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VALUTAZIONE STRUMENTALE IN CARDIOCHIRURGIA (MONITORAGGIO INTRA E POST-
OPERATORIO)
RX torace
Esami ematochimici (emocromocitometrico; coagulazione gruppo sanguigno; funzionalità epato-
renale)
ECG
Ecocardiogramma- Ecodoppler (arterioso-venoso)
Cateterismo cardiaco
Test provocativi e di vitalità
Spirometria-EGA
CLASSE DI GRAVITÀ
In cardiochirurgia esistono delle classi di gravità che valutano i diversi rischi a cui va incontro il paziente
durante l’intervento chirurgico e definire il diverso grado di malattia del paziente
MONITORAGGIO:
Il monitoraggio continuo del paziente deve essere estremamente estesa
ECG
PA e PVC
SW catetere: catetere venoso che arriva in a. polmonare
Output renale
Sonde termiche
Pulsossimetro
Prof. Capone CIRCOLAZIONE EXTRA CORPOREA
In cardiochirurgia si deve impiantare una macchina che consente di sostituire la circolazione cardio-
polmonare al fine di riuscire ad operare certe patologie senza che il sangue arrivi al cuore. Il principio di
base della circolazione extra corporea sta nel raccogliere tutto il sangue dal cuore, ossigenarlo e
reimmetterlo nella circolazione sistemica. Tutta la circolazione, sinistra (agli organi) e destra (ai
polmoni) entra ed esce
TIPOLOGIA DI INTERVENTI SENZA CIRCOLAZIONE EXTRA CORPOREA
In caso di intervento alle coronarie il chirurgo può operare con il cuore che continua a battere, senza
dover interrompere il flusso;
a cuore battente
Arresto cardioplegico
Arresto di circolo (tecniche di protezione cerebrale): quando impianto una circolazione extra
corporea fermo il cuore e gli altri organi che ovviamente hanno un tempo prima che muoiano e
perdano le proprie funzioni. Per proteggerli vengono messe in atto alcune metodiche. Viene
effettuato in interventi dell’arco aortico
Impiantare una circolazione extra corporea e bypassare la funzione dei polmoni non significa per forza
arrestare il cuore. Viene protetto il cuore tramite miocircolazione e circolazione extra corporea
La tecnica chirurgica degli interventi di cardiochirurgia, è simile nelle varie fasi, tranne che nel tempo
centrale che si differenzia secondo il tipo.
Questo permette allo strumentista di standardizzare la maggior parte di strumentazioni chirurgiche e
suture, e preparare gli specifici solo per l’intervento da eseguire.
PRINCIPI DI CEC
Nel momento in cui si ha necessità di inserire cannule a livello della porzione dx del cuore e prelevare
del sangue, si deve somministrare eparina per inibire le due cascate coagulative.
Dalla cannula in atrio dx viene raccolto tutto il sangue che passa in alcuni tubi e convogliati verso un
sistema di raccolta del sangue “Reservoir” che serve come sistema di regolazione automatica dei flussi
sanguigni.
Prof. Capone
Volume, resistenze e pressioni cambiano continuamente viene messo in comunicazione con una
macchina definita che non varia in termini di capacità che compensa le variazioni nel pz.
Questa è una macchina ci consente di bypassare il sistema cardiovascolare per:
1. Fermare il cuore e lavorare meglio
2. Mantenere vivi gli altri organi attraverso la circolazione di sangue
Quindi si preleva il sangue venoso non ossigenato dal cuore dalla vena cava e atrio destro, per caduta
refluisce nel reservoir (sistema di autoregolazione del flusso ematico), lo si ossigena e reimmette nel
circolo
FUNZIONI RESERVOIR
1. sistema di regolazione automatica dei flussi sanguigni
2. Sistema di depurazione automatico dell’aria
Il sangue raccolto dall’atrio dx al reservoir lo si deve ossigenare tramite l’ossigenazione e lo si
reimmette nella circolazione sistemica. Il primo sito che raggiunge è l’aorta ascendente e la cannula
arteriosa può essere inserita a livello delle a. ascellari o anche arterie femorali.
