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RE
è una rete di membrane ripiegate su loro stesse che formano cavità (cisterne) in cui
si accumulano le proteine. può essere rugoso, dove si trovano i ribosomi e dove
avviene la sintesi proteica, oppure liscio dove avviene la sintesi lipidica, la
modificazione di proteine e il metabolismo dei carboidrati.
apparato del golgi
è un insieme di membrane lisce atte alla conservazione e al trasporto di
macromolecole. è diviso in un lato cis ricevente proteine e lipidi dal RE in cui si
formano le macromolecole, e un lato trans in cui maturano e vengono esocitate nella
membrana citoplasmatica.
mitocondri
sono la sede del sistema respiratorio della cellula e la sua centrale energetica. sono
delimitati da due membrane, la più interna delle due forma delle invaginazioni dette
creste mitocondriali riempite di un liquido detto matrice mitocondriale in cui
avvengono le reazioni di produzione di atp.
perossisomi
contengono enzimi in grado di catalizzare le reazioni di formazione di h2o2 e di
scinderla in h2o e o2 quando c’è un eccesso. possono utilizzare o2 per scindere gli
acidi grassi per essere utilizzato come energia nella respirazione cellulare.
strutture peculiari vegetali
plastidi
Capitolo 3: Citologia 5
NB: cromoplasti e amiloplasti possono convertirsi in cloroplasti se lasciati alla luce.
cloroplasti:
i più importanti, sono simili a procarioti come strutture e rientrano nella teoria
endosimbiontica assieme ai mitocondri.
contengono la clorofilla, pigmento verde, e altri enzimi e molecole che permettono la
fotosintesi. sono costituiti da due membrane lisce, al cui interno esiste un ulteriore
sistema di membrane dette tilacoidi, strutture appiattite e impilate in grana, deputate
alla fotosintesi. essi sono immersi in una matrice fluida chiamata stroma che
contiene il dna del cloroplasto, ribosomi 70s, enzimi, e amido primario (che viene poi
idrolizzato perché ostacolerebbe la fotosintesi).
cromoplasti:
contengono i pigmenti che colorano fiori e frutti, oppure rappresentano la forma
senescente dei cloroplasti (ad esempio conferiscono il colore alle foglie in autunno).
non oresentano il sistema tilacoidale. contengono carotenoidi disciolti in goccioline
lipidiche (plastoglobuli).
leucoplasti:
Capitolo 3: Citologia 6
plastidi incolori che immagazzinano amido (amiloplasti) a livello di organi di riserva
(radici, tuberi, rizomi), proteine (proteinoplasti), o lipidi (lipidoplasti).
vacuolo
contribuisce al mantenimento dell’omeostasi. sono vescicole ripiene di liquido detto
succo vacuolare, circondate da una membrana detta tonoplasto.
il tonoplasto è assimetrico: accumula glicoproteine verso l’esterno, predominano
glicolipidi sui fosfolipidi, contiene acquaporine.
tra le varie funzioni:
escretrice di sostanze di rifiuto o dannose
difensiva grazie ai metaboliti secondari
riserva, possono contenere
acqua
metaboliti secondari, acidi organici, sali minerali, glucidi il forma liquida
granuli di aleurone (proteine di riserva) es. semi
cristalli di ossalato di calcio (carattere diagnostico) es. sabbia cristallina nella
genziana, prismi nella liquirizia, druse nella cannella
digestiva idrolitica (come i lisosomi, assenti in piante e funghi)
distensione cellulare
mantenimento della pressione osmotica
parete cellulare
ha funzione protettiva, idroretentrice, strutturale.
si forma già durante la divisione cellulare, quando avviene la citodieresi delle
vescicole provenienti dal golgi rilasciano nel fuso mitotico del materiale amorfo
(emicellulose e pectine) che si accumulano nella zona della piastra cellulare
dividendo il fuso mitotico in due porzioni di fragmoplasto. grazie ai microtubuli la
piastra si allunga e riesce a raggiungere le membrane e a dividere le due cellule.
i diversi strati che la costituiscono sono: piastra cellulare, lamella mediana, parete
primaria, parete secondaria.
Capitolo 3: Citologia 7
lamella mediana
divide fisicamente le cellule, è lo strato comune tra due cellule adiacenti: le tiene in
contatto fisicamente all’interno dei tessuti. è costituita dal materiale amorfo di cui
sopra.
parete primaria
tipica delle cellule in accrescimento, deve assecondare le dimensioni del vacuolo
man mano che cresce pertanto deve essere elastica. è costituita da materiale
amorfo prevalente sul materiale fibrillare, la cellulosa, sintetizzata a livello della
membrana dal complesso della cellulosa-sintasi, è disposta a tessitura dispersa
ovvero in maniera disordinata.
nell’allargarsi gli spazi vuoti vengo riempiti da altro materiale amorfo permettendole
di mantenere sempre lo stesso spessore.
parete secondaria
irrobustisce la parete una volta che la cellula ha finito di crescere.
la robustezza le deriva da un’alta componente di cellulosa che è disposta a tessitura
parallela su 3 strati concentrici ortogonali fra loro. il primo è il più esterno, il secondo
quello più spesso, il terzo e più interno, a volte detto anche parete terziaria, non è
sempre presente.
la sua sintesi è uguale alla parete primaria con l’unica differenza nella disposizione
ordinata delle fibre di cellulosa.
punteggiature
sono interruzioni della parete che creano canali di comunicazione fra le cellule
(plasmodesmi). possono talvolta essere attraversati da filamenti di RE (desmotubuli,
filamenti fibrosi).
modificazioni della parete
1. lignificazione: tipica del fusto e dei rami, conferisce maggiore durezza e
resistenza grazie alla lignina (polimero fenolico) che sostituisce il materiale
amorfo in un processo continuo che porta la cellula ad una progressiva
diminuzione del proprio lume fino a portarla alla morte programmata, funzionale
all’irrobustimento del fusto.
