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La ri-globalizzazione

La seconda guerra mondiale (1939-1945) segna la fine del commercio tra Europa, Asia e il resto del mondo. Cessano i rapporti tra i principali blocchi:

  • La Germania durante la guerra arriva a controllare quasi tutta l'Europa.
  • L'Asia subisce una forte influenza dei giapponesi che mirano a controllare l'accesso alle risorse del sud-est asiatico, partendo da un controllo dei commerci.
  • Il resto del mondo, dove continua una situazione di estrema frammentazione tra varie zone del mondo.

Come nella I Guerra mondiale il commercio marittimo è ostacolato dalla guerra sottomarina, con l'affondamento di navi commerciali (solo nel 1942, oltre 1500 dai tedeschi). La guerra sottomarina mantiene quindi una notevole importanza. I premi delle assicurazioni crescono in quell'anno fino al 30%.

All'interno dei blocchi, invece, il commercio esclusivamente interno aumenta. È direttamente controllato dai governi.

riguarda essenzialmente e in maniera prioritaria le forniture militari o i beni essenziali necessari per la sopravvivenza della popolazione. I flussi commerciali a livello globale hanno percorsi differenziati:
  • Stati Uniti e Canada triplicano le loro esportazioni, perché sono paesi che pur essendo coinvolti nella guerra, gli USA in particolare, si ritrovano a non essere colpiti direttamente nel territorio nazionale e quindi a poter mantenere sia una produzione di pace sia ad incrementare la produzione di guerra. Gli USA sono uno dei pochi paesi a poter esportare: il suo PIL, fatto 100 prima della WWII, arriva a 190 dopo la guerra.
  • In Europa gli scambi si dimezzano, sono ridotti all'essenziale.
  • In Giappone c'è una forte contrazione, ma riesce ad accentrare una parte cospicua dei commerci asiatici.
  • In Africa cambiano i prodotti che vengono esportati si esportano beni di prima necessità o materie prime mentre crollano le esportazioni di prodotti manifatturieri.

Esportazioni di prodotti non di prima necessità. È un quadro che ricalca in qualche modo ciò che era accaduto durante la WWI. La Seconda guerra mondiale è una guerra che fa da cesura tra epoche che, pur mantenendo elementi di discontinuità, risultano segnate da notevoli differenze. La guerra vede intervenire 61 nazioni e 110 milioni di persone; ci furono circa 55 milioni di morti, 35 milioni di feriti e 3 milioni di dispersi (persone di cui si perdono le tracce, morti ma irriconoscibili e quindi non chiaramente collocabili). È quindi a tutti gli effetti una guerra "mondiale". La guerra determina morte, distruzione e poi forte inflazione e disoccupazione in Europa. Non altrettanto negli Stati Uniti. La WWII è particolarmente sanguinosa e distruttiva perché oltre alla guerra sottomarina, che interessa soprattutto i commerci, uno dei suoi elementi chiave è l'utilizzo dell'aviazione per bombardare i territori, anche

quelli dove abita soltanto la popolazione civile. Non è quindi più una guerra combattuta soltanto tra eserciti ma è una guerra che coinvolge in maniera pesantissima la popolazione civile dei vari paesi.

La svolta che definisce la fine della guerra è l'impiego dell'arma nucleare: le due bombe nucleari che colpiscono Nagasaki e Hiroshima mettono fine alla resistenza del Giappone, che non voleva arrendersi e concludere la guerra e costituiscono un'innovazione molto importante che si ripercuoterà anche nelle politiche successive e nella società civile.

Giulia Slaviero 42

A partire dalla guerra, infatti, ci sarà una serie di innovazioni che rivoluzioneranno il modo di vivere e di produrre.

Le conseguenze geopolitiche della guerra sono principalmente 3:

  1. L'affermazione e l'espansione del comunismo.
  2. La Guerra Fredda, che rappresenta la contrapposizione tra le due grandi potenze, Usa e Unione Sovietica. Si tratta
di una guerra rappresentata da una situazione di costante conflitto potenziale che però, nella consapevolezza della gravità di avere un'arma come quella nucleare e di poterne disporre (la possedevano entrambe le potenze) era chiarissima la percezione che se si fosse arrivati ad uno scontro diretto tra le due superpotenze si sarebbe arrivati ad un annientamento della popolazione terrestre. Questo è un elemento molto importante percepito in maniera tangibile e sensibile in questo periodo, riconoscibile in film, libri e persino canzoni. In questo periodo di costante crescita degli armamenti e tensione, le due potenze si scontrano in guerre locali e circoscritte che sono appoggiate da entrambi gli stati, come quella in Vietnam, quella di Corea, quella a Cuba. Conflitti rimangono limitati. La decolonizzazione: il passaggio dei paesi che erano colonie degli stati occidentali a regimi di autogoverno. Si tratta di passaggi molto importanti che non sono sempre indolore.

ma anziimpegnativi e faticosi che quindi richiedono molte risorse e sono importanti anche dal punto divista del commercio internazionale.

Il dopoguerra

Nel dopoguerra le grandi potenze e in particolare gli USA, che escono molto rafforzati dalla guerra,decidono di adottare un indirizzo di politica generale ed economica completamente diverso rispetto aquello che aveva segnato il periodo del primo dopoguerra.

