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LE FIERE DEL LIBRO & I LIBRI DI LARGA CIRCOLAZIONE

In questo periodo presero enorme piede le fiere del libro, che in realtà esistevano già dal XII secolo. A partire dal XVI secolo, la Fiera di Francoforte (fondata nel 1140) assumerà un ruolo fondamentale nella diffusione del libro a stampa: due volte all’anno gli stampatori si riunivano in questo evento con 4 obiettivi: far conoscere le novità editoriali, acquistare vario materiale, reclutare personale, concludere le operazioni avviate nell’anno precedente.

Oltre alla Fiera di Francoforte, si afferma soprattutto la Fiera di Lipsia. Ricordiamo poi varie fiere generaliste in diverse città europee, in cui si pubblicizzavano anche i libri: queste fiere generaliste erano il canale privilegiato per il commercio dei libri proibiti.

Questa ultima operazione era svolta anche dai librai ambulanti, i quali, nel frattempo, si specializzarono anche nella vendita di una nuova tipologia editoriale.

più bassa e umile, i libri di larga circolazione, nata nel XVII secolo: si tratta di pubblicazioni di tipo menoelegante rispetto al solito e che servivano agli stampatori per aumentare i loro guadagni vendendo anche al largo pubblico. Di questatipologia editoriale ricordiamo ad es. la Bibliotheque bleue, una raccolta di libriccini francesi: caratteristiche comuni di questivolumi erano l’uso di una carta mediocre, la stampa di testi di tradizione medievale, l’uso delle calcografie, ecc. Questa stessatendenza si diffonde poi anche in Inghilterra. Tali libretti, oltre che dai librai ambulanti, erano venduti anche dai mercanti nonspecializzati, come merciai, droghieri, ecc. Erano ovviamente libri molto economici.

LA STAMPA PERIODICA: AVVISI E GAZZETTE

Nel XVI secolo nasce anche la stampa periodica, che porta alla diffusione dell’informazione periodica di vario genere. Anche qui,alle origini ci sono fogli volanti di notizie, definiti “avvisi”, che

potevano essere anche manoscritti. Si diffondono poi degli opuscoli, le "gazzette", di poche pagine e in formato in-ottavo, riportanti notizie rivolte ad un pubblico ampio, al quale non era chiesto dispendere grandi cifre per acquistare questi prodotti. Tali fogli rivestirono un ruolo di capitale importanza per la nascita dell'informazione periodica. La diffusione di avvisi, gazzette, novelle favorì l'ampliamento del pubblico lettore e uditore, nonché l'ammodernamento delle pratiche di lettura: queste produzioni contribuiscono a rendere ancora più familiare lo scritto presso i non colti. Si passa da un'informazione bibliografica che era sempre stata solo retrospettiva (cioè per informare su quanto era stato pubblicato in precedenza, il patrimonio letterario del passato che era a disposizione dell'umanità) ad una informazione bibliografica che doveva rendere immediatamente conto delle produzioni contemporanee non a caso,

Il termine "bibliografia" viene coniato proprio in questi anni, nel 1633, ed andrà poi ad affermarsi con il significato di "bibliografia corrente" (= non più retrospettiva, bensì con scopo di aggiornamento bibliografico immediato).

IL DIRITTO D'AUTORE

Ci spostiamo sempre di più dall'antico regime tipografico: questo però non può avvenire pienamente fino a quando non si affermerà il diritto d'autore. Dal 1709 e per almeno un secolo questo sarà in vigore solo in Inghilterra, a seguito dell'emanazione del Copyright Act, che tutelava gli interessi economici dell'autore, che poteva cedere il diritto d'uso dell'opera a un editore o a un libraio in cambio di denaro, come riconoscimento del suo lavoro intellettuale. Tutto questo porta verso un'editoria moderna sia dal punto di vista dell'autore, che potrà così vivere della propria penna, e sia dal punto di vista dell'investitore-editore.

che può investire le somme di denaro necessarie all'edizione, decidendone le caratteristiche materiali, le dinamiche di lancio e distribuzione, i rapporti con i librai, ecc. Dalla congiunzione di tutti questi elementi inizia a emergere la figura dell'editore moderno che conosciamo oggi. In Italia il diritto d'autore arriverà solo nel 1840 e la Convenzione di Berna, che istituzionalizza il diritto d'autore a livello internazionale, arriva solo nel 1886. Bibliografia (2022/23) | Rosa Ginevra L'avvento del libro moderno Il 1830 è stato scelto come anno convenzionale per segnare la fine dell'antico regime tipografico, e quindi la nascita del libro moderno. Tuttavia, per i primi decenni dell'800 si parla ancora di economia "sottopotenziata", per vari motivi: - L'attività editoriale richiedeva enormi investimenti - Con l'aumento delle tirature bisogna per forza aumentare le spese in modo proporzionale.e quindi i carichi finanziari insostenibili inducevano a diminuire le tirature. Il capitale fisso (= il materiale) investito non permetteva di stampare un volume di una certa mole tutto in una volta, e quindi bisognava scomporre le forme dopo la tiratura di un certo numero di fogli. Il mercato, in questa condizione, non permette quindi all'editoria di esprimere appieno le sue potenzialità. Il mercato potenziale è disperso e minoritario rispetto alla popolazione complessiva e inoltre il prezzo dei libri, ad eccezione dei libretti di larga circolazione, rimane alto: questo, di fronte alla crescente domanda di prodotti a stampa, porta alla diffusione di tutta una serie di espedienti esurrogati messi a disposizione per i più poveri, ad es. la possibilità di prendere in prestito i volumi anziché comprarli. Tutto ciò porta all'allargamento del pubblico lettore e alla rivoluzione della pratica di lettura (che diventa da intensiva a