2. suberificazione: modificazione data dalla suberine, sostanza grassa che si
insinua negli spazi vuoti della cellula (plasmodesmi compresi). la cellula muore
Capitolo 3: Citologia 8
isolando l’interno dagli attacchi patogeni e moderando le escursioni termiche.
3. cutinizzazione: realizzata da cutina, sostanza che ricopre l’esterno delle parti più
giovani della pianta. è idrofobica ma consente passaggi gassosi. effetto
coibentante ma tipico dei periodi primaverili, estivi e autunnali. è grassa e
talvolta ricoperta ulteriormente da cere.
4. mineralizzazione: a seguito dell’introduzione di sali minerali nella pianta
(tipicamente silicati o carbonati) le pareti si incrostano e ne vengono aumentate
durezza e affilatezza. hanno proprietà remineralizzanti (es equiseto).
Capitolo 3: Citologia 9
Chapter 4: Metabolismo
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il metabolismo è l’insieme di reazioni chimiche che avvengono dentro la cellula al
fine di procurarle energia.
queste reazioni prevedono l’interazione di vari substrati (reagenti) che, grazie
all’intervento di diverse proteine, enzimi, ed energia, vengono trasformati nei prodotti
desiderati (vettori energetici, ATP).
l’energia di partenza che viene immessa nel sistema è energia luminosa che viene
usata poi per produrre molecole organiche, le quali servono a produrre vettori
energetici. quest’energia giunge alla sua forma finale sotto forma di calore e viene
emessa dalla cellula alla fine del ciclo.
l’energia solare viene prima trasformata in zucchero tramite la fotosintesi, e poi
questo zucchero convertito in atp tramite respirazione cellulare.
respirazione cellulare e fermentazione
il primo step è la liberazione delle sostanze nutritive: le sostanze e gli zuccheri
vengono principalmente accumulati sotto forma di amido che deve essere digerito
per arrivare al composto più semplice, il glucosio.
il glucosio è la molecola più energetica che entra nel ciclo di respirazione cellulare e
produce numerose molecole di atp, ma anche lipidi e proteine possono entrare in
questo processo di traformazione.
fasi:
1. glicolisi
Chapter 4: Metabolismo 1
la glicolisi è il processo di scissione del glucosio in due -2ATP per rottura
molecole di piruvato. +4 ATP, + 2NADH
questa reazione avviene nel citoplasma. da qui può totale: 2ATP,
prendere due strade: 2NADH
fermentazione se l’ambiente è privo di ossigeno: il
piruvato non entra nel mitocondrio e va incontro alla
fermentazione alcolica nelle piante (piruvato instabile,
perde co2, diviene acetaldeide, nadh viene usato per
trasformarla in etanolo poiché tossica per le cellule),
o nella fermentazione lattica negli animali (piruvato
viene ridotto in lattato da nadh con formazione di
acido lattico).
respirazione cellulare se l’ambiente cellulare
contiene ossigeno il piruvato entra nel mitocondrio e
la respirazione procede come di seguito.
2. ossidazione del piruvato
qui perde una molecola di co2 e si lega all’enzima a,
divenendo acetilcoenzima a
3. ciclo di krebs
in matrice mitocondriale si innesca un complesso ciclo di
reazioni chimiche, con perdita di co2 e produzione di
numerosi vettori energetici: 3 nadh, 2 fadh2, 1 atp (per
ogni molecola di acetilcoenzima a)
4. fosforilazione ossidativa
a livello della membrana mitocondriale interna grazie a
fadh2 e nadh viene creato un gradiente di ioni h+ nello
spazio intermembrana grazie all’intervento dell’atp-sintasi.
il gradiente genera un flusso spontaneo di protoni che
viene poi sfruttato dalla stessa proteina per produrre atp.
fotosintesi
Chapter 4: Metabolismo 2
la fotosintesi è un processo tramite il quale vengono sintetizzate molecole organiche
a partire da energia luminosa.
6co2 + 12h2o → c6h12o6 + 6o2+ 6h2o
(*luce)
pigmenti e radiazioni
la luce consiste di radiazioni luminose possono essere di alte frequenze e basse
lunghezze d’onda o viceversa, le ultime hanno un’energia più elevata.
per essere assorbite dalle cellule è necessaria la presenza di molecole specifiche, i
pigmenti, ciascuno caratterizzato da un proprio spetto di assorbimento.
clorofilla a: 400-450 (viola, blu), 620-700 (arancio, rosso) → non assorbe il verde
perciò la vediamo verde
clorofilla b: supporta la clorofilla a
carotenoidi: 400-520 (viola, blu, verde) → non assorbono giallr, arancio e rosso
perciò le vediamo di quel colore
in particolare ciò che appare verde sono i tilacoidi i quali contengono i pigmenti
fotosintetici, soprattutto la clorofilla.
molecola di clorofilla:
nucleo porfirinico (testa): struttura ciclica che complessa uno ione mg, è
responsabile dell’assorbimento di luce solare perciò rappresenta la parte attiva
della molecola. capace di inserirsi nelle membrane dei tilacoidi.
fitolo (catena idrocarburica): permette l’ancoraggio della molecola nelle
membrane dei tilacoidi.
fotosistemi