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CONTO DELLE QUOTE
Il modello non tiene conto della direzione effettiva delle forze e la loro quota.
L'asse del trave nave lo facciamo passare per il baricentro degli elementi longitudinalmente
continui e collaboranti alla robustezza e rigidezza flessionale del trave scafo!
Noi dobbiamo mettere il baricentro dei pesi alla stessa coordinata longitudinale del baricentro delle spinte.
La spinta si applica nel centro della area trasversale immersa della sezione!
• Forze esterne in direzione assiale escluse dal modello
si trascurano le componenti orizzontali (= assiali) delle spinte idrostatiche esterna ed interna (nel
caso di casse contenenti liquidi), che invece inducono momenti aggiuntivi (oltre a Forza Normale)
idrostatica
distribuzione
24 risultante
avrà
che una
La nave nel suo complesso è sempre compressa. Per effetto del fatto che il centro della forza di compressione non sarà
sull'asse della trave ma poco più in basso significa che oltre ad essere compressa sarà anche flessa in inarcamento.
Le forze idrostatiche esterne esistono e la loro esistenza prevede generalmente una compressione della trave (forza normale
negativa) piu un effetto di inarcamento. se supponiamo la nave sia una nave cisterna e di riempire la cisterna in azzurro,
abbiamo delle pressioni idrostatiche che agiscono sulle due paratie di prora e di poppa. Considerando le pressioni interne
abbiamo una forza di trazione e il centro di questa forza è anche esso più basso dell'asse. Il verso della forza produrrà però
un momento insellante.
Noi non teniamo conto delle non linearità tra carico e deformazione.
Dove passa l’asse del Trave Nave nella sezione?
Nel baricentro (sulla sezione) degli elementi longitudinali continui che contribuiscono alla rigidezza e
robustezza longitudinale di questa trave semplicemente inflessa
• Gli elementi trasversali ordinari della sezione hanno come scopo quello di resistere a carichi locali (sono
ininfluenti ai fini della robustezza longitudinale)
• Gli elementi trasversali primari hanno come scopo di mantenere in posizione sulla sezione gli elementi
longitudinali ordinari, creando le condizioni per utilizzare lo schema di trave inflessa
Noi parliamo di elementi longitudinalmente continui perché consideriamo quelle fibre disposte longitudinalmente e sono
quelle che collaborano alla rigidezza e robustezza flessionale del trave scafo, gli elementi trasversali non hanno alcuna
influenza dal punto di vista del comportamento a flessione di una trave semplicemente inflessa. (non servono ad
aumentare la robustezza flessibile della trave, servono invece a mantenere ad esempio che le sezioni rimangano piane)
Elementi longitudinali continui e collaboranti: fasciami, correnti, correnti rinforzati del fianco, paramezzali.
Carichi primari in acqua tranquilla
-
& Forze agenti in acqua tranquilla su una sezione nave
1. forze agenti solo verticali (nave trasversalmente diritta) :
• pesi (= forze interne, inerziali, gravitazionali). risultante applicata nel
baricentro della sezione (in generale non sul piano di simmetria)
• spinte (forze esterne, idrostatiche). Risultante applicata nel centro di
spinta (sul piano di simmetria) a meno di falle
2. Sull’asse del trave nave ad una certa sezione viene applicato un
sistema equivalente di forze/momenti: 1 forza risultante (vertic.)
+ 1 momento torcente
-
Carico statico abbiamo detto che vuol
dire che ha un tempo di applicazione
superiore al periodo delle onde del mare.
Se ci fosse una falla bisogna tenere conto che una parte della sezione è occupata dall'acqua e quindi quella parte non genera
la spinta (sottrazione di carena). Pesi e spinte sono forze verticali, ovvero forze perpendicolari al piano di galleggiamento e
parallele al piano di simmetria della nave se la nave è trasversalmente dritta (quest'ultima la si da per scontato). Le forze
orizzontali ci sono ma le risultanti sono verticali quindi in questo senso possiamo dire che la spinta è solo verticale.
Il problema è che queste risultanti sono applicate in punti diversi tra loro e diversi dal punto dove l'asse del trave nave
attraversa la sezione. Questo centro ha a che fare con la struttura della nave e non con i pesi o spinte.
L'asse del trave nave è un punto dell'asse di simmetria della sezione (diamo per scontato che la sezione strutturale sia
simmetrica) ma messo in una quota diversa da dove sono applicate le altre due forze. Le forze, che agiscono sulla sezione,
le dobbiamo applicare all'asse trave nave. Se ci limitassimo solo a questo avremmo due sistemi non equivalenti perché nel
disegno di sinistra abbiamo anche un'azione di torsione (momento) rispetto all'asse del trave nave. Il momento lo sappiamo
calcolare come Forza*braccio e lo possiamo andare a rappresentare come agente attorno all'asse di trave nave.