OSSIGENATORI
A bolle
A membrana
A fibre cave
POMPE:
a. Pompa a rulli. Due rulli, a 180 gradi
l'uno dall'altro, comprimono il tubo
flessibile riempito di sangue per
spingere il sangue nella direzione di
rotazione.
b. Pompa a girante. Una serie di lame
montate su un albero centrale
rotante spinge il sangue verso
l'uscita della pompa.
Prof. Capone
c. Pompa centrifuga. Una serie di tre coni concentrici ruotati rapidamente dall'albero centrale spinge il
sangue in avanti grazie alla forza centrifuga.
DRENAGGIO VENOSO
I SITI DI INCANULAZIONE POSSIBILI:
Atrio
Vene cave
Da atrio a vene cave
CANNULE ARTERIOSE:
Punto più ad alta resistenza del sistema
• Causa: Jets, Turbolenza, cavitazione
• Cannulazione: - Ao Ascendente, Aorco, arteria femorale, arteria succlavia
•
TEMPO della CEC massimo è di 6 ore; il fattore tempo è il principale fattore da monitorare durante gli
interventi di cardiochirurgia, il pz muore se non si rispetta il tempo d’intervento.
FISIOPATOLOGIA DELLA CEC:
Possono essere gestite delle variabili che si presentano come:
Trauma al ange
Alterazione della distribuzione del flusso
DANNO PARENCHIMALE
Cuore
o Encefalo
o Polmoni
o sistema endocrino
o reni
o
FLUSSO DELLA CEC E PRERIEMPIMENTO
Portata cardiaca:
5 – 6 L/min = 2.5 – 3.0 L/min/m2
o
Portata cardiaca minima:
2.4 L/min/m2
o
Durante l’utilizzo della circolazione extracorporea (CEC), il volume di sangue del paziente viene
effettivamente diluito attraverso il preriempimento del reservoir. Questo processo è
fondamentale per avviare e mantenere la circolazione extracorporea in modo sicuro ed efficace.
1) Prima di collegare il paziente alla CEC, il circuito (che comprende il reservoir, le tubazioni,
l'ossigenatore e la pompa) viene riempito con una soluzione di preriempimento. Questo serve a
eliminare l'aria e a preparare il sistema per la circolazione del sangue.
Il preriempimento del circuito viene effettuato con soluzioni cristalloidi, colloidi, sangue, o una
combinazione di questi.
- Soluzioni cristalloidi: soluzioni saline bilanciate o di Ringer lattato.
- Soluzioni colloidi: soluzioni contenenti sostanze come l'albumina o il gelofusine.
- Sangue: talvolta viene utilizzato sangue omologo o autologo (del paziente stesso) per il
preriempimento, specialmente in casi in cui è importante mantenere un'alta emoglobina.
Prof. Capone
Quando il paziente viene collegato al circuito, il sangue del paziente si mescola con la soluzione di
preriempimento, portando a una diluizione del volume ematico. Questo è inevitabile e deve essere
gestito attentamente per evitare complicazioni come l'emodiluizione eccessiva, che può ridurre:
a. Ematocrito
b. Viscosità del sangue
c. Emolisi
d. Capacità di trasporto O2
e. Necessità di emotrasfusioni
f. Emoglobina – abbiamo una protezione degli organi grazie a una regolazione cerebrale
- I parametri ematici vengono monitorati costantemente durante la CEC per garantire che i livelli di
emoglobina, ematocrito e altri elettroliti siano mantenuti entro limiti sicuri. Eventuali carenze possono
essere corrette attraverso la somministrazione di sangue o altri emoderivati.
