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DUPUIT HOTELLING
• Max RT CT CM
-
q eng
"
RM CM 0
g- pm E
-
-
Rig
" ( Mg
E
" -
-
p EBP
PBP •
EBP pilos
BP
p °o°
CM
☐
RMO ☐
,
( Mg
•
LIÙ -0 LÈ
cmgirig
T I beni hotelling seguono invece la funzione
Beni dupuit: solo alti costi fissi,e non di produzione neoclassica quindi sono
ci sono costi variabili quindi vuol dire curve di costo a U, per cui il costo
che il COSTO MARGINALE è ZERO e marginale di incontra l’altra curva nel
il COSTO MEDIO è un iperbole minimo costo medio.
equilatera medi
CM costi
lthg marginali
costi zero
Disegno per entrambe la curva di domanda D
DUPUIT HOTELLING CM
eng D
CM
☐ ( Mg -0
Stare attenti: nei beni DEPUIT non si pone il problema perché l' iperbole equilatera è
decrescente quindi l'incontro con la curva di domanda D è per contratto nel tratto decrescente
del costo medio. Nel caso dei beni HOTELLING, bisogna stare attenti nel disegnare la curva di
domanda, ad esempio se disegnassimo la curva di domanda ARANCIONE non ci troveremmo
in presenza di beni hotelling, perché questa domanda con questa struttura di costi mi sta
dicendo che qui c’è spazio per ulteriori imprese che possono entrare, perché non ha senso che
venga mantenuta un'impresa sola e che l'equilibrio sia in un punto molto più alto.
Un altro errore è il modo in cui vengono disegnare le curve dei costi marginali:
- Massimizzazione del profitto dell’impresa:
Max del profitto:
Bisogna scegliere la quantità che massimizza la differenza tra il ricavo totale e il costo totale (RT-
CT). Questo dà luogo alla condizione di 1° ordine: la derivata del ricavo totale che è il ricavo
marginale. Il ricavo marginale meno il costo
marginale uguale a zero. Ossia che il
MAX
RT-CTRMg.CM Costo marginale è uguale al ricavo
marginale.
( Mg RMG CONDIZIONE profitto
Massimizzazione DEL
Della
- ora disegno i ricavi marginali: ha la stessa intercetta della curva di domanda ma con
pendenza doppia (fucsia)
prezzo di equilibrio nel caso di massimizzazione del profitto dell’impresa
- :
Nel caso dei beni dupuit, desidero trovare l’uguaglianza tra CMg=RMg, che è il punto in cui la
curva dei ricavi marginali interseca l'asse delle ascisse (dato che CMg =0). Sulla cui base
individuo q^M che è la quantità di monopolio, l'equilibrio lo trovo sulla curva di domande E^M,
e il prezzo di monopolio P^M sulle ordinate.
Nel caso dei beni hotelling, non devo prendere l’intersezione tra RMg e l’asse delle X ma il punto
d’incontro tra RMg e CMg ( in quanto CMg è diverso da zero). Si trova poi q^M sulle ascisse,
l’equilibrio E^M sulla curva di domanda, e il prezzo i monopolio P^M sulle ordinate.
- prezzo in pareggio: il caso in cui il bilancio in pareggio è quello in cui la domanda che è
uguale ricavo medio potenziale, dunque l’intersezione tra la domanda è il costo medio, si
trova quindi l’equilibrio del bilancio in pareggio E^BP, q^BP, P^BP.
In questo caso non abbiamo né profitti né perdite (bilancio in pareggio => ricavi=costi)
DUPUIT
i DUPUIT
•
laicali
| costi i
intersezione tra cm
"
profitto " e "
"
"
p " "
e " "
"
• "
monopolio p ricavi
•É
BP
• È
PBP PBP
em "
49
poor' D ( Mg
( Ng -0
-0 cinge
-1,98 QBP
"
eng q
Nel caso del monopolio abbiamo che il ricavo Nella situazione di BILANCIO IN
totale (giallo) è maggiore del costo totale PAREGGIO, i COSTI=RICAVI, quindi
(viola), quindi rimane all’impresa un profitto non né profitto né perdita.
pari all'area arancione (differenza tra l'area
gialla e quella viola)
?⃝ -Troviamo il prezzo concorrenziale:
Ultimo caso, cioè concorrenza perfetta, in cui si applica il “marginal cost pricing” cioè si
spinge la produzione fino a quando la domanda è uguale al costo marginale che
corrisponde ad applicare appunto una condizione di concorrenza perfetta. Quindi dovrei
spingere q^BP verso destra fino a quando la domanda è uguale al costo marginale CMg.
Nel caso dei beni DUPUIT il costo marginale è 0 (zero) e quindi la domanda incontra
CMg nell’asse delle ascisse, quel punto è l’equilibrio di concorrenza E^c. P^c prezzo in
concorrenza perfetta e q^c quantità in concorrenza perfetta.
•
DUPUIT HOTELLING
• CM
eng
"
M e
p Ì
"
E
" QUESTA DISTANZA indica
p il
/
ti III.
IIII :
: R"" '
pie E
' DEL
QUANTITA
PER
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ì LO mirino
a)
" •
→ ì perdita
EBP '
BP ( Mg '
:p • E
pcie p "
perdi ao
( M D
☐ ,
( Mojo
• • • QMQBP
QBP
qm
-1mg Ec qc
City T È
Nel caso dei beni HOTELLING, devo spingere la produzione fimo a quando la domanda
(disponibilità a pagare) è superiore al costo marginale. Quindi trovo l’equilibrio di
concorrenza perfetta nel punto in cui la curva di domanda incontra CMg.