La struttura del nuovo assetto viene fortemente influenzata dalle cosiddette "lezioni della storia", cioè siparla di una valutazione di quello che era stato sbagliato nel periodo precedente e in base agli errori fatti inprecedenza si cambia politica.

L'idea da cui si parte è che la situazione difficile che ha portato alla WWII e che ha visto già negli anni '20 lacrisi dei paesi europei è stata in parte determinata dal fatto di aver abbandonato a sé stessi i paesi che si erano indebitati durante la guerra e quindi erano in

crisi ma non erano stati aiutati e che perciò si eranorivolti al loro interno acquisendo regimi di tipo totalitario. Si è cioè convinti che i problemi verificatisi con gli anni ’20 fossero legati alle pesanti condizioni a cui eranostati sottoposti gli sconfitti del primo conflitto mondiale. Si cerca quindi di attuare politiche completamentediverse rispetto a quelle precedenti.

In contrasto con il periodo successivo alla Prima guerra mondiale diventa cruciale la piena occupazione, chediventa una priorità in questo periodo. In questo modo si cerca di evitare il disagio sociale causato dalladisoccupazione.

Gli Stati Uniti sono la principale potenza mondiale e assumono un ruolo di leadership nei confronti delmondo occidentale. L’industria americana che ha continuato a crescere ha bisogno di evitare una nuovacrisi di sovrapproduzione non si può permettersi di essere l’unico paese che consuma e quindi deveàcreare le condizioni

Perché anche gli altri paesi possano crescere e di conseguenza consumino, gli USA iniziano a rendersi conto che se il resto del mondo non cresce, la sua produzione rimane invenduta, rischiando gli stessi problemi che avevano portato alla crisi del '29. È quindi un atto di generosità e aiuto, che compirà soprattutto con il Piano Marshall, ma è anche la salvaguardia di interessi interni.

L'espansione del comunismo:

L'Unione Sovietica aveva adottato una politica comunista già durante la WWI ma dopo la WWII consolida il suo dominio sui paesi che aveva liberato nell'est Europa, e dunque diffonde questa ideologia.

Diffusione del comunismo in Asia:

- In Corea del Nord (a nord del 38° parallelo) affermazione del partito comunista e in Vietnam si assiste alla proclamazione della Repubblica Comunista.

- In Cina, rivoluzione condotta da Mao Zedong, dopo una guerra civile, nel 1949 instaura uno stato comunista.

Con la Grande Marcia riesce a convogliare il consenso dei contadini in particolare edunque ad assumere il potere in Cina.- A Cuba: si ha una sollevazione nei confronti del protettorato americano a Cuba e l'instaurazione di un regime comunista guidato da Fidel Castro. È chiaro come Cuba fosse vista come una minaccia diretta agli USA perché era appoggiata e alleata all'URSS e la sua vicinanza al territorio statunitense, anche con i mezzi del primo dopoguerra, consentiva di attaccarlo direttamente con i missili lo stato americano. È quindi stato uno degli episodi più difficili per la Guerra Fredda, insieme alle guerre di Corea e in Vietnam. In tutte queste aree si affermano dei regimi comunisti che hanno tra loro delle differenze, per esempio tra il comunismo russo e quello di Mao Zedong, con il passare del tempo si evidenzieranno sempre più delle notevoli differenze e ci saranno anche dei contrasti tra questi paesi. La guerra fredda Immagine satirica,

Copertina di un libro: ci sono Roosevelt, Churchill e Stalin che stanno sostanzialmente componendo un puzzle che riguarda le varie parti d'Europa, simbolo delle diverse zone di influenza tra paesi occidentali e orientali d'Europa.

I due paesi di riferimento sono USA e Unione Sovietica si scontrano più o meno direttamente e sono sempre in una situazione di tensione diplomatica e strategica, legata soprattutto alla possibilità di arrivare ad una guerra e al fatto che l'ideologia comunista e quella dei paesi occidentali, ovvero il sistema capitalistico, sono due sistemi sociali, politici ed economici diametralmente opposti, considerati inconciliabili, incompatibili e rivali (fino all'esempio della Cina).

In contrapposizione al consumismo tipico degli USA e del mondo occidentale infatti nel comunismo:

  • Lo stato detiene il totale controllo dell'economia, attraverso una politica di piani quinquennali.
  • È lo stato che decide che produzioni perseguire.

E chi sono i principali destinatari della produzione. Viene privilegiata la produzione di beni dell'industria pesante, degli armamenti, dell'industria aerospaziale (per cui si instaura una sorta di competizione tra USA e Russia per i viaggi nello spazio), delle infrastrutture. Vengono messi da parte i consumi dei cittadini.

Il confronto Stati Uniti e Unione Sovietica pur senza mai sfociare in guerra aperta, ha vissuto prospettando continuamente questa eventualità. Negli ultimi quarant'anni gli altalenanti rapporti tra le due superpotenze hanno configurato diverse situazioni strategiche e diplomatiche, rese sempre più complesse dalla diffusione degli armamenti nucleari. La guerra fredda porta anche a una notevole diminuzione degli scambi commerciali tra paesi dell'est e dell'ovest.

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COMECON

La divisione netta tra Europa Orientale e Occidentale fa sì che i commerci e gli scambi commerciali tendano a rimanere confinati

all'interno delle diverse aree. Alla fine della guerra nella spartizione che avviene per combattere
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Publisher
A.A. 2021-2022
107 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gslaviero98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del commercio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Ferrari Maria Luisa.