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COME CAMBIANO LE SCELTE DEL CONSUMATORE AL VARIARE DEL SUO REDDITO?
A seguito dell’aumento del reddito, l’ottimo del consumatore, e quindi la sua retta di bilancio,
si sposta più lontano dall’origine degli assi.
Normalmente, l’incremento del credito comporta un aumento nel consumo del bene: si parla
in questo caso di beni normali.
A questa regola, però, fa eccezione una categoria di beni detti beni inferiori per i quali a un
aumento del reddito, ne consegue una diminuzione nel consumo. Quindi aumenta un bene
(bene normale) ma diluisce l’altro (bene inferiore).
NB: nel caso in cui si considerino due beni, essi non possono essere entrambi inferiori.
La curva che unisce tutti i punti di ottimo del consumatore viene definito come sentiero di
espansione del reddito. Questa curva ci dice come variano le quantità domandate dei due beni al
variare del reddito del consumatore.
Funziona di domanda inversa è la relazione inversa della
funzione di domanda. Ci fornisce una misura della disponibilità a
pagare del consumatore (o di tutti i consumatori nel caso delle
domande di mercato) per ottenete una certa quantità di bene.
Dipende dalla quantità acquistata, dal prezzo dell’altro bene, dal
reddito del consumatore.
LEZIONE 9
Quando consideriamo più consumatori, possiamo spiegare la domanda inversa e il surplus con
il concetto di prezzi di riserva. Il prezzo di riserva è quel livello di prezzo, in corrispondenza del
quale il consumatore p indifferenze tra acquistare e non acquistare una unità di bene. Egli
acquisterà il bene per prezzi inferiori e non acquisterà il bene a livelli di prezzi superiori al
prezzo di riserva. Ho quattro diversi consumatori e la loro
disponibilità a pagare per un singolo bene.
La funzione di offerta dipende dal costo sostenuto dal produttore. Il costo è il valore monetario
di ciò che il produttore deve fornire per produrre il bene o servizio.
Il surplus del consumatore è l’area compresa tra
il prezzo e la funzione di domanda e esprime il
beneficio che i consumatori traggono dallo
scambio.
Il surplus del produttore è l’area tra la funzione
di offerta e il prezzo.
Entrambi sono benefici monetari.
ESERCIZIO
LEZIONE 10: elasticità e aggiustamento dei mercati
La funzione di domanda diretta, la quantità domandata di un bene dipende dal prezzo, dal
reddito e da altri fattori (preferenze, gusti…).
La variazione della quantità domandata è dovuta alla sola variazione della determinante al
denominatore che si riduce a unità ΔQ / ΔdeterminanteQ (derivata parziale).
Di Di
Questo rapporto pero presenta delle unita di misura differenti tra variazioni assolute (ad esempio
quantità/euro) e quindi, per eguagliarle, le esprimo come percentuali: Δ%Q /
Di
Δ%determinanteQ Nel caso dell’elasticità, la variazione percentuale la calcolo come: (val.
Di
finale - val. iniziale) / ((val.iniziale + val.finale)/2) valore medio. In questo modo si va a
determinare l’elasticità nel punto medio della variazione.
Quindi si può calcolare l’elasticità della domanda a una determinante della domanda, come:
Δ%Q / Δ%determinanteQ
Di Di
Questo rapporto esprime la variazione percentuale della quantità domandata, in seguito alla
variazione dell’1% di una delle determinanti della domanda .
L’ELASTICITA DELLA DOMANDA E OFFERTA
- variazioni del prezzo del bene
- Variazioni di reddito
- Variazioni di prezzo altri beni (elasticità incrociata)
DI QUANTO VARIA LA DOMANDA IN SEGUITO A VARIAZIONI DEL PREZZO DEL BENE?
L’elasticità di una domanda di un bene rispetto al prezzo dello stesso bene viene definita come la
variazione percentuale della quantità domandata in seguito ad una variazione percentuale
del bene. Si esprime come: ε = ( ΔQ / Q )% / ( Δp / p)%.
unitaria D D
ESEMPIO: se un aumento del 40% nel prezzo della benzina provocasse un calo della quantità
domandata pari al 10%, l’elasticità della benzina sarebbe: -10% / 40% = -0,25
Invece, se una riduzione del 5% nel prezzo dei cavolfiori provocasse un aumento della quantità
domandata pari al 15%, l’elasticità della domanda di cavolfiori rispetto al prezzo sarebbe:
15% / -5% = -3
Secondo i valori numerici, i cavolfiori hanno una domanda più elastica della benzina, ma cosa
significano esattamente questi numeri?
IL SEGNO E IL VALORE DELL’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA
La variazione del prezzo e la domanda di bene vanno in direzioni opposte quindi ad un aumento
del prezzo (segno positivo) causerà un calo della quantità domandata (segno negativo) e
viceversa. Quindi, nel calcolo dell’elasticità, si divide sempre un valore negativo con uno
positivo, comportando sempre un valore negativo dell’elasticità.
È importante considerare anche il fatto che bisogna ignorare il segno negativo e considerare
il valore assoluto dell’elasticità. Tale valore dice se la domanda è elastica o anaelastica.
