Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Prestazione e adattamento nel diritto internazionale
L'art. 61 disciplina la sopravvenienza di una situazione che rende impossibile l'esecuzione: una parte può invocare l'impossibilità di dare esecuzione ad un trattato qualora la prestazione non sia più rispettabile.
L'art. 62 stabilisce che quando si verifica un mutamento delle circostanze, uno stato può essere esonerato dal rispetto del trattato internazionale. È importante che si tratti di un mutamento fondamentale delle circostanze rispetto alle circostanze esistenti nel momento della conclusione del contratto; che non era previsto né prevedibile e deve essere un mutamento di circostanze che dovevano rappresentare una base essenziale per il consenso di quello stato. Quindi, l'impegno vale nella misura in cui le circostanze restino immutate.
Non si parla di adattamento del diritto internazionale, ma si parla di adattamento del diritto interno degli stati al diritto internazionale. Infatti, gli accordi internazionali,
così come le consuetudini, producono degli effetti sul piano internazionale, ma gli stati possono o devono adattare i propri ordinamenti interni al contenuto del diritto internazionale, sia consuetudinario sia pattizio. L'adattamento è quindi un metodo per dare efficacia al diritto internazionale anche all'interno dell'ordinamento interno. Se la fonte del diritto internazionale fa parte anche dell'ordinamento interno, la sua violazione produce conseguenze anche sul piano delle fonti interne, ma questo avviene solo a seguito dell'ordinamento. In astratto esistono due categorie di modalità di adattamento: - Modalità di adattamento ordinarie: prevedono la riformulazione della norma internazionale in una fonte di diritto interno. Quindi, la fonte internazionale viene trasposta e riscritta in una fonte di diritto interno. - Modalità di adattamento speciali (o con rinvio): esistono molti tipi di adattamento speciale, ma noncui una norma internazionale viene adottata o modificata, essa diventa automaticamente parte del diritto interno italiano. Questo avviene senza la necessità di ulteriori atti legislativi o adattamenti. Per quanto riguarda l'adattamento del diritto interno alle fonti pattizie, l'Italia utilizza principalmente procedure di adattamento con rinvio. Ciò significa che una norma nazionale fa riferimento a una norma internazionale per regolare una determinata materia. Questo tipo di adattamento viene utilizzato sia per l'adattamento interno alle consuetudini internazionali, sia per l'adattamento del diritto interno ai trattati internazionali. Nella nostra Costituzione, l'articolo 10 stabilisce che l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. Questa disposizione si riferisce alle consuetudini internazionali e non riguarda l'adattamento ai trattati internazionali. Inoltre, non vi è un richiamo specifico a una particolare consuetudine. L'articolo 10 è considerato uno strumento di adattamento automatico e perenne, il che significa che le norme internazionali generalmente riconosciute diventano parte del diritto interno italiano senza la necessità di ulteriori atti legislativi.cose che sono inferiori alla Costituzione, come ad esempio le leggi ordinarie. Tuttavia, se la norma costituzionale è di carattere imperativo e non ammette deroghe, allora prevale sulla consuetudine internazionale. In ogni caso, è compito del giudice valutare la compatibilità tra la norma costituzionale e la consuetudine internazionale e decidere quale delle due debba essere applicata.norme di rango costituzionale che non possono essere considerate come principi fondamentali. C'è però un altro limite, poiché anche in questo caso la Corte costituzionale ha chiarito che, in ogni caso, le consuetudini internazionali non entrano mai a far parte del nostro ordinamento quando contrastano con i controlimiti. I controlimiti sono quel nucleo di valori irrinunciabili che comprende i principi basilari del nostro ordinamento che non può essere in nessun caso intaccato. I trattati internazionali hanno una diversa modalità di adattamento, infatti l'ordinamento italiano si adatta ai trattati con uno strumento c.d. "ordine di esecuzione". L'ordine di esecuzione è una legge ordinaria che si limita a richiamare e a rendere esecutivo un accordo internazionale. Che rango hanno gli ordini di esecuzione nel nostro ordinamento? L'ordine di esecuzione è contenuto in una legge del parlamento e quindi ha un rango subordinato alle norme costituzionali.costituzionale e questo vuol dire che se una qualunque norma costituzionale italiana contrasta con un accordo internazionale prevale la norma costituzionale. La convenzione sui diritti umani allora, essendo anch'essa un trattato, ha un valore di legge ordinaria? Si. L'art.117 Cost. prevede che la potestà legislativa deve rispettare la costituzione, nonché i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e gli obblighi internazionali. Per obblighi internazionali non si intendono le consuetudini, ma si fa esclusivo riferimento agli obblighi derivanti dai trattati internazionali. La conseguenza di questo articolo è che si può dare una copertura costituzionale agli ordini di esecuzione, attribuendo quindi il c.d. "rango interposto o rinforzato" agli accordi internazionali. Questo perché l'art.117 ci dice che le leggi dello stato e delle regioni devono rispettare i vincoli derivanti dagli obblighi internazionali e quindi laLa potestà legislativa non può mai contrastare con gli obblighi internazionali e di conseguenza questi hanno rango primario, ma nel caso di conflitto con un altro atto avente forza di legge collocato nel medesimo rango, gli obblighi internazionali prevalgono.