estensiva).Come detto, poi, nel corso degli anni, in tutti i Paesi si affermerà il diritto d'autore (in Inghilterra nel 1709, in Francia tra il 1777 eil 1793, in Italia tra il 1799 e il 1840), fino ad arrivare alla Convenzione internazionale del 1886.In tutto ciò avviene anche la separazione tra stampatore, editore e libraio, i quali inizieranno a occuparsi solo del loro compito specifico.Cambiano anche le forme dello stampato, negli elementi dello stile tipografico, delle illustrazioni, delle decorazioni e delle strutture del libro.La rivoluzione riguarda anche i macchinari, in particolare viene stravolta la struttura complessiva del torchio: nel 1795 viene realizzato il primo torchio interamente costituito di ghisa, il Torchio Stanhope, che poteva portare a 3000 tirature giornaliere.Innovazioni ancora più radicali saranno portate dalle macchine a vapore, in particolare arriveranno la pressa piano cilindrica doppia e la rotativa a quattro cilindri (la prima

arriva al Times nel 1866 e permetteva di stampare insieme fronte e retro, e veniva usata soprattutto per i quotidiani). Tra il 1886 e l'89 arriveranno poi la linotype e la monotype. Si diffonderanno, nella seconda metà dell'800, le collane economiche, cioè pubblicazioni popolari che circolavano in alto numero di tirature e che erano destinate ai lettori meno abbienti. Ricordiamo ad es. per l'esperienza italiana, la Biblioteca popolare di Pomba e la Biblioteca Universale di Sonzogno. Si arriverà poi a parlare di bestseller e di feuilletton o romanzo d'appendice, che compariva a puntate su riviste e periodici. In Italia, ricordiamo Pomba, che fu il primo editore moderno che decise di vendere la sua stamperia per dedicarsi solo al mestiere di editore; ricordiamo sicuramente Sonzogno e Treves, editori importantissimi per il nostro '800, che continuavano a pubblicare sia romanzi e sia periodici presso la città di Milano. La loro

eredità verrà poi raccolta da Rizzoli e Mondadori, che rappresentano la piena realizzazione della figura dell’editore moderno.

LEZIONE 22 (15-11-22)

Modulo B: Storia della bibliografia

Sulla base del volume “La bibliografia. Storia di una tradizione” di Luigi Balsamo

INFORMAZIONE E CIRCOLAZIONE LIBRARIA DAL MEDIOEVO AL ‘500

GLI ALBORI DELLA BIBLIOGRAFIA

I Pinakes di Callimaco

Parlando della Biblioteca di Alessandria, abbiamo nominato i Pinakes di Callimaco: l’idea di informare sulla produzione intellettuale in forma scritta risale già al tempo di queste Tavole, che descrivevano, classificandole, le opere degli scrittori greci possedute dalla Biblioteca di Alessandria. Si tratta di elenchi di autori e opere, che vengono descritte, riassunte e commentate.

La diffusione del libro nel mondo antico

Nel mondo antico, anche se in forme semplici e limitate localmente, esisteva un tipo di informazione libraria, anzitutto di tipo orale. Ad es. sappiamo che

Cicerone affidò all'amico Tito Pomponio "la propaganda e la vendita" dei suoi libri; sappiamo anche che fuori dalle tabernae librariae venivano esposti avvisi pubblicitari e a volte anche gli autori collaboravano nel far conoscere le loro opere, tramite pubbliche letture.

I primi esempi di auto-bibliografie:

  • De propiis libris liber di Galeno del II secolo: scritta per elencare le sue opere e per denunciare il fatto che gli erano state attribuite delle produzioni che in realtà non erano sue
  • Notitia de se ipso et de libris suis del monaco inglese Beda il Venerabile dell'VIII secolo, inserita nella sua opera Historia Ecclesiastica.

I primi esempi di bio-bibliografie:

In questo caso, viene presentata la narrazione di eventi biografici riguardanti uomini importanti e poi, come elemento di corredo, vengono elencate le opere di tali personaggi.

Esempi:
  • De viris illustribus di San Girolamo del 392, opera poi proseguita da Gennadio di Marsiglia nel 480. I due volumi vennero poi uniti in una singola opera nella biblioteca di Cassiodoro e da allora non sono più stati separati: in questo volume, gli uomini presentati sono inseriti in ordine cronologico.
  • De scriptoribus ecclesiasticis di Isidoro di Siviglia del 560 ca.

In teoria, queste opere non sarebbero ancora considerabili vere e proprie bibliografie, tuttavia diversi studiosi ritengono che si possa collocare già qui l'inizio della storia della bibliografia. Infatti, nel lavoro di San Girolamo ci sono due novità, secondo lo studioso e bibliografo Besterman:

  1. L'attenzione si pone sugli scrittori
  2. Lo scopo sta nell'elencare le opere degli autori e non tanto nel presentare le loro vite.

La biblioteca di Fozio

Si tratta di una rassegna di opere letterarie greche e bizantine, redatta dal patriarca di Costantinopoli Fozio I. Non si

Si tratta propriamente di una bibliografia, infatti raccoglie 280 recensioni o schede di lettura compilate da Fozio: oggi, circa la metà di questi testi recensiti è scomparsa, quindi sarebbero rimasti sconosciuti se non fosse esistito questo volume di F.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gr_001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bibliografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cesana Roberta.