Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CANALI MECCANO-SENSIBILI
Canali meccano-sensibili (o sensibili alle sollecitazioni meccaniche) sono
generalmente dotati di una porta connessa ad una struttura
citoscheletrica che la apre quando sopraggiunge una deformazione
della superficie cellulare. Questi canali sono alla base di processi
fisiologici quali la percezione della pressione sulla pelle (senso del tatto), delle vibrazioni dell’aria (senso
dell’udito) e la propriocezione (esempio la percezione dello stato di tensione muscolare).
CANALI SENSIBILI A VARIAZIONI DI TEMPERATURA
Passano dallo stato chiuso a quello aperto in seguito a piccole
variazioni di temperatura, rispetto ad un valore di riferimento.
Essi sono coinvolti nella percezione del caldo, del freddo e dei
processi termoregolatori.
Si ritiene che in questi canali siano presenti sequenze di diverse
decine di amminoacidi che darebbero luogo a strutture che si muovono in corrispondenza di piccole
variazioni temperatura. Il moto di tali strutture provocherebbe l’apertura o la chiusura del canale.
CANALI IONICI SENZA PORTA (non gated channels)
Tutte le cellule sono dotate di canali ionici che sono sprovvisti di porta non gated
channels. Tali canali si trovano sempre nello stato aperto. Essi conferiscono alla
membrana una conduttività di base che è una componente fondamentale per la
genesi del potenziale di membrana in tutte le cellule.
90
Il flusso ionico che passa attraverso i canali non-gated è denominato leakage (perdita), perché tende a
dissipare i gradienti ionici presenti tra i due lati della membrana. Se non ci fossero questi canali aperti il
gradiente continuerebbe ad aumentare, quindi mano a mano che aumenta il gradiente elettrochimico
questi canali lasciano passare le molecole.
Sono conosciuti vari tipi di canali di leakage:
+
o canali del Na (detti anche epiteliali)
+
o canali del K (detti anche 2P)
-
o canali del Cl 2+
o canali del Ca (presenti ad esempio sulla membrana del reticolo sarcoplasmatico).
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
TRASPORTO D’ACQUA ATTRAVERSO LA MEMBRANA PLASMATICA
In genere la membrana plasmatica che riveste tutte le cellule di un organismo è permeabile all’acqua per
due ragioni:
o l’acqua, essendo una molecola molto piccola, può passare tra molecole contigue di fosfolipidi per
semplice diffusione;
o la membrana plasmatica di gran parte delle cellule contiene proteine che formano canali per
l’acqua (le cosiddette acquaporine) che aumentano notevolmente la permeabilità all’acqua della
membrana plasmatica stessa.
LE ACQUAPORINE (AQP)
Le acquaporine sono proteine integrali di membrana associate a formare tetrameri
(quattro acquaporine).
Ogni proteina acquaporinica costituisce un canale idrico, attraverso il quale le
molecole di acqua possono passare in un senso o nell’altro.
Ogni molecola acquaporinica consta di 6 α- eliche
transmembrana collegate da anse intra ed extracellulari (anse A, B, C, D, E).
Le anse B ed E affondano nello spessore della membrana con andamento
antiparallelo, formando uno stretto poro del diametro di 2.8 A,
estremamente selettivo per le molecole d’acqua.
La permeabilità selettiva all’acqua è dovuta a legami elettrostatici creati da ciascun lato del poro.
STRUTTURA
La struttura molecolare delle acquaporine è rappresentata dal classico “modello a clessidra”.
9
Il numero di molecole d’acqua trasportate è estremamente alto: 3 x 10 molecole di acqua/secondo per
subunità. Le molecole di acqua attraversano il canale in fila in un flusso continuo. 91
Per fare attraversare solo le molecole di acqua
lungo il restringimento ci sono specifici
amminoacidi che determinano:
limitazione dimensionale: il poro si
restringe a un diametro di 2,8 Å (circa il
diametro di una
molecola d'acqua) a
causa di un residuo di
Istidina 180);
repulsione elettrostatica: un residuo
conservato (Arginina 195) nella
costrizione più stretta del poro impone
+
una barriera ai cationi (H ), +
compresa l'acqua protonata (H3O ).
+
In acqua infatti gli H diffondono in modo estremamente rapido passando da una molecola d’acqua alla
successiva (meccanismo di Grotthuss), e questo è pericoloso perché altererebbe l’equilibrio osmotico nella
cellula. riorientamento del dipolo d'acqua (la molecola d’acqua ruota di 180°): dovuto a legami idrogeno
con due asparagine (Asn 192 e Asn 76), presenti sui due motivi NPA.
Quindi anche le acquaporine, essendo proteine canale, hanno un filtro di selettività costituito appunto da
questi quattro residui amminoacidici. Escludendo i protoni, le acqua porine aiutano la cellula a mantenere il
bilancio elettrochimico attraverso le membrane cellulari.
REGOLAZIONE DEL VOLUME
I movimenti di acqua sono associati alla regolazione del volume, e in molti casi richiedono la presenza di
acquaporine, le quali aumentano la permeabilità osmotica delle cellule permettendo così un veloce
riequilibrio.
TIPI DI ACQUAPORINE
AQP-1: riassorbimento dei fluidi nel rene; secrezione di umor acqueo negli occhi, secrezione del
fluido cerebrospinale nel SNC, omeostasi dell’acqua nei polmoni;
AQP-5: secrezione di fluidi nelle ghiandole salivari, lacrimali e nell’epitelio polmonare;
TIP: regolazione della pressione di turgore nel tonoplasto delle piante.