Non è possibile pensare che una convenzione internazionale sia valida dentro l'ordinamento ma non è in vigore sul piano internazionale. Infatti, finché l'accordo internazionale non è in vigore sul piano internazionale, non è possibile che sia in vigore nell'ordinamento interno. Per questioni di praticità si utilizza un atto unico per ratifica e ordine di esecuzione, ma l'accordo diventerà rilevante nell'ordinamento internazionale solo quando diventerà efficace nell'ordinamento internazionale.
Se il presidente autorizzato non ratifica la convenzione, che però viene ratificata dal numero minimo di stati ed entra in vigore nell'ordinamento internazionale,
ha comunque qualche valore nel nostro ordinamento? no, perché se non è stata ratificata dall'Italia, essa non può essere vincolata né sul piano nazionale, né sul piano internazionale.IMMUNITÀ INTERNAZIONALI
Le immunità, a differenza delle inviolabilità, sono delle esenzioni dalla giurisdizione degli stati. L'immunità dalla giurisdizione produce l'impossibilità a poter convenire in giudizio uno stato straniero. Quando si parla di immunità degli stati dalla giurisdizione non si fa riferimento ai tribunali internazionali, ai quali gli stati hanno deciso di sottostare spontaneamente con un accordo internazionale; ma parliamo di immunità degli stati dalla giurisdizione dinanzi ai tribunali nazionali di un altro stato. È stata introdotta consuetudinariamente questa regola che prevede che i giudici nazionali di uno stato non possono pronunciarsi nei confronti di stati stranieri. Questa regola
Vale anche quando sono i privati a citare uno stato straniero di fronte a giudici statali. Gli stati possono essere sottoposti a un procedimento giudiziario solo sul piano internazionale. Quando il giudice rileva l'immunità deve dichiarare il proprio difetto di giurisdizione. Cosa succede se un tribunale nazionale non dichiara il proprio difetto di giurisdizione in un contenzioso con uno stato straniero? È un illecito internazionale, cioè è una violazione di una consuetudine internazionale. Questa regola generale era una regola applicata nella sua pienezza fino alla fine dell'800, poi ha subito un'evoluzione; quindi, si è consolidata una nuova consuetudine che ha modificato la precedente. Questa nuova consuetudine distingue gli atti commessi dagli stati ai fini dell'accertamento della presenza o meno di un'immunità. La distinzione è tra:
- atti iure imperi: Sono atti che estrinsecano prerogative di natura pubblicistica
Dello stato, che sono espressione di un'autorità di governo di uno stato (es. stato che muove truppe verso un altro stato). Questi atti sono coperti dall'immunità, quindi non è il tribunale nazionale di nessuno stato competente a pronunciarsi.
Atti iure gestionis: rappresentano delle finalità privatistiche dello stato. Sono, cioè, atti che lo stato pone in essere come se fosse un privato (es. uno stato decide di acquistare immobili per stabilirci i propri uffici). Questi atti NON sono coperti dall'immunità.
Questa distinzione ha materie in cui subisce contemperamenti, soprattutto in materia di lavoro.
Anche per le immunità abbiamo una convenzione internazionale delle nazioni unite e anche in questo caso è una convenzione di codificazione: convenzione di New York del 2004.
Nel preambolo si fa riferimento al fatto che le immunità derivano da un principio generalmente accettato dal diritto internazionale.
consuetudinario.
Art.2 definizioni: lett.C l'espressione transazione commerciale (atti iure gestionis) designa:
- un contratto o transazione di natura commerciale per la vendita o prestazione di servizi.
- ogni contratto di prestito o altra transazione di natura finanziaria, compreso ogni obbligo di garanzia o d'indennizzo connesso con un simile prestito o una simile transazione.
- Ogni altro contratto o altra transazione di natura commerciale, industriale o concernente la fornitura di beni o servizi, esclusi i contratti di lavoro.
"uno stato beneficia per se stesso e per i suoi beni, dell'immunità giurisdizionale davanti ai tribunali di un altro stato"
"uno stato
Art.5 immunità degli stati - sulla modalità di attuazione dell'immunità degli stati prevista dall'art.5 astenendosi dall'esercitare la
Art.6 modalità di attuazione dell'immunità degli stati - attua l'immunità degli stati prevista dall'art.5 astenendosi dall'esercitare la