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Frutti Secchi

Sono caratterizzati da un bassissimo contenuto d'acqua a maturità e una consistenza dura, coriacea o legnosa. Per queste

piante, la parte importante non è la polpa (che non c'è!), ma i semi al loro interno.

La dispersione dei semi dei frutti secchi può avvenire in vari modi: 71

Vento (anemocoria): Molti semi o frutti secchi hanno delle "ali" o strutture piumose che li aiutano a volare via,

●​ come i semi di pino o i frutti dell'acero.

Animali (zoocoria): Alcuni frutti secchi hanno uncini o spine che si attaccano al pelo degli animali, venendo

●​ trasportati involontariamente. Questo può essere visto come una forma di "parassitismo" della pianta sull'animale,

che non trae alcun beneficio.

I frutti secchi si dividono ulteriormente in:

Frutti indeiscenti (che non si aprono a maturità):

●​ Achenio: Ha un pericarpo sottile e duro, deriva da un singolo carpello e contiene un solo seme. Esempi sono i

○​ "semini" della fragola o i frutti del tarassaco (quelli che volano via).

Cariosside: È il frutto tipico delle piante della famiglia delle graminacee (Poaceae), come il mais, il riso e il

○​ frumento. Quello che comunemente chiamiamo "seme" di mais o riso è in realtà il frutto, dove la parete del

frutto è saldata al tegumento del seme.

Noce: Ha un pericarpo coriaceo o legnoso e contiene un solo seme. Attenzione: la "noce" botanica non è la

○​ noce che mangiamo (quella è una drupa!), ma il frutto del nocciolo.

Samara: Un achenio alato.

○​ Schizocarpo: Un frutto pluricarpellare che a maturità si rompe in unità più piccole, ognuna con un seme

○​ (chiamate mericarpi). I frutti del finocchio ne sono un esempio.

Frutti deiscenti (che si aprono a maturità per disperdere i semi):

●​ 72

Follicolo: Deriva da un singolo carpello e si apre lungo una sola fessura (ad esempio, nell'oleandro o nelle

○​ magnolie).

Legume: Deriva da un singolo carpello e si apre lungo due fessure opposte. È il frutto tipico delle leguminose

○​ (Fabaceae), come il fagiolo o il pisello.

Siliqua (o siliquetta): Tipica delle piante della famiglia delle Brassicaceae (come il cavolo, la rucola, o la borsa

○​ del pastore). Si apre con due valve, lasciando i semi attaccati a una specie di setto centrale.

Capsula: Deriva da più carpelli e si apre in vari modi (ad esempio, con pori, con fessure o tramite un

○​ "coperchio").

Frutti Carnosi

Sono frutti che a maturità hanno un pericarpo carnoso e sono turgidi grazie all'acqua e agli zuccheri che contengono.

Questi frutti sono spesso colorati e profumati per attrarre gli animali, che li mangeranno e ne disperderanno i semi

digerendoli e rilasciandoli con gli escrementi.

I tipi principali sono:

Drupa: Ha un endocarpio legnoso che racchiude il seme (il "nocciolo"). Esempi comuni sono la pesca, la ciliegia,

●​ l'albicocca, l'oliva. Anche la noce comune e la noce di cocco sono botanicamente drupe.

Bacca: Ha un endocarpio carnoso e non è possibile distinguere i vari strati. La protezione del seme è data dal suo

●​ proprio tegumento, non dall'endocarpio. Esempi botanici includono il pomodoro, la melanzana, il peperone, il

limone (chiamato esperidio) e l'uva (l'acino). Attenzione: le bacche di ginepro sono coni, non frutti botanici. 73

Scheda 14.1: Partenocarpia e Frutti Artificiali

La partenocarpia è un fenomeno interessante in cui il frutto si sviluppa senza che avvenga la fecondazione. Questo

significa che si formano frutti senza semi. È un processo naturale in alcune piante, ma può anche essere indotto

artificialmente, ad esempio trattando i fiori con ormoni come le auxine o le gibberelline. Questa tecnica è molto usata in

agricoltura per produrre frutti senza semi per il commercio.

In sintesi, il frutto è un capolavoro dell'evoluzione, che ha permesso alle angiosperme di proteggere i loro semi e di

diffondersi in ogni angolo del pianeta, usando strategie incredibilmente varie e ingegnose!

Capitolo 15 L’evoluzione

Immagina l'evoluzione come un grande albero della vita: partendo da un unico antenato comune (il tronco), si sono

ramificati nel tempo (verso l'alto, quindi i tempi più recenti) tutti gli esseri viventi, generando una varietà incredibile di

specie diverse, sia quelle che esistono oggi sia quelle estinte. Questa idea ci dice che tutte le specie sono collegate da relazioni

di "antenato-discendente".

Ecco i punti chiave del capitolo:

1. Che cos'è l'Evoluzione 74

In Biologia, l'evoluzione è l'idea che tutti gli organismi provengano da un antenato comune e che abbiano subito

continui cambiamenti nel corso del tempo geologico. Questi cambiamenti, che si accumulano di generazione in

generazione, portano alla diversificazione della vita. Questo significa che tutti gli organismi condividono alcune

caratteristiche di base (come l'organizzazione cellulare o il modo in cui le informazioni genetiche sono scritte nel DNA), ma

si sono poi specializzati in forme e funzioni diverse. La "teoria dell'evoluzione" è l'insieme di ipotesi che spiegano come

questo processo funzioni.

