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STATI MEMBRI AD ADOTTARE UN DETERMINATO COMPORTAMENTO, LA PORTATA DELL'ATTO SAREBBE RISTRETTA SE I SINGOLI NON POTESSERO FAR VALERE IN GIUDIZIO LA SUA EFFICACIA E SE I GIUDICI NAZIONALI NON POTESSERO PRENDERLO IN CONSIDERAZIONE COME NORMA DI DIRITTO COMUNITARIO
Nel 1973 una cittadina olandese, Van Duyn, si vide rifiutare l'autorizzazione ad entrare nel Regno Unito. Voleva diventare la segretaria della chiesa di Scientology. Il problema era che il ministero interno britannico riteneva che Scientology fosse un pericolo per la società. Van Duyn invoca divieto davanti al giudice inglese, per violazione della libera circolazione dei lavoratori subordinati. Ci sono deroghe alla libera circolazione dei lavoratori, per esempio per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica. Il governo britannico replica dicendo di esercitare questa deroga. Le deroghe sono a loro volta disciplinate da direttive. Provvedimenti di ordine pubblico possono essere adottati in relazione al comportamento personale del soggetto.
La Corte ha affermato per la prima volta che una direttiva può produrre effetti diretti. Possono avere efficacia diretta non solo le norme del trattato (come art. 30 o art. 45) ma anche le disposizioni delle direttive purché queste siano chiare, precise e non condizionate. Sono requisiti oggettivi, perché riguardano la formulazione della disposizione.
Nel caso delle direttive si è aggiunto un requisito soggettivo, che riguarda i soggetti del rapporto! Perché la Corte di giustizia ha precisato che le direttive valgono solo nei confronti dello Stato (mentre sarebbero discendenti se lo Stato fosse ad invocare la direttiva nei confronti del singolo).
- Requisiti oggettivi:
- Sufficiente precisione
- Incondizionatezza
- Requisito soggettivo:
- Rapporti verticali ascendenti
proprio inadempimento. E cacia dire a è conseguenza di unaomissione degli Sta .o Art. 288 dis ngue regolamen dire amente applicabili dalle dire ve che devonoessere trasposte. Ci deve essere un altro fondamento, altra argomentazione.o PP non vale nei rappor orizzontali e nemmeno nei rappor ver cali discenden .Nella giurisprudenza successiva, Sent. Marshall del 1986 = dire va NON produce EFFETTI DIRETTIORIZZONTALI. La Corte di gius zia ha a ermato che un singolo può far valere dire va neiconfron dello Stato indipendentemente dalla qualità dello Stato davan alla quale agisce.Sogge o pubblico (nozione ampia UE) = agli occhi dell’UE è sogge o pubblico qualunque sogge oche sia riconducibile all’apparato statale, indipendentemente dal fa o che faccia parte del poterelegisla vo, esecu vo o giudiziario o che faccia parte di un’ar colazione territoriale.La corte di gius zia ri ene che le dire ve producono e e dire su qualsiasi ar colazioni delsogge
La giurisprudenza della Corte di giustizia relativa alla mancanza di parità e disparità di trattamento viola il principio di uguaglianza. Ad esempio, si sostiene che se un lavoratore dipendente pubblico può agire legalmente contro lo Stato, il suo collega dipendente di un'azienda privata non potrebbe farlo.
Un'altra questione riguarda il caso in cui un comune assegna un appalto a un'impresa, violando le norme comunitarie. Chi subisce la violazione può presentare un ricorso al Tar, e la controversia è di natura verticale ascendente. In questo caso, l'impresa vincitrice è considerata una controinteressata. Se si impugna il provvedimento di aggiudicazione dell'appalto, si fa ricorso anche contro l'impresa controinteressata, alla quale va inviata la notifica. Nel diritto dell'UE, questa situazione è definita rapporto triangolare. La Corte di giustizia afferma che la direttiva comunitaria deve essere interpretata in modo da garantire la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.
