GIURISDIZIONE PENALE UNIVERSALE
Gli individui responsabili possono essere giudicati anche da tribunali interni. Sotto
questo profilo il principio di riferimento è quello della giurisdizione penale
universale. Con questa espressione si indica la facoltà di ogni Stato della
comunità internazionale di procedere alla punizione di crimini internazionali da
chiunque commessi, siano propri cittadini o stranieri, e ovunque commessi.
Un esempio di esercizio della giurisdizione penale universale si ha avuto nel 2022,
un caso che riguardava un militare siriano; questa persona era responsabile di un
centro di detenzione in Siria e in quel contesto si era resa responsabile di omicidi,
stupri e torture. Egli era fuggito dalla Siria, si era mescolato tra i richiedenti
protezione internazionale ed era arrivato in Germania. Era stato però riconosciuto
e la Germania lʼaveva arrestato, processato e condannato allʼergastolo.
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Questo principio espande la giurisdizione di uno Stato quando si è in presenza di
crimini internazionali. Qualsiasi Stato, anche in assenza di collegamento
territoriale e personale, può punire il responsabile.
Limiti
La giurisdizione penale universale subisce alcuni limiti:
Limite per cui la persona sospettata di aver commesso un crimine
internazionale deve essere presente sul territorio statale. Il limite è stato
confermato dallʼistituto di diritto internazionale tramite una sua risoluzione del
2005.
Limite costituito dallʼassenza di una richiesta di estradizione da parte dello
Stato di cui la persona ha la cittadinanza o da parte di altro Stato che abbia un
nesso più stretto con quella persona e che abbia la seria intenzione e
capacità di processarlo.
Limite rappresentato dallʼimpossibilità di processare persone ritenute
responsabili di un crimine internazionale che siano organi di un altro stato che
godono di immunità dalla giurisdizione nellʼesercizio della loro funzioni.
Questo limite vuole coordinare il principio della giurisdizione penale universale
con la regola dellʼimmunità degli agenti diplomatici dalla giurisdizione. Una
persona che gode di immunità e che è un organo di un altro Stato non può
essere processata (da un altro Stato) fintanto che resta in carica.
a Il limite emerge da una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del
2002, Repubblica Democratica del Congo vs Belgio. Era accaduto che il
Belgio aveva emesso un mandato dʼarresto internazionale contro il ministro
degli esteri del Congo per processarlo per crimini internazionali in Belgio. Il
Congo aveva introdotto un ricorso davanti alla Corte, contestando la
violazione della regola sullʼimmunità degli organi statali dalla giurisdizione
penale.
b Lʼimmunità non copre dalla giurisdizione della Corte Penale
Internazionale. Nei rapporti tra stati lʼimmunità prevale, così non accade
con riguardo alla Corte Penale Internazionale. La Corte Penale
Internazionale nel 2023 ha emesso un mandato di arresto nei confronti di
Putin.
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Osservazioni
Vi è una regola secondo cui è possibile processare, in virtù del principio della
giurisdizione penale universale, la persona ritenuta responsabile di crimini
internazionali anche se questa è stata a catturata allʼestero nel contesto di una
operazione illegittima. La regola si collega al caso Eichmann, un alto gerarca
nazista ritenuto il responsabile della logistica per trasportare le persone di
religione ebraica verso i campi di sterminio. Si era riparato in Argentina, dove (anni
60 non esisteva la possibilità di estradizione. I servizi segreti del Mossad hanno
organizzato una operazione per prelevare la persona illegittimamente e lʼhanno
portata in Israele dove è stata processata e condannata a morte.
Imprescrittibilità dei crimini internazionali. Nel diritto penale la prescrizione
consiste nella perdita della potestà di punizione del responsabile di un reato,
decorso un certo periodo di tempo. La prescrizione estingue il reato. Vi sono
certi reati particolarmente gravi che vengono considerati, negli ordinamenti interni,
non soggetti a prescrizione. In diversi ordinamenti statali viene espressamente
previsto che i crimini internazionali non sono suscettibili di prescrizione. A livello
internazionale si pone un dubbio riguardo allʼesistenza di una consuetudine
internazionale che imponga di rendere imprescrittibili quei crimini internazionali; la
posizione diffusa in dottrina è che vi sia il vincolo del diritto internazionale: crimini
di una gravità tale che devono essere considerati imprescrittibili a livello interno.
Principio aut dedere aut iudicare, in forza del quale se lo Stato in cui si trova la
persona non ha intenzione di processarla, è obbligato a consegnare il presunto
responsabile ad un altro Stato che ne faccia richiesta. A fronte di una richiesta di
estradizione rivolta da un altro Stato, lo Stato su cui si trova il presunto
responsabile ha due opzioni: o lo giudica egli stesso, oppure lo consegna. Non
può astenersi. Il principio si desume dal caso Belgio vs Senegal deciso dalla Corte
Internazionale di Giustizia nel 2012 che riguardava una richiesta di estradizione
formulata dalle autorità del Belgio nei confronti del Senegal dove si era riparato
lʼex presidente del Chad, ritenuto responsabile di crimini internazionali. Il Senegal
da un lato non lo processava, dallʼaltro si rifiutava di estradarlo verso il Belgio.
