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La teoria del trade-off del debito
La grande differenza fra il capitale proprio e di terzi è che il rischio che l'impresa assume quando prende prestiti è nuovo, è il rischio di non essere in grado di restituire i soldi entro un certo tempo. Al capitale proprio sono associati invece due rischi: che l'attività vada male, e l'incapacità di restituire i soldi.
I vantaggi del debito sono:
- Beneficio fiscale.
- Maggiore disciplina dato che la presenza di un debito spinge l'impresa ad un più attento utilizzo dei cash flow (dato che uno scorretto utilizzo del debito può portare l'impresa a dover sostenere dei costi aggiuntivi legati al fallimento).
La riduzione delle asimmetrie informative.
Gli svantaggi del debito non sono quindi gli interessi da pagare, ma sono: più aumenta il debito, più aumenta il rischio.
insolvenza.o Presenza di costi di agenzia, dettati da una maggiore separazione fra azionisti e manager.o Perdita di flessibilità, dato che più è alto il debito, più è alta la probabilità di aumentarlo nel futuro.Se il trade-off (svantaggi-vantaggi) è positivo, l'impresa aumenta il valore perché il debito costa meno del capitale proprio aggiungendo debito, diminuiamo il costo del capitale e, a parità di rendimento, creiamo più valore.Le relazioni tra ROE e ROI: il modello della leva finanziaria (FLM)A. Redditività operativa dell'impresaB. Struttura finanziaria (grado di indebitamento o leverage dell'impresa)C. Tasso di incidenza della gestione finanziaria e delle altre gestioni extra-operative.Il modello della leva finanziaria, o effetto leverage deriva dalla formula per cui ROE = ROI + (ROI-interesse pagato) * (Debito o capitale di terzi/Equity o capitale proprio).Il modello avràdue esiti:
- ROI<i ROE decresce non generiamo valore e non riusciamo a permetterci di pagare il tasso di interesse e quindi neanche a ripagare il capitale di terzi.
- ROI>i ROE aumenta proporzionalmente (redditività del capitale proprio) a→ →riusciamogenerare un valore superiore nonostante il pagamento di un tasso di interesse, dato cheabbiamo attinto al capitale di terzi e dobbiamo ripagarlo (creo valore sia con il mio capitale equity, sia con il capitale di terzi, ovvero il debito, ma in questo caso posso permettermelo).
NB se si fa uso del capitale di terzi ci sarà anche il ROI, altrimenti c'è solo il ROE (quando utilizzo solo il capitale proprio). Senza il ricorso al capitale di debito, e quindi ad i, il modello della leva finanziaria perde di significato.
Tuttavia, se un'azienda ha tanti debiti, seppur partendo da una situazione in cui ROI>i, si potrebbe trovare in giro di poco tempo in una situazione negativa, dove
il capitale proprio di un'impresa sono: 1. Aumento di capitale: consiste nell'emissione di nuove azioni o quote di partecipazione, che vengono offerte agli investitori esterni o ai soci esistenti. Questo aumento di capitale può essere utilizzato per finanziare nuovi investimenti o per ridurre l'indebitamento dell'impresa. 2. Riduzione di capitale: avviene quando l'impresa decide di ridurre il proprio capitale sociale. Questa operazione può essere effettuata per diversi motivi, ad esempio per restituire parte del capitale agli azionisti o per compensare perdite accumulate. 3. Retained earnings (utili trattenuti): rappresentano i profitti accumulati dall'impresa che non sono stati distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi. Questi utili possono essere reinvestiti nell'impresa per finanziare nuovi progetti o per rafforzare la posizione finanziaria dell'impresa. 4. Riacquisto di azioni proprie: l'impresa può decidere di riacquistare le proprie azioni dal mercato. Questa operazione riduce il numero di azioni in circolazione e aumenta il valore delle azioni rimanenti. Il riacquisto di azioni proprie può essere utilizzato per migliorare il rapporto tra utili e azioni, o per ridurre l'indebitamento dell'impresa. In conclusione, il CFO deve valutare attentamente le varie strategie per far variare il capitale proprio dell'impresa, tenendo conto degli obiettivi finanziari e delle esigenze di finanziamento dell'impresa.Il capitale proprio può essere suddiviso in due macrocategorie: strategie per imprese quotate e per imprese non quotate. Ogni volta che un'impresa non quotata vuole raccogliere capitale di rischio deve utilizzare uno di questi quattro canali. Ognuno è legato alla dimensione dell'impresa e al suo ciclo vitale:
- Business angel (family business): con questa strategia il mio ultimo fine è raccogliere del capitale. La figura del business angel, se accetta la mia richiesta di ricevere del capitale, diventa a tutti gli effetti un socio, apportando con sé del capitale che diventa proprio dato che diventa un socio. Questo canale viene utilizzato all'inizio dell'attività d'impresa.
