RUGOSITÀ NELLE OPERAZIONI DI FRESATURA
La rugosità teorica dipende da fattori geometrici mentre la rugosità reale dipende da
● Deformazioni plastiche
● vibrazioni
● dilatazioni termiche differenziali
● attrito
● struttura cristallina
● velocità di taglio
● angolo
● raggio di raccordo tra taglienti
● profondità di passata
● avanzamento
● usura utensile
La qualità del materiale determina la velocità di taglio. La velocità deve essere tenuta tanto
più bassa quanto più è duro il materiale da lavorare. Un acciaio bonificato ha una velocità di
fresatura bassa. Mentre l’alluminio è facilmente lavorabile perché la sua rigidezza è circa ⅓
dei acciai quindi la velocità di taglio è molto alta. Non dipende esclusivamente dai materiali
da lavorare ma dipende anche dal materiale dell’utensile. Solitamente gli utensili sono trattati
termicamente con la tempra superficiale oppure si utilizzano taglienti in carburi.
MACCHINE A CONTROLLO NUMERICO
Le macchine a controllo numerico o CNC (controllo numerico computerizzato) è un sistema
che controlla i movimenti della macchina in modo tale da far seguire all’utensile traiettorie
predefinite su specifici assi escludendo l’intervento degli operai.
Le istruzioni vengono date alla macchina in file G-code e sono una sequenza di istruzioni. Si
possono ottenere precisioni elevate e sono dotate di encoder che sono dei misuratori di
spostamenti e rotazione. Gli encoder forniscono dei feedback esatti sulla posizione della
testa. La posizione della testa può essere misurata anche attraverso dei laser che sono più
precisi.
La caratteristica principale della macchina a controllo numerico sono i g.d.l. che permettono
il movimento. Meno g.d.l. hanno e meno ho la possibilità di svolgere pezzi complessi.
Nella macchina (pg.26) ho una fresa dritta e posso spostarmi lungo i 3 assi e negli altri due
assi di rotazione.
Le macchine a controllo numerico si differenziano in funzione dei gradi di libertà permessi
● Le macchine CNC a 2 assi
○ Consentono il movimento solo su X e Y e le lavorazioni non avranno alcuna
profondità
● Le macchine CNC a 2.5 assi
○ Consentono di lavorare in 3 dimensioni ma possono avere solo una
interpolazione sugli assi X e Y. L’asse Z serve solo per variare di quota
● Le macchine CNC a 4 assi
○ Aggiungono il movimento di rotazione all’utensile o al pezzo da lavorare
● Le macchine CNC a 5 assi
○ Ho la liberta di movimento nello spazio perciò mi posso muovere lungo x, y e
z e posso svolgere anche le rotazioni attorno a 2 assi
ELEMENTI COSTITUENTI DI UNA MACCHINA CNC
Gli elementi costitutivi sono
● dispositivi di bordo
● gli encoder
○ Informano il computer sulla posizione e il movimento della testa
○ Si dividono in due tipologie
■ Lineari
■ Rotativi
● I motori
○ Sono necessari per controllare i movimenti negli assi
● Il computer
○ Trasforma il G-code in movimenti della macchina. Inoltre acquisisce i dati
dagli encoder e le istruzioni e stabilisce la posizione dell’utensile e ne
governa il movimento
Quando si realizza un componente con una macchina a controllo numerico si parte dal
progetto CAD e poi c’è il software CAM, cioè il percorso che la macchina deve fare per
realizzare il componente. In generale o si muove il componente o si muove l’utensile.
ADDITIVE MANUFACTURING
Le tecnologie di fabbricazione additiva, o Additive Manufacturing Technologies, sono
definite come “quei processi industriali che aggregano materiali al fine di creare oggetti
,partendo direttamente dai loro modelli matematici tridimensionali (CAD), tramite la
sovrapposizione di molteplici strati di materiale, procedendo in maniera opposta a quanto
avviene nei processi sottrattivi tradizionali”. La tecnologia di additive manufacturing nasce
dall’esigenza di realizzare strutture metalliche di forme complessa, non ottenibili con le
tecnologie tradizionali, che consentono di ottenere caratteristiche meccaniche superiori a
fronte di una notevole diminuzione della massa del prodotto finale.
Date le sue caratteristiche, l’additive manufacturing è attualmente adottato in diversi ambiti
applicativi. Viene preferito alle tradizionali tecniche in quanto garantisce
● variabilità di impiego delle materie prime
● capacità di ottenere manufatti con geometrie complesse
● prototipazione rapida
● elevata velocità di realizzazione del manufatto
I da queste proprietà seguono i seguenti vantaggi derivanti dall’impiego delle AM
● produzione di strutture con geometrie complesse attraverso
l’OTTIMIZZAZIONE TOPOLOGICA
○ L’ottimizzazione topologica è quel particolare tipo di studio, effettuato con
software di nuova generazione, in grado di ridefinire la forma di un
componente meccanico, andando a diminuire il peso tramite la sottrazione
di materiale inutile ai fini del mantenimento delle proprietà meccaniche.
○ L’ottimizzazione nella fase progettuale unita alla versatilità delle AMTs crea
strutture dalla forma complessa e le rinforza localmente in quelle zone
soggette ad una maggiore concentrazione degli sforzi meccanici.
○ Questa caratteristica non può essere riprodotta facilmente ed
economicamente attraverso le tecniche tradizionali.
● prodotti dalle proprietà uniche
○ L’impiego delle AMTs consente lo sviluppo di materiali metallici caratterizzati
da proprietà esclusive perchè ho la possibilità di plasmare la struttura
cristallina del materiale.
