INIBIZIONE ENZIMATICA
Gli enzimi possono essere inibiti da composti capaci di
combinarsi con la molecola enzimatica in modo reversibile o
irreversibile.
Nell’inibizione irreversibile l’inibitore si lega
covalentemente al sito attivo o distrugge un gruppo funzionale necessario per l’attività catalitica
dell’enzima. 13
Nell’inibizione reversibile l’inibitore si lega attraverso legami deboli all’enzima e può essere
rimosso.
- INIBIZIONE ENZIMATICA REVERSEBILE: INIBIZIONE COMPETITIVA si verifica
quando un enzima viene in contatto con un composto simile al substrato, capace di legarsi al
sito catalitico, ma che non può essere trasformato dall’enzima.
- INIBIZIONE ENZIMATICA REVERSIBILE: INIBIZIONE NON COMPETITIVA si
verifica quando l’inibitore non si lega al sito catalitico dell’enzima, ma ad un altro sito, il
legame modifica l’enzima impedendo la formazione del prodotto.
Processo metabolico: A – e1 B – e2 C – e3 D – e4 E – e5 prodotto finale
Di solito è sempre presente almeno un enzima di regolazione, cioè un enzima che può essere
regolato: A – e1 B – e2 C – e3 D – e4 E – e5 prodotto finale che ritorna all’ e2.
REGOLAZIONE DEGLI ENZIMI può avvenire con meccanismi differenti:
- Induzione/repressione genica della biosintesi dell’enzima posso variare il numero di
molecole di enzima presenti in cellula. Inoltre esistono enzimi: costitutivi (sempre presenti
nelle cellule), e induttivi/adattativi (vengono prodotti solo quando servono, ad esempio in
risposta a un determinato stimolo).
- Regolazione allosterica gli enzimi allosterici sono enzimi formati da più subunità e
presentano oltre al sito catalitico un sito regolatore o allosterico. Al sito regolatore può legarsi
un composto che modula l’attività enzimatica,chiamato effettore allosterico. Gli effettori
allosterici possono essere: positivi aumentano la velocità di trasformazione, aumentando
l’interazioneenzima-substrato; negativi diminuiscono la velocità di trasformazione, diminuendo
l’interazioneenzima-substrato
L’enzima allosterico interagisce con l’effettore positivo, il sito catalitico si modifica e aumenta
l’affinità per il substrato. L’enzima allosterico interagisce con l’effettore negativo, che fa
variare il sito catalitico diminuendo l’affinità per il substrato
- Modificazione covalente della molecola enzimatica Si può modificare l’attività di un enzima
mediante l’attacco o il distacco di un raggruppamento chimico a/da uno o più residui di
aminoacidi presenti nell’enzima. Un esempio è il processo di fosforilazione e defosforilazione:
un fosfato inorganico (P) viene attaccato a /staccato da un aminoacido che fa parte dell’enzima.
Si tratta di un processo reversibile.
Un caso particolare riguarda enzimi prodotti come precursori inattivi (proenzima o zimogeno):
proenzima o zimogeno enzima. L’attivazione comporta il distacco idrolitico di un frammento
peptidico, non è reversibile. Esempi: enzimi digestivi; enzimi della coagulazione del sangue
- Associazione/dissociazione di monomeri L’enzima è costituito da più monomeri
(oligomerico) e può esistere in due forme: dissociata inattiva e associata attiva. 14
BIOENERGETICA E METABOLISMO
Il METABOLISMO è la somma di tutte le trasformazioni chimiche che avvengono una cellula o in
organismo.