Nellʼambito del processo istruito contro il presunto responsabile di crimini
internazionali devono essere rispettati i diritti fondamentali dellʼimputato.
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Anzitutto i diritti del giusto processo: lʼimputato dovrà essere giudicato da un
tribunale imparziale, beneficiare dellʼassistenza di un avvocato, dovrà poter
produrre difese.
Deve essere rispettato il principio del ne bis in idem. Se quella persona è già
stata seriamente processata e assolta nellʼambito di un processo celebrato in
un altro stato non potrà essere sottoposta nuovamente ad un processo in un
altro stato per quegli stessi fatti.
Giurisdizionale civile universale?
Non esiste un principio di giurisdizione civile universale. Quando viene commesso
un crimine internazionale potrebbero esserci anche delle richieste risarcitorie, ma
è possibile avviare azioni risarcitorie in presenza di crimini internazionali davanti ai
giudici di qualsiasi stato della comunità internazionale.
Mentre uno Stato è autorizzato a perseguire crimini internazionali ovunque siano
commessi e da chiunque siano commessi, non esiste una regola parallela in
materia civile.
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Lezione del 6 maggio
IMMUNITÀ DALLA GIURISDIZIONE
Lʼimmunità si distingue in due tipologie principali:
Immunità dalla giurisdizione degli agenti diplomatici: spettano a determinati
organi statali che esercitano funzioni diplomatiche o più in generale funzioni di
gestione dei rapporti internazionali. Nella misura in cui ricoprono questa carica
essi godono di specifiche immunità dalla giurisdizione dello Stato ospitante.
Immunità degli Stati dalla giurisdizione civile: tale immunità attiene
allʼimpossibilità di esercitare la giurisdizione nei confronti dello Stato
straniero, in particolare la giurisdizione civile.
1. Immunità diplomatiche
Le immunità diplomatiche sono oggetto di disciplina derivante dal diritto
internazionale generale. Sono un nucleo di consuetudini che definisce una sfera
di esclusione di alcuni soggetti dalla potestà giurisdizionale dello Stato in cui
questi soggetti stranieri si trovano. Tali regole sono ampiamente codificate dalla
Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche.
Le immunità diplomatiche includono quattro diverse tipologie di prerogative:
Inviolabilità personale
Inviolabilità domiciliare
Immunità dalla giurisdizione civile e penale
Esenzioni fiscali
I. Inviolabilità personale
Lʼinviolabilità personale ha due dimensioni:
Lezione del 6 maggio 1
Dimensione negativa, consistente in un divieto. Lo stato presso il quale un
agente diplomatico è accreditato non può adottare misure coercitive (in
particolare misure di polizia) nei confronti della persona dellʼagente. Esempi di
misure di polizia sono la perquisizione o il fermo, lʼarresto; queste sono
insuscettibili di applicazione nei confronti dei soggetti stranieri che sono gli
agenti diplomatici.
Dimensione positiva, lo Stato ospitante è tenuto ad adottare delle misure
positive di protezione dellʼagente diplomatico.
II. Inviolabilità domiciliare
Come nel caso della inviolabilità personale, vi sono due dimensioni:
Dimensione negativa, consistente in un divieto. Il domicilio dellʼagente non
può essere soggetto a provvedimenti coercitivi, come ad esempio il
sequestro, la confisca o la perquisizione. Con domicilio si fa riferimento
allʼambasciata come alla residenza privata dellʼambasciatore.
Dimensione positiva, lo Stato ospitante deve adottare tutte le misure
necessarie per la protezione del domicilio dellʼagente diplomatico. Le misure
variano dai casi; in caso di segnalazioni circa rischi di attentati nei confronti
del domicilio dellʼagente, le misure dovranno essere rinforzate.
Un tempo si riteneva che lʼambasciata di uno Stato straniero avesse una
dimensione extraterritoriale, come se fosse una sorta di prolungamento dello
Stato straniero nello Stato ospitante, unʼisola. In realtà lʼambasciata degli Stati
stranieri è a tutti gli effetti territorio dello Stato ospitante, sottoposto alla sua
sovranità, con particolari garanzie e prerogative volte a consentire il libero
esercizio delle funzioni diplomatiche.
III. Immunità dalla giurisdizione penale e civile
Il profilo più rilevante delle immunità diplomatiche. Lo stato territoriale non può
esercitare nei confronti degli agenti diplomatici né la potestà punitiva (collegata
alla giurisdizione penale) né la giurisdizione civile. Un agente diplomatico
straniero presente sul territorio dello Stato non può essere oggetto di un
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procedimento penale e non può neppure essere citato in giudizio nellʼambito di un
giudizio civile.
Lʼimmunità degli agenti diplomatici ha una duplice natura:
Immunità FUNZIONALE: lʼagente non può essere soggetto a giurisdizione
penale\civile per gli atti compiuti nellʼesercizio delle sue funzioni. Esempio:
un ambasciatore accreditato presso uno Stato trasmette una nota scritta in cui
emergono delle considerazioni sullʼoperato di organi dello Stato territoriale
ingiuriose; lʼagente non potr&agr
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