○ Difatti, variando i parametri di processo dell’AMT utilizzata è possibile
ottenere un prodotto che abbia microstruttura, resistenza a fatica, durezza e
finitura superficiale desiderate.
● economicità
○ Le AMTs sono tutte tecnologie Near-Net-Shape, ovvero tecnologie che
permettono lo sviluppo di prodotti la cui geometria è molto vicina a quella
finale richiesta in fase di progettazione, con una notevole riduzione dei
prodotti di scarto.
○ Il riciclaggio del materiale inutilizzato o il minor utilizzo dello stesso,
rispettivamente nelle tecniche a polvere o a deposizione diretta, permette
una diminuzione dei costi di approvvigionamento e produzione.
○ Pur mantenendo inalterate le caratteristiche meccaniche è possibile quindi
ridurre il materiale di scarto ed ottenere anche una riduzione del peso della
struttura.
○ Ciò comporta una diminuzione della produzione di CO2 sia durante il
processo produttivo, sia nell’impiego del prodotto finito. Infatti, con la
riduzione del peso del velivolo aumenta necessariamente anche la sua
autonomia e si riducono di conseguenza le emissioni prodotte.
○ Tutte queste caratteristiche rendono le AMTs delle soluzioni più ecologiche se
confrontate con le tecniche tradizionali.
● manutenzione e riparazione delle strutture
○ Ulteriore vantaggio nell’utilizzo delle AMTs in ambiente aerospaziale è la
possibilità di utilizzare le suddette tecniche per la riparazione delle strutture
metalliche attraverso il ripristino delle parti danneggiate (tecniche PBF) o con
il ripristino di quelle zone andate incontro ad usura meccanica (tecniche
DED).
○ Le tecniche AM possono essere utilizzate con successo anche nell’ambito
della manutenzione aeronautica e, in futuro, anche per la riparazione di
eventuali parti danneggiate dei lanciatori una volta ultimate le operazioni di
rientro nel campo spaziale.
PROCESSI AM METALLICI PER L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE
Per la classificazione delle varie AMTs saranno prese in considerazione solamente quelle
tecniche che utilizzano materiale metallico, poiché suscitano maggiore interesse nel settore
aerospaziale. Prerequisito per l’utilizzo delle AMTs è l’esistenza del modello matematico
tridimensionale del prodotto finito, realizzato tramite un software CAD. Una volta portata a
termine la progettazione 3D e il casting dei materiali di impiego è possibile procedere allo
sviluppo.
Le principali AMTs per i materiali metallici in ambiente aerospaziale si dividono in due
categorie
● Powder Bed Fusion (PBF)
● Direct Energy Deposition (DED)
PROCESSI POWDER BED FUSION (PBF)
I processi più promettenti in tema Additive Manufacturing sono quelli di fusione su letto
di polvere, noti come PBF.
In questo particolare processo il materiale utilizzato si presenta in forma metallica
particellare. Tale tecnica consiste nel produrre un componente solido usando una fonte
termica che induca una fusione selettiva delle polveri metalliche (powder), disposte su una
piattaforma (bed), strato dopo strato. I processi PBF a loro volta si suddividono in due
principali categorie a seconda del tipo di fonte termica utilizzata per indurre la fusione del
materiale metallico
● Laser ad elevata potenza (SLM SELECTIVE LASER MELTING)
○ Nella tecnica Selective Laser Melting (SLM) il processo di sviluppo deve
necessariamente avere luogo in una camera a vuoto, in maniera tale da
evitare la formazione di ossidi sullo strato superficiale delle polveri
metalliche disciolte.
○ Il processo inizia con la deposizione di uno strato di polvere sulla
piattaforma di lavoro, collegata ad un elevatore in grado di scorrere lungo la
propria normale. Lo strato di polvere metallica viene successivamente
livellato dal passaggio di un rullo o una racla.
○ In seguito, un raggio laser ad elevata potenza fornisce l’energia necessaria
per indurre la fusione delle polveri metalliche.
○ Il raggio laser segue le linee guida della proiezione 2D del modello CAD da
riprodurre. Ottenuto il primo strato, l’elevatore fa scendere la piattaforma di
una quantità pari allo spessore del successivo strato da deporre ed il
processo può così ripetersi fino al raggiungimento del prodotto finale.
○ Una volta ultimato lo sviluppo del componente è possibile estrarlo e passare
alla successiva rimozione delle particelle di polvere non interessate dalla
fusione.
○ I principali vantaggi nell’impiego della tecnologia SLM sono
■ Capacità di produrre prodotti di qualità elevata con geometrie anche
complesse
■ Miglior processo PBF-Laser che garantisce la completa fusione delle
particelle di metallo garantendo eccellenti proprietà meccaniche
■ Capacità di ottenere componenti di qualità superiore rispetto ai
tradizionali processi di fonderia o deformazione plastica
■ prettamente indicata per la produzione in serie di piccole/medie
quantità
■ considerata una tecnologia “pulita” in quanto permette il riciclo del
materiale in eccesso ed è anche caratterizzata da un bas
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Appunti del corso Tecnologie delle strutture aerospaziali metalliche e in composito (parte 1)
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Appunti del corso Tecnologie delle strutture aerospaziali metalliche e in composito (parte 3)
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Appunti del corso Tecnologie delle strutture aerospaziali metalliche e in composito (parte 4)
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Appunti del corso Tecnologie delle strutture aerospaziali metalliche e in composito (parte 5)