2. Cenni Storici sull'Evoluzione

Il capitolo ripercorre le tappe principali della scoperta e dello studio dell'evoluzione:

Charles Robert Darwin (1809-1882) è una figura centrale. Nel 1859, pubblicò il suo famoso libro "On the origin

●​ of species by means of natural selection" (Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale), che ha dato un

impulso decisivo alla teoria dell'evoluzione. Le sue idee maturarono grazie a lunghe osservazioni fatte durante i suoi

viaggi.

Verso la fine degli anni '20 del secolo scorso, i genetisti T. Dobzhansky e l'ornitologo E. Mayr fecero ulteriori

●​ progressi. Si concentrarono sui motivi per cui le specie presentano differenze chiare (discontinuità morfologiche) e

su come si formano barriere riproduttive che le separano.

Le loro ricerche rivelarono che le specie non si originano sempre attraverso cambiamenti lentissimi e graduali (come

●​ inizialmente ipotizzato da Darwin), ma anche attraverso l'isolamento di gruppi di popolazioni, dove la selezione 75

naturale agisce in modo diverso, portando alla formazione di nuove specie in tempi più rapidi, anche centinaia o

migliaia di anni.

3. La Speciazione

La speciazione è il processo che porta alla formazione di una o più nuove specie a partire da una specie precedente. È

un momento cruciale nell'evoluzione, perché ogni gruppo più grande di piante (come un genere o una famiglia) ha avuto

origine da una specie che aveva la capacità di diversificarsi ulteriormente.

Gli organismi sono in continuo cambiamento per adattarsi all'ambiente fisico e biologico, che è anch'esso in costante

mutamento. I fossili vegetali, in particolare quelli delle tracheofite (le piante che hanno tessuti conduttori per l'acqua,

come alberi e felci), ci mostrano chiaramente questi processi di cambiamento nel tempo.

Un esempio importante di adattamento evolutivo, che ha contribuito al successo delle piante con seme (le spermatofite,

che includono le gimnosperme come i pini e le angiosperme come le piante da fiore), è la capacità del seme di entrare in

uno stato di quiescenza (una specie di "sonno" o riposo). Questo ha permesso a queste piante di colonizzare quasi tutte le

terre emerse, anche gli ambienti più difficili, perché i semi possono aspettare le condizioni giuste per germinare. Questo ha

anche reso la riproduzione meno dipendente dall'acqua rispetto a piante più antiche come le briofite (muschi) e le

pteridofite (felci), dove i gametofiti (la fase riproduttiva) hanno bisogno di acqua per svilupparsi. 76

In sintesi, il Capitolo 15 ci insegna che la vita è un processo dinamico di cambiamento e diversificazione, ci dice che

comprendere l'evoluzione è basilare per capire la straordinaria varietà delle piante che ci circondano e che gli stessi concetti

possono essere applicati alla vita animale in zoologia.

Capitolo 16 Classificazione, Nomenclatura, Studio della Variabilità

Immagina di dover organizzare una libreria con migliaia di libri diversi. Non puoi semplicemente buttarli a caso, altrimenti

non troveresti mai quello che cerchi. Hai bisogno di un sistema per raggrupparli e nominarli in modo che tutti sappiano

dove trovare un certo libro. La Botanica Sistematica (o Tassonomia vegetale) è proprio questo: la scienza che si occupa di

mettere ordine tra tutte le piante del mondo, raggruppandole in base alle loro somiglianze e differenze, e dando loro nomi

precisi.

1. Metodi di Classificazione

Fin dall'antichità, l'uomo ha avuto bisogno di classificare le piante per distinguere quelle utili (per cibo, medicine,

materiali) da quelle pericolose o inutili. Esistono due tipi principali di classificazioni:

Classificazioni Artificiali: Sono come raggruppare i libri solo in base al colore della copertina. Usano uno o pochi

●​ caratteri facilmente osservabili. 77

Un esempio famoso è il Sistema Sessuale di Linneo (1735). Carlo Linneo classificava le piante

○​ principalmente in base al numero e alle caratteristiche degli stami (le parti maschili del fiore).

Vantaggio: Era molto semplice da usare.

○​ Svantaggio: Aveva una bassa "predittività". Questo significa che se sapevi che una pianta apparteneva, ad

○​ esempio, alla classe "Triandria" di Linneo (che significa "tre stami"), sapevi solo quello. Non ti dava molte altre

informazioni utili sulla pianta, perché in quella classe c'erano piante molto diverse tra loro (come valeriana,

gladiolo e nardo, che oggi sono in famiglie completamente differenti).

Classificazioni Naturali: Sono come raggruppare i libri per genere (fantascienza, storia, cucina) o per autore,

●​ tenendo conto di molte più caratteristiche e relazioni. Queste classificazioni cercano di riflettere la storia evolutiva

delle piante (cioè come si sono sviluppate e da quali antenati comuni derivano).

Alta Predittività: Se sai che una pianta appartiene alla famiglia delle Poaceae (le erbe), puoi automaticamente

○​ dedurre molte cose sulla sua morfologia, anatomia e biologia, perché tutte le piante di quel gruppo

condividono molte caratteristiche simili.

Filogenesi: L'obiettivo moderno è creare classificazioni che mostrino la filogenesi (la storia evolutiva o

○​ "albero genealogico") dei gruppi di piante.

Omologie vs. Analogies: È importante distinguere tra:

○​ Omologie: Somiglianze dovute a un antenato comune (come sei "tepali" – petali e sepali

■​ indistinguibili – in fiori diversi ma imparentati, tipo il giglio e l'orchidea).

Analogies: S

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Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michele22x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Paci Andrea.
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