- Venture capital (pension fund + venture capitalist): con questa strategia il mio ultimo fine è raccogliere del capitale. Questa strategia ha un taglio di investimento molto ridotto. Il venture capitalist entra in società.
Apportando capitale e competenze. Questo canale viene utilizzato in una fase più avanzata dell'attività d'impresa, dato che conferisce cifre più importanti rispetto al business angel.
- Investitori istituzionali, ovvero attività di private equity (fondi pensione, assicurazioni, fondi con grandi Asset Under Management) con questa strategia il mio ultimo fine è raccogliere del capitale: nel caso dei fondi pensione, come per l'INPS, che riceve del denaro da coloro che pagano per avere poi un domani una pensione questi soldi vengono investiti in un fondo di private equity, che genererà denaro da cui percepirò la pensione. Gli investitori istituzionali cercano delle società che abbiano già un fatturato e che mirano alla crescita; quindi, danno i loro capitali con un obiettivo di way out: il fondo di private equity inserisce capitale in un'impresa che cresce, con l'obiettivo tra un tot di
Anni di vendere la suapartecipazione e guadagnare dall'attività svolta nel corso di questi anni. Lo svantaggio del private equity è la sua rigidità e i vincoli temporali. La differenza tra investitori istituzionali e attività di private equity puro: quest'ultimo è fatto da SGR che all'interno hanno fondi in cui, se sono aperti, possono mettere i propri risparmi anche quei soggetti che vogliono partecipare; la tutela del risparmio è garantita dal fatto che le SGR sono vigilate dalla Consob. Se questa attività è svolta da investitori istituzionali, questi danno una parte dei loro asset under management (AUM), denaro, a SGR che svolgono attività di private equity. Tutti i soldi che finiscono nell'attività di private equity sono risparmi investiti da parte di soggetti istituzionali, professionali, vigilati che hanno raccolto o assorbito capitali di soggetti privati.
- Investitori corporate o partner
Per quanto riguarda le quotate hanno soltanto un metodo:
- IPO (initial public offering) modalità di raccolta del risparmio (sia private, sia public che istituzionale) direttamente nel mercato dei capitali attraverso la quotazione dell'impresa.
Solitamente questa tipologia di operazione viene adottata da tutte quelle imprese che si vogliono quotare per la prima volta in un mercato. Attenzione perché con la IPO non c'è un'entrata di liquidità in azienda, c'è una modifica. Con questa strategia non si vuole aumentare il capitale, ma la sua liquidità.
Quando c'è un IPO, ai fini della quotazione in borsa, c'è una valutazione preliminare della società, poi un processo di due diligence e revisione della valutazione preliminare e alla fine si determina un fair value (valore di mercato): parametro di riferimento per metterla sul mercato.
Successivamente c'è la fase di
determinazione di un livello indicativo del prezzo; il bookbuilding è la costruzione del libro delle prenotazioni, quando è tutto pieno tutte le azioni offerte al mercato sono già sold out, a quel punto parte la quotazione: le azioni diventano scambiabili sul mercato; l'ultima fase è l'assegnazione del prezzo offerto pochi giorni prima della quotazione.