- elastica: se ε (valore assoluto elasticità) > 1 quindi all’aumentare dell’1% del prezzo è causata
una variazione maggiore dell’1% della quantità domandata. La variazione percentuale del
prezzo causa una variazione percentuale più che proporzionale della quantità domandata.
MAI AUMENTARE IL PREZZO QUANDO LA DOMANDA È ELASTICA. Ad esempio, se ho elasticità di
-3%, vuol dire che all’aumento di 1% del prezzo, la domanda cala di -3%.
- Anaelastica: 0 < ε < 1 —> se ho un’elasticità di -0.4 la leggo come: se aumento il prezzo
dell’1%, la quantità domandata diminuirà dello 0.4%. Quindi una variazione percentuale del
prezzo causa una variazione percentuale meno che proporzionale della quantità domandata.
- Unitaria: ε = 1 cioè prezzo e domanda variano nella stessa proporzione. Se aumento dell’1% il
prezzo del bene, la quantità domandata diluisce dell’1%.
Esiste una relazione tra elasticità della domanda e pendenza della curva:
- quanto più la curva di domanda è piatta, tanto maggiore è l'elasticità
- Quanto più è ripida la curva, minore è l’elasticità
L’elasticità maggiore è quella delle carni avicole
ESAME
Determinanti dell’elasticità della domanda
Ma perché alcuni beni hanno una domanda con elasticità maggiore e altri sono anaelastici? Cosa
determina l’elasticità della domanda al prezzo? È la determinante più importante.
Il numero dei beni sostituiti e il loro grado di sostituibilità.
Quanto maggiori sono il numero di sostituiti di un bene e il loro grado di sostituibilità, tanto
più questi verranno scelti dal consumatore in caso di un aumento del prezzo del bene
considerato e, quindi, tanto maggiore sarà la sua elasticità della domanda al prezzo.
Ad esempio, la benzina avrà una domanda altamente altalenante perché non ci sono suoi sotituti
perfetti, mentre il cavolfiore avrà una domanda più elastica, in quanto essi possono essere
facilmente sostituiti con altre verdure.
Quanto è maggiore la quota di reddito spesa nel bene, tanto
Quota di reddito spesa nel bene.
maggiore dovrà essere la riduzione del suo consumo all’aumentare del prezzo: la domanda più
elastica e cercherò dei beni sostituti. Ad esempio, se aumenta il prezzo del sale e di
quest’ultimo ne faccio poco consumo, l’aumento del prezzo sarà irrilevante ma se aumentano i
prezzi dell’affitto della casa, tenderò a cercare una nuova sistemazione.
quando il prezzo aumenta, l’aggiustamento delle scelte di consumo
Orizzonte temporale:
richiede tempo. Quanto maggiore è il lasso di tempo a cui la domanda si riferisce, tanto più essa
sarà elastica. Un esempio è l’aumento del prezzo del petrolio. Vicino all’accaduto, la gente ha
continuato a utilizzare petrolio ma, a distanza di anni, si sono sempre più diffuse alternative per
contrastare l’aumento del prezzo.
Quanto spendiamo per un bene a un dato prezzo?
La spesa totale per l’acquisto di un bene è data
dal prezzo per la quantità acquistata ed è uguale
al ricavo totale delle imprese.
Cosa succederà alla spesa dei consumatori (e quindi al ricavo delle imprese) in seguito a una
variazione del prezzo? La risposta dipende dall’elasticità della domanda.
LEZIONE 11
Andamento della spesa totale dei consumatori e dell’elasticità della domanda al prezzo,
per diversi livelli di prezzo
—> variazione prezzo: prezzo finale-iniziale; prezzo medio: prezzo iniziale+finale/2;
Esame
variazione quantità: quantità finale-iniziale; quantità media: quantità iniziale+finale/2;
variazione percentuale di prezzo: variazione del prezzo/prezzo medio; variazione
percentuale quantità: variazione assoluta della quantità/variazione media; elasticità:
variazione percentuale quantità/ variazione percentuale prezzo
Prezzo alto—> variazione percentuale bassa —> domanda
relativamente elastica
Quantità bassa —> variazione alta
Ricavo totale: quantità per prezzo —> per prezzi alti
ho maggiore ricavo delle imprese
Di quanto varia l’offerta in seguito a variazioni del prezzo?
Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo: variazione percentuale dell’offerta per una variazione
percentuale unitaria del prezzo. Quindi la quantità è la variabile dipendente, il prezzo
indipendente che influenza la quantità e se faccio variare di 1% il prezzo ottengo la variazione in
percentuale della quantità che i produttori sono disposti a produrre.
—> funzione d’offerta: lega la quantità che i produttori sono disposti a produrre per diversi
livelli di prezzo Ha sempre valore positivo
perché le variazioni di prezzo e
quantità sono sempre concordi
(aumenta prezzo e aumenta
anche la quantità offerta)
Determinanti elasticità dell’offerta:
- ampiezza aumento dei costi causato da aumento di produzione: il produttore produce di più
perché il prezzo si alza ma l’adattamento all’aumento di prezzo e quantità dipende da quanto
costa di più produrre, cioè il prezzo di vendita del prodotto, dovrà coprire il costo di
produzione unitario.
Se aumentando dell’1% la produzione (q), i costi di produzione aumentano più dell’1%, questo
dov