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Fundierung (invarianza nella variazione, ovvero nella molteplicità)
La teoria della molteplicità è una Wissenshaftslere. Intreccio stabile e fluente. Husserl insiste sia sul lato formale della conoscenza che sull'altro polo ovvero quella dell'inconcretezza dell'esperienza. Sul primo polo dice che connessione necessaria con l'afferramento (Erfassung) delle idee come oggetti con il giudicare categorico su di esse, stanno le possibilità dei giudizi generali su oggetti in generale pensati come determinati predicativamente nelle altre idee e quindi la possibilità di giudizi di una generalità puramente ideale. Tutti questi giudizi non implicano la posizione del reale (perché an sich), il loro senso e la loro validità sono indipendenti dal fatto che ci sia o no qualcosa di reale. Sono giudizi ideali sulla realtà pensabile, idealmente possibile". Se ho davanti a me un tavolo e giudico su di esso, è
rispetto a tutti i dati immanenti qualcosa ditrascendente (è un eidos). Il fenomenologo è come una telecamera dietro la quale non c'è nessuno eche si sposta di volta in volta su vari livelli di realtà compresi quelli che troviamo nel giudizio(nell'esempio "questo è un tavolo"). Il punto è che la telecamera si sposta da sola sia nel mondo idealeche in quello reale. Non si deve dimostrare la realtà perché è un presupposto. Ma una volta cheanalizzo cosa significa dire questo, iniziano le complicanze di cui devo dare conto.-Il modo in cui mi è dato il 3 è la stessa evidenza con cui mi si dà il tavolo. Lo sforzo di Husserl èquello di dimostrare che l'analisi degli atti con cui giudichiamo il mondo è la base della fondazionefilosofica della verità di ciò che si giudica in questi atti (ovvero l'oggetto giudicato). Il tentativo èquello disuperare la divisione tra idealità dei concetti e esperienza percettiva (ecco perché è un allungamento dell'estetica trascendentale). E il trascendentale è l'ideale. Quindi andare a vedere la legalità interna dell'atto del percepire. Husserl dice che ci sono vari gradi dell'evidenza che rendono possibile la visione di ciò che si dà nel fenomeno, e cioè la sua stratificazione. E aggiunge che se si vuole capire la legalità del legale o del formale in generale, dove avere un'evidenza anche di questo elemento ideale (vedere il logico in Quando sentiamo una particella sincategorematica ("è", "non") sappiamo che non vogliono dire niente, che non ci sono nel mondo (non sono infatti natural kinds). Ma questa riconoscibilità immediata del categoriale è ciò che interessa a Husserl perché se vediamo questa evidenza mostriamo cheovvero di estensione del peso dell'estetico, Husserl sta dentro un platonismo. Agli eide ci arrivo con la variazione (immaginativa), di strato instrato.
A livello fondativo non c'è nulla al di fuori del corpo, se ci fosse una Begrundung questa rimanderebbe al corpo (e se rimanda al corpo allora c'è Fundierung). Il rimando al corpo significa che c'è qualcosa che sfugge al concetto. Se dico corpo infatti dico impossibilità di vedermi da fuori, dico che anche gli altri stanno sullo stesso livello e non in un altro (quindi c'è intersoggettività).
Nella descrizione fenomenologica c'è un'Erfassung del categoriale che sta dentro l'esperienza e colloco degli invarianti (eide) nella variazione (ovvero molteplicità). Non possiamo pensare che il concetto assorba in sé il reale, c'è sempre un residuo che resta fuori dalla concettualità (corpo, impossibilità di stare al di fuori).
Ecco perché la fenomenologia mette a tema come elemento fondante l'impossibilità della fondazione intesa come Begründung (nel Crisi Husserl va in una direzione che prende congedo dalla Begründung perché dice che il soggetto trascendentale è quello empirico). Sia in Wittgenstein che in Husserl il soggetto che descrive è interno all'esperienza. Quindi c'è qualcosa che sfugge al concetto. W elabora il Mistico come ciò che non può essere detto e che sfugge alla concettualizzazione. Elemento dell'inconcettualità che rende impossibile la fondazione ultima (Begründung). Quando manca il fondamento si deve ricorrere alla metafora. Blumenberg studia l'ineludibilità della metafora perché nel cuore della filosofia c'è un elemento inconcettuale. E se diciamo che l'elemento di impurità ha a che fare con il corpo allora ci muoviamo ai margini della filosofia. B dice che la vita.è stare dentro la nave ovvero che non ci si può chiamare fuori rispetto all'esperienza che si sta facendo. E questo è un altro modo per dire la fondazione ultima. Possiamo chiamarlo corpo, mistico, inconscio.