FABBISOGNO TISSUTALE DI O2
Il flusso minimo di perfusione è di circa 40 ml/kg/min ovvero di 2.4l/min/m2
Sotto questo valore di flusso si ha ANOSSIA e quindi sviluppo di ACIDOSI METABOLICA
o
REDISTRIBUZIONE DEL FLUSSO
In caso di riduzione del flusso al di sotto della portata minima si ha una riduzione del flusso:
Muscoli
Visceri addominali
Reni
Cervello
PRESSIONE DI PERFUSIONE
70-80 mmHg
Dipende da:
Flusso
Viscosità (Ht)
Tono Vascolare
Autoregolazione del flusso cerebrale si perde se:
Pressione < 50 mmHg
Ht < 24%
Temperatura < 28°C
TEMPERATURA
Il flusso minimo si riduce di 0.5 L/Min/M2 per ogni diminuzione di 10° C della temperatura
37° C 2.4 L/min/m2
30° C 1.8
25° C 1.6
18° C 1.0
ALTERAZIONI COMPONENTE CELLULARE E PLASMATICA
Causate da:
TRAUMI degli elementi figurati del sangue
• DENATURAZIONE delle proteine plasmatiche
• ALTERAZIONE dei fattori della coagulazione
• EMBOLI
•
ERITROCITI
Prof. Capone
Il trauma sui GR determina EMOLISI che viene valutata dal grado di emoglobina libera (indice
• emolitico/indice traumatico) e ACCORCIAMENTO DELLA VITA MEDIA che viene indicata dall’LDH
Trauma sui GR è determinato:
• dal rotore della pompa
nell’ossigenatore, soprattutto in quelli a bolle
nei restringimenti dei tubi del circuito per turbolenza.
Aspiratori
Un certo grado di protezione è dato dall’EPARINA
•
LEUCOCITI
All’inizio della CEC c’è una DIMINUZIONE dei leucociti circolanti che tendono ad aderire alle pareti
• del circuito extracorporeo
Nel periodo postperfusionale c’è tendenza ad un ulteriore AUMENTO dei leucociti
•
PIASTRINE
Tendono a DIMINUIRE in maniera abbastanza rapida nella fase più precoce della CEC
• In seguito, DIMINUISCONO più lentamente in dipendenza al tipo di ossigenatore impiegato
•
DENATURAZIONE PROTEICA
Un grado cospicuo di denaturazione lipoproteica avviene con qualsiasi tipo di meccanismo
• extracorporeo
Causa della denaturazione lipoproteica è la TENSIONE SUPERFICIALE
• I grassi legati alle proteine vengono liberati dando luogo a degli aggregati di lipidi che possono
• originare EMBOLI
FATTORI DELLA COAGULAZIONE
Durante la CEC c’è un equilibrio instabile tra SISTEMA COAGULATIVO e SISTEMA FIBRINOLITICO
• Quando l’eparinizzazione è inadeguata si può avere deposizione di FIBRINA sulle superfici del
• circuito e sul filtro soprattutto, con graduale ESAURIMENTO del FIBRINOGENO
AUMENTO del PLASMINOGENO che porta ad un certo grado di FIBRINOLISI
•
FORMAZIONE DI EMBOLI
GASSOSI
• DI FIBRINA: precipitazione lungo le pareti del circuito
• DA CONGLUTINAZIONE ERITROCITARIA: Le proteine reattive depositandosi attorno alle emazie
• danno luogo ad una agglutinazione patologica (SLUDGING)
PIASTRINICI
• DA GRASSI NEUTRI: I grassi legati alle proteine vengono liberati dando luogo a degli aggregati di
• lipidi
DA SOSTANZE ANTISCHIUMA
• I distretti più suscettibili sono Polmoni, Cervello, Rene e Cuore
• PROTEZIONE MIOCARDICA IN CEC
Grazie all’ideazione di alcune metodiche si può fermare il cuore tranquillamente, senza che vi siano poi
danni nel pz. I mezzi di protezione miocardica sono:
Temperatu