CARPOFAGI DEI FRUTTIFERI E DELLA VITE
Può essere effettuata una lotta ovicida o larvicida, ma entrambe possono portare a
insorgere di resistenze.
Strategie di lotta:
1. Carpofagi che causano danno diretto senza compensazione e senza curatività:
soglia di intervento allo stadio precedente a quello dannoso.
2. Carpofagi che causano danno diretto solo dopo aver attaccato parti della pianta
non commerciale: soglia di intervento prima che il carpofago attacchi la parte
commerciale.
3. Carpofagi il cui danno diretto non è subito economico ed è curativo: soglia di
intervento quando c’è compensazione e curatività.
1) Soglia di intervento su stadio precedente a quello dannoso:
- No compensazione.
- Interventi curativi contro larve non efficaci o limitati.
- Cydia pomonella, Grapholita molesta da seconda generazione, tignole della vite
(seconda e terza generazione), mosca dell’olivo su olive da mensa.
2) Soglia di intervento basata su stadio dannoso ma su unità di campionamento
diversa da parte commerciale. È possibile quando: compensazione e curatività.
- Tortricidi ricamatori, prima generazione della tignola orientale del pesco
(colpisce i germogli).
3) Soglia di intervento basata sullo stadio dannoso quando l’insetto attacca già la
parte commerciale.
- Se ogni larva attacca scalarmente un numero crescente di frutti o può essere
uccisa prima che si determini una riduzione dell’allegagione (prima generazione
tignola della vite, oplocampe).
- Se la larva uccida nelle primissime fasi di sviluppo viene consentito l’arrivo del
frutto alla raccolta senza sintomi (cicatrizzazione, mosca delle ciliegie) o con
bacato secco (mosca dell’olivo su olive da olio, seconda generazione tignole su
uve da vino). Cydia pomonella
Monitoraggio: trappole a feromoni.
Soglia economica di danno: 1-2% di frutti campionati.
La lotta efficace deve evitare che le larve entrino dentro i frutti (bacato secco è già un
danno), bisogna quindi:
• Prevenire le ovodeposizioni (caolino, confusione sessuale, reti).
• Uccidere le larve neonate appena schiuse.
• Lotta curativa non efficace.
Conoscere il periodo di volo è fondamentale per posizionare i trattamenti:
• Trappole a feromoni.
• Modelli fenologici dei gradi giorno e a ritardo variabile.
Soglie di intervento basate su catture dei maschi con trappole a feromoni:
• Due catture/trappola in 1-2 settimane o 5 catture/trappola in 120 gradi giorno.
• Larvicidi a schiusura uova, cioè dopo 10 giorni a 18°C.
Soglie di intervento basate su penetrazioni larvali:
• Anche se bacato secco è già un danno irreversibile, si presuppone che poche
mele attaccate non deprezzino la produzione.
• Verifica su almeno 500 frutti/ettaro.
• 0.3% giugno, 0.5% luglio, 0.8% agosto (minore a giugno per evitare la diffusione).
• Subito larvicidi con attività curativa.
Strategia basata su copertura quasi continua e modelli:
• Primo intervento a inizio schiusura uova (150 gradi giorno da inizio catture o
modelli a ritardo variabile).
• Trattamenti successivi decisi in base a scalarità di schiusura (catture o modelli a
ritardo variabile) e persistenza insetticidi.
Problema sono i voli irregolari, continui con basse catture = difficile posizionamento dei
trattamenti = mix di strategie
Carpocapsa con altri fitofagi:
- + Tignola orientale del pesco: copertura continua.
- + Piralide del mais (terza generazione): richiede interventi specifici, per rispettare
i tempi di carenza non si possono utilizzare insetticidi di sintesi, allora utilizziamo
il Bacillus. Grapholita molesta
Fa 4-5 generazioni e i suoi voli sono anche sovrapposti.
Soglia economica di danno: 1-2% dei frutti campionati danneggiati.
Soglia di intervento basata su catture di maschi con trappole a feromoni:
• Prima generazione: 30 catture/trappola/settimana.
• Generazioni successive: 10 catture/trappola/settimana.
• Interventi con larvicidi: 3-4 giorni dopo il superamento della soglia.
Soglie di intervento per la prima generazione basate su attacchi ai germogli: si interviene
appena i primi germogli sono attaccati.
Strategie di copertura continua:
• Cultivar precoci: 20-25 giorni prima della raccolta (solo la seconda generazione).
• Cultivar tardive: 40-45 giorni prima della raccolta (più generazioni.)
LEPIDOTTERI SCAVATORI DELLA VITE
Lobesia botrana e Eupoecilia ambiguella
Prima generazione:
• Soglia economica di danno: 60% dei grappoli infestati (la pianta in questa fase
compensa).
• Soglia di intervento: 60% perchè si possono uccidere le larve quando hanno fatto
solo parte del danno potenziale (curatività del trattamento).
Seconda generazione:
• Precoce: acini rinsecchiscono precocemente, c’è compensazione, la soglia
economica di danno è del 30-40%.
• Tardiva: acini marciscono alla raccolta, non c’è compensazione, la soglia
economica di danno è del 10-20%.
Seconda generazione su uve da vino: bisogna intervenire prima che causino danno
economico:
• Trattamento larvicida preventivo a inizio schiusura uova (10 giorni dopo le
catture). Soglia di intervento a 20-60 catture/trappola.
