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Stabilità dei sistemi in retroazione

Il criterio si ottiene dai fatti A e B imponendo che W (s) non abbia né poli con Re[] = 0 (ddN di F (jω) non passa per il punto critico) né con Re[] > 0 (n = 0). Osservazioni sul CdN: - Per giudicare della stabilità del sistema ad anello chiuso basta il ddN del sistema ad anello aperto. - Se la condizione 1 del CdN è violata allora il sistema retroazionato ha certamente poli con Re[] = 0 e può essere stabile semplicemente (SS) o instabile (I). - Se la condizione 2 del CdN è violata allora: - n = N + n > 0 - Il sistema retroazionato è certamente instabile (I). - Se n = 0 la condizione 2 del CdN diventa: - N = 0 - Il criterio si dice allora ridotto. ESEMPIO: 10F (s) = (1 + s)(1 + 0.1s)^8 CAPITOLO 1. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE (& + N = 0 = nF W ⇒ sistema retroazionato AS+n = 0F) Possiamo anche fare una verifica applicando Routh al denominatore di: 10W (s) = 20.1s + 1.1s + 11 Dato da: D (s) = D (s) + N (s) Si hanno 2

poli con Re[] < 0 (sistema retroazionato è AS).ESEMPIO: (k> 0kF (s) = (1 + τ s)(1 + τ s) ⇒τ , τ < 0 poli positivi1 2 1 21.2. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE 9 +n = 2F & + ⇒6 −n sistema retroazionato IN = 0 =F F +n = 2 WESEMPIO: (k> 0kF (s) = +(1 + τ s)(1 + τ s)(1 + τ s) ⇒τ , τ , τ > 0 n = 01 2 3 1 2 3 FSe k aumenta cresce anche il modulo quindi il grafico si ”gonfia” in tutte ledirezioni (accrescimento isotropico del ddN).Invece di modificare il grafico possiamo far avvicinare il punto critico a (0,0).• ⇒CASO A: il punto critico è esterno al ddN k piccolo& +−n ⇒N = 0 = ASF F• ⇒CASO B: il punto critico è interno al ddN k grande& + ⇒6 −n IN = 2 =F FESEMPIO:  k> 0 τ > 0(1 + τ s)  11F (s) = k +(1 + τ s)(1 + τ s) ⇒τ , τ < 0 n = 22 3 2 3 F |τ | |τ |

τ  > >1 2 310 CAPITOLO 1. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE• ⇒CASO A: il punto critico è esterno al ddN k piccolo& +6 −n ⇒N = 0 = IF F• ⇒CASO B: il punto critico è interno al ddN k grande& +−n ⇒N = 2 = ASF F∗In generale vi è un certo valore soglia k per cui:• ∗ ⇒k > k : CASO B AS• ∗ ⇒k < k : CASO A I∗Calcoliamo k con il criterio di Routh (CdR) applicato al denominatore di W (s):2D (s) = (1 + τ s)(1 + τ s) + kτ s + k = τ τ s + (τ + τ + kτ )s + k + 1W 2 3 1 2 3 2 3 1La CN per il criterio è soddisfatta solo se:1. τ τ > 0 e questo è vero per le ipotesi2 32. k + 1 > 0 e questo è vero per le ipotesiτ + τ2 3 ∗⇒ − ⇒3. (τ + τ + kτ ) > 0 k > = k AS2 3 1 τ 1ESEMPIO: k< 0τ > 0(1 + τ s)  11F (s) = k +(1 + τ s)(1 + τ s) ⇒τ ,

τ < 0 n = 22 3 2 3 F|τ | |τ | |τ | > >1 2 3◦Essendo ora k negativo il ddN viene ruotato di 180 (mezzo giro), o equivalen-temente possiamo invertire il verso degli assi (immaginario e reale):1.2. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE 11O equivalentemente:• ⇒CASO A: il punto critico è esterno al ddN k piccolo in valore assoluto& +6 −n ⇒N = 0 = IF F• ⇒CASO B: il punto critico è interno al ddN k grande in valore assoluto& +−1 6 −n ⇒N = = IF F1.2.2 Rimozione di hyp3Per rimuovere hyp3 si deve ammettere che F (s) abbia poli con Re[] = 0, cioèelementi integratori (poli nell’origine) o risonanti (poli immaginari coniugati).∞In questi casi per ω = 0 o ω = ω il modulo di F (jω) è mentre la fase èndiscontinua e dunque il ddN risulta essere aperto in corrispondenza a tali pulsazioni.Per poter contare il numero di giri di un ddN aperto, dato dalla presenza

dipoli con Re[] = 0, si effettua una chiusura all’infinito del ddN:mezzo giro in senso orario nel verso delle ω crescenti per ogni polo con Re[] = 0.12

CAPITOLO 1. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE

Con queste chiusure il CdN si applica inalterato (abbiamo dunque rimossohyp3).