produce comunque e e o perché ci sarebbero "mere ripercussioni negative nei confronti dei terzi". Asso gliamento del con ne tra e e dire ed e e indire senza ritornare sui suoipassi la corte di giustizia ha reso l'ambito di applicazione degli e e orizzontali. Riconoscimento e e o dire o orizzontale di una dire va sorre a da PP generale => Sentenza Mangle 2005 e poi Sentenza Kucukdeveci del 2010. La seconda sentenza: causa che riguardava dire va 78 del 2000 che stabilisce quadro generale per parità di trattamento sull'occupazione del lavoro, dire va che vieta in particolare le discriminazioni fondate sulla religione, sulle condizioni personali,sugli handicap, sull'età e sulle tendenze sessuali. Controversia è orizzontale: tra unalavoratrice (18 anni e 10 anni dopo viene licenziata a decorrere dal 31 gennaio del 2007, preavvisodi un solo mese) e suo datore di lavoro privato. Datore di lavoro calcolava preavviso con anzianitàdi 3 anni, ma lei aveva assunto impiego da 10 anni in realtà. La legge tedesca applicabile prevedevache non fossero presi in considerazione i periodi di lavoro svol prima dei 25 anni ai ni delpreavviso. Lavoratrice lamenta divieto di discriminazioni in base all'età. La Corte di giustizia hade o che PP di non discriminazione è PP generale che perme e alla dire va di produrre e edire nei rappor orizzontali. Questo PP è generale o è una disposizione di una dire va? Perché sipuò anche affermare che le discriminazioni fondate sull'età rispondono al concetto di uguaglianzasostanziale, rispondono ad una logica. La CorteEFFETTI INDIRETTI
Tutele che assumono valore normativo indiretto, anche se non producono effetti diretti, devono comunque essere prese in considerazione dal giudice. Le forme di tutela sono l'obbligo di interpretazione conforme e il risarcimento del danno.
CRITERIO DELL'INTERPRETAZIONE CONFORME
Quando sono chiamati ad applicare norme interne, i giudici hanno l'obbligo di applicarle in conformità con il diritto comunitario. L'interprete deve scegliere quella interpretazione che più si conforma al diritto dell'UE, in base al principio di leale cooperazione che vigeva anche nei confronti del giudice. L'interpretazione teleologica della direttiva produce effetti indiretti nei rapporti orizzontali perché il giudice applica il diritto interno ma conformemente alla direttiva.
Differenza: il giudice disapplica le norme interne incompatibili se la direttiva produce effetti diretti; se si tratta di interpretazione conforme, invece, non si parla di disapplicazione ma la norma interna viene interpretata conformemente alla direttiva.
in modo aderente alla norma va EU. Ma gli e e sono gli stessi.Evoluzione giurisprudenziale: !Sent. Von Colson (1984) Interpretazione delle norme interne di trasposizione di una dire va.interpretazione teleologica dell’a o in modo che lo scopo della dire va sia conseguito."All'obbligo degli sta membri, derivante da una dire va, di conseguire il risultato da questacontemplato, come pure l'obbligo loro imposto dall'art. 5 del tra ato (oggi art. 4 TUE) di ado aretu i provvedimen generali o par colari a a garan re l'adempimento di tale obbligo, valgonoper tu gli organi degli sta membri ivi compresi, nell'ambito di loro competenza, quelligiurisdizionali. Ne consegue che nell'applicare il diri o nazionale, e in par colare la legge nazionaleespressamente ado ata per l'a uazione della dire va‚ il giudice nazionale deve interpretare ilproprio diri o nazionale alla luce della le era e dello scopo della dire va onde conseguire ilrisultatocontemplato dall'art. 189, 3 comma (oggi art. 288, comma 3 TFUE)".
Sent. Marleasing (1990) Interpretazione di norme interne prive di un legame funzionale con la direttiva europea va espansione perché applicazione anche a norme interne che sono anteriori rispetto alla direttiva. Contenuto e scopo della direttiva deve essere per la Corte tenuto conto anche in questo caso, anche per norme che non hanno collegamento con la direttiva.
Sent. Pfeifer (2004) obbligo di interpretazione conforme esteso indiscriminatamente all'ordinamento interno. "Il giudice nazionale (...) deve prendere in considerazione tutte le norme del diritto nazionale ed interpretarle, per quanto possibile, alla luce del testo e della finalità (...) [della] direttiva per giungere ad una soluzione conforme all'obiettivo da essa perseguito".
fftti tt tt tt ttittittitti tti ff tt ff ff tti ti ti titt ti ttitti ti tt tt ti ti ti tti ff ti tti tt tti tt tttitti tt titi tti tti tt tttti tt tti tt tt ttti tti ff ti ttiffi tti
ttittiti ff fititt ff tti tt tt tti tti tti tti tti ti fi tt ttff tt ttiControversia tra la Croce Rossa tedesca (ente di diri o privato in Germania) e alcuni suoidipenden = conformità orario di lavoro che veniva determinato dal diri o del lavorotedesco. Orario superiore al massimo consen to da alcune dire ve in materia di sicurezzadel lavoro. Controversia tra priva , rapporto orizzontale. Corte dice che il giudice deve faretu o ciò che rientra nella sua competenza ecc. al ne di evitare il superamento dell’orariomassimo di lavoro.
Controversia suscitato delle perplessità = contrasto tra diri o tedesco e diri o UE nonsembrava risolvibile in via interpreta va. Interpretazione conforme si trasforma nellaproduzione di e e dire dissimula a raverso ves di un