Nell'ambito di quello che accade a un'impresa che va a quotarsi, i flussi di cassa passano dalle tasche di chi ha prenotato le azioni sul bookbuilding agli azionisti della società che hanno deciso di quotarsi.
Un azionista o più azionisti devono aderire a un aumento di capitale: versano soldi nella società, il capitale proprio aumenta, e devono ricevere a fronte di questo o nuove azioni o un aumento di valore delle azioni già detenute è l'unico caso in cui il capitale proprio aumenta. I flussi di cassa finiscono nel conto aziendale solo in questo
Parlando di variazioni del capitale di debito, è doveroso introdurre il concetto di "rischio del debito", che rappresenta, in modo volgare, la paura di perdere tutto il denaro investito (per l'investitore), mentre per l'impresa questo rischio si esplicita nella paura di non ripagare il debito creato.
Ma come si misura questo rischio? Dipende dalla tipologia di impresa a cui si fa riferimento.
Le variazioni del capitale di debito si possono riassumere come le azioni del CFO per recuperare liquidità, per raccogliere capitale e modificare o implementare la struttura finanziaria:
- Ricapitalizzazione (debt for equity swap): prendere del debito e non restituirlo perché lo convertiamo in capitale proprio, il tipico caso è quello di aver raccolto del debito convertibile.
- Vendita di alcuni asset: politica riconducibile alle modalità di raccolta del capitale solo se l'asset non è
strategico.• Aumento o diminuzione del capitale di debito: indebitarsi o restituire capitale di terzi è→la strategia più sana.Ad esempio, nella fase di start up il debito non dà benefici fiscali perché l’azienda è probabilmentein perdita, così come nella fase di rapida espansione o crescita elevata.Quando la crescita è matura (fase in cui l’impresa genera flussi di cassa e non ha più bisogno diparticolari spese per sostenere questo processo di generazione, la capacità è diventata acquisita) lapolitica del debito è più impattante per il Wacc e per la massimizzazione del valore.Decisioni per creare valore: l’implementazione della struttura finanziariaQueste decisioni trovano una concreata esplicitazione nella variazione di capitale di debito oproprio. Come scelgono le imprese il livello di indebitamento? Ci sono diversi metodi per generarevalore: Metodo del costo del capitale
el costo medio ponderato del capitale) Il WACC tiene conto del costo dei diversi tipi di capitale utilizzati da un'azienda per finanziare le sue attività. È calcolato come una media ponderata dei costi del debito e del capitale proprio dell'azienda, tenendo conto della proporzione di ciascun tipo di capitale nel finanziamento complessivo dell'azienda. Il WACC è un importante indicatore finanziario utilizzato per valutare la redditività di un'azienda e per prendere decisioni di investimento. Un WACC più basso indica che l'azienda sta utilizzando il capitale in modo efficiente e può essere un segnale positivo per gli investitori. Per calcolare il WACC, è necessario conoscere il costo del debito dell'azienda, il costo del capitale proprio e la proporzione di debito e capitale proprio nel finanziamento complessivo dell'azienda. Queste informazioni possono essere ottenute analizzando il bilancio dell'azienda e consultando i dati di mercato. Una volta ottenuti questi dati, il calcolo del WACC può essere eseguito utilizzando la seguente formula: WACC = (Costo del debito x Peso del debito) + (Costo del capitale proprio x Peso del capitale proprio) Il WACC è un indicatore importante per gli investitori e gli analisti finanziari, in quanto fornisce informazioni sulla redditività e l'efficienza finanziaria di un'azienda. È importante notare che il WACC può variare nel tempo a causa di cambiamenti nelle condizioni di mercato e nella struttura finanziaria dell'azienda. Pertanto, è consigliabile monitorare regolarmente il WACC per valutare l'andamento finanziario dell'azienda.