La metafora per B è parte dell'argomentazione filosofica perché c'è l'inconcettuale. La stessa Lebenswelt è analizzabile come metafora assoluta. B dice che quanto più ci allontaniamo dall'immediatezza quanto più vediamo gli orizzonti di senso che circondano come un alone, tanto più vediamo la metafora. Nell'orizzonte che circonda la percezione c'è anche la storicità, l'enciclopedia edunque c'è il refluire (tutto ciò che presuppongo quando percepisco qualcosa). B dice che da ciò che percepisco all'orizzonte della percezione tropo complessi metaforici e anche narrazioni. E queste narrazioni sono anche nella scienza: “non sappiamo
Per quale motivo abbiamo dato inizio a questa impresa della scienza – a prescindere da tutto ciò che fornisce per mantenere in via il nostro mondo. Evidentemente quella verità non può più essere detta e non è mai stata detta” ecco perché Husserl dice di fare l'epoché, liberarsi dall'atteggiamento naturale dell'ovvietà. Quindi è tutt'altro che semplice stabilire il valore di verità di una teoria. (anche Derridà dice che c'è dell'inconcettuale e che il fuori sta dentro come una tasca, o anche M-P parla di un invaginamento trail dentro e il fuori “il visibile e l'invisibile” in cui l'invisibile è l'inconcettuale, che possiamo indicare e basta, non possiamo tradurlo, concettualizzare. Blumenberg infatti dice che “l'inconcettualità non coincide con visibilità” come per esempio il mito è invisibile.
(eppure ci tiene a galla proprio in quanto metafora dell'inconcettuale). Il mito non viene scalzato dal Logos, ma sono narrazioni che dannosenso (come una sorta di fondamento) (per esempio il fondamento mitico della scienza potrebbe essere quello positivistico della scienza).
Tutta questa analisi delle forme dei sistemi di credenza, delle forme simboliche, ha la sua giustificazione nell'analisi sul precategoriale, in cui husserlianamente troviamo sedimentata la storia percettiva dell'umanità. Non solo troviamo l'elemento eidetico ma anche gli stili apparizionali: e questo mi si dà nella sintesi passiva, quando percepisco non penso, c'è un'abitudine a percepire il mondo in un certo modo, abitudini pregresse che ricevo in eredità ovvero delle abilità percettive di un certo tipo. Questo significa che c'è, nell'analisi del percetto, una dimensione impersonale, ovvero che a monte c'è
l'intersoggettività che è uno degli orizzonti fondativi dell'atto percettivo e l'altro orizzonte è quello degli eide. La Lebenswelt è il mondo delle evidenze pure, concezione teorica. Non è il mondo naturale in cui siamo innanzitutto e per lo più. Nella Lebenswelt non possiamo mai vivere perché è un mondo in cui non c'è la variazione, non si può passare attraverso i vari strati dell'evidenza, ma è un mondo delle evidenze pure. La lebenswelt è un modello. E questa evidenza deve essere presupposta. Innanzitutto e per lo più siamo immersi in un mondo in cui le evidenze non sono chiare, anzi la percezione è esperienza di adombramento (Abshattung) di avvicinamento all'evidenza, e le sintesi passive sono delle stratificazioni dal chiaro all'evidente. Es: sono nella nebbia e vedo qualcosa che sembra un uomo e invece è un manichino: solo dopo scopro se è.così ma qualcosa è già delineato (tema degli adombramenti). La Lebenswelt è un telos di evidenza. Il presupposto che si possa raggiungere l'evidenza si dà alla fine (Nachtraglichkeit: ciò che si porta dopo a visibilità) per cui si mostra dopo ciò che viene prima (cioè a mostrarsi dopo è l'idealità del giudizio ovvero l'evidenza pura) (es: inconscio, Freud, lapsus, sogni). Esempio: possiamo dire che all'origine del trascendentale, la prima forma assoluta è l'Etwas uberaupt, cioè prima che si dia qualcosa deve darsi il concetto, la forma pura del qualcosa. E questa forma pura si dà Nachtraglichkeit (cioè: è necessario avere una forma pura di un qualcosa per poter percepire il qualcosa in particolare. Ma il qualcosa in generale lo percepisco nachtraglichkeit. Ma allora l'intuizione categoriale in cui emirico e trasc si danno insieme?). Anche per unfenomenologo l'evidenza si dà dopo: essa produce effetti dopo che è stata presupposta (il punto non è che non può non essere presupposta? Cioè io presuppongo, esperisco, e capisco che il riconoscimento di un oggetto è possibile presupponendo l'etwas uberaupt)