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Differenza sessuale

La differenza sessuale interpreta la diversità dei corpi tra donne e uomini come indicatore della diversità delle visioni del mondo e delle possibilità esistenziali. Secondo tale impostazione, essere "femmina" o "maschio", condizionerebbe il tragitto di vita di ciascuno secondo itinerari stabiliti dalla "natura".

Differenza di genere

La differenza di genere concerne le modalità attraverso cui la persona si autopercepisce a livello interiore (che non sempre corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita). In tal senso, è importante che ciascuno viva il suo nascere femmina o maschio in maniera altamente personale, negoziando con gli altri e con la società.

Educazione di genere

L'educazione di genere concerne l'insieme dei comportamenti (volontari o involontari) attraverso i quali i docenti affrontano la differenza sessuale. Essa educa i giovani al rispetto reciproco delle differenze.

Peculiarità mediante lo scoraggiamento di stereotipi pericolosi (qualiasimmetrie di genere, legittimazione del dominio del sesso maschile su quello femminile...).

PEDAGOGIA DI GENERE

La pedagogia di genere è la riflessione sull'educazione di genere nei processi formativi, che ambisce all'elusione degli stereotipi di genere attraverso:

  • la rilevazione dei modelli impliciti di bambine e bambini a cui fanno riferimento insegnanti, educatrici e famiglie,
  • il confronto tra l'educazione di genere contemporanea e quella tradizionale e l'apertura alle nuove acquisizioni sul genere.

LE DIFFERENZE DI GENERE NELLO SPORT

Per sport si intende qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o meno, abbia per obiettivo l'espressione e il miglioramento della condizione fisica e mentale, con la promozione della socializzazione e/o con il perseguimento di risultati in competizioni a tutti i livelli.

Col passare del tempo...

si è assistiti alla transizione dallo sport tradizionale allo sport moderno. In particolare:

- lo sport tradizionale: era l'attività con caratteristiche omogenee ed autonome che tendeva alla competizione o al raggiungimento di un obiettivo, limitata ai pochi appartenenti alla classe medio-alta, e praticata prevalentemente da giovani (prima degli adulti) e da uomini (prima delle donne),

- lo sport moderno: è l'attività che influenza positivamente tutti i contesti esistenziali della persona, impegnata socialmente e politicamente nella garanzia delle stesse opportunità a tutti i cittadini (nel 2000, la dichiarazione di Nizza riconosce lo sport come "nuovo diritto di cittadinanza", evidenziandone le sue caratteristiche transnazionali).

La visione contemporanea, invece, considera lo sport come un sistema aperto, all'interno di una prospettiva poliedrica.

LO SPORT È DAVVERO LUOGO DI PARI OPPORTUNITÀ?

Lo sport è

tradizionalmente un settore dominato dagli uomini, soprattutto a causa delle concezioni sociali di femminilità e mascolinità, che spesso associano la pratica sportiva a caratteristiche "maschili", quali la forza fisica, la resistenza, la velocità e lo spirito combattivo. Gli stereotipi di genere, tuttavia, minacciano la partecipazione femminile anche all'interno delle organizzazioni sportive che presiedono ai processi decisionali. ALCUNE EVIDENZE - le donne sono sottorappresentate negli organi decisionali delle istituzioni sportive, a livello locale, nazionale, europeo e mondiale (nel 2015 solo il 14%), - si stima che le allenatrici in Europa non superino il 20-30% (sulla base dei dati degli stati membri dell'UE), - la figura delle allenatrici è molto più comune nelle discipline che vedono una forte componente femminile nella pratica sportiva (es. danza, ginnastica ed equitazione), - i media, generalmente, eclissano i risultati ottenuti.

dalle donne nello sport, dando risalto alla femminilità e all'attrazione sessuale invece che alla forza e alle capacità, - la figura della donna è sottorappresentata anche nel giornalismo sportivo (alle Olimpiadi del 2012, ad esempio, le donne erano solo il 15% dei giornalisti e dei fotografi).

OBIETTIVO

Lo sradicamento degli stereotipi presuppone l'applicazione di una prospettiva di genere (gender mainstreaming), in ogni fase dell'elaborazione e dell'attuazione di una politica o di un programma, ai fini della distruzione delle barriere che limitano l'accesso delle donne alle posizioni di vertice nello sport.

7) BIAS E COMUNICAZIONE

Oggigiorno, pertanto, il più grande ostacolo all'apertura verso le diversità è rappresentato dalla mancanza di una comunicazione efficace e dalla conseguente formulazione di giudizi affrettati su persone e realtà di cui non si è a conoscenza.

LA COMUNICAZIONE

È una competenza, e rappresenta la capacità di esprimersi in ogni situazione con tutti gli interlocutori a livello verbale, non verbale o paraverbale ed in modo chiaro, rispettoso, empatico ed efficace. L'ambizione finale del processo comunicativo è indubbiamente la comprensione del messaggio trasmesso, e non il suo semplice intendimento (il messaggio non deve essere capito ma compreso).

La persona comunica efficacemente quando rispetta sé stessa, l'altro e l'ambiente, geografico e psicologico, decondizionato (privo di condizioni) e decondizionante (che non condiziona).

