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Tecniche del disegno
Le punte metalliche sono una delle tecniche del disegno più antiche che si basa su uno strumento che è simile allo stiletto per il ricalco. È utile per ricalcare un'opera già disegnata su un secondo supporto.
Queste punte metalliche avevano già un'applicazione sulla pergamena. Per esempio, un codice pergamenaceo la rigatura è fatta in antico con punte metalliche. Analogamente, bisogna sempre guardare al trattamento del disegno o dei codici pergamenacei per capire il tipo di utilizzo delle punte metalliche per disegno su carta. Il codice pergamenaceo non avrà mai una pergamena non trattata, la procedura prevedeva una preparazione della superficie della pergamena con polvere di gesso oppure pietra pomice o osso ridotto in polvere per avere un effetto di lisciatura.
Analogamente, queste operazioni si incominciano a fare sulle carte cosiddette "preparate" a colori. Si tratta di un'altra tipologia di.
Carta colorata, ma non attraverso la colorazione in pasta, ma attraverso un trattamento superficiale. Gli elementi necessari per preparare le carte sono innanzitutto la carica che si poteva basare su alcuni elementi (gesso guscio d'uovo pestato, bianco d'osso, gessatura, caolino, argilla bianca, pietra pomice, bianco di piombo).
Per avere la colorazione è necessario quindi scegliere un pigmento, quelli più utilizzati sono: le terre verdi, argille rosse (uguale a quella utilizzata per le sinopie), orcra gialla, nero, cinabro (rosso vermiglio), indaco (blu d'origine vegetale). Per estendere tutto questo c'è bisogno di un legante, quindi la gelatina o colla di pelle animale.
Perché per realizzare una carta preparata diventa carta colorata? Serve per realizzare un determinato tipo di disegno, per studiare il contrasto tra la superficie colorata e la parte figurativa, per dare una resa di volumi o per contrasto al punto più affascinante del disegno.
Questo tipo di utilizzo è più legato all'epoca rinascimentale, dopodiché le carte preparate vengono messe in secondo piano e scompaiono.
La carta preparata è essenziale per il disegno a punta metallica, non si potrebbe disegnare a punta metallica su una carta che non è preparata.
Se all'inizio, nella prima fase Rinascimentale, questo tipo di supporto è utilizzato esclusivamente per i disegni a punta metallica, poi per le fasi di passaggio non è detto che si mettano in atto anche degli utilizzi diversi, quindi magari non esclusivamente punte metalliche, ma magari anche inchiostro su carta colorata. Per questo, poi, per capire esattamente che tipo di tecnica è stata utilizzata, bisogna fare un esame molto accurato dell'opera.
Le punte potevano essere in diverse leghe metalliche perché questo è un tipo di disegno acromo, cioè non c'è un rilascio di pigmento, si basa soltanto sulla traccia.
lasciata dalla punta metallica, sullo stratopreparato della carta:
Punta in piombo: ha l'uso più diffuso, metallo grigio blu che si può utilizzare su carta non preparata. Utilizzato per la rigatura delle pergamene. Il suo svantaggio è che è facilmente cancellabile, basta anche solo la mollica del pane. Si fa fatica a riconoscerla perché può avere tratti più o meno sottili in base allo stiletto utilizzato e soprattutto lo si utilizza in lega con altri metalli (stagno e bismuto).
Punta in argento: tratto grigio chiaro, il tratto è facilmente identificabile, ma per la sua sua natura metallica vira facilmente al bruno per reazione con l'aria. Il risultato però è stabile nel tempo e non è cancellabile.
Punta in oro: utilizzato per lo più in lega come argento o rame, dà un tratto grigio.
Punta in rame: utilizzato in lega con argento o con zinco e stagno (bronzo) o con oro.
Gli artisti, a seconda
dell'infrarosso vicino. Questo permette di rilevare la presenza di particolari sostanze o materiali presenti sulla superficie analizzata. La riflettografia infrarossa è particolarmente utile per la caratterizzazione dei materiali utilizzati nella realizzazione delle punte e degli stiletti. Ad esempio, può rivelare la presenza di metalli pregiati come l'argento o altri materiali specifici utilizzati per la produzione di punte di particolare valore. Questa tecnica di analisi, combinata con altre come l'analisi UV e l'utilizzo dei raggi X, permette di ottenere una valutazione più completa delle caratteristiche delle punte metalliche. In questo modo, è possibile identificare il tipo di punta utilizzata e valutarne le peculiarità, i pregi e i difetti. Un esempio celebre di utilizzo di questa tecnica è riportato in un appunto di Leonardo da Vinci, in cui prende nota del furto di uno stiletto d'argento da una bottega. Grazie alla riflettografia infrarossa, è possibile comprendere esattamente il tipo di punta utilizzata e quindi individuare il ladro. In conclusione, la riflettografia infrarossa è uno strumento fondamentale per la diagnostica delle punte metalliche, permettendo di valutarne le caratteristiche e identificarne il materiale di composizione.La radiazione infrarossa agisce in maniera diversa in base alle superfici, ma soprattutto ai materiali. Ha un maggiore potere penetrante rispetto ai raggi X e di conseguenza ci sono dei materiali che restano totalmente invisibili e invece dei materiali che risultano opachi. Questo succede perché si può calcolare il valore di riflettanza dei materiali. Nello schema sopra vediamo, a seconda del materiale che incontra, fino a dove si può spingere la nostra radiazione. È molto funzionale perché si è scoperto che è particolarmente adatta per rivelare sui dipinti il disegno preparatorio. Questo però funziona solo quando abbiamo una preparazione della tela che ha un elevato potere riflettente, se ha un potere riflettente la radiazione riesce a penetrare e può far risultare invisibili gli strati pittorici. È molto adeguata anche per le opere d'arte su carta e funziona bene quando il foglio di carta è preparato.