Ci sono possono tuttavia essere acquaporine costituite anche 6 o 8 segmenti
transmembrana elicoidali.
Nel caso della AQP-1 presente nei tubuli renali l’unità funzionale è costituita da un
tetramero che si associa faccia a faccia, con i loro 24 segmenti transmembrana, a
formare un canale centrale tappezzato da catene laterali idrofiliche.
92 REGOLAZIONE DELLE ACQUAPORINE
Come si regola la quantità di acquaporine che deve essere
presente sulla membrana per permettere il passaggio di
molecole di acqua?
La regolazione della acquaporine avviene sia a livello
trascrizionale che a livello post-traduzionale.
Dei ligandi si legano a specifici recettori di membrana,
attuando la trascrizione e quindi la produzione delle
acquaporine. A livello trascrizione si avrà quindi una
maggiore trascrizione genica.
A livello post-traduzionale invece, due fenomeni regolano la
quantità di acquaporne esposte sulla membrana.
Nella cellula possono formarsi delle vescicole di riserva interne (vescicole di immagazzinamento) che sulla
membrana portano le acquaporine. Se queste vescicole subiscono una fosforilazione si fondono con la
membrana per esocitosi, esponendo un maggior numero di acquaporine.
Se invece le acquaporine non servono più subiranno un’ubiquitinazione, ovvero l’aggiunta di una ubiquitina
che comporta l’endocitosi delle acquaporine, e la conseguente formazione di vescicole di
immagazzinamento.
PASSAGGIO DELL’ACQUA: L’OSMOSI
Come ogni altra sostanza anche l’acqua si muove per diffusione secondo il suo gradiente di
concentrazione. La concentrazione dell’acqua è alterabile addizionando soluto alla soluzione: all’aumentare
della concentrazione di soluto diminuisce quella dell’acqua.
La membrana cellulare, grazie alla presenza delle acquaporine, presenta una permeabilità all’acqua molto
maggiore rispetto a quella dei soluti. Questa caratteristica consente di assimilare la membrana cellulare ad
una membrana semipermeabile.
===> il passaggio diffusivo di acqua secondo il suo gradiente di
concentrazione attraverso una membrana semipermeabile (cioè
una membrana permeabile al solvente, in questo caso l’acqua, ma
non ai soluti) prende il nome di osmosi.
L'osmosi è un processo fisico spontaneo, vale a dire che non
richiede l’apporto esterno di energia. Esso tende a diluire la
soluzione più concentrata in soluti e a ridurre la differenza di concentrazione tra due soluzioni separate da
una membrana semipermeabile.
La forza che determina il flusso diffusionale dell’acqua riferita all’unità di superficie prende il nome di
pressione osmotica.
OSMOLARITA’ E TONICITA’
L’osmolarità di una soluzione è definita in base al suo comportamento attraverso membrane
semipermeabili perfette, e attraverso la legge di Van’t Hoff.
La tonicità di una soluzione è definita in base al suo comportamento attraverso membrane reali (come la
membrana plasmatica, quindi parzialmente permeabili ai soluti). 93
La tonicità quindi descrive il comportamento di una
cellula in soluzione:
o una cellula posta in una soluzione ipotonica
(ossia con una concentrazione di soluti inferiore a
quella del citoplasma cellulare) si gonfia a causa
di un ingresso netto di acqua per osmosi;
o una cellula posta in una soluzione isotonica
mantiene un volume costante perché il flusso di
acqua che entra per osmosi è uguale a quello dell'acqua che esce;
o una cellula posta in una soluzione ipertonica si restringe a causa di una perdita netta di acqua per
osmosi.
PROTEINE CARRIER (trasportatori)
Il trasporto facilitato avviene secondo gradiente di
concentrazione.
L’importanza funzionale della diffusione facilitata è
rilevantissima, perché consente il trasporto
attraverso la membrana delle più importanti
molecole organiche di interesse vitale (nutritive metaboliche) che altrimenti non potrebbero attraversarla
con velocità richiesta.
Esempio: trasporto passivo del glucosio
trasporto passivo degli aminoacidi
ESEMPIO DI TRASPORTO FACILITATO TRAMITE CARRIERS
Trasporto facilitato del glucosio mediante il trasportatore glucosio permeasi (famiglia dei trasportatori
GLUT).
I trasportatori GLUT sono una famiglia di proteine di
membrana che consentono la diffusione facilitata del
glucosio. Sono formati da 12 segmenti ad α-elica
idrofobici disposti in cerchio.
Esistono diverse isoforme dei trasportatori del glucosio, ciascuna con specifiche caratteristiche di cinetica,
di distribuzione tissutale e di funzione.
MODELLO FLIP-FLOP O PING-PONG:
94 TRASPORTI MEDIATI DA CARRIER: CARATTERISTICHE CINETICHE
specificità: ogni trasporto mediato è affidato ad un sistema che opera solo per una particolare
sostanza o per un gruppo di sostanze simili;
saturazione: l’intensità del flusso non aumenta in modo proporzionale al gradiente di
concentrazione della sostanza trasportata (come nel caso della diffusione semplice secondo la
legge di Fick) ma, al crescere del gradiente, tende asintoticamente ad un limite massimo;
compet