-INDICARE IN CIASCUN CASO EVENTUALI PERDITE E PROFITTI
Nel l’equilibrio M il profitto unitario è dato dalla differenza tra ricavo medio e costo medio.
come abbiamo visto precedentemente, è l’area blu. profitto IN MONOPOLIO
Perdita nel caso di concorrenza, c’è la perdita se non sono in grado di discriminare tra i
consumatori, vado avanti ma metto a tutti lo stesso prezzo, dunque q^c la vendo a tutti al
prezzo pari a zero. La perdita sarà dunque uguale al prodotto tra il costo medio CM di
produzione per la quantità q^c. (arancione) PERDITA DUPUIT
BENI
CONCORRENZA PERFETTA
Nel caso dei beni Hotelling, il costo unitario per produrre é la distanza tra q^c e CM, se
moltiplico il costo unitario per la quantità prodotta q^c , ottengo l’area del rettangolo azzurra,
che è il costo totale di produzione. Dal costo totale devo togliere ciò che ho incassato, nel
caso DEPUIT la quantità veniva regalata, in questo caso invece c’è il prezzo p^c di
concorrenza uguale a CMg costo marginale. Dunque l’area gialla è il ricavo totali al prezzo
p^c moltiplicato per le quantità. la differenza tra il rettangolo azzurro e il rettangolo giallo mi
da la perdita che coloriamo di arancione. PERDITA PERFETTA
CONCORRENZA
IN HOTELUING
BENI
Possono essere associate anche altre domande ad esempio:
Cosa si dovrebbe fare se c'è un problema di limite della capacità produttiva tanto che la
massima quantità è determinata indipendentemente dai costi di produzione. Per esempio esiste
un punto di saturazione, cioè la massima quantità che può essere utilizzata dagli utenti.
DUPUIT
• "
E
"
p hanno
utenti che una
pagare
disponibilita ' a
S
EBP inferiore a
BP ,
Paio p ( M
D CMG O
•
• • • =
QBP
µ
-1mg Ec
CMG " S
<
“S” è il PUNTO DI SATURAZIONE che corrisponde alla massima quantità di beni producibili,
escludo tutte le soluzioni che vanno al di là del punto di saturazione. In questi casi se ci fosse un
problema di razionamento, un modo semplice è quello di fare un PREZZO DI
RAZIONAMENTO, cioè impongo un prezzo sufficientemente elevato tale che con questo
prezzo alto, escludo tutta quell’area di domanda, che sono tutti quegli utenti che hanno
disponibilità a pagare inferiore a P^S.
Altra domanda: l’idea delle discriminazioni di prezzo (teoria no grafici)
3 gradi :
Il 1° grado consiste nel far pagare un prezzo a ciascun consumatore pari al surplus del
consumatore (cioè data la curva di domanda sono in grado sistematicamente di individuare
per ciascun individuo quanto è disposto a pagare) in modo tale che possa andare avanti e
spingere l’equilibrio fino a quando il prezzo è uguale ai costi marginali, senza incorrere in
perdite. Catturo tutto il surplus del consumatore, vado a pagare con il surplus la perdita che
genero per ripristinare le condizioni di concorrenza perfetta.
Discriminazione dei prezzi di 2° grado, discrimina tra i consumatori in base alla quantità
domandata (a seconda della quantità che un soggetto domanda di energia elettrica, capisco
se questo soggetto è una famiglia oppure un’industria ecc., e in base a ciò strutturo un sistema
di tariffe a più parti).
3° discriminazione riguarda la disponibilità a pagare, in base alla disponibilità a pagare dei
consumatori, credo di poter fare delle discriminazioni di reddito. Se riesco a individuali ad
esempio classi sociali che hanno poche disponibilità di reddito (es. carta abbonamento mezzi
per gli studenti).
Altre domande:
Ipotesi del modello di mobilità residenziale di TIEBOUT (voto con i piedi):
beni club: beni pubblici entro una determinata giurisdizione locale.
Ipotesi simili a quelle della concorrenza perfetta:
1) voto con i piedi: tutti gli individui dentro una determinata collettività più grande dell’area
coperta dai vari beni club hanno perfetta mobilità, e che la mobilità non è vincolata né dal
lavoro né dai motivi residenziali (come proprietà di una casa);
2)completezza dei mercati: ogni cittadino di questa nazione divisa in club che vuole un
determinato bene a che c’è qualcuno che lo può produrre, e se c’è qualcuno che lo vuole
produrre, c’è qualcuno che lo vuole acquistare.
3) la perfetta informazione: cioè tutti gli individui devono essere perfettamente informati su ciò
che succede sul territorio di riferimento.
4) numerosità dei club, numerosità dei beni club, numerosità dei consumatori
5) non ci sono esternalità tra le giurisdizioni (non ha effetti negativi o benefici delle attività di
bene club nelle altre giurisdizioni)
6) rendimenti costanti di scala che servono ad ottenere un equilibrio simile a quello della
concorrenza perfetta.
Altra domanda:
Teoria dei club
Determinazione simultanea dell’equilibrio della dimensione e del livello di attività.
- Modello di Niskanen, il burocrate massimizza il bilanci