La comunicazione è qualificabile come efficace quando:

  • si ha la consapevolezza di ciò che si espone,
  • si controlla il coinvolgimento emotivo,
  • si raccolgono i feedback dell'ascoltatore,
  • si stimola la motivazione nell'ascoltatore.

DALL'INFORMAZIONE ALLA FORMAZIONE FORMATA

All'interno del processo comunicativo si apprezza il passaggio

dall’informazione alla formazione formata (dalla soggettività). In tal senso l’emittente illustra le informazioni al ricevente, che elabora in maniera del tutto personale il messaggio originale ed inoltra l’informazione soggettiva allo stesso emittente.

Nello schema appena descritto si delinea un disegno circolare in cui:

  • l’emittente lancia un messaggio oggettivo,
  • il ricevente rende soggettivo il messaggio ricevuto e lo inoltra all’emittente.

I BIAS NELLA COMUNICAZIONE

Spesso la comunicazione è inquinata dalla presenza di bias, pregiudizi o scorciatoie che declinano l’interpretazione personale della realtà circostante entro idee e convinzioni distanti ed estranee all’oggettività dei fatti, formulate in assenza di un’esperienza reale con la persona o la realtà dissimile.

La pratica sportiva e l’attività motoria non contemplano il pregiudizio, il sessismo e le differenze. Il bias, pertanto, è

una competenza da ridimensionare ed educare. Tra i bias cognitivi più comuni figurano: - il bias di conferma: è la tendenza a considerare solo le informazioni che attribuiscono maggiore credibilità alle proprie convinzioni, ignorando quelle che le contraddicono, - il bias di gruppo: è la tendenza a sopravvalutare le capacità del proprio gruppo, - il bias di ancoraggio (o trappola della relatività): è la tendenza ad assumere decisioni aggrappandosi alla prima informazione rinvenuta, confrontandosi con un limitato campo d'azione (dunque ancorandosi al relativo), - il bias della negatività: è la tendenza ad essere più sensibili e attenti agli eventi negativi, rispetto agli stimoli positivi o neutri, - il bias dei sopravvissuti: è la tendenza a concentrarsi sui "sopravvissuti", invece che sui "non-sopravvissuti", sui vincitori, invece che sui perdenti, - il bias dello status quo contro il cambiamento: è la tendenza a preferire la situazione attuale, anche se non è la migliore opzione disponibile.cambiamento: è la tendenza a preferire la situazione attuale rispetto a una sua qualsiasi modifica o evoluzione, - il bias del pavone: è la tendenza a condividere maggiormente i successi rispetto ai fallimenti (o più in generale i lati positivi rispetto ai lati negativi), - il bias del presentismo: è la tendenza a considerare la sola esistenza del presente, mentre il futuro e il passato sono irreali. 7) PERSONA E INDIVIDUO Il superamento dei bias e l'apertura alle diversità sono tra gli elementi cardine della transizione da individuo a persona. Anche se spesso utilizzati erroneamente come sinonimo, i termini individuo e persona connotano significati diversi, al punto di essere antitetici. In particolare: la persona rappresenta il soggetto che calibra le proprie scelte autonomamente, non liberamente, ma nel rispetto degli altri e delle regole di convivenza che consentono ad una comunità di esistere e realizzarsi. È colei che persegue i propri

obiettivi e coltiva le proprie passioni senza cedere ai compromessi immorali che la trascinerebbero nel malcostume. La persona conosce i propri limiti e valorizza le proprie potenzialità, e non è un'isola che sopravvive da sola, ma un essere sociale che vive e comunica con gli altri ed è perfettibile, in quanto diretta ad un continuo miglioramento. L'individuo rappresenta l'essere, anonimo ed indistinto, che non presenta tratti caratteristici rispetto agli altri, definiti allo stesso modo individui. Egli pecca di un ruolo attivo nella definizione delle proprie scelte, che sono dettate dall'influenza della società e del costume, e non stabilisce obiettivi né pianifica il loro raggiungimento. Tuttavia, è l'individuo che porta alla persona. In diverse circostanze gli esseri umani figurano individui, incapaci ad assumere decisioni personali ed intimiditi dal giudizio degli altri individui.

8) MOTIVAZIONE

La persona, dunque,

definisce i propri obiettivi autonomamente e si impegna attivamente per il loro raggiungimento, realizzando il completamento del significato di motivazione. Il concetto di motivazione afferisce a tutti quegli elementi che suscitano, mantengono e dirigono il comportamento di una persona verso un determinato obiettivo desiderato. La motivazione è un elemento presente naturalmente nell'uomo, che trascura distinzioni di sesso, razza ed età, ed influisce: - sulla direzione: ossia sulla meta a cui è indirizzata l'azione, - sull'intensità: ossia sull'impegno e sullo sforzo dimostrati nel perseguimento di un determinato obiettivo. La motivazione può essere: - intrinseca: quando guidata da ricompense interne, autonome e autodeterminate, e dal piacere e dalla voglia di mettersi in gioco, - estrinseca: quando guidata da ricompense esterne (premi, remunerazioni, elogi, lodi), determinate dall'ambiente di frequentazione. La motivazione intrinseca
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
53 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher decri.wrld di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di pedagogia delle attività motorie e sportive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Simonetti Cristiana.