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O O
Passando alle velocità si ha: dove l’ultima componente è chiamata
= ′ + ′ + ′
velocità di trascinamento.
Per le accelerazioni invece: = ′ + ′ + (′) + ′ + 2′
Un sistema di riferimento non inerziali è un sistema in moto accelerato oppure in rotazione
o entrambi, rispetto ad un sistema di riferimento inerziale. Si ha quindi:
che può essere riscritta come F+F =ma’
= ′ + + app
Lavoro, Energia e Momenti
ovvero l’integrale della forza lungo la traiettoria. Il lavoro della somma delle forze è pari alla somma dei lavori
=
∫
delle singole forze agenti.
La potenza corrisponde al lavoro per unità di tempo: potenza istantanea
=
Teorema dell’energia cinetica: il lavoro compiuto dalla risultante delle forze nello spostamento di un pto materiale
= ∆
dalla posizione A alla posizione B è uguale alla variazione dell’energia cinetica del pto materiale stesso.
Lavoro della forza peso: = −( − )
1 2
2
Lavoro della forza elastica: = − ( − )
2
Lavoro della forza di attrito: = −
∫
Le forze per cui il lavoro non dipende dal percorso sono chiamate forze conservative, per esempio il lavoro della forza
d’attrito dipende dal percorso e quindi è una forza non conservativa.
L’energia potenziale è: e può essere definita solo per le forze conservative.
= −
∫
, 0
e la variazione di energia potenziale è uguale in modulo al lavoro della forza: = −∆
1 2
E della forza peso: , E della forza elastica è:
= =
P P
2
Se agiscono solo forze conservative si ha la conservazione dell’energia meccanica che è: E =E +E .
m P k
Quando invece agiscono anche forze non conservative si ha dove W è il lavoro delle forze non conservative.
= ∆ nc
Il momento angolare rispetto ad un polo è il momento del vettore quantità di moto: = = .
Il momento di una forza è: M = r x F.
Teorema del momento angolare: = ⁄
Teorema del momento dell’impulso: , la variazione di momento angolare è uguale al momento dell’impulso.
= ∆
Dinamica dei sistemi di punti materiale i(E) i(I)
La forza F agente sul punto si può pensare come somma delle forze esterne F e delle forze interne F agenti sul punto.
i
Il centro di massa di un sistema di punti materiale è definito come il punto geometrico la cui posizione è individuata con
∑ ∑ ∑
m r dr m v dv m a
, la velocità con e l’accelerazione con
i i cm i i cm i i
r = v = = a = =
cm cm cm
∑ ∑ ∑
m dt m dt m
i i i
Il teorema del centro di massa dice: il centro di massa si muove come un punto materiale in cui sia concentrata tutta la
massa del sistema e a cui sia applicata la risultante delle forze esterne.
Se il sistema di punti non è soggetto a forze esterne, la quantità di moto totale del sistema rimane costante nel tempo e il
centro di massa si muove di moto rettilineo uniforme o resta ferma.
Il teorema del momento angolare stabilisce: se il polo O è fisso nel sistema di riferimento inerziale o coincide con il centro
dL
(E)
di massa, il momento angolare è influenzato dal momento delle forze esterne rispetto ad O, .
M = dt
(E) (E)
Se il momento M è nullo, il momento angolare si conserva. M =0 può verificarsi quando non agiscono forze esterne o
quando il momento è nullo rispetto ad un determinato polo, ma non rispetto ad un polo qualsiasi.
Teoremi di König:
Primo teorema: ovvero il momento angolare del sistema si può riscrivere, nel
L = L' + r x mv = L' + L
cm cm cm
sistema di riferimento inerziale, come somma del momento angolare dovuto al moto del centro di massa e di
quello del sistema rispetto al centro di massa.
1 2
Secondo teorema: ovvero l’energia cinetica del sistema di punti si può riscrivere,
E = E ' + mv =E '+E
K K cm K K,cm
2
nel sistema di riferimento inerziale, come la somma dell’energia cinetica dovuta al moto del centro di massa e di
quella del sistema rispetto al centro di massa.
Teorema dell’energia cinetica: il lavoro complessivo fatto dalle forze esterne ed interne che agiscono su un sistema di punti
materiali è uguale alla variazione dell’energia cinetica dello stesso sistema tra la configurazione finale e quella iniziale:
(E) (I)
W +W =E -E ∆E
k,B k,A= k
Dinamica del corpo rigido
Un corpo rigido è definito come un sistema di punti materiali in cui le distanze tra tutte le possibili coppie di punti non
possono variare.
Moti di un corpo rigido:
1. Moto di traslazione: tutti i punti descrivono traiettorie eguali con la stessa velocità v che corrisponde alla velocità
del centro di massa v Non essendoci movimento rispetto al centro di massa si ha L’=0 ed E ’=0.
cm. k
1 2
Si ha P=mv ed E = mv
cm k cm
2
2. Moto di rotazione: tutti i punti descrivono un moto circolare e hanno tutti in un dato istante la stessa velocità
dL
angolare parallela all’asse di rotazione. L’eq. base è .