• Trattamento larvicida curativo (15-20 giorni dopo le catture) contro larve già
penetrate in acino, la soglia di intervento è a 5-10 nidi larvali su 100 grappoli.
Il bacato secco non è un danno per il vino.
Seconda generazione su uve da mensa: la soglia economica di danno è al 3-4%. La soglia
di intervento è basata su catture e uova (1-3% grappoli con uova).
Terza generazione:
• soglia economica di danno per il vino: 10-20 nidi/100 grappoli.
• Soglia economica di danno per uve da mensa: 3-4% dei grappoli infestati.
La lotta curativa non è possibile perchè gli acini non rimarginano le ferite. Soglia di
intervento a 1-5% di grappoli con uova.
LEPIDOTTERI TORTRICIDI RICAMATORI
Eulia e Capua
Soglia di intervento a 5% dei grappoli infestati.
IMENOTTERI TENTREDINIDI
Soglie di intervento:
• 20 catture/trappola settimana di adulti.
• 10% dei bottoni fiorali con uova.
DITTERI TEFRITIDI
Olea spp.
Monitoraggio:
• Trappole cromotropiche + erogatore feromone sessuale per attrarre i maschi +
erogatore ammoniacale per attrarre le femmine.
• Lotta impostata a partire dalle prime catture.
Lotta adulticida:
• Deterrenti l’ovodeposizione: rame (deterrente per femmine, mortalità embrione e
larve neonate per eliminazione del batterio simbionte) e caolino (deterrente per
femmine).
• Esche proteiche a base di spinosad.
• Da inizio cattura adulti con trappole.
• Facilmente dilavabili, necessitano di interventi ripetuti.
Lotta larvicida:
• Su olive da olio è sempre possibile la lotta curativa (bacato secco non è danno
economico.
• Su olive da mensa è fatto solo in emergenza perchè il bacato secco causa danno
economico.
• Soglie di intervento: 10-15% su olive da olio con ovodeposizione e larve di prima
generazione; 1-2% su olive da mensa.
• Acetamiprid. LOTTA INSETTICIDA E RESISTENZE
Limiti
• Tecnici: resistenza dei fitofagi e tossicità verso i nemici naturali causano
pullulazioni indotte di fitofagi.
• Ecotossicologici.
• Tossicologici.
• Economici: minore PLV dovuta a danni causati dalle resistenze; maggiori costi
dovuti all’utilizzo di principi attivi più costosi per aggirare le resistenze; costi
ambientali e sanitari.
La selezione dei fitofagi resistenti può interessare i fitofagi bersagli oppure i fitofagi non
bersaglio (problema largo spettro), coinvolgendo anche altri predatori e prede.
I nemici naturali hanno meno capacità di detossificarsi dai principi attivi e di riprendere
il numero originale rispetto alle prede. Inoltre, i nemici naturali hanno un tasso
riproduttivo basso e fanno meno generazioni. L’interazione dei principi attivi con i nemici
naturali ne riducono la loro fitness. Resistenza
È il risultato della selezione di individui geneticamente predisposti a sopravvivere
all’esposizione di una dose massima di insetticida quando applicato in modo corretto.
Le resistenze sono casuali ed emergono spontaneamente.
Le resistenze costano all’industria dei prodotti fitosanitari che non riescono a vendere i
loro prodotti e all’agricoltore che spende di più e ha maggiori danni.
Meccanismi di resistenza
L’insetticida deve:
• Entrare in contatto.
• Penetrare nell’insetto (tegumento, ingestione, inalazione).
• Raggiungere il sito bersaglio.
• Legarsi al sito bersaglio.
I meccanismi sono:
• Resistenza etologica: l’insetto evita il contatto con l’insetticida.
• Resistenza fisiologica: il tegumento non è permeabile o l’insetticida riesce a
penetrare ma poi alcuni meccanismi degli insetti lo depositano, sequestrano e
espellono, impedendo all’insetticida di raggiungere il sito attivo.
• Resistenza metabolica: enzimi detossificanti prima del raggiungimento del sito
bersaglio. In questa resistenza gli insetti possono produrre più enzimi
detossificanti (quantità) oppure più efficaci (qualità).
• Mutazione molecola bersaglio: insetticida non riesce a legarsi (site insensivity).
Vi è quindi una riduzione della molecola bersaglio o un'effettiva modifica alla
molecola bersaglio. Termini
• Resistenza crociata: resistenza ad un insetticida comporta resistenza anche ad
altri insetticidi, anche se non è mai entrato in contatto con essi. Con medesimo
meccanismo di azione o con diverso meccanismo d’azione ma la
detossificazione avviene da parte dello stesso enzima.
• Resistenza multipla: resistenza dovuta a combinazione di più meccanismi
(poligenica).
• Fattore di resistenza: dose che deve essere applicata per avere la stessa
mortalità del suscettibile (poli o monogenica). FR = dose letale resistente / dose
letale suscettibile. Basi genetiche
Monogenica: Resistenza manifestata immediatamente con fattore di resistenza
elevato.
• Dominanza completa: resistenza massima anche con un solo R.
• Dominanza incompleta: diversi livelli di resistenza in funzione dei geni recessivi.
• Controllata da 1 solo gene altamente resistente e trasmissibile.
Poligenica:
Più geni per uno stesso meccanismo o meccanismi diversi. I livelli di resistenza si
hanno in funzione del numero e grado di protezione dei geni coinvolti.
• Controllato da molti geni, ha minore resistenza ed è difficile da trasmettere.
Affermazione e reversione di resistenza
Perchè si mani
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