Distribuzioni longitudinali di forze e momenti (agenti sulle sezioni)
1. Carico verticale: Per noi le forze sono
positive verso l'alto
q (x)= distribuzione di carico verticale in acqua tranquilla
sv
b(x) = distribuzione di spinte (in acqua tranquilla)
w(x) = distribuzione di pesi a bordo
m(x) = distribuzione di massa
A (x)= distribuzione di area trasversale immersa
I
2. Carico torsionale:
dovuto eventualmente a
• baricentro masse sulla seziona non sul piano di simmetria:
Volendo scriverlo in maniera generale dato dalla somma di
è
due contributi, in questo caso avevamo solo quello dei pesi
q (x) = distribuzione di momento torcente in A.T.
st
y (x) = posizione trasversale della risultante forze peso sulla sezione
g
• spinta disassata (per falla) applicata nel centro dell’area trasversale immersa efficace
NB: trave nave libera → forze e momenti applicati sono globalmente auto-equilibrati
& & & Le forze agenti globalmente devono essere nulle,
perché se così non fosse vuol dire che non è ferma.
condizione generata
-
condizione sul carico il carico torsionale deve
sul momento delle
verticale (equilibrio alla essere auto equilibrato
forze verticali (eq.
traslazione verticale) (eq. alla rotazione attorno
alla rotazione nel all'asse del trave di nave)
piano verticale)
(i il momento
ha perché
il polo che
importanza scelgo
non alla
forza asse riconducibile
di è
rispetto un
una di parallelo
forze TRASPORTO
rispetto altro
distribuzione asse
Stessa un
La prima cosa da fare è fare la verifica dell'equilibrio! La trave nave è libera e quindi non abbiamo forze concentrate da
nessuna parte quindi sono le forze esterne che devono farsi equilibrio tra loro, in particolare i carichi che andiamo ad
applicare al trave scafo devono essere auto equilibrati.
Diagramma di Nave ferma in acqua tranquilla
carico residuo
(verticale) Distribuzione di spinta: si entra con l'immersione alla varie
sezioni dentro al diagramma di Bonjean ricavando l'area
trasversale immersa. Per arrivare a questa curva si moltiplica
Una volta che abbiamo la l'area trasversale immersa per il peso specifico dell'acqua.
distribuzione di pesi la
mettiamo a confronto Per studiare l'equilibrio della nave dobbiamo
con la distribuzione di sapere come sono distribuiti i pesi a bordo.
spinta (in realtà hanno
segni opposti ma li Facendo la somma algebrica delle due distribuzione
rappresentiamo positivi
per praticità) otteniamo il carico residuo, ovvero il carico verticale
statico in acqua tranquilla.
Da li integrando si ottiene il taglio verticale e integrando
due volte otteniamo il momento flettente verticale.
&
Sollecitazioni globali presenti
– taglio verticale
– momento flettente agente nel piano verticale (di simmetria)
– momento torcente agente attorno all’asse della trave nave (che si ottiene integrando il carico torsionale )
Diagrammi sollecitazioni e deformata verticale
Taglio e momento si ottengono integrando una e due volte rispettivamente il diagramma del carico, ricordando che le
costanti d’integrazione sono nulle (trave libera).
au
· Il diagramma della rotazione e dello spostamento verticale (deformata) si ottengono rispettivamente integrando una e due
volte il diagramma del momento (diviso per il modulo di elasticità e per la distribuzione dei momenti d’inerzia sezionali).
Le costanti d’integrazione (diverse da 0) devono essere determinate in base a considerazioni fisiche.
Sollecitazioni e deformata trave nave
Se ritorna a zero significa che il
- diagramma del carico nullo
è
↳ garantito dal fatto che l'area del
diagramma del taglio nulla
è Se parto da zero ottengo una nave la
cui poppa è ferma ma tutte le altre
sezioni si muovono a seconda che la
nave sia insellata o inarcata. Questo
non va bene e bisogna trovare una
costante di integrazione.
-
Nota: nei grafici riportati di φ ed η non si tiene
conto delle costanti di integrazione φ0 ed η0
Fonti dati per la determinazione della distribuzione di peso Per tutte queste voci è
importante definire la
condizione di carico.
Elaborazione distribuzione di peso
Dati (per ogni voce di peso, eventualmente suddivisa in senso longitudinale in "trance” omogenee):
— peso
— porzione di asse su cui si vuole ripartire (inizio-fine)
— posizione longitudinale baricentro elemento
Ipotesi: distribuzione lineare (trapezio)
Procedura: si determinano i valori iniziale e finale della distribuzione lineare (ed eventualmente
quelli intermedi, per interpolazione) unit
a
per
peso Ciascuna voce di peso viene tramutata in
& un trapezio in cui dobbiamo determinare le
due basi che rappresentano il peso per unità
AFT di lunghezza della posizione iniziale finale.
FORE I dati di uscita sono la posizione longitudinale
dell'inizio e il peso per unitá di lunghezza della
posizione iniziale e finale.
Y
& Cr
Reso
longitudinale
estensione
I rispetto
relativa metà
posizione lunghezza
baricentro
del
la
è alla
Elaborazione distribuzione di spinta
In questo caso ho in equilibrio la nave, quindi solo la distribuzione di peso e la
condizione di carico. Di conseguenza so già il peso totale e il baricentro totale.
Dati:
– caratteristiche geometriche scafo: TCD, T. Bonjean
Procedura:
– individuazione del galleggiamento di equilibrio
– dal diagramma di Bonjean: diagramma delle aree trasversali immerse
– il diagramma delle spinte = aree trasversali per il peso specifico del fluido
Controllo equilibrio
= congruenza distribuzioni pesi e spinte:
trave nave libera → forze applicate globalmente equilibrate
All