M = dt
3. Moto di rototraslazione: ogni movimento infinitesimo può essere sempre considerato come somma di una
traslazione e di una rotazione infinitesime.
Equilibrio statico: F=0 e M=0 ovvero v =0 e = 0.
cm
Assumendo l’asse z come asse di rotazione e quindi parallelo si ha:
dL = dm r R
La proiezione di L sull’asse z è dove I è il momento d’inerzia del corpo in questo caso rispetto all’asse z.
L = I
z z 1 2
Nel caso in cui L sia parallelo a si ha: che è l’eq. del moto di rotazione e .
M = I E = I
z k z
2
Momento d’inerzia principali forme geometriche:
2 2 2
I = ∫ dmR = ∫ dm(x + y )
Teorema di Huygens-Steiner: il momento d’inerzia di un corpo
di massa m rispetto ad un asse a distanza a dal centro di
massa del corpo vale: 2
I = I + ma
c
e l’energia cinetica vale: 1 1
2 2
E = I + mv
k z' cm
2 2
Moto di puro rotolamento: moto di un corpo di forma cilindrica o sferica che si trova sopra un piano e si muove rispetto ad
esso in cui la velocità del punto di contatto è nulla (es. il moto di una ruota). C’è una forza di attrito stativo tra piano e corpo.
Le due formule principali per questo moto sono: e
v = r a = r.
cm cm
F F
Mentre per la forza di attrito si ha: e dove F è la forza orizzontale applicata all’asse.
f = a =
cm
mr2 I
m(1+ )
1+ mr2
I M I
- F
mr2
Se oltre a F è applicato anche un momento M: .
r
f = I
1+ 2
mr
Pendolo composto: corpo che oscilla per azione del proprio peso.
mgh 2
La pulsazione e il periodo
Ω = T =
√ I Ω
z
L’impulso angolare J: momento dell’impulso. L’applicazione dell’impulso provoca una variazione della quantità
∆L = r x J
di moto e una variazione del momento angolare.
Urti tra punti materiali
Si usa il termine urto quando due corpi vengono bruscamente a contatto. Quando due corpi si urtano senza forze esterne
applicate si verifica la conservazione della quantità di moto totale durante l’urto.
Gli urti si dividono in tre tipologie:
1. Urto elastico: in questo tipo di urto oltre alla quantità di moto si conserva anche l’energia cinetica del sistema
2. Urto completamente anelastico: i due corpi dopo l’urto rimangono attaccati formando un unico corpo
m v +m v , non c’è conservazione dell’energia cinetica.
1 1 2 2
v =
cm m +m
1 2
3. Urto anelastico: il caso più comune, i corpi non rimangono attaccati ma non c’è conservazione dell’energia cinetica
in quanto una parte viene assorbita dall’urto. p ' p '
Si introduce il coefficiente di restituzione 1,fin 2,fin
e = - =-
p ' p '
1,in 2,in
Gravitazione
Leggi di Keplero:
1. I pianeti percorrono orbite ellittiche intorno al sole, che occupa uno dei fuochi
dell’ellissi;
2. La velocità areale con cui il raggio vettore che unisce il sole a un pianeta
descrive l’orbita è costante;
3. Il quadrato del periodo di rivoluzione di ogni pianeta è proporzionale al cubo
2 3
del semiasse maggiore dell’ellissi. T = Ka m m
La forza di attrazione tra la terra e un corpo qualsiasi è: T
F = 2
r
T
3
m
-11 24
dove e
= 6,67x10 [ ] m = 5,98x10 [kg]
T
2
kgs m
Campo gravitazionale: il campo gravitazionale G è generato dalla massa sorgente e vale (analogo per G )
1
G = - 2
1 2
r
m m
mentre la forza gravitazionale che m esercita su m è .
1 2
F = -
1 2 1,2 2
r
m m
L’energia potenziale gravitazionale è 1 2
E = -
P r
Elettromagnetismo
Forza elettrostatica e campo elettrostatico
L’interazione elettromagnetica un cui aspetto particolare è la forza elettrica.
I corpi possono essere distinti in due categorie:
• Isolanti, se capaci di trattenere la carica elettrica laddove è generata;
• Conduttori, se tendono a redistribuire la carica sulla loro superficie.
Esistono due tipi diversi di cariche elettriche: positive e negative. Si ha quindi:
• Due corpi isolati carichi entrambi positivamente o entrambi negativamente si respingono;
• Un corpo isolato positivamente e uno carico negativamente si attraggono;
• Nel processo di carica per strofinio i due corpi acquistano sempre una carica di segno opposto.
Si considerano tre cariche elementari:
• -19
-27
Protone p di carica +e e massa (e=1,6022x10 C)
m = 1,67x10 kg
p
• Neutrone n di massa m ~m
n p
• -31
Elettrone e di carica -e e massa m = 9,11x10 kg
e
Principio di conservazione della carica: in un sistema elettricamente isolato la somma algebrica di tutte le cariche elettriche
rimane costante nel tempo ovvero si conserva. q q 1
Legge di Coulomb: due cariche puntif