ESEMPIO: 10s(s + 1)

Notiamo subito che il grafico del modulo viene dall’infinito e non più dal finito.

Chiudiamo il ddN con un mezzo giro in senso orario:

1.2. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE 13

La chiusura è all’infinito quindi in questo caso tutto il semiasse reale positivo èdentro il ddN.

ESEMPIO: (k> 0kF (s) = +s(1 + τ s)(1 + τ s) ⇒τ , τ > 0 n = 01 2 2 2 F• ⇒

CASO A: il punto critico è esterno al ddN k piccolo& +−n ⇒= 0 = ASN FF• ⇒

CASO B: il punto critico è interno al ddN k grande& +6 −n ⇒N = 2 = IF F14

CAPITOLO 1. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE∗

Calcoliamo k con il CdR (CN non

+n = 0F& +6 ⇒N = 2 = n IF F1.3 Influenza del guadagno sulla stabilità in re-troazioneConsideriamo: N (s)·F (s) = k F D (s)F·N (s) = k N (s)F F FAl variare di k il ddN di F (jω) non cambia forma ma solo scala, si può però farFscorrere il punto critico sull’asse reale e lasciare il ddN immutato (verso destra sek aumenta o verso sinistra se k diminuisce).F FAl variare di k si riscontrano alcuni comportamenti tipici del sistema in retroa-Fzione:1.3.1 Stabilità regolareSi verifica quando (C.S.):• +n = 0F• +ddN (solo per le ω positive) ha una sola intersezione con il seimiasse realenegativo.1.3. INFLUENZA DEL GUADAGNO SULLA STABILITÀ IN RETROAZIONE17ESEMPIO:• ∗⇒ ⇒CASO A: il punto critico è esterno al ddN k piccolo k < kF F& +−n ⇒N = 0 = ASF F• ∗⇒ ⇒CASO B: il punto critico è interno al ddN k grande k > kF F& +6 −n ⇒N = 2 = IF F◦−180Nel ddN

Il semiasse reale negativo ha fase quindi si ha un attraversamento del semiasse reale negativo nel ddN quando sul diagramma della fase si attraversa -180°.

1.3.2 Stabilità condizionata

Si verifica quando (C.S.):

  • +n = 0F
  • +ddN ha intersezioni multiple con il semiasse reale negativo.

ESEMPIO:

  • *CASO A: 0 < k < kF 1 & +−n ⇒N = 0 = ASF F18 CAPITOLO 1. STABILITÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE
  • ** < k < kCASO B: k F 21 & +6 −n ⇒N = 2 = IF F
  • * **CASO C: k < k < kF2 3& +− −n ⇒N = 1 1 = 0 = ASF F
  • *CASO D: k > kF 3 & +6 −n ⇒N = 2 = IF F

Per ogni attraversamento del semiasse reale negativo nel ddN si ha sul diagramma -180° della fase un attraversamento di .

1.3.3 Stabilità paradossale

Si può verificare quando n > 0F

Per spostare i poli del sistema retroazionato dal semipiano destro a quello sinistro è necessaria una certa

quantità di retroazione (anche per fare il contrario). Questi tre comportamenti non esauriscono tutte le possibilità (ad esempio ci sono sistemi AS o I per qualunque k > 0).

F1.4 Margini di stabilità

I margini di stabilità caratterizzano la distanza del sistema in retroazione dall'instabilità (ovvero quanto è robusta la sua stabilità), rispetto a variazioni:

  • del modulo di F (jω), dovute (principalmente) a variazioni del guadagno k .F
  • della fase di F (jω), dovute a spostamenti (o aggiunte) di zeri e/o poli.

Si definiscono solo nel caso n = 0 (CdN in forma ridotta).

F1.4. MARGINI DI STABILITÀ 191.4.1 Stabilità regolare

Stiamo considerando per semplicità solo il grafico per le ω positive.

Margine di guadagno: 1 -|Fm = = (j ω̄)|g dB|F (j ω̄)| dB

+ω̄ è la pulsazione in cui il ddN interseca il semiasse reale negativo.

+⇒ ⇒m > 0 il ddN di F (jω) non contiene il punto critico sistema ASgA

A• +⇒ ⇒m > 0 il ddN di F (jω) non contiene il punto crititco sistema ASgB B• ⇒m > m > 0 si ha una stabilità più robusta per A che per B rispettogA gBa v

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Publisher
A.A. 2022-2023
175 pagine
2 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/04 Automatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andre 99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Controlli automatici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Oriolo Giuseppe.