- CATABOLISMO comprende le reazioni di demolizione di substrati con produzione di energia
- ANABOLISMO comprende le reazioni che permettono di sintetizzare molecole complesse
partendo da precursori semplici, utilizzando energia
0’
A + B X + C DELTA G > 0 + 5000 (Kcal/mole) REAZIONI
0’
D + X E + F DELTA G < - 10000 (Kcal / mole) ACCOPPIATE
A + B + D -> C + E + F
0’ 0’
DELTA G = (+ 5000 – 10000) = - 5000 (Kcal/mole) DELTA G < 0
REAZIONI CATABOLICHE ENERGIA REAZIONI ANABOLICHE
Le reazioni cataboliche sono accoppiate a quelle metaboliche
ATP (adenosina trifosfato) L’ATP è considerata la moneta energetica delle
cellule, ed è un composto ad alta energia.
ATP energia ADP + Pi
ADP energia AMP + Pi
Si tratta di composti che hanno un’energia libera di idrolisi molto elevata, nella molecola sono
presenti legami ad alta energia cioè legami che quando vengono rotti danno luogo ad una
liberazione di almeno 7,5 Kcal/mole (30,5 KJ/mole).Tra i legami a più alta energia ci sono:
- I legami covalenti che si instaurano per reazione tra due residui acidi detti legami anidridici.
- I legami covalenti, che si instaurano tra un gruppo tiolico (SH) e un gruppo acido detti legami
tioesterei. COMPOSTO LEGAME
Fosfoenolpiruvato (PEP) Enol - fosforico
1,3 bisfosfoglicerato Anidridico
Fosfocreatina N - fosforico
Acetil - CoA Tioestereo
ATP Anidri dico
Succinil - CoA Tioestereo 15
SINTESI DI ATP: ADP + Pi energia ATP
I meccanismi che le cellule hanno a disposizione per sintetizzare l’ATP sono 2:
FOSFORILAZIONE A LIVELLO DI SUBSTRATO e FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA.
- FOSFORILAZIONE A LIVELLO DI SUBSTRATO sfrutta l’accoppiamento tra la reazione
di sintesi dell’ATP (endoergonica) e una reazione fortemente esoergonica (che libera energia)
rappresentata dalla rottura di un legame ad alta energia presente in un substrato.
- FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA è un processo mitocondriale in cui l’ossidazione dei
coenzimi ridotti sulla catena respiratoria viene accoppiata con il processo di fosforilazione
dell’ADP in ATP.
La riossidazione dei coenzimi ridotti avviene grazie alla catena di trasporto degli elettroni o
catena respiratoria.
I processi di ossidazione dei substrati a livello cellulare avvengono per deidrogenazione e
+
producono coenzimi in forma ridotta (NADH+H ;FADH ).
2
+ +
NAD / NADH + H è un coenzima di ossido-reduttasi (deidrogenasi), che accetta/cede un protone
e 2 elettroni da/a substrati.
FAD / FADH è un
2
coenzima di ossidoreduttasi
(deidrogenasi), che
trasferisce due protoni e
2elettroni da/a substrati.
Anche per la fosforilazione
ossidativa ho due processi
accoppiati: 16
1. riossidazione sulla catena respiratoria dei coenzimi, rilascia energia (processo esoergonico)
2. processo di sintesi ATP, assorbe energia (processo endoergonico)
La CATENA DI TRASPORTO DEGLI ELETTRONI (o catena respiratoria) è composta da 4
+
complessi proteici che agiscono come trasportatori di H e di elettroni. Inoltre sono coinvolti il
coenzima Q (ubichi none – un chinone liposolubile) e il citocromo C (una proteina associata alla
+
superficie esterna della MMI). I complessi I, III, IV sono pompe protoniche: portano H dalla
matrice allo spazio intermembrana -
L’accettore finale degli elettroni è l’ossigeno che viene ridotto ad H O (servono 4e per mole di O ):
2 2
+ -
½ O + 2H + 2e H O
2 2
Poiché la MMI è impermeabile ai protoni si crea un gradiente protonico che genera un potenziale
elettrochimico. I protoni sotto la spinta del gradiente elettrochimico tendono a fluire verso la
+
matrice. Gli H possono entrare nella matrice solo in corrispondenza del complesso enzimatico
dell’ATP – Sintasi +
L’ingresso degli H avviene a favore di gradiente e quindi è in grado di liberare energia (forza
motrice protonica) che serve all’ATP-sintasi per formare ATP (teoria chemio-osmotica). 17
+ +
Quando una molecola di NADH+H viene riossidata a NAD si ha una liberazione di energia che
permette di formare 3 ATP (2,5 ATP).
