mercato per vendere il

proprio prodotto/servizio. Vi sono processi trasversali tipo la gestione delle risorse

umane che ha il compito di procurare gli skill necessari per gli altri processi e

gestirli. Essa dona una struttura più chiara dell’azienda. Un’altra funzione

trasversale è la finanza e si occupa dell’acquisizione, della gestione e

dell’investimento del fattore produttivo capitale. L’ultimo fattore trasversale è la

gestione delle risorse informative che si occupa della raccolta e della

distribuzione delle informazioni.

L’obbiettivo dell’attività di management è la vitalità economica propria ovvero la

capacità di arrivare ad un equilibrio per l’auto-esistenza dell’azienda. Si traduce nel

raggiungere contemporaneamente l’equilibrio economico e quello finanziario.

-L’EQUILIBRIO ECONOMICO è la capacità dell’i

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Publisher
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludokiller24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ossola Giovanni.