perché c'è un potere riflettente di questa superficie. Rivela molto bene, ad esempio, le punte metalliche, però in combinato con altre operazioni diagnostiche. Può essere l'infrarosso a falso colore che si distingue dalla riflettografia IR perché nella resa fotografica viene utilizzata una parte dello spettro della luce visibile per dare una colorazione differente rispetto al grigio, bianco o il nero dell'immagine riflettografica normale, e questo ci aiuta a evidenziare determinati pigmenti. Chiaramente bisogna fare un'operazione di lettura adeguata della nostra immagine.
Un'altra tipologia di analisi è quella della fluorescenza X (XRF). Questa è una tecnica che può dare un'identificazione corretta degli elementi chimici presenti sull'opera irraggiata, ha un ottimo successo nell'individuazione delle leghe metalliche.
In questo caso l'analisi è stata del tipo Proton Industrial X-Ray Edition.
che è una variante perfezionata dell'analisi XR. Nel disegno di Filippino Lippi su carta preparata a punta metallica, si voleva capire quali punte metalliche erano state utilizzate. Abbiamo il paragone tra la fotografia a luce naturale e la fotografia a riflettografia. Si vede come l'immagine riflettografica ci faccia percepire solo una delle due punte metalliche utilizzate, che è quella di piombo che ha un tratto più vistoso. Dal paragone si vedono che altri tratteggi che sono stati realizzati con altri metalli. Qui è stata utilizzata una punta di piombo in lega con stagno e poi una punta d'argento in lega con quantità un po' più ridotte di rame e zinco. Queste analisi possono condurci a un punto di precisione molto alto. Disegno del Perugino su carta preparata, verso l'ocra. Su questa carta preparata probabilmente il colore era più ceruleo all'inizio, era meno grigio. In questo caso bisogna tenere anche presente il.montaggio: il disegno è stato montato a sua volta su un altro supporto che è stato decorato. Qui vediamo le analisi che sono state fatte sull'opera: - lettera A, luce visibile. - lettera B riflettografia, funziona bene il fatto che ci sia la superficie preparata riflettente, perché si distinguono solo una parte del disegno. - lettera C, un altro tipo di riflettografia, questa volta in falso colore, dà un risalto più tonale a certi pigmenti piuttosto che ad altri. - lettera D, un'analisi UV, però non allo spettro UV normale perché è stato dosato un irraggiamento in maniera diversa. La colorazione caratteristica dei raggi UV si vede nella E dove l'irraggiamento maggiore permette di visualizzare molto bene come è stata spesa poi la preparazione al di sotto del disegno di Perugino. Le immagini F e G sono a microscopio e permettono di capire come si presenta lo stato di preparazione. Chiaramente si vede molto di.più il degrado a livello microscopico.Le carte preparate hanno una fortuna incredibile nella Firenze rinascimentale, poi diventa man manouna tecnica più obsoleta.Però c'è anche chi ne fa un uso ibrido, come ad esempio Vasari nella Coronazione della Vergine,(1560-1570) che utilizza una carta colorata preparata su cui disegna a pietra nera e poi con la penna ainchiostro, quindi non utilizza la punta metallica.Altro esempio è la Testa di vecchio con gli occhi sbarrati (1490) del Ghirlandaio. Vediamo dall’analisiriflettografica solo la stesura del disegno a punta metallica, il bianco è stato applicato dopo e quindi nonsi vede. Dall’analisi a luce visibile la cornice, realizzata probabilmente ad acquerello, è quasi invisibile.Sotto l’inchiostro troviamo delle tracce a pietra nera.Altre tecniche di disegno, tra quelle per lasciare un tratto nero-bruno scuro, il più comune è ilcarboncino. È un
materiale modesto e semplice da utilizzare soprattutto per gli schizzi e disegni preparatori perché dà un tratto meno sottile. Si ottiene portando dei pezzi di legno alla carbonizzazione, dopodiché viene tagliato inizialmente a bastoncino e poi si aguzza la punta per avere una parte per disegnare. L'artista sapeva bene che al di sopra di un disegno preparatorio a carboncino, ad esempio, non poteva poi procedere con acquerellatura poiché è respingente rispetto a certi pigmenti. Per sua natura essendo un prodotto della carbonizzazione, di per sé tende ad essere polverulento quindi poi a livello di degrado comporta un grosso problema, perché per abrasioni o per tensioni meccaniche e flessione della carta, si può perdere una quantità significativa del pigmento. Per ovviare a questo problema gli artisti sapevano che si poteva utilizzare fissativo al di sopra della superficie disegnata per evitare poi perdite di pigmento. Si potevaanche ottenere un carboncino più grasso aggiungendo olio (dilino o di oliva) per avere una resa disegnativa più diffusa e che garantiva lo sfumato. Tra i pigmenti neri si poteva utilizzare anche la graf