Dalla riossidazione di 1 molecola di FADH si ha una liberazione di energia tale da produrre 2 ATP
2
(1,5 ATP).
Gli agenti disaccoppianti provocano il disaccoppiamento della fosforilazione dell’ADP dal trasporto
degli elettroni, l’energia viene dissipata sotto forma di calore. Un disaccoppiante endogeno è la
termogenina o proteina disaccoppiante 1 (UCP1) che si trova nel tessuto adiposo bruno.
METABOLISMO DEI GLUCIDI
La disponibilità di glucosio è essenziale per il corretto funzionamento di alcuni tessuti come il
sistema nervoso, la midollare del surrene e gli eritrociti, che utilizzano il glucosio come fonte
energetica principale o esclusiva.
Inoltre i carboidrati sono necessari per il catabolismo dei lipidi.
La DIGESTIONE DEI GLUCIDI avviene:
- nella CAVITA’ ORALE con la ptialina (o a amilasi salivare) che scinde i legami glicosidici
a1 4 non terminali. Produce destrine, maltosio ecc.
- nell’INTESTINO TENUE può avvenire:
INTRALUMINALE con a amilasi pancreatica che scinde i legami glicosidi a14,
producendo maltosio, lato triosio e destrine limite.
MEMBRANA ENTEROCITI con i disaccaridi e oligosaccaridi (lattasi, saccarasi, maltasi,
isomaltasi) ASSORBIMENTO DEI MONOSACCARIDI
SGLT1 è un trasportatore di Na+ - glucosio (e galattosio) per
simporto (trasporto attivo secondario) 18
GLUT2 è un trasportatore del glucosio (trasporta anche galattosio e fruttosio) (trasporto facilitato)
GLUT5 è un trasportatore del fruttosio (trasporto facilitato)
Dopo un pasto ricco di carboidrati aumenta la glicemia cioè la concentrazione di glucosio nel
sangue. La glicemia lontano dai pasti è di 80-100mg/100ml di sangue; mentre dopo un pasto nel
giro di 40-60 minuti i valori passano a circa 120-130mg/100ml.
La regolazione della glicemia è legata a 2 ormoni: INSULINA e GLUCAGONE.
L’INSULINA è un ormone di natura proteica sintetizzato nel pancreas dalle cellule B delle isole
del Langerhans. L’insulina viene liberata quando la glicemia aumenta, ha il compito di riportarla
al valore normale, cioè abbassarla. È un ormone ipoglicemizzante e favorisce l’utilizzo del
glucosio. La sua funzione principale è stimolare le sintesi cioè la fase anabolica del metabolismo a
livello di metabolismo glucidico, lipidico e proteico.
Il GLUCAGONE è un polipeptide di 29 aminoacidi sintetizzato dalle cellule a delle isole di
Langerhans del pancreas, viene secreto in risposta ad ipoglicemia. Il glucagone agisce quando la
glicemia si abbassa, la riporta al valore normale, cioè la innalza. È un ormone iperglicemizzante.
Il principale tessuto bersaglio è il fegato, inoltre agisce anche sul tessuto adiposo. La sua principale
funzione è stimolare la fase catabolica del metabolismo.
L’INGRESSO DEL GLUCOSIO IN CELLULA è dovuto a dei trasportatori specifici: GLUT
TIPO TESSUTO CARATTERISTICHE
GLUT1 Ubiquitario, globuli rossi Insensibile all’insulina Ingresso d
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